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Ci sono giorni che segnano per sempre la vita delle persone, quei giorni che cambiano tutto e che, come una linea d'ombra, segnano il prima e il dopo. Uno di questi, per noi Italiani, avvenne nello stesso giorno di domani, ma settantanni fa, l'8 settembre del 1943. Era un mercoledì e alle 19,42 (come domani, vigeva l'ora legale) le poche radio a valvole non sepolte dalle macerie diffusero questo messaggio:
Alcuni diranno: cosa c'entriamo noi in tutto questo? Io dico che c'entriamo, e anche parecchio: c'entriamo come Geometri, perchè nascemmo veramente in quel periodo com'è testimoniato dal grande contributo che demmo alla ricostruzione di un Paese distrutto. C'entra il Catasto, perchè furono i Colleghi dell'epoca, diretti dal Prof. Giovanni Boaga a rimetterlo in piedi: i danni furono ingentissimi, alcuni Uffici persero tutti i documenti durante i bombardamenti (Foggia, ad esempio). C'entriamo, soprattutto, come Italiani: dopo aver toccato il fondo, solo un grande popolo sa rinascere come abbiamo fatto noi, come hanno saputo fare i nostri nonni e i nostri padri e le nostre donne: li potete vedere nelle fotografie dell'epoca, sono tutti magrissimi e hanno cinte ai pantaloni con troppi buchi: eh si, siamo proprio speciali.
Due anni dopo riprendo questo post per un'altra data che compie settant'anni : 25 aprile 1945. Mia nipote, che frequenta la prima liceo, non sa perchè sabato non andrà a scuola: ho provato a spiegarglielo parlandogli di Libertà riconquistata, di Democrazia, di un Paese distrutto nelle case e nell'anima degli Italiani. Non credo di esserci riuscito, avrei dovuto avere le parole dei miei nonni quando mi raccontavano della riturata dalla Russia, della vita nei campi di prigionia degli inglesi in Libia, della fame e della borsa nera, dei bombardamenti e di quello che restava di un popolo in mezzo al disastro. e così ho pensato che anche noi dovremmo fare di più perchè questa data non sia solo un giorno in cui non si va a scuola e gli Uffici dell'ex AdT sono chiusi, quindi inserisco alcuni "pretesti" (alcuni li definiscono "effetti collatelaterali delle guerre") per non dimenticare:
Questi ultimi due sono entrambi del 1944: sono testimonianze dirette di quegli anni e di cosa significhi, nella piena accezione del suo significato, la frase "la vita continua".
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