Riprendo l'argomento trattato in precedenza

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ma alla luce di quanto segue:
l'AdT non mi ha accettato un Docfa con:

Comune di xxxxxxxx, diritto del concedente;
Tizio xxxxxxxxxxx, diritto dell'enfiteuta-livellario;

intestazione con la quale è stato approvato il T.M. e risultante al Catasto Terreni.
Il dirigente mi ha chiesto di presentare il Docfa come da nota prot. n. 15232 del 21.2.2002 dell'AdT, al punto 2, con la dicitura "Ris 1 - Ditta priva di titolo legale reso pubblico" nella ditta da intestare e in modo specifico nel campo "Eventuale specificazione del diritto".
Poichè nella suddetta nota 15232 si specifica "dichiarata, dalle parti interessate" priva di titolo legale reso pubblico, a cosa va incontro la parte interessata, che non è assolutamente daccordo con il dirigente dell'AdT e vuole presentare la situazione così com'è, per non incorrere in eventuali penalità?
Se l'Ufficio insiste, conviene che mi faccia rigettare la pratica con la motivazione addotta dal dirigente, in modo da non avere responsabilità?
Fino ad oggi TUTTE le pratiche che riguardavano il caso predetto specifico, sono state presentate con i relativi diritti e sempre accettate dall'AdT. Cambiato dirigente sono cambiate le norme "interne".
L'argomento è stato trattato nel forum, ma non è stato esaustivo.

Secondo il mio modesto parere non penso che il "Capo" possa far variare quanto risulta agli atti catastali, per cui ritengo altresì che se la parte varia l'intestazione già al Catasto Terreni se ne assume la responsabilità.
Nel caso specifico anche se il Comune non ha riscosso alcun livello da molti anni, non si può rimuovere il diritto senza che sia intervenuto un atto pubblico, regolarmente registrato e trascritto.
Anche se in Italia il diritto molte volte si interpreta a zona, non penso a che la decisione di presentare il Docfa con i riferimenti di cui ai terreni possa venir meno.
In ogni caso è un parere personale.. facci sapere il seguito.

C.v.d.
L'ha vinta il dirigente!
E per le pratiche accatastate negli anni precedenti con "livellario" e "concedente" come la mettiamo? Non mi hanno voluto rispondere....
Che ne pensate?

Ma il dirigente conosce la materia?

Penso assolutamente no. Mi ha detto di averci studiato per tre giorni e... prendere..o lasciare...
Voi che avreste fatto?

Cara helena,

è urgente che tu esponga l'accaduto alla Direzione Regionale competente perchè il dirigente cui ti riferisci, seppure dopo tre giorni di ragionamento (...no comment !!!), ha partorito una pessima quanto illecita soluzione ad un caso che non richiede affatto alcun ragionamento: i diritti del concedente e del livellario (enfiteuta) sono chiaramente espressi al catasto terreni perchè originati (a suo tempo) con un apposito atto notarile.

Pertanto la ditta va trascritta al Catasto Fabbricati senza alcuna rettifica o riserva essendo già previste nel Docfa le rispettive titolarità.

La circolare 15232 non è assolutamente applicabile a questo caso! : il diritto del concedente può infatti essere cancellato sòlo con atto di affrancazione o sentenza di usucapione.

Sono sicuro che tale incresciosa situazione si è venuta a creare perchè, secondo la prassi attuale, la ditta da iscrivere al Catasto Fabbricati viene controllata in sede di accettazione della pratica Docfa ma i relativi addetti non hanno alcuna esperienza in merito essendo stato tale controllo sempre di competenza dei tecnici del Catasto Terreni che accettano il Tipo Mappale.

Ricordati di impostare la tua lettera alla Direzione Regionale come pura narrazione dei fatti esprimendo le tue giuste perplessità sulla compilazione del documento Docfa, suggerita (...OBBLIGATA!) da parte dell'Ufficio.

Invia, per conoscenza, anche all'U.P. e al tuo albo professionale.