Salve.
In uno stesso post già altrove richiamato
www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pri... mi pare che sia stato toccato più a fondo di quanto è ufficialmente apparso anche il tema del rispetto reciproco in caso di contraddittorio.
In quell'esempio si specificava il titolo dei Tecnici di controparte, e questo ha indotto il risentimento di Svsk8 che ha giustamente rivendicato il rispetto per la propria Categoria.
Ho scorso nuovamente tutto il post, rilevando che non c'era nessuna esplicita accusa ai due
in quanto in possesso di un determinato titolo, ma non posso negare di aver percepito un sussiego tale in alcune espressioni da giustificare il risentimento. Alle volte non nominare qualcuno è peggio che farlo, se si ha lo scopo di "offendere": si può parlare di Leonardo e non offenderlo, e parlare di Leonardo come di "quel signore", e già per questo offenderlo... Anche se ovviamente non è cosa automatica, in quanto dipende dal contesto e da una serie di altri elementi.
Non volevo comunque qui approfondire questo tema, ma prendervi spunto per altre riflessioni. Perché certo non è quello l'unico caso a cui abbiamo assistito!
Ci sono diversi ambiti che possono interessarci: il rapporto fra Professionisti, quello fra le Parti e qiello fra Parti e Professionisti.
Il primo, sopra direttamente richiamato, è spesso mal impostato perché da principio almeno uno dei due che si trovano a confronto percepisce la propria appartenenza
diversa da quella dell'altro; superiore o inferiore che si consideri, il rapporto parte già sbilanciato! È innegabile che il possesso o meno di una laurea incida più o meno consciamente su queste sensazioni a priori; ma spesso anche l'intima convinzione di un maggior o minore prestigio della laurea stessa ha identico effetto. Sarebbe bene tener presente che queste valutazioni, che esulano dalla trattazione tecnica in corso, possono danneggiare i propri Committenti; dunque potrebbe essere un buon "allenamento" lasciarle da parte anche in sedi discorsive come il forum.
Il rapporto fra le Parti non coinvolge immediatamente i Tecnici; ma alzi la mano chi non ha mai riscontrato atteggiamenti di sufficienza del cittadino verso il contadino, dell'istruito verso l'ignorante (dato per scontato, cosa che non è, che esista un modo per valutare correttamente l'istruzione). Se manca il rispetto fra le Parti, il Professionista può indirizzare il proprio Committente verso un approccio più corretto alla controparte.
Quand'anche non succede che il Professionista stesso si ritiene superiore a cui tutela, pastore; oppure si sente soggiogato dal Committente, illustre cattedratico. Tutti atteggiamenti che mi pare possano incidere negativamente sulla condotta tecnica, sottovalutando il pastore o assecondando indiscriminatamente il cattedratico e diventando così un suo mediocre strumento a danno di una terza parte, incolpevole.
Infine suggerisco una riflessione sulla condizione Professionale: Libero Professionista colui che gestisce la propria professionalità autonomamente, Professionista Dipendente colui che la esprime all'interno di un'organizzazione di cui altri hanno la responsabilità complessiva. Evidentemente a priori non c'è motivo alcuno per mancare di rispetto a uno o all'altro, trattandolo con sufficienza...
E non vado oltre, per lasciare a ognuno la piena autonomia di riflessione.
Leonardo