Il titolo degno di un film con Banfi, Pozzetto e Montesano, è in realtà portatore di argomento a me caro e decisamente nebuloso: fino a che punto un condono è legalmente valido? O meglio, giro le cose, dove e come un condono cessa la sua validità in funzione della ridicola clausola "salvo diritti di terzi"?
Sembra una questione sciocca, ma poniamo che il mio vicino condoni una tettoia aderente al fabbricato principale e sporgente fin quasi al confine, posso io, a distanza di anni, vantare diritti su quella costruzione in quanto a distanza non regolamentare?
E ancora: è usucapibile una deroga alla distanza regolamentare sanata con un condono?
E per finire: in caso di demolizione e ricostruzione di un fabbricato condonato, il nuovo edificato è ancora da considerarsi derogabile alle norme comunali, o dal momento che questo viene abbattuto deve, per la sua ricostruzione, rispondere in toto alle normative vigenti in quel momento?
Purtroppo la giurisprudenza in materia è molto vaga e carente, chiedo a voi, in base alla vostra esperienza, di aprire una discussione costruttiva, un po' off topic... ma non troppo.
Ciao