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GPS = topografi ? |

furina
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Batignano
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Buonasera, vorrei raccontarvi un' esperienza professionale capitatomi la settimana passata e vedere cosa ne pensate voi. Dunque il fatto è questo, un collega di recente ha comprato il GPS (non dico il modello per non fare pubblicità) e dopo un breve corso di istruzione da parte del rivenditore, si è messo a fare rilievi. Mi ha chiamato tutto entusiasta per farmi partecipe del nuovo acquisto e spiegandomi quanto sia semplice con tale strumento fare dei rilievi (almeno a suo dire). Parlando poi del più e del meno, mi sono accorto che il collega non aveva minimamente idea di cosa fossero le basi della topografia (apertura a terra, rototraslazione baricentrica, Snellius, ecc..), ma nonostante ciò esegue dei rilievi per conto proprio e, cosa ancora più grave, per altri colleghi. Da tutto questo, ho dedotto che l' uso del GPS e in alcuni casi anche delle moderne stazioni totali, hanno semplificato notevolmente la pratica professionale, in modo particolare di chi di topografia ci capisce poco o niente. Cosa ne pensate ? Saluti a tutti e buon Natale.
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ale81
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Bulåggna (Bologna)
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In effetti non hai tutti i torti; già l'utilizzo delle stazioni totali bypassa spesso le fondamentali regole della topografia classica (misure senza prisma in primis), figuriamoci con il gps...
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ccortazzo
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Ogliastro Cilento (SA)
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....non credo che le cose potranno essere sempre rose e fiori, .....dovranno capitare i rilievi misti..GPS - Stazione Totale (e questo è il minimo).....e come la penso io.....non ci si improvvisa topografi, anche con il GPS, io rilevo da 15 anni e non riesco a chiamarmi topografo, ....se al tuo amico capiterà sempre è solo il mappalino nella prateria sconfinata con i pf a pieno cielo con le coordinate precise al centimetro, allora ci si potrà inchinare a sua maestà il GPS.....ma per tutto il resto?......se io ho sempre fatto rilievi, non posso comprare il Revit e mettermi a fare i rendering per Renzo Piano..... Un minimo di esperienza ci vuole......e se ho detto cavolate......povero chi dovrà calcare le orme del tuo amico (con tutto il rispetto per lui). Buon Natale
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puntogeo
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Nucleo S.Pelagia, 10 Capestrano (AQ)
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Io ho iniziato a rilevare con stadia verticale e tacheometro autoriduttore della prestigisa filotecnica Salmoiraghi. Nel lontano 1992 ho eseguito una campagna sperimentale con ricevitori gps nel centro Italia, sotto l'egida di TELESPAZIO (Fucino, Abruzzo), negli anni a seguire ne ho sentito di tutti i colori sul Gps e sulla cartografia e geodesia. Dal mio punto di vista, la Topografia è come la Musica va studiata la Materia, non ci può legare ad una pianola elettronia e pensare di essere musicisti solo perchè si pigiano dei tasti con accompagnamenti ed accordi inseriti sui CD. Con la strumentazione Topografica di ultima generazione sta avvenendo la stessa cosa.
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enrico_p
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Cavour
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orestevidal
029371038
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Lainate MI
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Sono concorde con tutte le postate prima della mia. Gli strumenti topografici sono "macchine ignoranti". La Topografia è patrimonio del Topografo. Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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helena2
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se posso dirvi il mio parere... alla fine... puoi avere qualsiasi strumentazione... ma capiterà primo o poi quel particolare lavoro che metterà il luce la preparazione ed etiketterà il valore tecnico del professionista
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NST
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1) A scuola ho avuto un professore di topografia che ci ha fatto imparare il perchè di ogni operazione e strumento di rilievo; 2) Il mio voto in matematica e topografia era 9; 3) Ho seguito il corso di analisi 1, di algebra e di geometria all'università quando le università erano tali; 3) Ho sempre riapplicato tutto quanto imparato alla scuola superiore e all'università alle metodologie di rilievo; 4) Ho seguito un corso ISTF sui GIS e SIT dove tra l'altro ho approfondito la teoria degli errori e la cartografia; 5) Eseguo rilievi da 10 anni; 6) La mia passione sono la matematica e la topografia; Penso di dover ampliare ancora le mie conoscenze, magari con una laurea in matematica.
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rubino
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(GURU)
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"furina" ha scritto: Buonasera, vorrei raccontarvi un' esperienza professionale capitatomi la settimana passata e vedere cosa ne pensate voi. Dunque il fatto è questo, un collega di recente ha comprato il GPS (non dico il modello per non fare pubblicità) e dopo un breve corso di istruzione da parte del rivenditore, si è messo a fare rilievi. Mi ha chiamato tutto entusiasta per farmi partecipe del nuovo acquisto e spiegandomi quanto sia semplice con tale strumento fare dei rilievi (almeno a suo dire). Parlando poi del più e del meno, mi sono accorto che il collega non aveva minimamente idea di cosa fossero le basi della topografia (apertura a terra, rototraslazione baricentrica, Snellius, ecc..), ma nonostante ciò esegue dei rilievi per conto proprio e, cosa ancora più grave, per altri colleghi. Da tutto questo, ho dedotto che l' uso del GPS e in alcuni casi anche delle moderne stazioni totali, hanno semplificato notevolmente la pratica professionale, in modo particolare di chi di topografia ci capisce poco o niente. Cosa ne pensate ? Saluti a tutti e buon Natale. Un pò di anni fa la SIFET organizzò a Vieste un convegno dal tema "La formazione del topografo in Italia". C'ero anch'io, ricordo che fu molto interessante perchè si tentava di dare una risposta ad una problematica complessa iniziando dalla definizione del concetto di topografo. Chi può dirsi tale? Non si dovrebbe parlare di casi personali, ma per iniziare vi riferisco un episodio capitatomi quasi vent'anni fa: Largo Leopardi a Roma, Direzione Generale del Catasto e dei SS.TT.EE., prova orale del concorso per Geometri. In una sala, da una parte del tavolo la Commissione dall'altra il sottoscritto, un signore anziano mi chiese "Lei di cosa si occupa?" rispondo "di topografia" "Ah ..." fa di rimando il tale "... cominciamo bene perchè vede, io mi occupo di topografia lei, se mai, si occupa di rilievi topografici". Pensandoci bene, aveva ragione: in effetti il topografo era lui visto che insegnava topografia ed io ero, sono e sarò un geometra che esegue rilievi topografici tentando di applicare quelle che una volta si chiamavano "regole della buona arte". In Italia non esiste una scuola - a parte, forse, le strutture di formazione dell'IGM e del Catasto (se non l'hanno smantellata, era intitolata al Ministro Vanoni e, se non sbaglio, il nostro Milazzo (D.G.) vi ha studiato) - da dove si esca con questa qualifica. Quindi, chi è un topografo e, soprattutto, come lo si diventa? Prendiamo il mio caso: la scelta di occuparmi di rilievi topografici non l'ho svolta liberamente nel senso che è stato il famoso "mercato" ad impormela. Il 23 novembre 1980 le mie contrade subirono un violento terremoto, noi appena diplomati che volevamo fare questa professione ci trovammo di fronte a scelte epocali: o patire la fame nello studio di qualche geometra anziano, passando la giovinezza a lucidare per le perizie che l'avrebbero arricchito o prenderci la vita sulle spalle e decidere di riempire il vuoto che i furboni avevano lasciato: andare a rilevare! Ma in fondo hanno fatto bene, il profitto non è reato e ci hanno dato lo spazio che altrimenti non avremmo avuto. Tuttavia, come vedete, non posso proprio dire che la scelta verso questa parte della professione di Geometra sia stata libera, di certo è stata "facile" nel senso che ci siamo resi conto subito e sul campo del valore della formazione che avevamo avuto a scuola: abbiamo capito che potevamo farcela grazie al lavoro di un Ingegnere, nostro Professore di topografia ed al quale dobbiamo tanto, che ci ha insegnato una gran cosa: ci sono tre modi per eseguire un rilievo topografico: a: sapere come si deve fare, ed è sufficente un capomastro e due mani b: sapere perchè si devono fare certe cose, e basterebbe un Professore di Topografia o un manuale del geometra c = a + b e sapere a cosa serve, ci vuole un geometra. Chi di loro è un topografo? C'è differenza fra chi esegue rilievi topografici per l'aggiornamento catastale e fra chi, ad esempio, ha la responsabilità topografica legata alla realizzazione di gallerie, viadotti, svincoli ecc. ? Secondo me si: per il rispetto che porto ai Colleghi che lavorano nelle Imprese a loro spetta il titolo di Topografi, ai primi di Periti Catastali. A noi, che dopo quasi trent'anni forse siamo in grado di fare entrambe le cose, chiamateci Geometri. Di una cosa vi prego, non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. Mi raccomando, se qualcuno vi dice: "beato te che fai il topografo, a me piacerebbe tanto", non picchiatelo ma compiatitelo: a rilevare davvero non ci è mai andato.
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luca788
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"rubino" ha scritto: "furina" ha scritto: Buonasera, vorrei raccontarvi un' esperienza professionale capitatomi la settimana passata e vedere cosa ne pensate voi. Dunque il fatto è questo, un collega di recente ha comprato il GPS (non dico il modello per non fare pubblicità) e dopo un breve corso di istruzione da parte del rivenditore, si è messo a fare rilievi. Mi ha chiamato tutto entusiasta per farmi partecipe del nuovo acquisto e spiegandomi quanto sia semplice con tale strumento fare dei rilievi (almeno a suo dire). Parlando poi del più e del meno, mi sono accorto che il collega non aveva minimamente idea di cosa fossero le basi della topografia (apertura a terra, rototraslazione baricentrica, Snellius, ecc..), ma nonostante ciò esegue dei rilievi per conto proprio e, cosa ancora più grave, per altri colleghi. Da tutto questo, ho dedotto che l' uso del GPS e in alcuni casi anche delle moderne stazioni totali, hanno semplificato notevolmente la pratica professionale, in modo particolare di chi di topografia ci capisce poco o niente. Cosa ne pensate ? Saluti a tutti e buon Natale. Un pò di anni fa la SIFET organizzò a Vieste un convegno dal tema "La formazione del topografo in Italia". C'ero anch'io, ricordo che fu molto interessante perchè si tentava di dare una risposta ad una problematica complessa iniziando dalla definizione del concetto di topografo. Chi può dirsi tale? Non si dovrebbe parlare di casi personali, ma per iniziare vi riferisco un episodio capitatomi quasi vent'anni fa: Largo Leopardi a Roma, Direzione Generale del Catasto e dei SS.TT.EE., prova orale del concorso per Geometri. In una sala, da una parte del tavolo la Commissione dall'altra il sottoscritto, un signore anziano mi chiese "Lei di cosa si occupa?" rispondo "di topografia" "Ah ..." fa di rimando il tale "... cominciamo bene perchè vede, io mi occupo di topografia lei, se mai, si occupa di rilievi topografici". Pensandoci bene, aveva ragione: in effetti il topografo era lui visto che insegnava topografia ed io ero, sono e sarò un geometra che esegue rilievi topografici tentando di applicare quelle che una volta si chiamavano "regole della buona arte". In Italia non esiste una scuola - a parte, forse, le strutture di formazione dell'IGM e del Catasto (se non l'hanno smantellata, era intitolata al Ministro Vanoni e, se non sbaglio, il nostro Milazzo (D.G.) vi ha studiato) - da dove si esca con questa qualifica. Quindi, chi è un topografo e, soprattutto, come lo si diventa? Prendiamo il mio caso: la scelta di occuparmi di rilievi topografici non l'ho svolta liberamente nel senso che è stato il famoso "mercato" ad impormela. Il 23 novembre 1980 le mie contrade subirono un violento terremoto, noi appena diplomati che volevamo fare questa professione ci trovammo di fronte a scelte epocali: o patire la fame nello studio di qualche geometra anziano, passando la giovinezza a lucidare per le perizie che l'avrebbero arricchito o prenderci la vita sulle spalle e decidere di riempire il vuoto che i furboni avevano lasciato: andare a rilevare! Ma in fondo hanno fatto bene, il profitto non è reato e ci hanno dato lo spazio che altrimenti non avremmo avuto. Tuttavia, come vedete, non posso proprio dire che la scelta verso questa parte della professione di Geometra sia stata libera, di certo è stata "facile" nel senso che ci siamo resi conto subito e sul campo del valore della formazione che avevamo avuto a scuola: abbiamo capito che potevamo farcela grazie al lavoro di un Ingegnere, nostro Professore di topografia ed al quale dobbiamo tanto, che ci ha insegnato una gran cosa: ci sono tre modi per eseguire un rilievo topografico: a: sapere come si deve fare, ed è sufficente un capomastro e due mani b: sapere perchè si devono fare certe cose, e basterebbe un Professore di Topografia o un manuale del geometra c = a + b e sapere a cosa serve, ci vuole un geometra. Chi di loro è un topografo? C'è differenza fra chi esegue rilievi topografici per l'aggiornamento catastale e fra chi, ad esempio, ha la responsabilità topografica legata alla realizzazione di gallerie, viadotti, svincoli ecc. ? Secondo me si: per il rispetto che porto ai Colleghi che lavorano nelle Imprese a loro spetta il titolo di Topografi, ai primi di Periti Catastali. A noi, che dopo quasi trent'anni forse siamo in grado di fare entrambe le cose, chiamateci Geometri. Di una cosa vi prego, non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. Mi raccomando, se qualcuno vi dice: "beato te che fai il topografo, a me piacerebbe tanto", non picchiatelo ma compiatitelo: a rilevare davvero non ci è mai andato. Secondo me siete invidio. anche nella medicina è cosiII...... anche nella meccanica.......... anche nella matematic....ci sono le calcolatrici..... ma smettetela di fare il grande puffo....
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geoalfa
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Luca788, quoto RUBINO ! e a proposito di Puffi, a me sembra che con questo ultimo tuo messaggio unito ad altro in altra recente discussione, a che vuoi deliberatamente somigliare a quel puffo con gli occhiali che ...
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rubino
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Secondo luca788 saremmo invidiosi: nell'attesa di capire di cosa e di chi dovremmo esserlo, trattandosi di un argomento già discusso, riciclo un intervento del 23/08/14 ore 10,19: .... "L'invidia è, tecnicamente, così definita: "rammarico e risentimento che si prova per la felicità, la prosperità e il benessere altrui, sia che l'interessato si consideri ingiustamente escluso da tali beni, sia che già possedendoli, ne pretenda l'esclusivo godimento... è il desiderio frustrato di ciò che non si è potuto raggiungere per difficoltà o ostacoli non facilmente superabili, ma che altri, nello stesso ambiente o in condizioni apparentemente analoghe, ha vinto o vince con manifesto successo" da: it.wikipedia.org/wiki/Invidia di carne a cuocere, come vedete, ce n'è in abbondanza. ... mi sono chiesto se potessi scrivere con altrettanta certezza che l'invidia non mi tange e non mi muove ad agire, per cui ho pensato che, ragionandoci sopra, avrei poturo verificare questa condizione e allora a mo di test e senza andare tanto lontano, ho preso ad esempio il nostro ambiente - che è ideale perchè quasi privo di variabili, essendo composto da uguali - prendendo ad esame questo "caso di studio": l'ipotetico forumista X che si ritiene invidiato o, quanto meno, invidiabile. Vediamo quindi cosa avrebbe lui che io non ho e che, quindi, potrei invidiargli, posta la predetta condizione di uguaglianza cosi esprimibile: geometra tu?=geometra io!, tangibilmente corrispondenta all'azzeramento di ogni autorità etica, morale. professionale, tecnica ecc. ecc. fra me e lui. Torniamo a noi: potrei invidiargli il passato? Per entrambe è formato dal periodo scolastico e da quello dell'esercizio professionale: la mia formazione scolastica è stata eccelente per la qualità degli insegnanti e del periodo storico, nel quale sui libri ci si faceva un mazzo così; diplomatomi con quattro voti in meno del massimo, a chi dovrei invidiare? Forse potrei invidiargli la carriera professionale: nemmeno questo è possibile, al curriculum non manca quasi nulla e posso dire tranquillamente di aver fatto quasi tutto nell'ambito del rilievo topografico e dell'aggiornamento catastale. Inoltre, lascio a mio figlio un nome e cognome che in una piccola città del Sud sono sinonimo di onestà e di serietà di persona e di Professionista. Il presente? (perdonatemi questi riferimenti personali): la salute c'è, la serenità familiare pure, non mi manca nulla ... insomma, nemmeno questo! Forse il futuro? e che dovrei invidiare: al Collega giovane l'età? Ma non scherziamo: ho già dato! Al Collega più grande la saggezza dell'età? Vuless' o' cielo che bastasse, nel nostro ambito, l'anzianità d'iscrizione all'Albo per definire, da sola, la qualità della persona, del tecnico e del Professionista. Insomma, alla fine del ragionamento, quasi quasi mi trovo a poter essere io l'invidiabile e quindi, non avendo di queste velleità, concludo che anch'io sono certo di non provare invidia per alcuno."
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samsung
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"geoalfa" ha scritto: ... vuoi deliberatamente somigliare a quel puffo con gli occhiali che ... A me ricorda Apprendista.
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vordcienpion
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"rubino" ha scritto: "furina" ha scritto: Buonasera, vorrei raccontarvi un' esperienza professionale capitatomi la settimana passata e vedere cosa ne pensate voi. Dunque il fatto è questo, un collega di recente ha comprato il GPS (non dico il modello per non fare pubblicità) e dopo un breve corso di istruzione da parte del rivenditore, si è messo a fare rilievi. Mi ha chiamato tutto entusiasta per farmi partecipe del nuovo acquisto e spiegandomi quanto sia semplice con tale strumento fare dei rilievi (almeno a suo dire). Parlando poi del più e del meno, mi sono accorto che il collega non aveva minimamente idea di cosa fossero le basi della topografia (apertura a terra, rototraslazione baricentrica, Snellius, ecc..), ma nonostante ciò esegue dei rilievi per conto proprio e, cosa ancora più grave, per altri colleghi. Da tutto questo, ho dedotto che l' uso del GPS e in alcuni casi anche delle moderne stazioni totali, hanno semplificato notevolmente la pratica professionale, in modo particolare di chi di topografia ci capisce poco o niente. Cosa ne pensate ? Saluti a tutti e buon Natale. Un pò di anni fa la SIFET organizzò a Vieste un convegno dal tema "La formazione del topografo in Italia". C'ero anch'io, ricordo che fu molto interessante perchè si tentava di dare una risposta ad una problematica complessa iniziando dalla definizione del concetto di topografo. Chi può dirsi tale? Non si dovrebbe parlare di casi personali, ma per iniziare vi riferisco un episodio capitatomi quasi vent'anni fa: Largo Leopardi a Roma, Direzione Generale del Catasto e dei SS.TT.EE., prova orale del concorso per Geometri. In una sala, da una parte del tavolo la Commissione dall'altra il sottoscritto, un signore anziano mi chiese "Lei di cosa si occupa?" rispondo "di topografia" "Ah ..." fa di rimando il tale "... cominciamo bene perchè vede, io mi occupo di topografia lei, se mai, si occupa di rilievi topografici". Pensandoci bene, aveva ragione: in effetti il topografo era lui visto che insegnava topografia ed io ero, sono e sarò un geometra che esegue rilievi topografici tentando di applicare quelle che una volta si chiamavano "regole della buona arte". In Italia non esiste una scuola - a parte, forse, le strutture di formazione dell'IGM e del Catasto (se non l'hanno smantellata, era intitolata al Ministro Vanoni e, se non sbaglio, il nostro Milazzo (D.G.) vi ha studiato) - da dove si esca con questa qualifica. Quindi, chi è un topografo e, soprattutto, come lo si diventa? Prendiamo il mio caso: la scelta di occuparmi di rilievi topografici non l'ho svolta liberamente nel senso che è stato il famoso "mercato" ad impormela. Il 23 novembre 1980 le mie contrade subirono un violento terremoto, noi appena diplomati che volevamo fare questa professione ci trovammo di fronte a scelte epocali: o patire la fame nello studio di qualche geometra anziano, passando la giovinezza a lucidare per le perizie che l'avrebbero arricchito o prenderci la vita sulle spalle e decidere di riempire il vuoto che i furboni avevano lasciato: andare a rilevare! Ma in fondo hanno fatto bene, il profitto non è reato e ci hanno dato lo spazio che altrimenti non avremmo avuto. Tuttavia, come vedete, non posso proprio dire che la scelta verso questa parte della professione di Geometra sia stata libera, di certo è stata "facile" nel senso che ci siamo resi conto subito e sul campo del valore della formazione che avevamo avuto a scuola: abbiamo capito che potevamo farcela grazie al lavoro di un Ingegnere, nostro Professore di topografia ed al quale dobbiamo tanto, che ci ha insegnato una gran cosa: ci sono tre modi per eseguire un rilievo topografico: a: sapere come si deve fare, ed è sufficente un capomastro e due mani b: sapere perchè si devono fare certe cose, e basterebbe un Professore di Topografia o un manuale del geometra c = a + b e sapere a cosa serve, ci vuole un geometra. Chi di loro è un topografo? C'è differenza fra chi esegue rilievi topografici per l'aggiornamento catastale e fra chi, ad esempio, ha la responsabilità topografica legata alla realizzazione di gallerie, viadotti, svincoli ecc. ? Secondo me si: per il rispetto che porto ai Colleghi che lavorano nelle Imprese a loro spetta il titolo di Topografi, ai primi di Periti Catastali. A noi, che dopo quasi trent'anni forse siamo in grado di fare entrambe le cose, chiamateci Geometri. Di una cosa vi prego, non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. Mi raccomando, se qualcuno vi dice: "beato te che fai il topografo, a me piacerebbe tanto", non picchiatelo ma compiatitelo: a rilevare davvero non ci è mai andato. Piacere Pensa lo farei ogni giorno talmente tanta è la passione per topografia e strumentazione in genere
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anonimo_leccese
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29 Ottobre 2009
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non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. Bhe io sono tra quelli che hanno un forte patologia mentale allora *, ..perchè preferisco una situazione descritta sopra piuttosto che a starmene chiuso in studio a redarre computi estimativi o impazzire per lavori pubblici incasinati ... Aggiungo che spesso capita che quando faccio lavori per altri, tipo architetti che si presentano alle 10 con i loro bei foular e chiedono.. ah ma usate ancora la stazione totale e non il gps,..... in genere rispondo che non è lo strumento a fare la precisione ma il manico .... In effetti il tipo descritto all'inizio è solo un raccoglitore di punti, un pò come un raccoglitore di frutta o verdura,..ma poi ci vuole il cuoco che sà come amalgamare gl'elementi tra loro, per non fare un piatto indigesto... * va bhè, ..questo era già evidente da quando mi son iscritto a geolive.. ih..ih
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