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Dieci anni di vita (semiseria) con il Gps |

rubino
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(GURU)
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geoics
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carina questa. e dire che quando iniziai ad usare il gps 3-4 anni fa, senza non poche remore dalla mia coscienza, ne uscii tra numeri, reti gsm, fixed e float continui, quasi pazzo, disperato e anche un po' scontento. Ora mi ci trovo bene, ci ho preso la mano eppure rimpiango i vecchi tempi andati quando la topografia, era, come per il disegno a mano, una pratica fatta di esperienza, manualità, lunghi tempi e... belle passeggiate in campagna. mi chiedo se tra poco sparirà, come è successo per il rapidograph, anche la figura del topografo, soatituita da moderne e sofisticate tecniche di DTM satellitare! Speriamo di no dai...
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salviotto
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Siena
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...... sinceramente anche io uso il Gps oramai da circa sei sette anni, ma le passeggiate in campagna me le faccio lo stesso. ultimamente mi sono trovato tra le mani un volo "lidar" e devo dire che è una gran cosa e di una precisione significativa, che comunque per ottenerla mi dicono che ha bisogno anche di un discreto tracciamento a terra
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geoics
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"salviotto" ha scritto: ...... sinceramente anche io uso il Gps oramai da circa sei sette anni, ma le passeggiate in campagna me le faccio lo stesso. beh si ma in confronto a prima.... 8) ti è mai capitato di scollinare con la stazione totale... e poi magari per battere un solo PF, ora si è semplificato il lavoro di un buon 50% Per non parlare del "nonno" che andava in giro con la stadia (che per me sono solo sfumati ricordi scolastici...)
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Castel del Rio
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Eccolo qua, il nonno che andava in giro con la stadia. E la "nostalgia" è tanta che il prossimo 12 maggio con la Commissione Catasto provinciale facciamo una seconda giornata di "celerimensura comparata" mettendo a confronto tutti gli strumenti di cui disponiamo sulla misura di una breve distanza, ma questa volta con una piccola complicazione. Riguardo alle lacrimucce sgorgate in qualche intervento precedente, aggiungo volentieri una riflessione che mi si presentò veemente dieci anni or sono. La mattina del 13 novembre 2000 (e a Voi che importa della data?), ero in aperta campagna presso Calderara di Reno. Meno di venti chilometri dal centro di Bologna, nella pianura. Dopo ben 8 (otto) minuti che il GPS, lanciato il RTK, non voleva saperne di inizializzare, abbandonando per un momento le considerazioni operative su come convincere il recalcitrante aggeggio a fare il suo dovere, provai a pensare alla situazione in termini più generali. Avevo per le mani una vecchia carta, prodotta ai primi del '900 per descrivere e individuare il podere su cui stavo lavorando, e non ho potuto fare a meno di pensare a quel modo di operare: presi gli accordi per il lavoro, il pomeriggio del giorno precedente le operazioni, il capo famiglia mandava un calesse (o anche soltanto un carro) a prendere il signor geometro con tutto l'occorrente e questi giungeva riverito a destinazione, dove "l'arzdoura" aveva preparato una succulenta cena a cui seguivano amene chiacchiere ed un confortante riposo nel profumato letto che la stessa "arzdoura" aveva sapientemente perfezionato infilandovi il "prete" (e qui vi aiuto: www.pramzanblog.com/2008/11/chiedi-che-c... Ma di questo non ci sarebbe forse stato bisogno, perché allora non si era così matti da dover rilevare trecentosessantacinque giorni all'anno, e nella brutta stagione si faceva la sola restituzione... Il giorno seguente ci si alzava di buon'ora e, dopo abbondante, sana e robusta colazione con latte fresco e tanti frutti della perizia della menzionata "arzdoura", si avviavano le operazioni, da condursi rigorosamente nei tempi necessari, senza l'affanno di dover rientrare per mezzogiorno addirittura in città. A mezzogiorno, "l'arzdoura" ci aspettava per altre operazioni culinarie... Corrente l'anno 2000, invece, io mi trovavo solo come un cane, in mezzo alla nebbia a infilare rosari di accidenti perché mi pareva di "perdere" otto minuti con conseguente difficoltà ad incastrare gli impegni incalzanti per il resto della giornata. Soccia! Che progresso! Ok, il "nonno" cade spesso nella trappola della nostalgia. Ma ogni tanto propone una riflessione: - se non fossimo un gregge di senza Dio votato globalmente al lavoro fine a sé stesso, per il quale siamo disposti ad accaparrarci incarichi a prezzi da fame. E oltre. - se capissimo che un certo lavoro ha un determinato valore, che non dipende soltanto dalle due ore che impieghiamo a svolgerlo materialmente. - se osservassimo che spendere soldi per comprare uno strumento più veloce, studiarlo impegando un mare di tempo e poi far pagare soltanto le ore operative, che ovviamente sono meno di prima, è un'azione idiota. Ebbene, se ragionassimo un momento su tutto questo, il GPS sarebbe uno strumento che ci aiuta, invece di imprigionarci. E potremmo tornare a gustarci le amorevoli cure delle "arzdoure". Ma dove mi sono spinto, con queste riflessioni? Buon lavoro frenetico. Io rallento. Leonardo
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geoics
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29 Febbraio 2008
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"Leo" ha scritto:
Ok, il "nonno" cade spesso nella trappola della nostalgia. Ma ogni tanto propone una riflessione: - se non fossimo un gregge di senza Dio votato globalmente al lavoro fine a sé stesso, per il quale siamo disposti ad accaparrarci incarichi a prezzi da fame. E oltre. - se capissimo che un certo lavoro ha un determinato valore, che non dipende soltanto dalle due ore che impieghiamo a svolgerlo materialmente. - se osservassimo che spendere soldi per comprare uno strumento più veloce, studiarlo impegando un mare di tempo e poi far pagare soltanto le ore operative, che ovviamente sono meno di prima, è un'azione idiota. Penso che anche il buon Michelangelo Buonarroti, se il papa avesse bandito una gara al ribasso del 95% e avesse chiesto tempi di consegna brevi (pochi giorni) per la redazione del lavoro di "Affrescamento della Cappella Sistina", sarebbe andato via imprecando e buttando all'aria tutta la sua carriera di artista, dedicandosi più mestamente all'agricoltura, piuttosto che ai servizi di un despota! Il geometra oggi. Parlo per sentito dire, in quanto non ho un diretto riscontro con quanto poteva accadere anni addietro. Se una volta la professionalità era riconosciuta a tal punto da mandare un calesse a prelevare il Geometro nel suo studio, ora non ci viene riconosciuto nemmeno il passaggio in cavallo. Penso che questa bella cosa che sta avvenendo e lo svilimento generale di tutte le professioni sia dovuto a una mancanza di: - Informazione; - Formazione; - Tutela. Nel senso che gli ordini (in generale) avrebbero dovuto: - informare gli iscritti che un tempo c'era un controllo sui minimi tariffari e potendo denunciare e punire i furbetti; - formare gli iscritti con corsi e crediti (quello che sta avvenendo ora); - tutelare maggiormente a discapito della "libera concorrenza" le varie professionalità... (mica siamo un'azienda!!!) e far si che venissero rispettati (ma lo sono mai stati?) i tariffari minimi. Ergo se devo spendere 100 vado dal tecnico che mi sa dare il lavoro per 100... e non tiro il prezzo come al mercato di Casablanca (in Marocco). Invece succede che il furbo si prende 10 e lavora per 10, prendendosi i suoi rischi e facendo le sue superficialità; il bravo tecnico lavora per 10 sudando le famose 7 camicie cercando di diminuire i rischi, facendo prevalere la professionalità e.... imprecando contro il collega (o l'ente) che lo costringe a tali ribassi. Per concludere: - Chi è il nostro "Dio" e perchè siamo arrivati a tanto? :( - Valore del lavoro, come lo facciamo capire a chi abbiamo davanti se la risposta è... "ma so che i minimi tariffari sono stati aboliti" oppure "ma quell'altro lo fa alla metà del tuo" perchè è questa la (mia) realtà...??? :evil: - Investimenti in hardware, software e formazione continua: qualche mille euro all'anno... stesso discorso: dovremmo esporre il prezzo e la quota di ammortamento in un cartellino appeso allo strumento e/o alla porta dell'ufficio, ho sentito dire la settimana scorsa... ma se il rilievo lo fai così alla svelta lo pago anche meno :roll: roba da chiodi!
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Castel del Rio
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Guarda che caso, trovo questa risposta azzeccatissima di Geoics rientrando da un breve trasferimento cittadino durante il quale ho rivisto la sede della ditta di un cliente e mi sono ricordato che, al momento di pagare il dovuto, ebbe la felice idea di spiegarmi che il suo lavoro lo si poteva ben vedere: lui arreda negozi, e se il lavoro è ben fatto o no lo si capisce subito. Ma il mio... basta chiedere allo strumento dove va il picchetto... Comunque Geoics non voglio consolarti, ma i tempi non sono mai stati molto diversi. Michelangelo aveva da lavorare perché Giulio II voleva un buon lavoro e non si accontentava di uno scalzacani. Il nostro lavoro è meno evidente di quello, ma chi lo apprezza esiste sempre. Del resto io non mi sento certo al livello del Buon-arroti! Forza e coraggio. Leonardo
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geoics
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credo che nessuno di noi (almeno spero!) si creda un grande tecnico, un grande cartografo o un grande artista, a meno che non lo sia davvero! :lol: Per questi personaggi ci sono centri clinici attrezzati e molto efficienti :lol: Speriamo che il significante "forza e coraggio" di Leo ci sia di conforto! :roll: :roll: :roll:
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furina
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Batignano
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"Leo" ha scritto: Guarda che caso, trovo questa risposta azzeccatissima di Geoics rientrando da un breve trasferimento cittadino durante il quale ho rivisto la sede della ditta di un cliente e mi sono ricordato che, al momento di pagare il dovuto, ebbe la felice idea di spiegarmi che il suo lavoro lo si poteva ben vedere: lui arreda negozi, e se il lavoro è ben fatto o no lo si capisce subito. Ma il mio... basta chiedere allo strumento dove va il picchetto... Leonardo Mi torna in mente un episodio accaduto quando ero agli inizi della professione, ricordo che per un lavoro ho chiesto ad un cliente una cifra che ritenevo giusta, secondo un collega anziano invece avevo chiesto poco ed ebbe a dirmi " Ricordati che se il lavoro non te lo paghi profumato, al cliente dai l' impressione che non hai fatto niente di serio e che il lavoro in fondo valga per quello che gli hai chiesto". A distanza di 25 anni non mi sento di dargli torto. Per quanto riguarda il discorso del GPS, ho da poco cominciato a utilizzare detta strumentazione, noto con grande rammarico che i tecnici per i quali faccio dei rilievi pretendono che mi prenda di meno rispetto a prima, tanto dicono ".....hai il GPS, finisci prima, ecc". Come se con il GPS non ci sia da lavorare, sono convinti che lo porti sul campo premi un tasto e tutto è fatto. Non capiscono cosa ci sia dietro, a livello di investimento, aggiornamento professionale, qualche bestemmia (specialmente i primi tempi). Ma tanto, a loro cosa importa, i bollettini della finanziaria li pago io. Quello che mi rode è che a me chiedono di abbassare i prezzi, ai loro clienti invece li aumentano magari dicendo "....sai è un rilievo fatto con il GPS.....è più preciso..". Comunque bisogna andare avanti, il cliente ha sempre ragione !!!!! Saluti e buona giornata.
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geoics
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salviotto
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Siena
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non posso fare altro che esprimerti la mia solidarietà, però credimi bisogna avere il coraggio di osare, e dire no! a codesto prezzo no! a costo di non farlo, se tutti facciamo così daremo vita dura ai nostri colleghi "commercianti" e non tecnici
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george_ces
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09 Giugno 2007
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"salviotto" ha scritto: non posso fare altro che esprimerti la mia solidarietà, però credimi bisogna avere il coraggio di osare, e dire no! a codesto prezzo no! a costo di non farlo, se tutti facciamo così daremo vita dura ai nostri colleghi "commercianti" e non tecnici Approvo !!!
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furina
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Batignano
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"salviotto" ha scritto: non posso fare altro che esprimerti la mia solidarietà, però credimi bisogna avere il coraggio di osare, e dire no! a codesto prezzo no! a costo di non farlo, se tutti facciamo così daremo vita dura ai nostri colleghi "commercianti" e non tecnici Non puoi immaginare quanto vorrei mandare a quel paese un bel pò di persone, ma come si dice "tengo famiglia" e devo adeguarmi. Questo non vuol dire che svendo il mio lavoro, finchè sono prezzi accettabili cerco di andare avanti. In questa situazione credo che siamo in tanti. Saluti.
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