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Argomento: Perplessità sulla stima del valore venale di un suolo

Autore Risposta

Manero

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11 Agosto 2022 alle ore 12:24

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 0 -  0 - Inviato: 30 Maggio 2024 alle ore 10:02

"Pippocad" ha scritto:
"Manero" ha scritto:
Secondo me la perizia di parte (giurata) serve per far intendere all'Agenzia che qualsiasi accertamento possa effettuare sarà oggetto di contestazione motivata in anticipo dalla perizia. Il fatto che sia di parte non vuol dire nulla, anche il ricorso è di parte. Anche il valore determinato dall'Agenzia è di parte se è per questo. La lite si fa tra due parti e ognuno ha le sue ragioni di parte e nessuno delle due ragioni può essere considerato un valore teorico.



Rispondi in maniera teorica. La pratica è diversa perchè il cittadino e l'AdeE non solo allo stesso livello. In teoria potevo fare ricorso in tribunale con un avvocato+commercialista sapendo che l'AdE arriva fino in cassazione.

"Manero" ha scritto:
La perizia giurata da tecnico estimatore non è una valutazione teorica, ma basata su elementi inconfutabili che determinano il più probabile valore di mercato dopo attenta analisi sullo stato dell'immobile e le sue caratteristiche e su dove si colloca nell'ambito del mercato immobiliare.



Valore venale su wikipedia:

"Il valore venale di un bene nei testi legislativi che disciplinano gli espropri, o il valore venale in comune commercio rintracciabile nei testi che disciplinano l'attività fiscale sono degenerazioni terminologiche del più probabile valore di mercato, uno degli aspetti economici della disciplina dell'Estimo. Il valore venale è il valore che un bene ha in un mercato di riferimento ideale ("comune"); si tratta perciò di un genere di dato costitutivamente teorico, in genere riferito concretamente ad un bene, ma può esserlo anche ad un diritto reale. È classicamente lo scopo di una perizia di stima."

Tutte le stime si basano su strumenti e valori teorici.



Anche il cittadino può andare in cassazione.

I valori OMI da tempo non sono più valori che l'Agenzia può utilizzare per gli accertamenti fiscali sul valore venale.

Quell'articolo riportato da wikipedia sul termine "teorico" mi trova perfettamente d'accordo.

Agenzia e cittadino sul valore venale hanno gli stessi elementi per determinarlo e nell'ambito del ricorso l'Agenzia può perdere o vincere tanto è che alla fine molto spesso gli conviene mediare con il cittadino. Il caso di Pippocad, per come è stato risolto, ne è una piccola dimostrazione. Sta a significare che il cittadino può produrre tutti quegli elementi di fronte al giudice che gli hanno permesso di determinare quella che ritiene il più giusto valore venale. Tra i documenti prodotti dal ricorrente ci può stare ampiamente la perizia di stima giurata redatta da tecnico abilitato ed il giudice (non la controparte Agenzia) ne DEVE tenere conto.

Le perizie di stima sono utilizzate obbligatoriamente anche dalle banche per determinare la somma che può erogare per l'acquisto di un immobile. Queste perizie sono asseverazioni che devono necessariamente essere attendibili. Sta alla bravura ed esperienza del perito riuscire a determinare il teorico valore venale che pioù si avvicina al valore di commercio del bene che poi è quello che si ottiene nell'accordo tra le parti che si trasferiscono la proprietà dell'immobile.

Mi sembra chiaro che in una lite, l'Agenzia, la perizia non la voglia neanche vedere, ma è il giudice invece che la deve analizzare e se la perizia è fatta come si deve, all'Agenzia non gli resta che evitare il giudice ed andare ad aderire ad un accordo con il ricorrente, mica va a fare la sbruffona davanti al giudice.

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st-topos

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22 Ottobre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 30 Maggio 2024 alle ore 10:13

Scusa Manero

sii sincero, quante volte ti sei trovato a discutere in commissione tributaria con l'agenzia da un lato a cospetto della commissione?????

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Pippocad

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26 Febbraio 2011

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Südtirol

 0 -  0 - Inviato: 30 Maggio 2024 alle ore 10:14

@manero

Se fai l'accertamento con adesione puoi produrre una perizia in quel momento. Farla prima non serve a granchè se non a rincuorare il notaio.

Se devi arrivare a far ricorso alla Corte di Giustizia tributaria il "gioco deve valer la candela".

Altrimenti è tutta teoria. Questa è l'Italia... e la zuppa la facciamo con gli ingredienti che abbiamo.

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Manero

Iscritto il:
11 Agosto 2022 alle ore 12:24

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 0 -  0 - Inviato: 30 Maggio 2024 alle ore 11:30

"st-topos" ha scritto:


sii sincero, quante volte ti sei trovato a discutere in commissione tributaria con l'agenzia da un lato a cospetto della commissione?????



Siamo in un forum e non ti posso garantire di essere sincero.

Ma ti rispondo senza pretendere che tu ci creda.

Sull'accertamento del valore venale, due volte.

Una vinta in commissione tributaria quando l'Agenzia utilizzava i valori OMI per determinare il valore venale, e l'altra risolta in autotutela nell'ambito di una indagine preliminare dell'Agenzia riguardo la compravendita di un fabbricato diruto (tra l'altro questo fabbricato superpagato oltre di gran lunga il suo valore effettivo e l'Agenzia ha avuto lo spudore, anche se in via preliminare bonaria, di metterci l'occhio lo stesso).

Tengo a precisare che non mi vanto di aver vinto ricorsi, ma piuttosto mi dispiace quando il cliente si trova ad essere accertato dall'Agenzia e io come tecnico, non ho fatto tutto il possibile affinchè questo non accadesse. La Perizia di Stima giurata riportata nell'atto di trasferimento, è sicuramente un modo per avvertire l'Agenzia che il cittadino è ben organizzato e preparato tramite un tecnico abilitato asseveratore in eventuale contenzioso. La perizia di stima giurata è uno strumento utile anche per l'Agenzia, oltretutto, per aiutarla a verificare l'attendibilità dell'accertamento che sta avviando nei confronti del cittadino specie quando il prezzo del valore concordato è inferiore al valore venale medio delle compravendite e per questo un tecnico deve certificare i motivi per i quali questo accade, perchè magari il bene è in condizioni fatiscenti ed a un prezzo ordinario il proprietario non riesce a venderlo, ed è sicuro che l'Agenzia procederà con l'Accertamento fiscale. Un tecnico si troverà ad asseverare le condizioni del bene sottovalutato dopo l'accertamento e se lo fa preventivamente è possibile evitare l'intervento dell'Agenzia e il contenzioso fiscale.

L'avete detto voi e concordo: il cittadino non ha strumenti per evitare l'accertamento dell'Agenzia, quindi la migliore soluzione è proprio quella della perizia di stima giurata, in quanto c'è un tecnico abilitato che arriva ad asseverare sotto la propria responsabilità che quello concordato (o superiore) è il vero valore venale più preciso, indicando tutte le modalità di calcolo e le procedure utilizzate per ottenerlo.

A volte ho fatto desistere il cliente nel comprare un bene immobile solo per il fatto che l'Agenzia sarebbe andata in accertamento fiscale e quindi il piano finanziario preventivo all'investimento, con questo rischio di pagare imposte più onerose oltre interessi e sanzioni, non sarebbe stato vantaggioso economicamente. Neanche la perizia giurata, in certi casi clamorosi, evita in assoluto l'accertamento dell'Agenzia e quindi conviene abbandonare l'affare che, magari, proprio per il prezzo basso offerto, era un affare più che allettante per l'investitore.

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st-topos

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22 Ottobre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 30 Maggio 2024 alle ore 12:45

@Manero

nel contenzioso catastale il difensore può essere un tecnico

nel contenzioso fiscale il tecnico può essere consulente del difensore.

Ho vissuto sulla mia pelle la variazione di considerazione da parte dei Giudici della giustizia tributaria (contenzioso catastale) nel contrastare l'U.T.E. prima, l'Agenzia del Territorio dopo e infine Agenzia dell'Entrate-Ufficio del Territorio ora.

Mi fermo per rispetto alle istituzioni, il rapporto oramai è troppo squilibrato, aspettiamo di vedere nel pratico gli esiti di questa mini riforma, in questo momento siamo all'avvilimento totale (come professionisti) la nostra parola non conta più un ca.....

chiaro!!!!!!

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