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Autore SOMMARIO PREGEO 10.6.1 12 marzo 2014

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SOMMARIO PREGEO 10.6.1 12 marzo 2014

da:
file:///C:/PREGEO/EXE/sommario.htm
Consultare anche su C:\PREGEO\EXE la GUIDA-PREGEO.pdf ultima versione 12 marzo 2014

PREGEO – Informazioni sintetiche sulla procedura
1._ Architettura.
1.1. Modulo per la gestione dei libretti.
1.2. Modulo per la elaborazione topografica.
1.3. Modulo per la redazione della proposta di aggiornamento.
2._ Organizzazione: archivi ed aree dati.
3._ Funzionamento.
4._ Flusso standard per la predisposizione di un Atto di aggiornamento.
4.1. Premessa.
4.2. Determinazione del tipo di atto di aggiornamento.
4.3. Predisposizione del libretto delle misure.
4.4. Immissione delle informazioni topo-cartografiche dell’atto di aggiornamento.
4.5. Immissione delle eventuali poligonali topografiche rilevati.
4.6. Immissione delle misure.
4.7. Immissione dei poligoni riguardanti gli oggetti rilevati.
4.8. Immissione dei dati riguardanti i Punti Fiduciali e i Punti Utente.
4.9. Regole di compilazione del libretto delle misure.
4.10. Elaborazione del libretto ed analisi dei risultati.
5._ Predisposizione della proposta di aggiornamento e del modello censuario.
6._ Conferma della proposta di aggiornamento e trasferimento dell’atto di aggiornamento.

1. Architettura.
La procedura PREGEO versione per tecnici esterni, è costituita da 3 moduli applicativi:
1.1. Modulo per la gestione dei libretti.
Implementa le funzioni che consentono:
* l’immissione guidata dei dati del libretto delle misure e del modello censuario
* la stampa dei documenti
* l’importazione e l’esportazione dei dati
* la gestione dell’archivio locale dei Punti Fiduciali (PF).
Ha la funzione di coordinamento e supervisione degli altri duer moduli.
1.2. Modulo per la elaborazione topografica.
Esegue il complesso dei calcoli che permettono di determinare:
* la precisione del rilievo
* le coordinate dei punti rilevati
* le quote dei punti
* le superfici definite dai poligoni chiusi
* le distanze ed i dislivelli tra i Punti Fiduciali determinati indirettamente con il rilievo.
Implementa, inoltre, la visione dei risultati in forma alfanumerica ed in forma grafica, consente la modifica libera del libretto delle misure ed ha alcune funzioni d’utilità quali: la definizione di poligoni in modalità grafico-interattiva o la visualizzazione grafica degli estratti di mappa e della proposta di aggiornamento.
1.3. Modulo per la redazione della proposta di aggiornamento.
Implementa le funzioni necessarie a predisporre l’estratto di mappa aggiornato dal rilievo, in un ambiente grafico interattivo. Contiene inoltre le funzioni che consentono l’auto-allestimento di un estratto di mappa a partire dal file contenente la scansione della porzione di mappa interessata (formato TIF).
2. Organizzazione: archivi ed aree dati.
Le aree previste per il funzionamento di PREGEO sono create dalla procedura d’installazione; possono essere distribuite su diverse unità disco, selezionabili durante la stessa fase di installazione, e contengono:
PREGEO
├───ARCH Contiene l’archivio generale dei libretti
├───Dati Contiene i libretti delle versioni precedenti
├───Datim Contiene i libretti delle versioni precedenti (Modesta Entità)
├───estratti Contiene gli Estratti di Mappa
├───exe Contiene i file eseguibili (.exe) e le librerie (.dll)
├───proposta Contiene le Proposte di aggiornamento
├───sur Area di Lavoro
└───TMP Area di Lavoro

FIDUCIAL
└───DATI Contiene l’archivio locale dei Punti Fiduciali

STDA Contiene L’applicazione Wegis Stand Alone
├───app
├───es_cache
├───etc
├───fonts
└───non_StdaESM2.1
Gli Archivi di riferimento (formato .MDB), generati e conservati dalla procedura, sono:
\pregeo\arch\arch2.mdb Generale
\Fiducial\dati\taf.mdb Punti Fiduciali
E’ importante non manomettere gli archivi ed includerli nelle procedure di backup previste dal sistema operativo del PC.
3. Funzionamento.
Ciascun libretto delle misure è archiviato dalla procedura unitamente alle informazioni conseguite durante l’esecuzione delle varie fasi che costituiscono il trattamento e la predisposizione dell’atto di aggiornamento.
In particolare sono archiviati:
* i risultati dell’elaborazione
* i dati del modello censuario
* la relazione tecnica
* l’associazione del libretto con un estratto di mappa
* la proposta di aggiornamento.
L’immissione manuale dei dati, da eseguire secondo la codifica prevista, è necessaria solo per i dati del rilievo e del modello censuario, mentre tutte le altre informazioni sono fornite dalla procedura.
E’ prevista la possibilità di trattare “fuori linea” i libretti delle misure, limitatamente ai calcoli topografici, senza necessariamente includerli negli archivi, ma conservandoli sotto forma di file.
Questa funzione attivabile dal Modulo per la elaborazione topografica è utile per gli utenti esperti, nella fase preliminare del trattamento di un rilievo; comunque non consente di compilare il modello censuario o la proposta di aggiornamento.
4. Flusso standard per la predisposizione di un Atto di aggiornamento.
Di seguito è fornita una sequenza d’operazioni necessarie alla predisposizione di un atto di aggiornamento. Si tratta di una sequenza di massima: l’utente esperto potrà variare la successione delle fasi, nei limiti previsti dalla procedura, secondo la propria convenienza.
4.1. Premessa.
Per le codifiche si faccia riferimento alla Circolare n. 2/88 e successive.
4.2. Determinazione del tipo di atto di aggiornamento.
All’inizio della sezione di lavoro si deve indicare alla procedura se s’intende predisporre un atto di aggiornamento standard oppure su uno concernente fabbricati di modesta entità.
Allo scopo si riepilogano i casi previsti da ciascuna tipologia.
PREGEO Standard
Per:
* Frazionamenti
* Tipi Mappali per nuove costruzioni aventi superficie superiore a 20 mq
* Tipi Mappali per ampliamenti aventi superficie superiore al 50% di quella già rappresentata in mappa
* Tipi Particellari
* Tipi Mappali in “deroga” per i casi in cui il fabbricato è già correttamente rappresentato in mappa ed occorra solo trasferire la particella alla categoria “Ente Urbano”
* Tipi Mappali relativi a fabbricati insistenti su particelle di superficie reale e completamente definite da frazionamenti redatti con PREGEO, per i quali è omettibile il riferimento a Punti Fiduciali.
Modesta Entità
Esclusivamente per:
* Tipi Mappali per nuove costruzioni aventi superficie inferiore a 20 mq,
* Tipi Mappali per ampliamenti aventi inferiore al 50% di quella già rappresentata in mappa
4.3. Predisposizione del libretto delle misure.
La creazione di un libretto comporta dei dati identificativi del libretto costituiti da:
Data e protocollo
costituisce l’identificativo univoco del libretto; questo dato non potrà essere modificato se non annullando il libretto
Comune o Sezione
Preferibilmente il codice nazionale seguito, nel caso di sezione censuaria, dalla lettera identificativa della sezione stessa.
Foglio e Allegato
Foglio ed allegato su cui ricade la particella/e interessata/e dall’atto di aggiornamento, descritti con la codifica catastale.
Particella/e
Particelle oggetto del rilievo, separate da una virgola.
Non è necessario indicare tutte le particelle: limitarsi a due o tre.
Cognome del Tecnico
Cognome del tecnico redattore dell’atto di aggiornamento.
Nome del Tecnico
Nome del tecnico redattore dell’atto di aggiornamento.
Ordine Professionale
Ordine professionale di appartenenza del tecnico redattore dell’atto di aggiornamento.
Provincia d’iscrizione
Sede dell’ Ordine professionale di appartenenza del tecnico redattore dell’atto di aggiornamento.
Questi dati vanno a costituire la riga “0” del libretto.
4.4. Immissione delle informazioni topo-cartografiche dell’atto di aggiornamento.
E' richiesta:
* la quota media
* la Est media dell’oggetto dell’aggiornamento
* la precisione strumentale delle misure celerimetriche espressa in mm e cc
* il tipo d’atto di aggiornamento
* una eventuale nota.
Questi dati vanno a costituire la riga di tipo 9 del libretto delle misure.
La procedura utilizza i dati immessi per compiere delle scelte durante i calcoli:
* La quota media, in assenza di PF di quota nota, sarà utilizzata per determinare una riduzione approssimata delle grandezze misurate alla superficie di riferimento.
* L’Est media, in assenza di PF di coordinate note, sarà utilizzata per l’introduzione cartografica approssimata delle misure fornite nel libretto; inoltre saranno segnalate discrepanze superiori ai 5000m tra l’Est media fornita e quella calcolata dalla procedura.
* La precisione strumentale, corretta in funzione di alcune caratteristiche della misura, sarà impiegata nel calcolo di compensazione per determinare i pesi relativi tra i diversi tipi di grandezze misurate.
Si fa notare che le precisioni per le:
* misure di allineamento e squadro e le misure di livellazione sono predefinite per la parte costante e variabili con alcune caratteristiche della misura.
* Baseline GPS (costituite dalla matrice di varianza-covarianza) devono essere immesse per ciascuna misura. Qualora la lunghezza della baseline è inferiore a 5000 m e se gli elementi della matrice sono tutti nulli, la procedura utilizza una matrice con valori nominali, desunti empiricamente in funzione del GDOP o del PDOP. E’ quindi consigliabile fornire i valori effettivi, se disponibili, per ottenere la generazione di un modello di calcolo e di risultati più aderenti alla realtà delle misure effettuate.
4.5. Immissione delle eventuali poligonali topografiche rilevati.
Questi dati vanno a costituire la/e righe di tipo 3 del libretto delle misure.
4.6. Immissione delle misure.
Le misure devono essere immesse secondo l’ordine e la codifica prevista dalla Circolare n. 2/88 e successive.
E’ importante immettere sempre misure effettive, e non grandezze ricavate indirettamente dalle misure effettuate; in questo modo si determina un modello di calcolo più aderente alla realtà.
Questi dati vanno a costituire la/e righe di tipo 1, 2, 4 e 5 del libretto delle misure.
4.7. Immissione dei poligoni riguardanti gli oggetti rilevati.
Questa operazione può essere anche eseguita impiegando la funzione grafico-interattiva di “vettorizzazione”, disponibile nel Modulo per la elaborazione topografica dopo aver elaborato il libretto delle misure.
Questi dati vanno a costituire la/e righe di tipo 7 del libretto delle misure.
4.8. Immissione dei dati riguardanti i Punti Fiduciali e i Punti Utente.
Questi dati vanno a costituire la/e righe di tipo 8 del libretto delle misure.
L’immissione dei dati relativi ai PF nel libretto delle misure con il Modulo per la gestione dei libretti è strettamente necessaria solo nel caso di Punti Utente. Per i PF, riferiti dal rilievo, che siano presenti nell’archivio locale dei PF (TAF), la procedura inserisce automaticamente nel libretto delle misure le relative righe di tipo 8.
La procedura opera nel modo seguente.
Durante l’elaborazione, ciascun riferimento nel libretto delle misure ad un PF determina la ricerca automatica delle informazioni relative al punto stesso (coordinate planimetriche, quota e codici di attendibilità) nell’archivio dei PF. Se il PF non è presente nell’archivio, le informazioni vengono ricercate nelle righe di tipo 8 del libretto.
Al termine dell’elaborazione, quando è richiesto di archiviare i risultati del calcolo, le informazioni contenute nelle righe di tipo 8 non presenti nell’archivio dei PF sono trasferite nello stesso aggiornandolo.
Pertanto è inutile compilare le righe di tipo 8 per i PF contenuti in TAF. E’, invece, possibile archiviare nuovi PF, oppure aggiungere le informazioni altimetriche relative a PF già archiviati, compilando le relative righe di tipo 8 e salvando i risultati dell’elaborazione.
Per i Punti Utente (planimetrici e/o plano-altimetrici), al contrario, è sempre necessario compilare le righe “8”.
4.9. Regole di compilazione del libretto delle misure.
Nella compilazione del libretto delle misure è necessario attenersi ad alcune semplici regole:
* codificare le misure di campagna rispettando la sequenza delle operazioni effettivamente eseguite
* se presenti, disporre all’inizio le baseline, facendole seguire dai blocchi celerimetrici (stazione e punti battuti), dalle misure per allineamento e squadro e per ultimo dalle misure di livellazioni dal mezzo o dal centro.
* nel libretto delle misure, la prima riga riferita a misure topografiche (dopo la riga 0 e la riga 9 che sono obbligatorie e le eventuali righe 3) deve essere sempre:
— un vertice iniziale di baseline
— una stazione celerimetrica
— una dichiarazione di punto origine e riferimento d’allineamento.
Il punto corrispondente sarà individuato come punto di emanazione del rilievo (PE.)
* I vertici iniziali di baseline successivi al PE, devono corrispondere a vertici finali di baseline già dichiarati nel libretto delle misure.
* Le stazioni celerimetriche successive al PE, devono corrispondere a vertici iniziali o finali di baseline, oppure a stazioni o punti celerimetrici già dichiarati nel libretto delle misure.
* I punti origine d’allineamento e i punti di riferimento d’allineamento successivi al PE, devono corrispondere a vertici iniziali o finali di baseline, oppure a stazioni o punti celerimetrici, oppure a punti battuti per progressiva e squadro già dichiarati nel libretto delle misure.
* I punti oggetti di livellazione dal mezzo o dal centro devono corrispondere a punti già riferiti in precedenza nel libretto delle misure.
* I punti che definiscono gli estremi dei segmenti costituenti l’oggetto del rilievo, devono corrispondere a punti già riferiti in precedenza nel libretto delle misure.
* I PF devono essere descritti anche con l’indicazione del foglio e dell’allegato ed anche del comune e della sezione quando diversi da quelli citati in riga “0”.
* Nelle righe di tipo 8 indicare sempre il nome completo dei PF.
* Per escludere dal calcolo altimetrico qualche punto celerimetrico non compilare il campo altezza della mira.
* Per escludere dal calcolo altimetrico tutti i punti osservati da una stazione celerimetrica non compilare il campo altezza della stazione.
4.10. Elaborazione del libretto ed analisi dei risultati.
L’elaborazione consiste in un processo di controlli e calcoli che determina la posizione e la precisione dei punti del rilievo a partire dalle misure codificate nel libretto.
Il sistema esegue una serie di controlli:
* controlli di tipo formale sulle singole righe; verificano, per ogni riga immessa, la corrispondenza del formato con quel previsto dalle specifiche di codifica e la corretta posizione nell’ordine logico di compilazione del libretto delle misure
* controlli di tipo sostanziale sulle singole righe; verificano che le grandezze codificate abbiano valori compatibili con quelli ragionevolmente attesi nel caso delle righe di tipo 1, 2, 3, 4, 5, 7 ed 8.
* controlli sulla struttura del libretto delle misure; verificano l’ordine logico di compilazione delle righe.
Il risultato dei controlli può dare luogo a semplici segnalazioni di difformità o, nei casi più gravi, all’interruzione dell’elaborazione, con l’emissione dei diagnostici in sostituzione dei risultati del calcolo.
Al termine dei controlli il sistema inizia le fasi di calcolo che determineranno la posizione plano-altimetrica dei punti; esse consistono nelle sottofasi elencate a seguire:
1. determinazione del datum ellissoidico da impiegare nei calcoli di riduzione delle misure. Si precisa che il sistema è predisposto per il calcolo di dislivelli ortometrici e che i risultati sono espressi, per ragioni di sintesi, sempre sotto forma di quota dei punti. Ovviamente i dislivelli dipendono quasi esclusivamente dalle misure effettuate, mentre le quote risentono dell’approssimazione delle quote dei punti di riferimento, oppure in assenza di queste, della quota media fornita nella riga di tipo 9 ed attribuita al PE;
2. trasformazione delle componenti delle baseline, e delle matrici di varianza-covarianza, nel riferimento Euleriano corrispondente al PE (anche in quota);
3. determinazione delle coordinate approssimate di tutti i punti nel riferimento Euleriano;
4. inquadramento nel riferimento dei PF e trasformazione delle coordinate approssimate nel medesimo riferimento;
5. selezione delle direzioni, delle distanze e dei dislivelli da compensare;
6. compensazione in blocco delle misure;
7. introduzione delle grandezze compensate nella rappresentazione cartografica, definita implicitamente dai PF (Cassini-Soldner o Gauss-Boaga);
8. compensazione e calcolo delle coordinate e delle quote definitive, con i relativi scarti quadratici medi ed ellissi standard d’errore;
Anche se il procedimento viene descritto per fasi successive, in realtà, l’algoritmo di calcolo le esegue in blocco, iterativamente, fino alla convergenza dei risultati.
Si precisa che il condizionamento del datum plano-altimetrico sulle misure effettuate è inesistente, a condizione che il datum non sia eccessivamente approssimato: in altre parole, se le coordinate dei PF fornite esternamente sono errate o distanti oltre un centinaio di metri dalle posizioni determinate dalle misure del libretto, il condizionamento diviene sensibile e viene segnalato dal sistema.
Al termine del calcolo il sistema produce un riepilogo dei risultati, contenente alcune grandezze utili per l’analisi critica del rilievo, che si descrive a seguire mediante un esempio:
Analisi dei risultati dell’elaborazione
Compensazione Planimetrica
Rilievo eseguito con n=6 osservazioni sovrabbondanti
s.q.m. dell'unita' di peso a priori 0.00413
s.q.m. dell'unita' di peso a posteriori 0.00315
s.q.m. dell'unita' di peso interna 1.30649
s.q.m. dell'unita' di peso esterna 0.00241
Numero di cicli di compensazione 4
…………….
Vengono riportate le grandezze globali del rilievo:
* Lo s.q.m. dell'unita' di peso a priori: dipende dalla conformazione della “rete” e dalle precisioni strumentali delle misure (di progetto).
* Lo s.q.m. dell'unita' di peso a posteriori: è proporzionale alla precisione effettivamente conseguita (di calcolo) e dipende dagli scarti dalla media generati dalle misure sovrabbondanti.
* Lo s.q.m. dell'unita' di peso interna: rappresenta la precisione conseguita a prescindere dai punti d’inquadramento.
* Lo s.q.m. dell'unita' di peso esterna: rappresenta la precisione conseguita anche con i punti d'inquadramento.
Punti della Rete
nome nord sqm est sqm semiasse Max semiasseMin inclinazione
PF02/A20G/M1AAC 4638383.445 +/-0.002 2321940.370 +/-0.004 0.003 0.003 169.359
PF01/A20G/M1AAC 4638239.171 +/-0.002 2322216.615 +/-0.004 0.003 0.003 169.359
PF08/6500/M1AAA 4638649.428 +/-0.029 2321497.206 +/-0.022 0.026 0.026 61.281
PF04/A19D/M1AAA 4637848.795 +/-0.016 2321729.227 +/-0.033 0.026 0.026 175.179
100 4638343.096 +/-0.010 2321832.768 +/-0.006 0.008 0.008 115.869
200 4638319.530 +/-0.008 2321847.369 +/-0.006 0.007 0.007 123.365
105 4638332.306 +/-0.011 2321829.738 +/-0.007 0.009 0.009 107.470
nome nord sqm est sqm semiasse Max semiasseMin inclinazione
106 4638321.398 +/-0.011 2321842.500 +/-0.007 0.009 0.009 125.710
112 4638326.680 +/-0.011 2321824.929 +/-0.007 0.009 0.009 106.559
300 4638302.440 +/-0.007 2321871.708 +/-0.006 0.006 0.006 123.568
202 4638315.788 +/-0.009 2321837.676 +/-0.008 0.009 0.009 121.890
400 4638352.550 +/-0.007 2321908.964 +/-0.005 0.006 0.006 76.322
500 4638392.393 +/-0.007 2321944.545 +/-0.006 0.007 0.007 58.454
600 4638324.960 +/-0.004 2322072.758 +/-0.005 0.005 0.005 34.040
700 4638278.819 +/-0.003 2322139.113 +/-0.004 0.004 0.004 176.698
Punti di Dettaglio
nome nord sqm est sqm semiasseMax semiasseMin inclinazione
101 4638353.30 +/- 0.01 2321837.928 +/-0.006 0.008 0.008 115.632
102 4638349.14 +/- 0.01 2321844.713 +/-0.006 0.008 0.008 115.879
103 4638340.61 +/- 0.01 2321838.671 +/-0.006 0.008 0.008 116.188
104 4638331.24 +/- 0.01 2321851.831 +/-0.006 0.008 0.008 116.225
Vengono riportati i risultati conseguiti per ciascuno dei punti del rilievo, suddivisi in due categorie: Punti della rete e Punti di dettaglio.
I Punti della rete sono quelli nei quali concorrono misure sovrabbondanti: i punti stazione celerimetrici, i vertici iniziali e finali delle baseline ed anche i Punti Fiduciali.
Se nel libretto non esistono misure ridondanti i parametri di errore calcolati sono in funzione delle precisioni strumentali.
Il procedimento di compensazione a rete libera determina il sistema di coordinate per il quale si ha il migliore adattamento del rilievo sui punti di inquadramento, nel rispetto delle misure prodotto. In tale sistema le ellissi di errore tendono ad essere circonferenze.
Correzioni d'orientamento e relativi sqm
nome stazione N. ripetiz. Correzione[GC] sqm[CC]
100 0 0.07120 +/- 80.95
100 1 0.07120 +/- 80.95
200 0 0.07047 +/- 50.37
300 0 0.06935 +/- 38.71
400 0 0.04892 +/- 51.62
100 2 0.07153 +/- 97.61
Sono i valori delle correzioni medie d’orientamento relative alle ripetizioni delle stazioni celerimetriche, o dei punti origine di allineamento o dei vertici iniziali di baseline con il numero d’ordine della ripetizione e lo scarto quadratico medio della correzione stessa (espressa in decimillesimi di grado centesimale).
Mutue Distanze tra i Punti Fiduciali
Coppia PF dalla TAF Misurata sqm diff.
PF20/0070/M1CT-PF25/0070/M1CT 274.596 270.345 0.012 +4.251
PF20/0070/M1CT-PF18/0080/M1CT 436.610 437.115 0.019 -0.505
PF20/0070/M1CT-PF17/0080/M1CT 246.547 245.559 0.027 +0.989
PF25/0070/M1CT-PF18/0080/M1CT 249.155 249.059 0.019 +0.095
PF25/0070/M1CT-PF17/0080/M1CT 282.260 270.143 0.016 +12.117
PF18/0080/M1CT-PF17/0080/M1CT 268.516 262.223 0.018 +6.293
Sono le distanze tra i PF ed i relativi scarti quadratici medi, determinate direttamente o indirettamente e confrontate con quelle desumibili dalle coordinate dei Punti Fiduciali presenti nell’ archivio TAF. Nell’ultima colonna sono riprodotte le differenze con segno.
Compensazione Altimetrica
Rilievo eseguito con n=6 osservazioni sovrabbondanti
s.q.m. dell'unita' di peso a priori 0.00100
s.q.m. dell'unita' di peso a posteriori 0.01707
s.q.m. dell'unita' di peso interna 0.00136
s.q.m. dell'unita' di peso esterna 12.52994
Numero di cicli di compensazione 3
Punti della Rete
nome quota sqm
PF18/0080/M1CT -0.018 +/- 0.0209
PF17/0080/M1CT 0.022 +/- 0.0234
PF20/0070/M1CT -0.016 +/- 0.0217
PF25/0070/M1CT -0.019 +/- 0.0175
100 -0.018 +/- 0.0119
200 -0.018 +/- 0.0104
300 -0.017 +/- 0.0104
400 0.022 +/- 0.0147
Punti di Dettaglio
nome quota sqm
201 -0.018 +/- 0.0184
202 -0.018 +/- 0.0184
203 -0.018 +/- 0.0181
204 -0.018 +/- 0.0180
205 -0.018 +/- 0.0180
206 -0.018 +/- 0.0179
207 -0.018 +/- 0.0180
208 -0.018 +/- 0.0180
209 -0.017 +/- 0.0183
210 -0.017 +/- 0.0181
Punti di Dettaglio
nome quota
301 -0.017 +/- 0.0181
302 -0.018 +/- 0.0185
401 0.022 +/- 0.0208
2000 -0.018 +/- 0.0189
Per i risultati relativi ai punti altimetrici vale la stessa terminologia utilizzata per i risultati planimetrici.
Si evidenzia che il risultato del calcolo, anche se viene espresso in termini di quote per esigenze di sintesi, è in realtà costituito da dislivelli.
Nel calcolo altimetrico, l’utilizzo della rete libera determina la configurazione con gli scarti quadratici medi più omogenei nel rispetto delle misure fornite.
In assenza di punti di inquadramento altimetrico viene attribuita al PE la quota media dichiarata nella riga di tipo 9.
Le quote di riferimento fornite per mezzo della riga di tipo 9 o dei punti a quota nota devono essere SEMPRE quote ortometriche (e non quote ellissoidiche).
Casi particolari di libretti delle misure
* Libretti senza Punti Fiduciali
L’inquadramento avviene sulla posizione di tutti i punti del rilievo come risulta determinata dal calcolo delle coordinate approssimate.
* Libretti senza informazioni altimetriche
Viene diagnosticato nel tabulato.
* Libretti costituiti da una unica stazione celerimetrica ed un'unica osservazione celerimetrica
L’auto inquadramento sulle coordinate approssimate consente di risolvere il rilievo: la direzione osservata corrisponde all’azimut del sistema di riferimento arbitrario utilizzato per eseguire il calcolo.
* Libretti comprendenti catene di baseline
La procedura risolve questo tipo di rilievi introducendo una incognita di orientamento ed una direzione aggiuntiva per ciascuna base della catena. I punti di inquadramento forniscono le informazioni necessarie alla determinazione delle incognite ausiliarie. Questo tipo di rilievo è da evitare specie se le basi sono piccole ed i punti di inquadramento sono eccessivamente approssimati o addirittura assenti. E’ preferibile utilizzare il software di post-processing degli apparati GPS per determinare delle basi indirette in sostituzione di catene di basi corte.
* Libretti con artifici per il rilievo altimetrico
La procedura risolve uno schema di rilievo altimetrico costituito da una stazione celerimetrica non orientata con misura di sola direzione zenitale ad un punto. Lo schema è risolvibile se la posizione planimetrica del punto e quella plano-altimetrica della stazione sono determinabili dalle misure trascritte nel libretto e precedenti, nell’ordine sequenziale, allo schema descritto.
Effetti prodotti sul calcolo dalla diversa lunghezza della baseline
* Baseline corte
Le precisioni delle baseline, come è noto, sono ragionevolmente indipendenti dalla lunghezza delle baseline stesse. Proprio per questo motivo le baseline corte hanno precisioni comparabili o inferiori a quelle conseguibili, per le medesime grandezze, con misure celerimetriche (con teodolite e distanziometro elettro-ottico). Di conseguenza, in presenza di baseline corte (50/100 metri) si osserverà un valore notevole degli scarti quadratici medi delle correzioni d’orientamento; questa eventualità non deve preoccupare eccessivamente, stante lo scopo del rilievo, se le ellissi d’errore presentano una lunghezza dei semiassi inferiore a 3-4 centimetri.
* Baseline lunghe.
La presenza di baseline lunghe (lunghezza > 5000 m) non crea particolari problemi al calcolo, eventualmente può determinare qualche problema per l’inquadramento corretto del rilievo. Conviene orientare le baseline ponendo il Punto Iniziale vicino all’oggetto del rilievo; in questo caso è fondamentale disporre di un punto di quota nota vicino all’oggetto del rilievo: infatti con il crescere della lunghezza della baseline diminuisce la possibilità di assimilare dislivelli ellissoidici a dislivelli ortometrici.
5. Predisposizione della proposta di aggiornamento e del modello censuario.
Il libretto elaborato deve essere associato ad un estratto di mappa, e dopo l’associazione potrà essere attivata la procedura per la redazione della proposta di aggiornamento.
Si faccia riferimento alla guida in linea per le operazioni necessarie alla stesura della proposta di aggiornamento ed alla compilazione del modello censuario.
6. Conferma della proposta di aggiornamento e trasferimento dell’atto di aggiornamento.
Questa è l’ultima fase necessaria alla predisposizione dell’atto di aggiornamento che si conclude con il trasferimento su floppy-disk dell’atto stesso.
Le operazioni necessarie sono descritte nella guida.

 
 

 

 

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