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02 Maggio 2014 - APPALTO SCANSIONE MAPPE DI IMPIANTO CATASTALE

Pubblichiamo una lettera pervenutaci da parte del Geom. Gianni Rossi, che da sempre ha a cuore la situazione delle mappe di impianto catastali. Le mappe di impianto sono un'opera d'arte che giustamente sono gelosamente conservate negli archivi catastali, ma che meriterebbero un'ampia divulgazione che solamente la rasterizzazione e georiferizzazione potrebbero dare.
Che sia la volta buona?

APPALTO SCANSIONE MAPPE D'IMPIANTO
Gentile Professionista,
sono il geometra Gianni Rossi iscritto al Collegio di Padova e mi occupo da diversi anni di georeferenziazione delle mappe catastali, un tema sul quale ho tenuto presso i Collegi dei Geometri di tutta Italia oltre 200 tra seminari sulle tecniche di georeferenziazione e convegni sulle riconfinazioni (questi ultimi in collaborazione con i geometri Leonardo Gualandi e Carlo Cinelli).
Nella mia precedente disamina dal titolo CENSIMENTO SCANSIONE MAPPE D'IMPIANTO (che potrai trovare alla fine di questa lettera) avevo descritto la situazione presente in Italia circa la scansione delle mappe d’impianto. Avevo cioè messo in evidenza la disparità venutasi a creare tra i Collegi che negli anni scorsi avevano potuto provvedere autonomamente alla scansione (previa convenzione con la propria Agenzia Provinciale), distribuendo poi i file raster ai propri iscritti, e i tanti altri Collegi che non avevano invece potuto beneficiare di questa opportunità. Sempre in quella lettera, dicevo tuttavia che nel 2013 l’Agenzia aveva riaperto la strada delle convenzioni con i Collegi, rimuovendo così l’ostacolo che generava tale situazione di empasse.
La notizia che do oggi è ancora migliore: il CONSIP ha indetto per il 20/05/2014 la seguente gara d'appalto:
Gara per l’affidamento dei servizi di acquisizione e georeferenziazione delle mappe originali di impianto del Catasto Terreni per Sogei.
Naturalmente, trattandosi di una materia che mi appassiona da anni, mi sono studiato in dettaglio tutti i documenti tecnici dei quali riporto qui di seguito i dati salienti con i miei commenti.
a) Il totale delle mappe catastali d’impianto censite è di 287.960 fogli (cui si aggiungono 8507 quadri d’unione) delle quali, come dicevo nella precedente lettera, molte Province sono rimaste finora escluse dalla scansione. La gara d’appalto ha quindi proprio lo scopo di scansionare e georeferenziare tutte queste mappe rimaste ancora su supporto cartaceo. Il bando è suddiviso in due lotti:
- 15 uffici dell’area Sud e Isole, importo a base d’asta euro 531.838,53:

- 15 uffici dell’area Centro-Nord2. , importo a base d’asta euro 483.688,26:

b) Il contratto prevede una durata di 36 mesi per il lotto 1 e di 34 per il lotto 2, di cui gli ultimi i 12 mesi sono dedicati alla manutenzione in garanzia delle anomalie ed errori. Il risultato pratico si vedrà quindi solo tra 3 anni, un periodo che può sembrare lungo ma che sarebbe probabilmente stato di pari entità anche se i Collegi fossero stati lasciati liberi di operare autonomamente come in passato.
c) Per quanto riguarda la scansione il capitolato recita testualmente:
Data la particolare natura delle mappe oggetto di acquisizione, per evitare qualunque possibile danneggiamento ai supporti originali, per l’acquisizione delle immagini dovranno essere utilizzati esclusivamente scanner piani o scanner planetari di formato A0. È pertanto assolutamente vietato l’utilizzo di scanner rotativi.
E qui mi sento di fare un plauso all’Agenzia che ha finalmente posto il “divieto assoluto” di utilizzare scanner a rullo, un’apparecchiatura che, dove e stata impiegata in passato, ha prodotto scansioni in gran parte scadenti e sostanzialmente da rifare.
d) Per la georeferenziazione dovranno essere seguite le procedure dettate dalla ben nota Direttiva dell’ex Agenzia del Territorio prot. 39391 del 27/05/2008, che prevede l’acquisizione di 9 crocicchi parametrici e l’esecuzione di una rototraslazione a 4 parametri con variazione di scala isotropa.
La novità introdotta su questo punto riguarda l’entità massima degli scarti tollerabili espressi in distanza planimetrica. Infatti, mentre la suddetta direttiva poneva un limite unico a 0.25 mm grafici, il capitolato della gara attribuisce questo valore allo “scarto medio”, mentre porta a 0.50 mm grafici (cioè al doppio) l’entità ammessa per lo “scarto massimo”.
Rimane invece invariata al 5‰ (cinque per mille) la tolleranza sulla differenza tra la scala nominale della mappa e la scala risultante a valle del processo di scansione e georeferenziazione.
Su questo punto della georeferenziazione, mi preme comunque ricordare quanto vado spiegando ai corsi e seminari, e cioè che l’algoritmo dettato dall’Agenzia (rototraslazione a 4 parametri con variazione di scala isotropa) è sicuramente il più appropriato per gli scopi della stessa Agenzia (collaudo e verifica della scansione ed eventuale produzione di quadri d’insieme dei fogli), mentre è proprio il meno indicato per i lavori dei Geometri che richiedono particolare precisione (come le dispute sui confini) per il fatto che tale calcolo determina la deformazione (media) della mappa, ma non la elimina, come invece avviene con altre tecniche come la Parametrica, e la Trilaterale.
Detto tutto ciò, concludo evidenziando tuttavia un mio dubbio amletico su questa importante operazione posta in essere dall’Agenzia: i file raster ottenuti dalla scansione oggetto della gara d’appalto saranno resi disponibili ai Geometri delle Province interessate, così come hanno fatto i Collegi che hanno provveduto autonomamente alla scansione? Oppure resteranno solo presso gli archivi dell’Agenzia?
Dico questo perché è ovvio che, se non saranno resi pubblici, non ci sarà alcuna utilità per i Professionisti di quelle Province, e di conseguenza, nemmeno per la collettività.
Ovviamente continuerò a seguire l’avanzamento del processo che sta per partire e cercherò di condividerne man mano le informazioni su questo sito.
Geom. Gianni Rossi
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