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Autore Ancora sulla legge 311/2004 - chiarimento

aruss

Iscritto il:
20 Febbraio 2007

Messaggi:
6

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 0 -  0 - Inviato: 19 Settembre 2007 alle ore 11:06

Gentili colleghi, (post un pò lungo)
volevo avere un confronto con voi e "conforto" per non aver interpretato male il senso della legge finanziaria 2005.

La legge finanziaria 2005 intende scovare tutte quelle inesattezze negli accatastamenti degli immobili che (aggiornati ad oggi) potrebbero comportare una modifica della rendita catastale e quindi una più giusta valutazione del cespite.
Nell'applicazione di tale legge i comuni hanno facoltà di deliberare in tal senso ed obbligare i contribuenti all'aggiornamento dell'accatastamento a propria cura e spese, pena la variazione d'ufficio con costi ed oneri a carico del privato.
Non c'è nulla da eccepire sul contenuto della legge, ma trovandomi di fronte ad una casistica particolare che mi ha visto in contrapposizione con l'ente comunale, volevo chiedere un consiglio anche a voi.

La situazione è questa:
Il comune delibera nel periodo di ferragosto che per la fine di Settembre 30-09 si devono effettuare tutti gli accatastamenti non più adeguati allo stato. (prima anomalia - il tempo indicato nella legge è di 90 gg, non 45-50gg)
Mi trovo di fronte un caso in cui una unità immobiliare ha subito degli interventi edilizi regolarmente denunciati con variazione DOCFA del 2002 in conformità delle opere effettuate.
Tale unità (diventate tra l'altro due dopo una divisione) hanno come rendita attribuita delle belle A/4.
Il comune mi ha risposto che nei casi del genere il privato debba procedere nella variazione di categoria, "Adeguando la rendita" all'attualità.
Obbiettivamente da tecnico riconosco che probabilmente la categoria catastale non sia adeguata allo stato dei luoghi (veniamo al punto di questione), ma perché io privato sarei cosi, passatemi il termine, masochista e avrei piacere a sostenere delle spese per la redazione di due variazioni catastali, ripresentando gli stessi grafici, pagando gli stessi diritti (spero senza more) che ho già corrisposto nel 2002 e chiedendo la maggiorazione della rendita per tale cambio di categoria?
Non sarebbe più semplice procedere d'ufficio alla rettifica della rendita ritenuta non conforme a quanto rappresentato sulla scheda catastale (ovviamente senza spese private)?

Cito testualmente la legge, evidenziando il punto secondo cui il comune mi impone l'accatastamento, ma che secondo me, per il caso sopradescritto, non si rende necessario.

[quote]336. I comuni, constatata la presenza di immobili di proprietà privata non dichiarati in catasto ovvero la sussistenza di situazioni di fatto non più coerenti con i classamenti catastali per intervenute variazioni edilizie, richiedono ai titolari di diritti reali sulle unità immobiliari interessate la presentazione di atti di aggiornamento redatti ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701. La richiesta, contenente gli elementi constatati, tra i quali, qualora accertata, la data cui riferire la mancata presentazione della denuncia catastale, è notificata ai soggetti interessati e comunicata, con gli estremi di notificazione, agli uffici provinciali dell’Agenzia del territorio. Se i soggetti interessati non ottemperano alla richiesta entro novanta giorni dalla notificazione, gli uffici provinciali dell’Agenzia del territorio provvedono, con oneri a carico dell’interessato, alla iscrizione in catasto dell’immobile non accatastato ovvero alla verifica del classamento delle unità immobiliari segnalate, notificando le risultanze del classamento e la relativa rendita. Si applicano le sanzioni previste per le violazioni dell’articolo 28 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, e successive modificazioni.
337. Le rendite catastali dichiarate o comunque attribuite a seguito della notificazione della richiesta del comune di cui al comma 336 producono effetto fiscale, in deroga alle vigenti disposizioni, a decorrere dal 1º gennaio dell’anno successivo alla data cui riferire la mancata presentazione della denuncia catastale, indicata nella richiesta notificata dal comune, ovvero, in assenza della suddetta indicazione, dal 1º gennaio dell’anno di notifica della richiesta del comune.[/quote]

Vi ringrazio per l'attenzione,
Saluti Giuseppe

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Autore Risposta

vauban

Iscritto il:
19 Agosto 2005

Messaggi:
93

Località

 0 -  0 - Inviato: 03 Ottobre 2007 alle ore 05:34

la richiesta di 336 generalmente comunicata dal comune al contribuente dovrebbe contenere gli estremi e soprattutto la validita' della menzionata richiesta di aumento della rendita(solitamente lavori di sistemazione interna).ora nel caso di situazione catastale pregressa regolare ma non aggionata dall'agt , anche docfa con rendita scaduta per mancata verifica nel termine di un'anno,è sufficiente istanza per la trattazione del suddetto docfa dichiarando che la planimetria è ancora corrispondente allo stato di fatto alla data della suddetta richiesta. diversamente occorre docfa di aggiornamento con date di validita' riferite all'epoca delle variazioni apportate all'unita' ( aspettarsi sanzioni). occorre anche sapere che la 336 viaggia con protocolli collegati tra comuni e agt perche' nel caso di inadempienza nasce la surroga.................forma primordiale di decentramento..

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