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Condono e conformità urbanistica |

Inganno75
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Buongiorno, premesso che sono ignorante nella materia specifica e per questo mi scuso in anticipo, scrivo per un parere su un caso che mi riguarda. Alla morte di mio padre abbiamo (io e mia sorella) ereditato un appartamento un tempo in uso a mia nonna e che ora ci accingiamo a vendere. L'apparatamento, risalente ai primi anni '70, era stato oggetto di condono nel 1986 per una porta-finestra che in planimetria risultava finestra e in quel momento era stata fornita la nuova planimetria catastale coerente con lo stato di fatto, quindi facendo la visura risulta tutto in ordine catastalmente. Dal punto di vista della conformità urbanistica però ho di recente scoperto, accedendo agli atti in Comune, che nella planimetria progettuale, oltre alla finestra condonata, ci sono altre differenze interne (un muro con porta trasformato in arco e due armadi a muro chiusi e fatti diventare un ripostiglio con porta), non citate dal condono ma comunque "recepite" nella nuova planimetria allegata al condono e perciò a mio avviso "notificate" anche al Comune. Non furono citate nel condono perché appunto non assoggettate ad esso e quindi semplice variazione di planimetria? A vostro avviso sono elementi da sanare in Comune o si può considerare l'appartamento già urbanisticamente conforme? Grazie in anticipo, Michele G.
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cassini
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Lamporecchio
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La porta interna trasformata in arco è stata allargata? è su muro portante? Sei in zona sismica? Quando sono stati eseguiti questi abusi?
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Inganno75
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Buonasera, la porta era standard, l'arco prende tutta la parete (saranno 2 metri), comunque non portante. Siamo a Parma. Gli abusi credo siano presenti fin dalla costruzione, sicuramente già presenti all'acquisto di mio padre nell'80. Grazie, Michele
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cassini
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Lamporecchio
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Se sono modifiche interne non rilevanti nemmeno ai fini strutturali l'immobile è da considerarsi conforme urbanisticamente. Se ti vuoi levare qualsiasi problema fai una CILA in sanatoria, paghi la sanzione (qui da noi è 1.000 Euro) e sei a posto.
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Inganno75
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Come immaginavo, grazie 1000
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Latemar
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"Inganno75" ha scritto: Buongiorno, premesso che sono ignorante nella materia specifica e per questo mi scuso in anticipo, scrivo per un parere su un caso che mi riguarda. Alla morte di mio padre abbiamo (io e mia sorella) ereditato un appartamento un tempo in uso a mia nonna e che ora ci accingiamo a vendere. L'apparatamento, risalente ai primi anni '70, era stato oggetto di condono nel 1986 per una porta-finestra che in planimetria risultava finestra e in quel momento era stata fornita la nuova planimetria catastale coerente con lo stato di fatto, quindi facendo la visura risulta tutto in ordine catastalmente. Dal punto di vista della conformità urbanistica però ho di recente scoperto, accedendo agli atti in Comune, che nella planimetria progettuale, oltre alla finestra condonata, ci sono altre differenze interne (un muro con porta trasformato in arco e due armadi a muro chiusi e fatti diventare un ripostiglio con porta), non citate dal condono ma comunque "recepite" nella nuova planimetria allegata al condono e perciò a mio avviso "notificate" anche al Comune. Non furono citate nel condono perché appunto non assoggettate ad esso e quindi semplice variazione di planimetria? A vostro avviso sono elementi da sanare in Comune o si può considerare l'appartamento già urbanisticamente conforme? Grazie in anticipo, Michele G. Le opere interne rientrano nell'Art.48 della L.47/85. Non c'è da fare proprio nulla, neanche pagare alcuna sanzione e neppure se non si trova la raccomandata al comune di denuncia di queste opere prevista dal condono.
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cassini
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Lamporecchio
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"Latemar" ha scritto: Le opere interne rientrano nell'Art.48 della L.47/85. Non c'è da fare proprio nulla, neanche pagare alcuna sanzione e neppure se non si trova la raccomandata al comune di denuncia di queste opere prevista dal condono. Certamente Se siamo sicuri che siano state fatte prima dell'entrata in vigore della Legge 47/85, che tutte le prove documentali lo testimonino, che non siano in contrasto con nient'altro sono d'accordo con quanto dice Latemar.
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st-topos
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Scusa Cassini è vero quello quello che dici ma dopo 40 anni come fai a certificare che i lavori interni sono antecedente al 31.10.1983 (mi pare che era questa la data di ultimazione delle opere per la L.47/85). Comunque per l'art.48 bis, mi sembra (dovrei rivdermi le scartoffie), bisognava adeguare la planimetria catastale entro i termini di scadenza.
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cassini
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"st-topos" ha scritto: Scusa Cassini è vero quello quello che dici ma dopo 40 anni come fai a certificare che i lavori interni sono antecedente al 31.10.1983 (mi pare che era questa la data di ultimazione delle opere per la L.47/85). Comunque per l'art.48 bis, mi sembra (dovrei rivdermi le scartoffie), bisognava adeguare la planimetria catastale entro i termini di scadenza. 1 Ottobre 1983 Mi pareva che chi ha fatto la domanda, sempre che io abbia capito bene, ha detto che la planimetria catastale al 1986 è conforme allo stato di fatto attuale. Entro il 31 dicembre 1985 bisognava eseguire una relazione descrittiva delle opere e inviarla con raccomandata.
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Latemar
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"cassini" ha scritto: "st-topos" ha scritto: Scusa Cassini è vero quello quello che dici ma dopo 40 anni come fai a certificare che i lavori interni sono antecedente al 31.10.1983 (mi pare che era questa la data di ultimazione delle opere per la L.47/85). Comunque per l'art.48 bis, mi sembra (dovrei rivdermi le scartoffie), bisognava adeguare la planimetria catastale entro i termini di scadenza. 1 Ottobre 1983 Mi pareva che chi ha fatto la domanda, sempre che io abbia capito bene, ha detto che la planimetria catastale al 1986 è conforme allo stato di fatto attuale. Entro il 31 dicembre 1985 bisognava eseguire una relazione descrittiva delle opere e inviarla con raccomandata. Esattamente. Riguardo la raccomandata, se non si trova o non è stata fatta, leggersi la Circolare Nicolazzi.
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Inganno75
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Grazie a tutti per i contributi, sicuramente i lavori sono antecedenti all'85 perché al momento dell'acquisto nel 1980 era già così; tra l'altro la planimetria catastale del 1972, precedente a quella aggiornata dell'86, riporta già lo sgabuzzino ma non la parete abbattuta per fare l'arco. Aggiungo per precisione che la planimetria è stata sottoposta al catasto per aggiornamento il 30 Dicembre 1986 mentre il condono ha timbro comunale del 31 Dicembre 1986; poi ho una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, inviata al comune il 12 Gennaio 1998, in cui un tecnico (un geometra che abitava nel medesimo condominio fin dalla costruzione) che i lavori poi condonati sono stati ultimati entro il 1970 (in pratica risalenti alla costruzione iniziale). Le parte interne non sono invece citate in nessun documento in mio possesso. Nel frattempo ho parlato della situazione con il notaio, a suo avviso l'abbattimento della parete per fare l'arco è poca cosa, mentre aver chiuso l'armadio a muro ricavando uno sgabuzzino è una difformità più grave che necessità senz'altro suo dire di sanatoria... L'affermazione del Gentile Latemar (mi ricorda le mie felici vacanze da bambino a Vigo di Fassa  ) mi lascia comunque qualche speranza, ho cercato (sempre da ignorante) la circolare Nicolazzi e ho trovato: "La relazione potrà essere anche spedita con raccomandata con avviso di ricevimento. La mancata presentazione della relazione è punita con la sanzione pecuniaria prevista per le opere eseguite senza autorizzazione, ridotta di un terzo." E'questo il riferimento suggerito? Quindi significa comunque che ora occorre pagare la sanzione? Grazie ancora
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Latemar
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"Inganno75" ha scritto: Grazie a tutti per i contributi, sicuramente i lavori sono antecedenti all'85 perché al momento dell'acquisto nel 1980 era già così; tra l'altro la planimetria catastale del 1972, precedente a quella aggiornata dell'86, riporta già lo sgabuzzino ma non la parete abbattuta per fare l'arco. Aggiungo per precisione che la planimetria è stata sottoposta al catasto per aggiornamento il 30 Dicembre 1986 mentre il condono ha timbro comunale del 31 Dicembre 1986; poi ho una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, inviata al comune il 12 Gennaio 1998, in cui un tecnico (un geometra che abitava nel medesimo condominio fin dalla costruzione) che i lavori poi condonati sono stati ultimati entro il 1970 (in pratica risalenti alla costruzione iniziale). Le parte interne non sono invece citate in nessun documento in mio possesso. Nel frattempo ho parlato della situazione con il notaio, a suo avviso l'abbattimento della parete per fare l'arco è poca cosa, mentre aver chiuso l'armadio a muro ricavando uno sgabuzzino è una difformità più grave che necessità senz'altro suo dire di sanatoria... L'affermazione del Gentile Latemar (mi ricorda le mie felici vacanze da bambino a Vigo di Fassa  ) mi lascia comunque qualche speranza, ho cercato (sempre da ignorante) la circolare Nicolazzi e ho trovato: "La relazione potrà essere anche spedita con raccomandata con avviso di ricevimento. La mancata presentazione della relazione è punita con la sanzione pecuniaria prevista per le opere eseguite senza autorizzazione, ridotta di un terzo." E'questo il riferimento suggerito? Quindi significa comunque che ora occorre pagare la sanzione? Grazie ancora Ciao. Se leggi tutta la circolare la sanzione la esclude. La circolare è la n.3466/25 del 18/07/1986 La chiusura dell'armadio a muro è una opera interna che rientra nell'art. 48.
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Inganno75
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"Latemar" ha scritto: "Inganno75" ha scritto: Grazie a tutti per i contributi, sicuramente i lavori sono antecedenti all'85 perché al momento dell'acquisto nel 1980 era già così; tra l'altro la planimetria catastale del 1972, precedente a quella aggiornata dell'86, riporta già lo sgabuzzino ma non la parete abbattuta per fare l'arco. Aggiungo per precisione che la planimetria è stata sottoposta al catasto per aggiornamento il 30 Dicembre 1986 mentre il condono ha timbro comunale del 31 Dicembre 1986; poi ho una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, inviata al comune il 12 Gennaio 1998, in cui un tecnico (un geometra che abitava nel medesimo condominio fin dalla costruzione) che i lavori poi condonati sono stati ultimati entro il 1970 (in pratica risalenti alla costruzione iniziale). Le parte interne non sono invece citate in nessun documento in mio possesso. Nel frattempo ho parlato della situazione con il notaio, a suo avviso l'abbattimento della parete per fare l'arco è poca cosa, mentre aver chiuso l'armadio a muro ricavando uno sgabuzzino è una difformità più grave che necessità senz'altro suo dire di sanatoria... L'affermazione del Gentile Latemar (mi ricorda le mie felici vacanze da bambino a Vigo di Fassa  ) mi lascia comunque qualche speranza, ho cercato (sempre da ignorante) la circolare Nicolazzi e ho trovato: "La relazione potrà essere anche spedita con raccomandata con avviso di ricevimento. La mancata presentazione della relazione è punita con la sanzione pecuniaria prevista per le opere eseguite senza autorizzazione, ridotta di un terzo." E'questo il riferimento suggerito? Quindi significa comunque che ora occorre pagare la sanzione? Grazie ancora Ciao. Se leggi tutta la circolare la sanzione la esclude. La circolare è la n.3466/25 del 18/07/1986 La chiusura dell'armadio a muro è una opera interna che rientra nell'art. 48. Grazie 1000 Latemar, ho letto la circolare, solo una cosa: nella chiosa pare di capire che rimarrebbe da "dimostrare" ad essere pignoli (nel caso il notaio o l'acquirente lo fossero) l'antecedenza dei lavori al 1985, ho capito bene? Per lo sgabuzziono può far fede la planimetria catastale del 1972? E per l'arco? In generale può bastare una dichiarazione testimoniale terza o un'autocertificazione? Grazie!
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Latemar
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"Inganno75" ha scritto: "Latemar" ha scritto: "Inganno75" ha scritto: Grazie a tutti per i contributi, sicuramente i lavori sono antecedenti all'85 perché al momento dell'acquisto nel 1980 era già così; tra l'altro la planimetria catastale del 1972, precedente a quella aggiornata dell'86, riporta già lo sgabuzzino ma non la parete abbattuta per fare l'arco. Aggiungo per precisione che la planimetria è stata sottoposta al catasto per aggiornamento il 30 Dicembre 1986 mentre il condono ha timbro comunale del 31 Dicembre 1986; poi ho una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, inviata al comune il 12 Gennaio 1998, in cui un tecnico (un geometra che abitava nel medesimo condominio fin dalla costruzione) che i lavori poi condonati sono stati ultimati entro il 1970 (in pratica risalenti alla costruzione iniziale). Le parte interne non sono invece citate in nessun documento in mio possesso. Nel frattempo ho parlato della situazione con il notaio, a suo avviso l'abbattimento della parete per fare l'arco è poca cosa, mentre aver chiuso l'armadio a muro ricavando uno sgabuzzino è una difformità più grave che necessità senz'altro suo dire di sanatoria... L'affermazione del Gentile Latemar (mi ricorda le mie felici vacanze da bambino a Vigo di Fassa  ) mi lascia comunque qualche speranza, ho cercato (sempre da ignorante) la circolare Nicolazzi e ho trovato: "La relazione potrà essere anche spedita con raccomandata con avviso di ricevimento. La mancata presentazione della relazione è punita con la sanzione pecuniaria prevista per le opere eseguite senza autorizzazione, ridotta di un terzo." E'questo il riferimento suggerito? Quindi significa comunque che ora occorre pagare la sanzione? Grazie ancora Ciao. Se leggi tutta la circolare la sanzione la esclude. La circolare è la n.3466/25 del 18/07/1986 La chiusura dell'armadio a muro è una opera interna che rientra nell'art. 48. Grazie 1000 Latemar, ho letto la circolare, solo una cosa: nella chiosa pare di capire che rimarrebbe da "dimostrare" ad essere pignoli (nel caso il notaio o l'acquirente lo fossero) l'antecedenza dei lavori al 1985, ho capito bene? Per lo sgabuzziono può far fede la planimetria catastale del 1972? E per l'arco? In generale può bastare una dichiarazione testimoniale terza o un'autocertificazione? Grazie! Come nel condono il richiedente dichiara il periodo di realizzazione delle opere abusive da condonare, stessa cosa per quelle opere interne art.48. Lo dichiara il venditore nel momento in cui dichiara che le stesse rientrano nell'art.48, all'atto, sotto la propria responsabilità e l'acquirente ne prende atto.
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Dam22
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05 Marzo 2024 alle ore 13:19
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Buongiorno, ho letto con interesse questi post. Pertanto vi chiedo: la realizzazione di un solaio ad una quota diversa da quella di progetto e di due rampe di scale interne, entrambi senza nessuna modifica dei prospetti, può rientrare nelle opere interne art.48 L.47/85? Grazie
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