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Autore Quando diventeremo tecnici e non scribacchini?

Mava70

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17 Agosto 2004

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Treviso

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 10:01

E' da un po' di tempo che lavoro nel campo catastale e, pochissimo tempo, in quel della Provincia di Padova. Devo ammettere però che ultimamente ho delle difficoltà. Comprendo che il Docfa è un programma “adeguato” ai tempi nostri però se il Governo vuole, attraverso questo mezzo, aggiornare il vecchio edificato, rurale e non, dovrebbe anche fornire delle direttive. Io è 3 volte che presento un Docfa ed ogni volta mi si invita a dichiarare il falso. Prima col fatto che, anche se si tratta di fabbricato ex rurale che avrebbe (condizionale) perso la ruralità, dovevo dichiararlo come ordinario perchè la non ruralità è del 1986. Dopo lo ripresento e non poteva essere accettato perchè il deposito era troppo grande (non ho capito se devo far costruire tramezze o dichiarare che, invece di un deposito, si tratta di una discoteca). Terzo, la soffitta è troppo grande e troppo alta. A questo punto mi aspetto che lo sospendano anche perchè il disimpegno è largo 2,50 metri. Capisco che le vecchie case rurali di una volta hanno dimensioni e foronomie diverse da quelle attuali, ma trovo indecoroso e scandaloso che, per accatastare barchesse ed ex abitazioni rurali, debba pensare ogni volta a come “mentire secondo crismi di legge” invece che dichiarare il vero. Da questo discerne il fatto che penso stiamo diventando più scribacchini che tecnici perchè, a mio modo di vedere, facciamo solamente ciò che ci dice il tecnico dell'adt di turno. Scusate questa prolissa polemica, però inizio a sentirmi un po a disagio a lavorare in questo modo Saluto tutti e vi auguro una buona giornata

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Autore Risposta

bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 10:42

..devo dirti che non sono assolutamente concorde, non ho mai trovato difficolta' a denunciare quanto e' reale, basta attenersi alle circolari e non certo a quello che tanti "catastali " dicono.



...nei tuoi casi, 1- porti all'urbano un f.r., devi selezionare ex rurale e devi anche citare in relazione in base a quale art. sono stati persi i requisiti e quando, se non lo sa' il tecnico, lo sai tu!!! chiama il responsabile o il dirigente!!



...per il deposito troppo grande, forse l' hai censito in categoria C/, mentre oltre certe sup. (diverse per quanto ho capito da catasto a catasto), andava censito in D/

..per quanto riguarda la soffitta , visto che dici troppo alta, forse l'hai dichiarata come accessorio, comunicante o non, mentre andava probbabilmente denunciata come accessorio diretto??



...comunque ripeto, mai dichiarato il falso per compiacere il tecnico di turno, spesso invece spiego e cito le circolari, devono imparare anche loro, sicuro e' che io non cambio la pratica.



Saluti

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NST

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01 Dicembre 2007

Messaggi:
288

Località

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 11:40

Concordo con bioffa69 però è un software che fa veramente pena e non voglio stare qui a fare l'enco delle lacune

perchè sarebbe troppo lungo.

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jema

(GURU)

Iscritto il:
26 Aprile 2007

Messaggi:
2106

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in giro in giro creek

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 12:00

"Mava70" ha scritto:
E' da un po' di tempo che lavoro nel campo catastale e, pochissimo tempo, in quel della Provincia di Padova. Devo ammettere però che ultimamente ho delle difficoltà. Comprendo che il Docfa è un programma “adeguato” ai tempi nostri però se il Governo vuole, attraverso questo mezzo, aggiornare il vecchio edificato, rurale e non, dovrebbe anche fornire delle direttive. Io è 3 volte che presento un Docfa ed ogni volta mi si invita a dichiarare il falso. Prima col fatto che, anche se si tratta di fabbricato ex rurale che avrebbe (condizionale) perso la ruralità, dovevo dichiararlo come ordinario perchè la non ruralità è del 1986. Dopo lo ripresento e non poteva essere accettato perchè il deposito era troppo grande (non ho capito se devo far costruire tramezze o dichiarare che, invece di un deposito, si tratta di una discoteca). Terzo, la soffitta è troppo grande e troppo alta. A questo punto mi aspetto che lo sospendano anche perchè il disimpegno è largo 2,50 metri. Capisco che le vecchie case rurali di una volta hanno dimensioni e foronomie diverse da quelle attuali, ma trovo indecoroso e scandaloso che, per accatastare barchesse ed ex abitazioni rurali, debba pensare ogni volta a come “mentire secondo crismi di legge” invece che dichiarare il vero. Da questo discerne il fatto che penso stiamo diventando più scribacchini che tecnici perchè, a mio modo di vedere, facciamo solamente ciò che ci dice il tecnico dell'adt di turno. Scusate questa prolissa polemica, però inizio a sentirmi un po a disagio a lavorare in questo modo Saluto tutti e vi auguro una buona giornata



Lamentela, a mio modesto avviso, fuori luogo!

Per quale motivo non esponi le Tue perplessità a qualche responsabile della locale Commissione Catasto?

Per come la vedo io, non si risolvono le questioni adeguandosi passivamente alle paturnie del tecnico di turno... ma studiando le norme vigenti e confrontandosi con gli altri Colleghi.

Cordialmente

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Mava70

Iscritto il:
17 Agosto 2004

Messaggi:
117

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Treviso

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 13:18

Infatti mi hanno sospeso il tipo perchè ho scritto la verità, ovvero che era un fabbricato ex rurale, e me l'hanno approvato come ordinario. Deposito troppo grande; 327 mq e anche se avesse 1000 mq, essendo una stalla, perchè lo devo mettere come opificio? Oppure come in qualunque altra categoria D? Inoltre a me pare che la soffitta sia un accessorio diretto, nel mio caso non comunicante. E' prassi che le camere sottotetto diventino soffitte, italica furbizia, però sara il tecnico catastale che verrà a verificare se è così, altrimenti dovrebbe accettare la mia dichiarazione. Detto questo mi scuso di questa lamentela e sicuramente non ne scriverò più, ma visto che la lamentela fuori luogo è in "grassetto", posso risponderti che qualsiasi problema riscontrato è fuori luogo se si va alla fonte. io volevo solamente condividere un mio pensiero. Saluti a tutti.

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ALEMARO

Iscritto il:
26 Novembre 2004

Messaggi:
359

Località

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 13:52

"j
[color=#008000
ha scritto:
Lamentela, a mio modesto avviso, fuori luogo![/color]





non capisco perchè la etichetti come fuori luogo, il collega ci ha solamente messi a conoscenza di alcune problematiche cxhe ha riscontrato e penso che ne volesse discutere con noi sul forum...

almeno per quanto ne ho capito!!!

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

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Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 15:01

Salve.

Non posso nascondere di avere parecchia sintonia con Bioffa69, NST e Jema: in linea di massima i rifiuti immotivati (o motivati in modo sbagliato) si possono risolvere all'interno dello stesso Ufficio.

Mi preoccupano, però, un paio di affermazioni:

1 - Bioffa69 ricorda che un C/ "oltre certe sup. (diverse per quanto ho capito da catasto a catasto), andava censito in D".

Vero, ma gravissimo.Gravissimo non perché non sia ragionevole che un negozio di 100 mq sia negozio nel capoluogo da un milione di abitanti e ipermercato nella frazione montana da 10 anime, ma perché non mi risulta alcuna norma precisa, definta, chiara, inequivocabile, sancita e pubblicata con cui i limiti di superficie siano stati sanciti. Purtroppo, invece, mi risultano "circolari che non circolano" o - altra bella definizione! - "circolari interne" che personalmente ho sempre rigiutato di acquisire, pur essendo a conoscenza della loro esistenza e (purtroppo?) disponibilità.

Da qui il festival della soggettività.

2 - Mava70 pone nuovamente il dito nella piaga dei famigerati D10 (che però proporrei volentieri invece di un C/), e qui non me la sento proprio di dargli torto! Purtroppo D10 è morto, come dicevano il filosofo e l'artista...

E ora una stalla, per "decreto" non è più una stalla: il D10 non si stacca, se non c'è la vacca! Il D10 non lo piglio, se non c'è il coniglio! Il D10 non è bello, se non c'è il porcello! E così via.

____________________________________

Resta il fatto che considero comunque discutibile che l'Ufficio rifiuti un C/ chiedendo al professionista di proporre spontaneamente un D/: il rifiuto è certo possibile per un classamento oggettivamente sbagliato, ma se non si tratta di errore in quanto la differenza è soggettiva, la cosa è diversa. Altrimenti l'Ufficio non avrebbe neppure un anno di tempo per la revisione del classamento proposto.

Io insisterei per presentare la proposta che ritengo professionalmente corretta, e che sia poi l'Ufficio a rettificarla così da lasciare traccia ognuno della propria interpretazione. È una provocazione troppo grossa?

Leonardo

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Mava70

Iscritto il:
17 Agosto 2004

Messaggi:
117

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Treviso

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 15:23

Non vorrei essere frainteso. Anch'io quoto perfettamente quello che dicono Bioffa piuttosto che jema, nonchè Leo. Anche io mi adeguo e molte volte vado ad esporre le mie perplessità. Il mio era un discorso più generale e che sbagliando ho incentrato più sul caso personale. Comunque ogni volta che vai ad esporre le tue perplessità, almeno per me, sono mattinate, con spese di parcheggio e trasporto; magari per andare a discutere sul sesso degli angeli e che non ritengo dover farmi rimborsare dal cliente. Mi piacerebbe che si iniziasse a parlare anche di Docfa con metodologie standardizzate. Sbaglierò ma il fatto dell'approvazione automatica, almeno nella mia adt, è servita non tanto all'approvazione automatica, ma avere un indirizzo comune a tutti. Solo questo volevo dire e non me ne voglia nessuno se ho "creato" un caso che non vole creare. Augurando un buon proseguo di giornata, vi saluto tutti cordialmente.

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bioffa69

Iscritto il:
23 Settembre 2009

Messaggi:
6536

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 15:24

"Leo" ha scritto:
Salve.
Mi preoccupano, però, un paio di affermazioni:

1 - Bioffa69 ricorda che un C/ "oltre certe sup. (diverse per quanto ho capito da catasto a catasto), andava censito in D".

Vero, ma gravissimo.Gravissimo non perché non sia ragionevole che un negozio di 100 mq sia negozio nel capoluogo da un milione di abitanti e ipermercato nella frazione montana da 10 anime, ma perché non mi risulta alcuna norma precisa, definta, chiara, inequivocabile, sancita e pubblicata con cui i limiti di superficie siano stati sanciti. Purtroppo, invece, mi risultano "circolari che non circolano" o - altra bella definizione! - "circolari interne" che personalmente ho sempre rigiutato di acquisire, pur essendo a conoscenza della loro esistenza e (purtroppo?) disponibilità.


Leonardo





..vero, circolari che non circolano che pero' vengono applicate, e sinceramente insistere perche' mi accettino una categoria che sono certo che verra' cambiata d'ufficio, a tutto discapito del cliente con possibili ma improbabili ricorsi, non mi sembra sensato,

faccio un elenco dei limiti di sup.

cat. C/1 e C/6 fino a 350 mq poi D/8

cat. C/2 e C/3 fino a 700 mq poi D/7

esistono casi in cui anche con sup. inferiori, ma per unita' inserite in un contesto/fabbricato dove le altre unita' sono in cat. D , si mantiene, giustamente direi, la stessa categoria.



Saluti Fabio

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Mava70

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Treviso

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 15:34

Caro bioffa, è quello che mi hai contestato nel mio forum precedente. "insistere perche' mi accettino una categoria che sono certo che verra' cambiata d'ufficio, a tutto discapito del cliente con possibili ma improbabili ricorsi, non mi sembra sensato" è quello che farei anch'io, però nel mio Docfa affermo che una stalla è "Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali
trasformazioni.". Ergo una stalla è un fabbricato commerciale. Anche io cerco di fare gli interessi del cliente e, piuttosto che sindacare se presentare il docfa iFR come ex fabbricato rurale, lo presento come ordinario; lo faccio perchè il cliente risparmi la sanzione per ritardata presentazione. Però a mio avviso qui casca l'asino. Perchè mi adeguo. Con simpatia.

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bioffa69

Iscritto il:
23 Settembre 2009

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 15:49

"Mava70" ha scritto:
Caro bioffa, è quello che mi hai contestato nel mio forum precedente. "insistere perche' mi accettino una categoria che sono certo che verra' cambiata d'ufficio, a tutto discapito del cliente con possibili ma improbabili ricorsi, non mi sembra sensato" è quello che farei anch'io, però nel mio Docfa affermo che una stalla è "Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali
trasformazioni.". Ergo una stalla è un fabbricato commerciale. Anche io cerco di fare gli interessi del cliente e, piuttosto che sindacare se presentare il docfa iFR come ex fabbricato rurale, lo presento come ordinario; lo faccio perchè il cliente risparmi la sanzione per ritardata presentazione. Però a mio avviso qui casca l'asino. Perchè mi adeguo. Con simpatia.





caro Mava, non e' la stessa cosa, la questione sup. e' una regola non scritta diversa da ufficio ad ufficio, o meglio l'Agenzia dice che e' scritta ma non ci ha mai fornito la loro circolare interna, questo e' quello che dico, questa regola e' consociuta da tutti ed e' tale da quando ho iniziato a lavorare il limite di sup. e' quello che ho scritto , almeno per quanto rguarda l'ufficio di Brescia, se ci fosse fornita la circolare staremmo lavorando tutti correttamente, mentre in questo modo siamo sulla "fiducia", nel senso e' cosi' e basta! pero' e' ormai pietra miliare del catasto che conoscono tutti!

...cio' che io dico interessi del cliente e' inutile fare una cosa adesso che sicuramente sara' cambiata, ti dico che e' comunemente considerato corretto rispettare i limiti di sup., per cui considero corretta la pratica, l'esempio che ho fatto era per spiegarmi con Leonardo.



...nel tuo caso si tratta di un consiglio sbagliato di un tecnico della tua Agenzia, spero che i suoi colleghi sappiano come procedere, tu sei semplicemente incappato nel soggetto che non sapeva come procedere, ogni catasto ha sicuramente il suo o i suoi soggetti incapaci, ma l'utenza ormai li conosce e non chiede informazioni a loro, a te servira' sicuramente per la prossima volta, e nel tuo caso non cambiava niente solo la correttezza di quanto indicato nel docfa, e cioe' che si trattava di un ex f.r., che aveva perso i requisiti in base all'art...nel 1986, non pagavi nessuna sanzione, visto che i requisiti sono stati persi piu' di 5 anni fa e visto che il termine per la denuncia degli fr e' il 30/11/2012.

Anch'io con simpatia , alla prossima

Fabio.

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Mava70

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17 Agosto 2004

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117

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Treviso

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2012 alle ore 16:06

Se passi in Cadore quest'inverno vorrà dire ti offrirò un brulè. Alla prossima

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mellantone

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04 Luglio 2008

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133

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 0 -  0 - Inviato: 17 Novembre 2012 alle ore 15:24

comunque non ci sono circolari che esplicano oltre a quale consistenza i C/2 diventano D, sono i vari uffici provinciali che in base agli usi locali e altre caratteristiche hanno deciso chissa quando, in teoria i D dovrebbero essere l'eccezione cioe' solo costruzioni particolari, grandi industrie ecc. costruiti apposta per un utilizzo specifico. per quanto riguarda la soffitta e' chiaro che se e' enorme rispetto all'appartamento e neanche comunicante direttamente con esso deve essere censita come C/2, se in realta e' abitata va dichiarata in cat.A a prescinde se in comune e' abitabile o meno.

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