Se la planimetria non corrisponde cosa succede ? Un immobile non può essere venduto, donato o diviso se la sua planimetria differisce dalla realtà. La legge prevede che gli atti pubblici o le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di diritti reali su fabbricati già esistenti devono riportare, per le unità immobiliari urbane, l’indicazione dei dati catastali e planimetrici oltre che una specifica dichiarazione rilasciata dagli intestatari, pena la nullità degli atti medesimi.
In parole più semplici,
un contratto di compravendita,
una donazione o
un atto di divisione di un immobile,
per essere valido, deve contenere necessariamente l
’identificazione catastale del bene, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie.
Detta dichiarazione può essere sostituita da un’attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato.
Prima della stipula dei predetti atti, spetta al notaio individuare gli intestatari catastali e verificare la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari.
Cosa succede se la planimetria non corrisponde? Se non vi è corrispondenza tra lo stato di fatto dell’immobile e la sua rappresentazione grafica depositata in catasto e la difformità è di rilevante entità, bisogna incaricare un tecnico di fiducia (geometra, ingegnere, architetto) per l’istruzione della pratica di aggiornamento della planimetria presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate – Territorio territorialmente competenti.
In cosa consiste la difformità catastale? La
difformità catastale può derivare da:
-> 1) Un
errore contenuto negli atti depositati presso gli uffici dell’Agenzia della Entrate (AdE) Territorio, attinente ai dati anagrafici degli intestatari, alla toponomastica, alla titolarità o ai dati dell’immobile e rilevabile attraverso una visura catastale;
-> 2) Oppure da una
non corrispondenza tra la
planimetria depositata in catasto e lo
stato effettivo dei luoghi.
Nella prima ipotesi, gli interessati possono presentare un’
istanza di correzione dei dati catastali, presso gli uffici provinciali dell’AdE, anche telematicamente, utilizzando il servizio “contact center”.
Nella richiesta bisogna riportare le generalità dei richiedenti, i dati catastali, la situazione riscontrata e ogni altra informazione utile alla correzione.
In tal modo è possibile rettificare ad esempio:
-> A) Un errore relativo al nome o al cognome della persona a cui è intestato l’immobile, alla sua data di nascita, ai diritti o alla quota di possesso
-> B) Un errore attinente ai dati dell’immobile (indirizzo, consistenza dei vani, metri quadrati, ecc.).
Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre 2024 alle ore 12:58