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Argomento: unione di 2 libretti gps
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numero
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"gpsman" ha scritto: ALT... per unire correttamente 2 libretti occorrono almeno 3 punti comuni per il famoso discorso della trasformazione a 7 parametri! Con 4 punti credo sia ancora meglio... Se unisci 2 rilievi con 2 punti comuni, tipo il discorso del celerimetrico, non funziona, avrai una precisione planimetrica abbastanza buona ma l'altimetria fa veramente schifo! Poi pregeo non so come ragiona, io opterei per unire 2 rilievi sul progamma di topografia in questo modo e poi trasformare tutto ad un unica base GPS, se hai baseline > 5 km servono i cofattori, sennò puoi mettere tutto pari a zero. Questo discorso vale per la trasformazione delle coordinate wgs84 in altro sistema di riferimento. Per unire due rilievi GPS è sufficiente anche un solo punto in comune. Inoltre le matrici di varianza/covarianza non si possono inventare, quindi creare dal niente baseline >5000 ml. non è possibile. saluti
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customsp500
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Io pensavo ad un'altra ipotetica soluzione...e cioè quando concludo il rilievo creo un sistema di coordinate,necessario per l'esportazione del lavoro, nel quale dico allo strumento le coordinate del punto a cui devono fare riferimento i punti battuti...e se io creassi un sistema di coord. nuovo nel quale dico che il punto a cui far riferimento è per esempio il 158 e 159(punti comuni del precedente rilievo) attribuendogli le coord. che avevano nel precedente rilievo..così avrei il nuovo rilievo agganciato giusto?devo provare tanto è un lavoro che si sbriga solo col ROVER senza dover cambiare impostazioni allo strumento...cosa ne pensate?
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gpsman
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"numero" ha scritto: "gpsman" ha scritto: ALT... per unire correttamente 2 libretti occorrono almeno 3 punti comuni per il famoso discorso della trasformazione a 7 parametri! Con 4 punti credo sia ancora meglio... Se unisci 2 rilievi con 2 punti comuni, tipo il discorso del celerimetrico, non funziona, avrai una precisione planimetrica abbastanza buona ma l'altimetria fa veramente schifo! Poi pregeo non so come ragiona, io opterei per unire 2 rilievi sul progamma di topografia in questo modo e poi trasformare tutto ad un unica base GPS, se hai baseline > 5 km servono i cofattori, sennò puoi mettere tutto pari a zero. Questo discorso vale per la trasformazione delle coordinate wgs84 in altro sistema di riferimento. Per unire due rilievi GPS è sufficiente anche un solo punto in comune. Inoltre le matrici di varianza/covarianza non si possono inventare, quindi creare dal niente baseline >5000 ml. non è possibile. saluti scusa ho sbagliato segno volevo dire inferiori ai 5 km!!!! se sono inferiori a 5 km, per il catasto i cofattori vanno bene pari a zero. Domanda: a me è capitato di unire 2 rilievi gps ma ho trovato scarti nelle quote tra 2 punti misurati, per questo dico 3 punti per fare una rototraslazione spaziale del rilievo. Sbaglio il cocetto di fondo?
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Emanuele
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Teoricamente con il gps basta un solo punto in quanto non esiste rotazione intorno alla z per cui si ha solo una traslazione. Usare più punti significa compensare ai minimi quadrati le differenze di coordinate tra punti omologhi e quindi una rototraslazione. Per il problema avuto da gpsman potrebbe essere causato da sqm elevati in altimetria (che in genere sono più elevati dei planimetrici), in questo caso la compensazione è necessaria in modo che l'errore si distribuisca sui punti in comune. Se l'errore fosse di 3-4 cm in RTK direi che è fisiologico
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numero
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"gpsman" ha scritto:
Domanda: a me è capitato di unire 2 rilievi gps ma ho trovato scarti nelle quote tra 2 punti misurati, per questo dico 3 punti per fare una rototraslazione spaziale del rilievo. Sbaglio il cocetto di fondo? La tecnologia GPS in modalità rtk (soprattutto se con singola stazione base), non consente normalmente precisioni migliori di 2-3 cm. in planimetria e 3-5 in altimetria. Con precisioni intendo lo scarto tra misure eseguite sullo stesso punto in tempi diversi e con diversa geometria dei satelliti. Per questo trovi gli scarti di cui parli. Se la differenza è maggiore allora uno dei due rilievi presenta qualche misura non attendibile. saluti
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Emanuele
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"numero" ha scritto: "gpsman" ha scritto:
Domanda: a me è capitato di unire 2 rilievi gps ma ho trovato scarti nelle quote tra 2 punti misurati, per questo dico 3 punti per fare una rototraslazione spaziale del rilievo. Sbaglio il cocetto di fondo? La tecnologia GPS in modalità rtk (soprattutto se con singola stazione base), non consente normalmente precisioni migliori di 2-3 cm. in planimetria e 3-5 in altimetria. Con precisioni intendo lo scarto tra misure eseguite sullo stesso punto in tempi diversi e con diversa geometria dei satelliti. Per questo trovi gli scarti di cui parli. Se la differenza è maggiore allora uno dei due rilievi presenta qualche misura non attendibile. saluti in linea puramente teorica (e quindi nelle migliori condizioni di dop) le precisioni sono dell'ordine di 10mm+1ppm in planimetria e 15mm+1ppm in altimetria Ovviamente quando si rileva è difficile raggiungere questi valori, concordo con numero sui valori "di riferimento"
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gpsman
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"Emanuele" ha scritto: Teoricamente con il gps basta un solo punto in quanto non esiste rotazione intorno alla z per cui si ha solo una traslazione. Usare più punti significa compensare ai minimi quadrati le differenze di coordinate tra punti omologhi e quindi una rototraslazione. il concetto che voglio esprimere è questo: lavoro con doppio ricevitore, quindi se oggi lo metto nel punto X e batto il punto 1, domani se vado nel punto Y e ribatto il punto 1 i rilievi si possono incastrare tra di loro, avrei delle discrete precioni planimetriche e delle pessime altimetrie. Se invece dalla base X batto i punti 1, 2, 3 e lo rifaccio dal punto Y avrò delle buone precisioni in quanto gli errori sono mediati. Insomma fatto sta che se devo prendere delle quote, visto il fatto che lo strumento mi scarta automaticamente i punti con scarti sopra i 5 cm (e in altimetria sono già una decina...) bisogna prendere i dati con le pinze! Inoltre lavorando nella media precisioni intorno ai 3 sono più che buone!!! Poi dipende che ci devi fare, naturalmente!!!! Il concetto della normale all'ellissoide e lo scarto (angolo di.... boh!!!) che ha sulla verticale del punto quanto mi può influire sulle misure se non rototraslo il rilievo su 3 punti? Secondo me anche parecchio!
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sulu
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"Emanuele" ha scritto: "numero" ha scritto: [quote="gpsman"] Domanda: a me è capitato di unire 2 rilievi gps ma ho trovato scarti nelle quote tra 2 punti misurati, per questo dico 3 punti per fare una rototraslazione spaziale del rilievo. Sbaglio il cocetto di fondo? La tecnologia GPS in modalità rtk (soprattutto se con singola stazione base), non consente normalmente precisioni migliori di 2-3 cm. in planimetria e 3-5 in altimetria. Con precisioni intendo lo scarto tra misure eseguite sullo stesso punto in tempi diversi e con diversa geometria dei satelliti. Per questo trovi gli scarti di cui parli. Se la differenza è maggiore allora uno dei due rilievi presenta qualche misura non attendibile. saluti Scusa ma vorrei precisare una cosa: Il concetto di precisione (che di per sè non esiste e quindi non andrebbe MAI citato, ma al limite si può parlare di affidabilità della misura o di soglia di incertezza) è ben lontano dalla definizione che gli hai dato e che è concettualmente sbagliata! Tu dici che per precisione intendi: Con precisioni intendo lo scarto tra misure eseguite sullo stesso punto in tempi diversi e con diversa geometria dei satelliti. Assolutamente no. Se vuoi valutare il margine di affidabilità di una misura DEVI utilizzare non lo stesso metodo, ma apparati e/o tecniche di misura che siano di almeno un ordine di grandezza più accurate della misura di cui ti accingi a stimare l'attendibilità. Come si fà a valutare l'accuratezza di una misura RTK con un'altra misura RTK fatta in tempi diversi e con geometria satellitare diversa? Come fai a basare quale delle due è migliore a parità di sqm e matrici V/C? Se la differenza è maggiore allora uno dei due rilievi presenta qualche misura non attendibile. Quale criterio adotti per definire misura attendibile e non attendibile sulla base dei presupposti citati? La regola è che si stabilisce un poligono di calibrazione con osservazioni statiche su capisaldi monumentati di almeno 24-48 ore, con punti compensati in multi-base, rioccupati con stazione totale di altissima precisione per la compensazione angolare del triangolo GPS. Dopo effettui misure rtk in più giorni, ad ore diverse e tiri fuori un grafico di correlazione tra n. satelliti, loro geometria (parametri DOP) ecc.ecc. Poi correli quelli che sono gli errori tropo-iono (non necessario ma da molto valore aggiunto), sulla nuvola di punti rtk che avrà la tendenza a convergere verso una soluzione. Tale soluzione và comparata alla soluzione statica sul punto. Questa è un'analisi di affidabilità di un metodo di misura. Ciao!
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numero
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Ti ringrazio per la precisazione, ma temo che tu sia andato un poco oltre a quello che volevo dire. Mi sembra di aver chiaramente esposto che le precisioni che citavo (e ribadisco precisioni che sono tali anche se riferite ad un sistema locale) non sono da intendersi in senso assoluto, ma esprimono solo il range in cui una stessa misura può variare eseguendo il rilievo in tempi diversi con la medesima modalità operativa. Quello che volevo affermare è che se ad esempio si utilizza una stazione permanente oppure una rete di stazioni permanenti, quindi si utilizza sempre la medesima origine, col tempo andremo a determinare una griglia di punti rilevati per la quale ci si può aspettare una precisione del tipo che ho precedentemente citato. E' evidente che potranno esserci punti più attendibili ed altri meno, ma la media a mio parere sarà più o meno quella (è una mia constatazione basata sulla mia esperienza personale, altri possono sicuramente pensarla in modo diverso). Se lo scopo del rilievo non è quello del semplice rilievo catastale e/o topografico di dettaglio è evidente che servono altri metodi di misura e/o controllo, ma non è questo l'argomento del mio post. E' comunque da sempre che le regole della buona topografia prevedono misure ridondanti per determinare l'attendibilità di un punto, quindi se ho rilevato lo stesso punto in 3-4 sessioni diverse e una mi presenta scarti evidentemente superiori alle altre posso sicuramente affermare che va esclusa senza per questo essere additato di superficialità. Evitiamo di confondere la pratica con la scienza, che pur bella sempre scienza rimane. saluti
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Emanuele
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"sulu" ha scritto: "Emanuele" ha scritto: "numero" ha scritto: [quote="gpsman"] Domanda: a me è capitato di unire 2 rilievi gps ma ho trovato scarti nelle quote tra 2 punti misurati, per questo dico 3 punti per fare una rototraslazione spaziale del rilievo. Sbaglio il cocetto di fondo? La tecnologia GPS in modalità rtk (soprattutto se con singola stazione base), non consente normalmente precisioni migliori di 2-3 cm. in planimetria e 3-5 in altimetria. Con precisioni intendo lo scarto tra misure eseguite sullo stesso punto in tempi diversi e con diversa geometria dei satelliti. Per questo trovi gli scarti di cui parli. Se la differenza è maggiore allora uno dei due rilievi presenta qualche misura non attendibile. saluti Scusa ma vorrei precisare una cosa: Il concetto di precisione (che di per sè non esiste e quindi non andrebbe MAI citato, ma al limite si può parlare di affidabilità della misura o di soglia di incertezza) è ben lontano dalla definizione che gli hai dato e che è concettualmente sbagliata! Tu dici che per precisione intendi: Con precisioni intendo lo scarto tra misure eseguite sullo stesso punto in tempi diversi e con diversa geometria dei satelliti. Assolutamente no. Se vuoi valutare il margine di affidabilità di una misura DEVI utilizzare non lo stesso metodo, ma apparati e/o tecniche di misura che siano di almeno un ordine di grandezza più accurate della misura di cui ti accingi a stimare l'attendibilità. Come si fà a valutare l'accuratezza di una misura RTK con un'altra misura RTK fatta in tempi diversi e con geometria satellitare diversa? Come fai a basare quale delle due è migliore a parità di sqm e matrici V/C? Se la differenza è maggiore allora uno dei due rilievi presenta qualche misura non attendibile. Quale criterio adotti per definire misura attendibile e non attendibile sulla base dei presupposti citati? La regola è che si stabilisce un poligono di calibrazione con osservazioni statiche su capisaldi monumentati di almeno 24-48 ore, con punti compensati in multi-base, rioccupati con stazione totale di altissima precisione per la compensazione angolare del triangolo GPS. Dopo effettui misure rtk in più giorni, ad ore diverse e tiri fuori un grafico di correlazione tra n. satelliti, loro geometria (parametri DOP) ecc.ecc. Poi correli quelli che sono gli errori tropo-iono (non necessario ma da molto valore aggiunto), sulla nuvola di punti rtk che avrà la tendenza a convergere verso una soluzione. Tale soluzione và comparata alla soluzione statica sul punto. Questa è un'analisi di affidabilità di un metodo di misura. Ciao! Esauriente come sempre!
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sulu
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"numero" ha scritto: Ti ringrazio per la precisazione, ma temo che tu sia andato un poco oltre a quello che volevo dire. Mi sembra di aver chiaramente esposto che le precisioni che citavo (e ribadisco precisioni che sono tali anche se riferite ad un sistema locale) non sono da intendersi in senso assoluto, ma esprimono solo il range in cui una stessa misura può variare eseguendo il rilievo in tempi diversi con la medesima modalità operativa. Porta pazienza ma tu hai dato una definizione di precisione che ribadisco essere sbagliata, nella pratica credo che intendessi RIPETIBILITA' della tua misura. Quello che volevo affermare è che se ad esempio si utilizza una stazione permanente oppure una rete di stazioni permanenti, quindi si utilizza sempre la medesima origine, col tempo andremo a determinare una griglia di punti rilevati per la quale ci si può aspettare una precisione del tipo che ho precedentemente citato. ...scusa ma non capisco cosa intendi dire...con il tempo? lo sai che un sistema di riferimento ...si muove nel tempo? E' evidente che potranno esserci punti più attendibili ed altri meno, ma la media a mio parere sarà più o meno quella (è una mia constatazione basata sulla mia esperienza personale, altri possono sicuramente pensarla in modo diverso). Sono d'accordo con te che nella pratica certe regole empiriche sono molto attendibili, e questo campo non ne è esente e ti confermo che gli ordini di grandezza sono quelli.... Se lo scopo del rilievo non è quello del semplice rilievo catastale e/o topografico di dettaglio è evidente che servono altri metodi di misura e/o controllo, ma non è questo l'argomento del mio post. giustissimo, però in qualità di ricercatore che si occupa di sistemi di posizionamento la frase: Evitiamo di confondere la pratica con la scienza, che pur bella sempre scienza rimane (anche perchè ti autodichiari uno che usa uno strumento prendendo per vero quello che vede senza chiedersi perchè e soprattutto quanto sia vero). per favore evitala visto che io vado sul campo (pratica) a fare rilievi e poi tratto le misure (teoria). vedo che in questo forum perecchie persone si arrangiano con un GPS, hanno pochissimo background e dichiarano un'infinita sequela di imprecisioni (per non parlare di castronerie) che fanno male alla scienza della topografia, ridotta quasi sempre a mere problematiche catastali. Ovviamente non mi riferisco a nessuno in particolare però il topografo di oggi ( e parlo da topografo/geodeta), è poco/per nulla competente in materia di topografia (se non quella spicciola che assumerei quasi a problemi di geometria piana): ringraziamo tutti le strumentazioni e i software che sputano dati e fanno minuse in modalità semiautomatizzata, lasciando all'operatore quasi un ruolo di addetto all'accensione/spegnimento.... E' comunque da sempre che le regole della buona topografia prevedono misure ridondanti per determinare l'attendibilità di un punto, quindi se ho rilevato lo stesso punto in 3-4 sessioni diverse e una mi presenta scarti evidentemente superiori alle altre posso sicuramente affermare che va esclusa senza per questo essere additato di superficialità. Nessuno ti ha mai dato del superficiale, e permettimi di dirti che il concetto espresso qui sopra è talmente giusto che dovrebbe essere superfluo citarlo (...ma forse hai fatto bene a ribadirlo... .) saluti
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numero
(GURU)
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Ogni tanto un poco di sana discussione fa solo piacere. saluti
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sulu
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Torino
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"numero" ha scritto: Ogni tanto un poco di sana discussione fa solo piacere. saluti concordo caro Numero mi ha fatto piacere fare 2 chiacchere! saluti.
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Emanuele
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"gpsman" ha scritto: "Emanuele" ha scritto: Teoricamente con il gps basta un solo punto in quanto non esiste rotazione intorno alla z per cui si ha solo una traslazione. Usare più punti significa compensare ai minimi quadrati le differenze di coordinate tra punti omologhi e quindi una rototraslazione. il concetto che voglio esprimere è questo: lavoro con doppio ricevitore, quindi se oggi lo metto nel punto X e batto il punto 1, domani se vado nel punto Y e ribatto il punto 1 i rilievi si possono incastrare tra di loro, avrei delle discrete precioni planimetriche e delle pessime altimetrie. Se invece dalla base X batto i punti 1, 2, 3 e lo rifaccio dal punto Y avrò delle buone precisioni in quanto gli errori sono mediati. Insomma fatto sta che se devo prendere delle quote, visto il fatto che lo strumento mi scarta automaticamente i punti con scarti sopra i 5 cm (e in altimetria sono già una decina...) bisogna prendere i dati con le pinze! Inoltre lavorando nella media precisioni intorno ai 3 sono più che buone!!! Poi dipende che ci devi fare, naturalmente!!!! Il concetto della normale all'ellissoide e lo scarto (angolo di.... boh!!!) che ha sulla verticale del punto quanto mi può influire sulle misure se non rototraslo il rilievo su 3 punti? Secondo me anche parecchio! Per evitare confusione preciso che stò parlando di rilevamenti in senso generico ed elaborati attraverso sw topografici e non con pregeo. Le differenze tra l'usare il sistema master+rover o cors+rover sono sostanzialmente: -con la cors non c'è il problema della falsa inizializzazione (che comunque ha probabilità bassa) -con la cors il vertice ha coordinate note pertanto rilevamenti svolti in giornate diverse hanno già un punto in comune e hanno tutti lo stesso "orientamento" Usando la base la situazione non cambia, l'unica differenza è che le sue coordinate non sono sempre le stesse e quindi si può procedere in 2 modi: -si lasciano le coordinate di navigazione e la sovrapposizione dei rilievi viene fatta a posteriori attraverso un punto comune -si immettono le stesse coordinate della base del primo rilievo (indipendentemente da SR) Rilevare più punti comuni ha lo scopo di verificare se (solo su questi) ci sono stati errori grossolani a patto che nel primo rilevamento siano stati determinati in statico o siano già stati definiti da altri e assunti "esenti da errori" (e qui mi rifaccio al discorso di sulu) altrimenti non sapresti quale dei due rilevamenti "ha ragione". Quando dici che "avrei delle discrete precioni planimetriche e delle pessime altimetrie" è indipendente dal numero di punti di controllo ed infatti potresti avere la situazione che su 3 punti di controllo 2 hanno sqm alti, il terzo è buono; a questo punto cosa fai? rototrasli lo stesso o trasli semplicemente? Se sovrapponi due rilievi usando un solo punto comune vedrai che la differenza degli altri è dell'ordine di grandezza degli sqm (al limite, detto molto brutalmente, della somma degli sqm) Avere sqm verticali molto alti e su un numero considerevole di punti non è comunque un buon segno dell'affidabilità del rilevamento
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chiara
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30 Dicembre 2005
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Piemonte
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"numero" ha scritto: Ogni tanto un poco di sana discussione fa solo piacere. saluti Quoto :lol: , e, anche se non mi occupo di rilievi GPS, leggo sempre volentieri gli interventi in merito per approfondire la mia preparazione e ringrazio per gli spunti di riflessione che queste discussioni offrono. Saluti e buon lavoro.
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