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fannulloni, alcuni statali |

geoalfa
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Statali lavativi? Licenziati Anziché tagliare sugli investimenti o sui servizi pubblici si potrebbe lasciare a casa i fannulloni: è la proposta di Pietro Ichino (Pci) di MenoStato Ichino: licenziare i fannulloni nel pubblico impiego Pietro Ichino, uno dei massimi esperti di diritto del lavoro, ex parlamentare del PCI e iscritto alla CGIL, ha proposto sul Corriere della Sera di licenziare quei dipendenti pubblici che sono totalmente fannulloni, anziché tagliare sugli investimenti o sui servizi pubblici. Sono completamente d’accordo con la sua proposta, che ti invito a leggere nella webliografia. I sindacati si sono opposti, e Ichino chiede perché il sindacato tuteli delle persone improduttive, fannulloni il cui stipendio è pagato con le tasse delle persone che lavorano (sia nel pubblico che nel privato). Un sondaggio di Mannhaimer pubblicato oggi afferma che il 70% degli italiani, sia di destra che di sinistra, è d'accordo. 1% di fannulloni=1,5 miliardi all’anno di costo per stipendi Nel 2005 il costo per lo Stato per gli stipendi dei circa 3.500.000 di pubblici dipendenti è stato di 155 miliardi di Euro (circa 300.000 miliardi di Lire), con un costo medio di 44.285 Euro a persona (comprensivo di tasse, contributi pensionistici, TFR, tredicesima e quattordicesima, straordinari, etc). Ipotizzando un 1% di persone ‘fannullone’, sono 1,5 miliardi di Euro di costo annuale (circa 2.900 miliardi di Lire) pagato con le tasse, che sarebbe risparmiato se fossero licenziati. Ecco una tabella con le varie ipotesi di % di fannulloni e il relativo costo annuale per i contribuenti: % di fann. Costo annuo (miliardi di Euro) 1 1,5 2 3,0 3 4,5 5 7,5 10 15 15 22,5 20 30 Sono stato 12 mesi in un ministero, è una cosa indegna Ho fatto il servizio militare per 12 mesi al ministero della Difesa e ciò che ho visto con miei occhio è indegno di un paese civile: - persone che entrano e escono quando gli pare, senza alcun controllo - chi firma per i colleghi - chi entra e poi va a fare la spesa o va dal parrucchiere - che legge il giornale - chi passa il giorno a fare da ‘consulente' ai colleghi per massimizzare le ferie e i permessi - chi organizza scommesse clandestine - chi gioca a calcetto in serie C e risulta invalido, con cure termali pagate - chi prepara il pranzo per i figli lavando frutta e verdura in bagno - nonostante tutto cio', vengono fatti e pagati gli straordinari. Poi ho visto anche persone che lavorano seriamente, ma ciò che dice Ichino è assolutamente vero ed è uno scandalo - non solo che sia tollerato (o incoraggiato?) da alcuni politici, - ma che il sindacato sia complice di questo saccheggio delle finanze pubbliche. Ecco un estratto dell’articolo di Ichino: ..di persone che non fanno proprio nulla, non ci sono e quando ci sono è come se non ci fossero; una categoria che alligna solo nel settore pubblico. È giusto ascoltare con la massima attenzione quel che dice il sindacato, ma nella materia di sua competenza, cioè in quella della protezione dei lavoratori; i nullafacenti, per definizione, non sono lavoratori. Questa soluzione ai sindacati del settore pubblico non piace? Ne propongano un’altra;ma non le chiacchiere che si sono sentite fin qui: una soluzione vera, incisiva, efficace. Certo, per essere efficace qualsiasi soluzione comporterà maggior rigore in un sistema che per decenni è stato intollerabilmente lassista. D'altra parte, la lotta alle rendite—come si è appena visto nella vicenda del decreto Bersani — qualche durezza la richiede («la rivoluzione non è un pranzo di gala»). E la posizione di rendita dei nullafacenti del settore pubblico non merita indulgenza maggiore rispetto a quelle, tutto sommato meno costose per la collettività, dei tassisti edi alcune categorie di liberi professionisti. Da una parte c'è l'interesse dei nullafacenti a continuare a godere della rendita che finora è stata loro assicurata; dall'altra c'è l'interesse della maggioranza dei lavoratori pubblici—quelli veri—a una retribuzione adeguata, l'interesse dei precari a uscire dall'apartheid cui sono stati finora condannati, l'interesse della collettività a non veder tagliare gli investimenti necessari per lo sviluppo economico del Paese. In questo conflitto di interessi i sindacalisti del settore pubblico da che parte stanno? ........................ però, per difendere i fannulloni, dicono che noi autonomi siamo ladri ed evasori, ma il compagno bersani non lo sa che molti di noi non hanno fatto le ferie, che molti di noi pur di rispettare gli impegni e recuperare il tempo perso facendo le file, sta lavorando anche di notte ed anche di domenica.... e poi c'è chi come fancescox suggerisce di non offendere, ance io dico di non offendere, però propongo di più : mandateli a .............. casa questi rubagalline arcipieni di ideologie da strapazzo.... non è vero che la maggioranza degli italiani li amano, solo la metà più i frosci e le lesbiche... e non è una offesa, è relatà .. nei palazzi che contano devono costruire il terzo cesso,.... quello per gli indecisi, ma a francescox piace..... saluti
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geoalfa
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scusate, questa l'ho letta proprio adesso e ve la fo vedere, se gradite, io che non sono di destra e meno che meno di sinistra, non apprezzo questo, però.... Notizia del 30 agosto 2006 - 16:30 Armiamoci e partite In sede politica parla di espropriazione e lotta no global, ma nel privato Francesco Caruso risulta un possidente. Bella coerenza! Disobbedienti, armiamoci e partite! di il.corsaro.nero Dalla lettura del certificato catastale del Sig. (hem hem ho sbagliato) Don Francesco Caruso (nel sud il Don è d'obbligo alle persone ricche), noto esponente e leader di spicco dei disobbidienti eletti alla Camera dei Deputati nelle liste di Rifondazione Comunista e noto predicatore dell'espropriazione della proprietà (naturalmente quella degli altri), si legge: - Sei appezzamenti tra terreni da pascolo e uliveti in località Calopezzati. - Una frazione di un vasto agrumeto in località Corigliano Calabro. - Metà proprietà di due terreni da 15 e 9 ettari a Longobucco - Frazione di due appartamenti da 5 locali ciascuno a Longobucco. Nella sua rendita catastale sono presenti anche altri 35 terreni (vigneti, uliveti e pascoli) sempre a Longobucco, tra cui ..... giusto per avere un’idea.... un uliveto di 54 ettari e un altro di 60 ettari, un querceto di 22 ettari e un frutteto di 38 ettari. Per alleviare i "disagi" al caro comunista, predicatore del famoso concetto che la proprietà e un furto, Mamma e Papà non gli hanno fatto mancare nulla, infatti, don Francesco Caruso cresce negli agi delle ricche famiglie beneventane in un attico di appena 350 mq. nel centro storico di Benevento, nella lussuosissima Via Calabria. Giusto per correttezza bisogna specificare che, l'appartamento in questione non era di proprietà della famiglia ma solo in affitto, con un canone di favore, il Papà di don Francesco Caruso, era un dirigente di rango delle Ferrovie dello stato, società dello Stato proprietaria dell'immobile. Sempre per chiarezza il Papà di don Francesco, sempre il famoso comunista, Ingegnere capo delle FS, governatore generale del Rotary è stato il progettista e il realizzatore della famosa linea dell'alta velocità tra Benevento e Foggia. Poi dopo il diploma si trasferisce nell'Officina 99 e di lì nel centro sociale Ska a Napoli prima di prendere la laurea a Bologna presso l'Istituto universitario Orientale. Strana situazione economica per chi prometteva l'esproprio delle seconde case e che si permette di avere ben 12 avvocati per le sue 29 cause, però poi sabota cantieri, blocca i binari e promette battaglia agli alleati che tentennano sulla TAV. Giusto una cosa va detta a favore di don Francesco dott. Caruso, al Rotary ha preferito il Chiapas, sorvolando però sulle sue proprietà, un pò come ha fatto la moglie di Prodi che non appena sentì parlare del ripristino della tassa sulle successioni, eseguì donazioni immobiliari verso i figli............... vabbè ma sono di centro sinistra loro. Mi sa che qualcuno debba avvisare l'On. Bertinotti che il curriculum del suo capolista hem hem sembra uscito dai registri di uno Yacht club di Montecarlo.............. hem hem no no se si parla di barche meglio chiedere a Dalema...... lui è un esperto velista. In ultima analisi cosa dire................. se Don Francesco dott.Caruso avrà sfortuna nelle aule di Montecitorio......... almeno non avrà problemi per arrivare alla fine del mese, per lui San Precario non ha bisogno di preghiere. (notizie tratte dal quindicinale GWN anno XIII n 6 del 17 aprile 2006). Come dice Arbore: MEDITATE GENTE ...... MEDITATE!!!
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giogio
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be a proposito di licenziare fannulloni, potrebbero cominciare invece a non assumerli, vedasi gli uffici pubblici invasi da cooperative, per non parlare di 40 assunzioni per conteggiare i tombini di Palermo, + 20 per controllare il lavoro svolto dai 40, il tutto assunzioni bipartisan amici di amici di destra e di sinistra www.repubblica.it/2006/09/sezioni/cronac...
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geobax
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...vedi geoalfa, qualcuno ti ascolta, e invece di aprire un altro topic, sono andato a ripescare il tuo... il tema è nuovamente attuale: domenica sera, a report su rai tre, un bel servizio scoprivo l'acqua calda (anzi forse quella fredda!) ma almeno denunciava lo schifo che aleggia negli uffici pubblici... sia ben chiaro io conosco di persona alcuni impiegati statali che non sono contagiati dal "male al gomito" che ne colpisce la maggioranza!! lunedì a pranzo, ascoltando il telegiornale, sento: "i dipendenti pubblici si giustificano dicendo che sono sottopagati" alla sera sento che il governo vuole intervenire (e lo farà di sicuro) per aumentare lo stipendio degli statali di 101 euro!!! ma c...o! ma allora sono scemo....in questo paese idiota meno fai e più ti premiano! ma che schifo è??!! adesso prenderanno di più e faranno ancora di meno e quelli che si davano da fare per meritarsi il misero stipendio decideranno di fare meno...e hanno ragione! noi liberi professionisti se un anno denunciamo meno del precedente (perchè sfiga vuole che l'economia NON SI STA RIPRENDENDO) non siamo congrui con gli studi di settore e ti fanno gli accertamenti...mica ti tolgono 101 euro dalle tasse!!! E' uno schifo è l'ennesima presa per i fondelli!! e ce la fanno sotto il naso...sorridendoci con quella bella faccia da mortadella!!! che schifo, che schifo...è una cosa vergognosa...ecco dove fa il NOSTRO tesoretto...nelle tasche dei nullafacenti!!! Chissà il 1300 dipendente dell'Arsenale Militare di Taranto...si compreranno il biliardo e smetteranno di giocare a carte!! Perdonate lo sfogo, ma dovevo condividere questa cosa che mi brucia il fegato.
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Mava70
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Vi posto l'ultimo articolo letto sul Corriere via Internet. Una domanda però mi perseguita: come mai continuano a succedere tutte queste cose, giustamente la gente si scandalizza e si .....za, ma poi tutto torna come prima? io rimango sempre più perplesso: passa il tempo, passano i governi, però non cambia nulla... PALERMO - Domandina facile facile: cosa deve avere un autista? La patente, direte voi. Esatto. Ma non a Palermo. Non sotto elezioni. L'assessore al personale ha fatto assumere infatti all'azienda dei trasporti 110 conducenti. Tutti e 110 ignari di come si debba guidare un autobus. «Impareranno», ha risposto a chi si scandalizzava: «Questione di pochi mesi». Giusto il tempo di incassare il voto riconoscente dei beneficiati alle prossime «comunali». E se poi non imparano a guidare? Boh... Il protagonista della storia si chiama Alberto Campagna, ha 53 anni, un diploma di perito industriale, i capelli radi tirati all'indietro e un paio di baffi alla Pasqualino Settebellezze. Ricordate quando Silvio Berlusconi scese in campo dicendo che Forza Italia era una «nave di sognatori» carica di «uomini nuovi alla politica» e «campioni nelle proprie professioni» e decisi a «sradicare il clientelismo»? Ecco, lui gestisce quel sogno a modo suo. Consigliere comunale azzurro dal 1997, ha ottenuto dal sindaco Diego Cammarata un mucchio di deleghe: «Risorse umane, Servizi demografici, Postazioni anagrafiche, Rapporti col consiglio comunale, Attività Socialmente Utili e Risorse non Contrattualizzate». Traduzione: è assessore al personale assunto e a quello da assumere. Possibilmente accontentando innanzitutto gli amici e gli amici degli amici. La prima ad essergli riconoscente, in verità, è stata la moglie. Si chiama Cinzia Ficarra, è stata assunta negli uffici dell'ex «Municipalgas» e ha visto il suo nome al centro delle prime polemiche intorno al marito e ai suoi sistemi di gestire le antiche municipalizzate piuttosto lontani dallo «sradicamento del clientelismo». Era il settembre dell'anno scorso e dopo un lungo braccio di ferro il consigliere comunale diessino Davide Faraone aveva ottenuto finalmente l'elenco di centinaia di persone assunte all'Amg (gas), all'Amat (trasporti urbani), Amap (acqua), alla Sispi (sistemi informatici), Amia (servizi di igiene e rifiuti). Si capì allora perché quell'elenco fosse stato tenuto segreto per mesi e mesi con una motivazione ridicola («c'è la privacy...») rimossa solo da un intervento dell'authority che aveva spiegato come fosse assurdo invocare la segretezza in una materia come quella. La lista degli assunti, arruolati nelle ex municipalizzate per chiamata diretta e senza concorso, era infatti zeppa di amici politici, candidati trombati da risarcire con uno stipendio pubblico, segretari e funzionari di partito da sistemare. E poi mogli (quella di Campagna), figli (come Giuseppe e Tania Tito, rampolli di quello che allora era il presidente dell'Authority sulle aziende municipali per poi diventare addirittura il «difensore civico» comunale nonostante la legge escludesse chi era stato come lui candidato alle elezioni!) e sorelle, cognati, nuore, generi, cugini... Una schifezza. Che infangò soprattutto i partiti della Casa delle Libertà, da Alleanza Nazionale all'Udc, ma che lasciò qualche schizzo di fango anche sulla sinistra per il sorprendente inserimento, tra i raccomandati che avevano trovato una sistemazione, di Tiberio, il figlio di Francesco Cantafia, già segretario della Camera del lavoro e poi deputato regionale della Quercia. E che costrinse la magistratura, seppellita sotto una catasta di lettere e di esposti, ad aprire un'inchiesta. Insomma: che qualcuno approfittasse in modo indecente della libertà concessa alle nuove SpA municipali di potersi muovere sul fronte delle assunzioni senza quel minimo di rigidità (concorsi, documenti, graduatorie...) imposto dalla legge agli enti pubblici, era già chiaro da un pezzo. Né i siciliani si facevano illusioni su una svolta liberale, pulita, meritocratica. Tutto già visto. Troppe volte. Basti ricordare le recenti, incredibili, assunzioni al 118 di autisti delle ambulanze del tutto ignari delle strade e di portantini così inesperti, sciatti e incapaci da rovesciare i malati dalle barelle o peggio ancora decisi a presentare subito dopo l'assunzione certificati medici attestanti che come portantini non potevano portare nulla perché affetti da questa o quella invalidità. Una storia come quella accaduta all'Amat e raccontata ieri sulle pagine locali da «Repubblica», però, non si era mai vista neppure in Sicilia, dove una settantina di Lsu sono stati assunti un anno fa per «contare i tombini e le caditoie, cioè le feritoie nei marciapiedi che permettono il deflusso delle acque piovane» e dove Totò Cuffaro si fa vanto nella biografia ufficiale curata da Francesco Foresta di avere stabilizzato (cioè assunto definitivamente) 55 mila precari. A metà febbraio, con una lettera ufficiale ai vertici di Palazzo delle Aquile, cioè del Comune, il presidente della società dei trasporti Sergio Rodi aveva segnalato l'urgenza di tappare i buchi lasciati negli organici dal pensionamento di oltre un centinaio di autisti. Buchi che impedivano all'azienda di svolgere la sua funzione. Va da sé che in qualunque altro posto al mondo avrebbero fatto un bando: «A.A.A. Azienda comunale trasporti cerca 110 autisti, indispensabile la patente D». In qualunque posto, ma non a Palermo alla vigilia delle elezioni comunali che vedranno lo scontro tra Diego Cammarata e il suo predecessore Leoluca Orlando. E così la giunta comunale ha deliberato l'assunzione di 110 precari dei quali non uno, neanche per sbaglio, ha la patente D (la più difficile da ottenere) richiesta per guidare i pullman pubblici. Di più: ha scritto nero su bianco che «nel periodo di addestramento e dunque nella fase antecedente il conseguimento della patente di guida richiesta, i lavoratori selezionati saranno utilizzati come lsu presso l'Amat». E se qualcuno non ce la facesse a passare l'esame o non avesse alcuna voglia di mettersi al volante? Amen, ha risposto Alberto Campagna: «Perché dovremmo assumere nuovo personale quando abbiamo ancora gli lsu da stabilizzare? Abbiamo fatto una promessa a questi lavoratori precari: abbiamo assicurato loro che sarebbero stati assunti. Dobbiamo rispettare la parola data». E meno male che non c'erano da assumere ingegneri chimici, urbanisti o chirurghi: l'attesa che si laureassero sarebbe stata più lunga... Gian Antonio Stella 04 maggio 2007
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