Avrete avuto notizia che, al largo della Nigeria vi è stato l'ennesimo abbordaggio, con conseguente rapimento, di una nave battente bandiera italiana. Si tratta di faccende maledettamente serie, però questa volta la vicenda si è conclusa felicemente ed è giunta notizia che il mercantile sta dirigendosi verso un porto sicuro. Però, stamattina, ascoltando la notizia alla radio, mi è venuto da pensare che un grande contributo al positivo epilogo l'abbia dato il nome della nave: "Anema e core". L'armatore, come si conviene ad ogni buon napoletano, è un genio: come si fa a far del male a gente che va per mare su una nave che si chiama così?

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Quattro tecnici rapiti in Libia, e noi tecnici siamo: basterebbe questo per essere vicini alle famiglie e ai tanti Colleghi che si guadagno il pane in posti di questo mondo dimenticati da Dio e dagli uomini. Non dico che dovrebbero essere in tanti a ringraziarli (ad esempio, quelli che usano il gas con cui si cucina e si produce acqua calda) ma possibile che Bonatti e il cane nero a sei zampe, sapendo quello che succede laggiù (qua sotto, per noi) non avessero, per loro, un elicottero? Dovevano proprio andare a lavorare con il pulmino? E se ci facevano salire pure uno sfessato pagato, che sapesse usare un arma, andavano in miseria?

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