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fabbricato rurale con diversi proprietari di subalterni |

aleviking
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Come da oggetto, ho un fabbricato rurale, suddiviso in subalterni ciascuno con un proprietario diverso: uno dei proprietari vuole (giustamente) far diventare urbano il suo subalterno. Nel caso in cui gli altri vogliano lasciare rurali i loro subalterni, posso procedere lo stesso con un tipo mappale di conferma (spero in deroga) firmato solo da un proprietario (il fabbricato diventa così promiscuo) e poi procedo con il docfa per il singolo subalterno ?
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giorgione
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Treviso
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Hamidx
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Ciao dai una guardata a quello che ha scritto It9gvo che e molto utile. (Innanzitutto bisogna leggere l'atto di acquisto: se i due proprietari hanno comprato ciascuno chiaramente una porzione ben definita del FR, evidentemente non fu allegato all'atto il prescritto Modello 6 per la suddivisione del FR in due sub. numerici e l'Ufficio, a norma di Conservazione del Catasto, ha cointestato le due ditte. Quindi, ora per allora, occorre redigere, con Pregeo tale mod.6 (CONFERMA - senza compilare il pdf ma allegando il vecchio cartaceo), citando in relazione l'atto di acquisto da regolarizzare (portare in visione); quindi occorre allineare la ditta facendo intestare i due sub. alle ditte corrispondenti (con istanza se la data dell'atto è prima del DM 1/10/1969 n.679, con nuova DV se la data è successiva. Se invece nell'atto i due proprietari hanno acquistato per quota indivisa, occorre presentare TM per passare all'Urbano sòlo un sub. in testa ai due proprietari; alla p.lla intera si attribuisce il codice 278 (promiscuo) e l'Ufficio acquisisce l'altro sub. in ditta ai Terreni con il codice 288 (porz. rurale di fabb.to promiscuo) ciao
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geoalfa
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NON CONDIVIDO LA MANIERA DI COME POSTATA LA DOMANDA!: per regolamento, prima di porre nuove domande o post, è necessario fare la ricerca dovuta, per esempio: sarebbe stato sufficiente inserire nel box in altro a destra al posto di Google ricerca personalizzata la domanda diritto di superficie ed immediatamente sarebbero comparsi numerosi post attinenti e sceltone uno, sarebbe stato sufficiente accodarsi e porre la propria domanda! RICORDO CHE NE VA DELL'EFFICIENZA DI QUESTO BELLISSIMO SITO! cordialità
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aleviking
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30 Aprile 2007
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Scusate, avevo fatto delle ricerche, ma avevo trovato solo post simili, e non quello che mi è stato getilmente e velocemente segnalato. Ciao, grazie.
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geosim
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Grosseto
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Leggendo la FAQ relativa alla questione mi sorgono alcuni dubbi, considerando che io diverse volte ho così operato con successo: Caso nel cui il fabbricato sia suddiviso in vari subalterni tutti rurali e solo uno dei sub. varia (presupponendo di poter individuare con precisione le diverse proprietà): - tipo mappale per rispondenza topografica con il quale si sopprime il subalterno che viene trasferito al catasto fabbricato e si cambia la destinazione dell'intera particella da "fabbricato diviso in sub." (codice 277) a "fabbricato promiscuo" (codice 278); - docfa per la sola parte interessata dal trasferimento con elaborato plan. che identifichi anche i sub. rurali per chiarezza. Lo stesso sistema sarà adottato dagli altri proprietari (mappale con soppressione del sub. e docfa) fino all'ultimo sub. rurale nel qual caso la particella intera cambierà destinazione da fabbricato promiscuo (codice 278) a ente urbano (codice 282). Nella faq si dice che la particella intera diventa subito ente urbano e ciò non lo ritengo corretto. Buon lavoro
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rossa
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Condivido in pieno la posizione di "geosim" ed infatti ho sempre proceduto in quel modo. La FAQ è evidentemente illogica dove sostiene che la particella intera deve diventare Ente Urbano e contemporaneamente ammette che rimangano in vita Porzioni di Fabbricato Rurale. E' una palese contraddizione mentre è corretto che la particella intera assuma la qualifica di Fabbricato Promiscuo. Per quale motivo poi non sarebbe lecito fare il Tipo Mappale solo di un subalterno ? Se i proprietari degli altri subalterni, per qualsiasi motivo, decidono di non accatastare, esercitano un loro diritto ed è giusto che si ritrovino la loro Porzione di Fabbricato Rurale all'interno di un Fabbricato Promiscuo. Saluti.
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it9gvo
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trappeto
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Gli Uffici che accettano di operare alla stessa maniera come riferisce Geosim sanno bene che agiscono in difformità ad una circolare dell'A.d.T. che invita invece a sopprimere tutti i sub. rimasti ai Terreni, anche se non tutti i proprietari dei vari sub. hanno dato incarico di censirli ai Fabbricati. Tali Uffici si sono resi giustamente conto che il professionista non è affatto tenuto ad avvisare i proprietari di tale obbligo e, per conseguenza, non può prendersi la responsabilità di sopprimere dalla Banca Dati Censuaria gli identificativi delle loro porzioni di FR in assenza di specifico incarico. Sicuramente i suddetti Uffici si attengono invece ad una precedente circolare con cui la stessa A.d.T., a chiarimento del D.M. 701/1994, aveva disposto che il proprietario di un FR (o porzione...è lo stesso) non è tenuto all'obbligo di censirlo al C.F. nel caso che ritiene, dimostrandolo all'Agenzia delle Entrate con la sua denuncia dei redditi, che ha ancora diritto alla ruralità. E continua che l'Ufficio si sarebbe fatto carico del passaggio dei FR all'Urbano con variazione d'Ufficio; sarebbe stato poi compito (...obbligo) del proprietario completare il censimento ai Fabbricati col documento Docfa nel caso di vendita o di perdita dei requisiti per la concessione della ruralità. Le procedure adottate dai suddetti Uffici "indisciplinati" sono perfettamente coerenti invece con la più recente normativa di Legge che invito a leggere: D.L. n.262/2006 art.2 commi 36 e 37: (omissis... fabbricati iscritti al catasto terreni per i quali siano venuti meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità ai fini fiscali...) Ebbene, ciascuno tragga adesso le proprie conclusioni, inevitabilmente palesi. Come giustamente lamenta "Rossa", ritengo che la FAQ su tale argomento sia da rivedere. P.S.: al tecnico redattore rimane sòlo il compito (col Mod.31 integrato AUS.) di variare il codice delle porzioni non interessate dal cambio di destinazione, da 287 (porz. di FR) a 288 (porz. rurale di fabbr.to promiscuo); e il numero intero da 281 a 278. Buon lavoro a tutti
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geoalfa
(GURU)
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"geosim" ha scritto: Leggendo la FAQ relativa alla questione mi sorgono alcuni dubbi, considerando che io diverse volte ho così operato con successo: Caso nel cui il fabbricato sia suddiviso in vari subalterni tutti rurali e solo uno dei sub. varia (presupponendo di poter individuare con precisione le diverse proprietà): - tipo mappale per rispondenza topografica con il quale si sopprime il subalterno che viene trasferito al catasto fabbricato e si cambia la destinazione dell'intera particella da "fabbricato diviso in sub." (codice 277) a "fabbricato promiscuo" (codice 278); - docfa per la sola parte interessata dal trasferimento con elaborato plan. che identifichi anche i sub. rurali per chiarezza. Lo stesso sistema sarà adottato dagli altri proprietari (mappale con soppressione del sub. e docfa) fino all'ultimo sub. rurale nel qual caso la particella intera cambierà destinazione da fabbricato promiscuo (codice 278) a ente urbano (codice 282). Nella faq si dice che la particella intera diventa subito ente urbano e ciò non lo ritengo corretto. Buon lavoro concordo con it9gvo! anche sul fatto che la FAQ vada eventualmente riveduta, nel caso che si debba lasciare il fabbricato promiscuo! però: - siccome chi propone le FAQ siamo tutti noi e, - chi le scrive non è un padreterno, nel senso che non è infallibile! - tutti siamo tenuti a proporre i cambiamenti necessari delle sempre possibili imperfezioni! è troppo facile criticare : - questo è sbagliato! - quell'altro non va bene! è troppo facile aspettare da sopra il ponte il passare del cadavere! reitero l'invito, a chi trova errori o inesattezze, di proporre con un post o un mp di proporre: - sia l'inserimento di nuove FAQ, - sia la modifica di quelle inesatte! ricordo a chi può, appena venuto a conoscenza delle imperfezioni, di di provvedere al più presto e modificarle per ottenere il meglio! cordialità
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geosim
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Grosseto
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Scusami Gianni, ma il mio messaggio era proprio finalizzato ad una eventuale modifica della faq (se ritenuto necessario dai guru), ho risposto nel forum anzichè con un mp in maniera da ampliare la discussione per chiarire la cosa. Quindi nessuna polemica, almeno da parte mia. Saluti e buon lavoro
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rossa
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Sia ben chiaro che anche da parte mia non vi era la benchè minima volontà di fare polemica. Semplicemente non avevo mai letto in precedenza la FAQ perchè avevo sempre risolto i miei casi operando senza problemi come "geosim". Ora, avendo letta la FAQ, esprimo il mio modesto parere ritenendola non corretta anche nella esposizione della procedura DOCFA. Infatti vengono trattate allo stesso modo sia la circostanza di provare il possesso sia quella di identificare la porzione immobiliare. Nel primo caso che non vi sia la corrispondenza fra intestato catastale e possessore effettivo, il problema deve essere affrontato non solamente nel DOCFA ma bensì già in fase di Tipo Mappale. Se la non corrispondenza è dovuta a errata o mancata voltura (ma i titoli traslativi sono corretti) bisogna effettuare il preallineamento in modo che l'intesto catastale corrisponda al possessore effettivo dichiarante. Se la non corrispondenza è dovuta a errato o mancante titolo traslativo bisogna (ammesso che sia possibile od opportuno) o rettificare il titolo traslativo (o farne uno nuovo) oppure applicare la procedura prevista per l'accatastamento da parte del possessore effettivo in assenza di titolo traslativo. Solo in questo caso ha senso l'apposizione della Ris. 1 che vuole appunto dire assenza di titolo legale reso pubblico. Nell'altra ipotesi che non esista (o non sia rintracciabile) un disegno individuante la porzione immobiliare, non ho trovato alcuna Legge che imponga al dichiarante la stipula di un atto di identificazione catastale. Del resto mi domando come si potrebbero convincere i proprietari dei subalterni che hanno deciso di non accatastare a stipulare (e magari a pagare quota parte) un atto notarile !!! Semplicemente il dichiarante presenta la planimetria della sua porzione immobiliare, assumendosene ogni responsabilità, senza Ris. 1 perchè gli atti traslativi ci sono. Saluti.
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geoalfa
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"geosim" ha scritto: Scusami Gianni, ma il mio messaggio era proprio finalizzato ad una eventuale modifica della faq (se ritenuto necessario dai guru), ho risposto nel forum anzichè con un mp in maniera da ampliare la discussione per chiarire la cosa. Quindi nessuna polemica, almeno da parte mia. Saluti e buon lavoro "rossa" ha scritto:
Sia ben chiaro che anche da parte mia non vi era la benchè minima volontà di fare polemica. Semplicemente non avevo mai letto in precedenza la FAQ perchè avevo sempre risolto i miei casi operando senza problemi come "geosim". Ora, avendo letta la FAQ, esprimo il mio modesto parere ritenendola non corretta anche nella esposizione della procedura DOCFA. Infatti vengono trattate allo stesso modo sia la circostanza di provare il possesso sia quella di identificare la porzione immobiliare. Nel primo caso che non vi sia la corrispondenza fra intestato catastale e possessore effettivo, il problema deve essere affrontato non solamente nel DOCFA ma bensì già in fase di Tipo Mappale. Se la non corrispondenza è dovuta a errata o mancata voltura (ma i titoli traslativi sono corretti) bisogna effettuare il preallineamento in modo che l'intesto catastale corrisponda al possessore effettivo dichiarante. Se la non corrispondenza è dovuta a errato o mancante titolo traslativo bisogna (ammesso che sia possibile od opportuno) o rettificare il titolo traslativo (o farne uno nuovo) oppure applicare la procedura prevista per l'accatastamento da parte del possessore effettivo in assenza di titolo traslativo. Solo in questo caso ha senso l'apposizione della Ris. 1 che vuole appunto dire assenza di titolo legale reso pubblico. Nell'altra ipotesi che non esista (o non sia rintracciabile) un disegno individuante la porzione immobiliare, non ho trovato alcuna Legge che imponga al dichiarante la stipula di un atto di identificazione catastale. Del resto mi domando come si potrebbero convincere i proprietari dei subalterni che hanno deciso di non accatastare a stipulare (e magari a pagare quota parte) un atto notarile !!! Semplicemente il dichiarante presenta la planimetria della sua porzione immobiliare, assumendosene ogni responsabilità, senza Ris. 1 perché gli atti traslativi ci sono. Saluti. salve! scusate voi se il mio scritto è stato intesso come polemica, non è così e e se lo è sembrato a causa del mio scrivere schietto e diretto, mi scuso di nuovo! io non intendo fare polemica, e Simone lo sa! il mio, vuol essere un invito a collaborare a che, quando trovate le FAQ espressi in modo improprio o addirittura sbagliato, oltre che a segnalarlo, fate una FAQ di rettifica, magari copiando quella inesatta, correggerla secondo le vs conoscenze, possibilmente documentate con riferimento alle circolari e/o decreti! questa è la collaborazione, richiesta e da parte mia, e ringrazio, fin d'ora, chi lo farà. solo per il solo scopo le funzionalità di questo sito! cordialità
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geoalfa
(GURU)
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messaggio per toross ! ecco, vedi che l'argomento c'è ! ed anche ben discusso, ora se lo ritieni opportuno, nel senso che non ti hanno soddisfatto le risposte, inserisci pure il tuo quesito. cordialità
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torosss
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grazie geoalfa ma avevo trovato questo argomento ma non lo ritenevo congruo al mio tipo di problema loro parlano di portare delle porzioni di fabbr. rurale all'urbano anche se con proprietari diversi il mio problemi è un pò diverso cmq spiegami come e se posso creare un nuovo argomento per avere delle opinioni da parte dei colleghi
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torosss
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sono riuscito a creare l'argomento grazie
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