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13 Novembre 2017 - Alla SOGEI, chiesto un Catasto unico
E’ di Ernesto Maria Ruffini Dirigente dell'Agenzia delle Entrate e Riscossioni, la richiesta fatta alla SOGEI di un catasto unico, perché ormai le esigenze sono diventate indispensabili per finalità che non sono solo fiscali, ma anche di natura di pianificazione urbanistica e ldi sicurezza delle abitazioni.
Quello che si intende unificare in un modello sintetico è la gestione separata del catasto terreni e del catasto fabbricati.
Un inventario completo che unisca l’immobile con il titolare dei diritti.
Questo è uno stralcio dell'audizione effettuata l'8 novembre 2017 alla COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA SULL’ANAGRAFE TRIBUTARIA
1.2 Le attività di determinazione delle superfici dei fabbricati
Con un secondo intervento, di natura integrativa delle informazioni disponibili, l’Agenzia delle entrate ha determinato, anche per utilizzi connessi alla eventuale riforma del sistema estimativo del Catasto fabbricati, le superfici per tutte le unità immobiliari ordinarie, censite nei gruppi “A”, “B” e “C”, provviste di planimetria, rendendo così disponibili ai cittadini, attraverso la visura, i dati di superficie di oltre 57 milioni di unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, iscritte in catasto e corredate di planimetria.
Come è noto, al momento della costituzione dell’allora Nuovo catasto edilizio urbano, per alcune tipologie di immobili, erano previste fattispecie di esclusione della presentazione delle planimetrie in Catasto. Inoltre, in certi casi, le condizioni relative alle modalità di redazione delle planimetrie presentate non hanno consentito il calcolo della superficie in base ai criteri del DPR n. 138 del 1998. Peraltro, per i trasferimenti immobiliari avvenuti tra la fine degli anni ‘60 e gli inizi degli anni ‘70, l’individuazione dell’immobile compravenduto poteva essere effettuata anche mediante allegazione all’atto di trasferimento di una rappresentazione grafica, che non sempre era rispondente ai requisiti propri delle planimetrie catastali.
Una soluzione, di tipo normativo, per la mancanza residuale del dato di superficie, potrebbe essere quella di assegnare alle unità immobiliari interessate 7 una superficie “convenzionale”, calcolata moltiplicando la consistenza catastale per un parametro di conversione, determinato per ciascuna categoria ordinaria a destinazione abitativa, in relazione alla dimensioni del vano medio. Premesso che la superficie “convenzionale” non rappresenterebbe, per definizione, l’esatta misura della superficie dell’unità immobiliare, sarebbe fatta salva la possibilità per il contribuente di presentare la planimetria in Catasto secondo le consuete modalità, solo laddove dovesse ritenere significativamente diverso il valore della superficie convenzionale attribuita, rispetto a quella effettiva.
Allo stato attuale assume carattere residuale la sussistenza delle planimetrie non riportate in scala, dovendo le planimetrie essere presentate, in caso di nuove costruzioni o variazioni, da un tecnico abilitato che è tenuto ad indicare la scala utilizzata (di norma 1 a 200). Il dato delle unità immobiliari senza superficie o con planimetria non aggiornata è destinato comunque a diminuire nel tempo, in quanto, nel caso di atti di compravendita, è obbligatoria la presentazione della planimetria conforme allo stato di fatto dell’immobile, superando pertanto eventuali situazioni di difformità pregresse.
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GeoliveStaff
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