in una ctp, il collega che difende controparte propone con osservazioni tecniche urgenti successive al deposito della memoria e delle successive repliche, l'estratto dell'eidotipo e dell'abbozzo redatto in campagna durante la fase di rilievo per l'isituzione della mappa relativa alla posizione di un confine oggetto di causa, evidenziando la disparità con il foglio d'impianto. tanto per avvalorare la sua tesi che si scontra con le risultanza della mappa attuale e d'impianto
la mia domanda è questa:
che rilevanza probatoria possono avere abbozzo ed eidotipo redatti a mano, senza una quota indicata, con palesi difformità dalla realtà dovute propio alla natura stessa di tali elaborati, sussidiari alla formazione della mappa.
Prima del Decreto ministerialeche sanciva l'emanazione della mappa d'impianto oltre tutto la mappa è stata oggetto di pubblicazione, contenzionso ed attivazione, durante la quale può essere avvenuta una rettifica della stessa in seguito a ricorso dei confinanti
secondo me la rilevanza in questo caso è pressapoco nulla.
voi cosa ne dite?

è prassi comune prelevare le coordinate cassini-soldner dal foglio di impianto per talune operazioni di ripristino di confine; non ho mai sentito di avere proprio le misurazioni che hanno consentito la prima restituzione cartografica. Per la rilevanza probatoria rimando al caso particolare, nel senso che ci si deve pura aggrappare a qualche elemento: andando a reitroso, forse è solo questo che appare un "punto fermo" della vicenda.
ciao