La superficie reale è una cosa seria e deve essere calcolata solo in caso di confini ben materializzati e certi.
Evitare il più possibile di calcolarla a meno che si tratti di confini che siano non solo ben individuabili e materializzati, ma che siano certi ovvero dei quali esiste, ad esempio, un verbale di riconfinazione, ecc.
In passato se ne faceva un largo uso anche per via del fatto che non se ne comprendeva bene l'importanza ed anche perché richiesto da alcuni tecnici di alcuni uffici provinciali quando rilevavano delle particelle, derivate da frazionamento, che avevano come contorno una sola linea nera rettilinea e due o più linee rosse.
Un caso simile a sopra, ad esempio, riguarda lo stralcio di un lotto da maggiore particella e che presenta come contorno, detto nuovo lotto, tre linee rosse ed una linea nera rettilinea di confine fra la strada pubblica ed il lotto da stralciare.
L'errore comune che ho rilevato più volte e commesso da alcuni tecnici è quello di aver ricostruito a tavolino (con software topografico) il punto di intersezione, fra linea rossa e linea nera, non materializzato ovvero non individuabile in loco.
Niente di più sbagliato.
Io in casi simili rilevo i punti materializzati (spigolo muri, termini, picchetti, ecc.) e nel libretto delle misure, con l'ausilio delle linee 4 e 5, chiudo le nuove dividenti rosse alla linea nera di mappa.
Nella relazione Pregeo preciso che il confine caratterizzato dalla linea nera di mappa non è noto e quindi che l'intersezione individuata con linee 4 e 5 è stata ricostruita solo graficamente.