Se il concedente è un Comune, bisogna vedere se il terreno è gravato da uso civico ai sensi della L. 1766/1927 (e in questo caso non si può affrancare) o se è stato allodializzato (sdemanializzato); l'indicazione "livello" in catasto può nascondere entrambe le casistiche.
Il comune di solito conosce la natura dei terreni gravati dal livello; male che vada, basta richiedere un certificato alla regione.
Se il terreno è già allodiale, necessita affrancare il canone; il provvedimento di affrancazione (determina dirigenziale) è in TOTALE ESENZIONE di bollo, tasse e imposte varie sia per la registrazione che per trascrizione e voltura (Parere Ag.Entrate 2003 + circ. ADT 2/2004 + risoluz. ADT 2/2008).
Anche se il canone non è richiesto dal oltre 20 anni, è comunque imprescrittibile.
In giro ci sono articoli giornalistici che creano un po' di confusione: se pure si trattasse di enfituesi, il rapporto non si estingue per usucapione ai sensi dell'art. 1164 del C.C.; e poi la ricognizione si applica alle enfituesi a tempo ed è un diritto del concedente, non un dovere; basta leggere l'art. 969 del C.C.
Essendoci una sostanziale differenza tra nord e sud italia, e siccome ogni regione ha legiferato in modo diverso sugli usi civici (in seguito al DPR 616/1977), se mi dici di che comune stiamo parlando, posso darti qualche consiglio piu' approfondito.
coridalità.
michele