La superficie catastale La novità è che viene riportata direttamente in visura anche la superficie catastale, calcolata come stabilito dal
Dpr n. 138/1998.
L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie dei gruppi A, B e C, attualmente di circa 57 milioni di unità la cui superficie specificata, così riportata sarà utile anche ai fini del calcolo della tassa TARI.
Dopo anni dall’entrata in vigore della procedura
DocFa e
del DPR 138/98, emerge finalmente un necessario elemento per la determinazione della nuova rendita catastale.
E' da augurarsi che la procedura per il calcolo venga ulteriormente migliorata.
Identificativi catastali e delle planimetrie In conformità all’art. 19, comma 14 decreto legge n. 78/2010.
Nei casi in cui si riscontrassero errori e/o incongruenze sui dati della superficie riportata in visura, il proprietario può far presentare, al tecnico abilitato, osservazioni e/o rettifica tramite procedura DocFa e/o servizio on-line di correzione dati catastali “Contact Center” sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il citato decreto del Presidente della Repubblica, statuisce come la superficie catastale deve essere calcolata correttamente con l’ausilio dei
“poligoni” catastali inseriti all’interno del programma - DocFa.
In caso di u.i.u. appartenente ai gruppi
A,
B e
C si deve caricare nel DocFa la planimetria dell’immobile ed effettuare la compilazione dei
poligoni catastali, per ottenere la superficie catastale totale dell’immobile.
In alternativa è possibile inserire i poligoni direttamente nel file disegno DXF e/o DWG, avendo l’accortezza di creare un apposito layer nominato
“DOCFA_POLIGONI”, disegnando in questo layer una polilinea chiusa di colore:
- Poligono A -
Rosso - vani principali;
- Poligono B -
Giallo - vani accessori indiretti comunicanti;
- Poligono C -
Verde - vani accessori indiretti non comunicanti;
- Poligono D -
Ciano - balconi e similari comunicanti;
- Poligono E -
Blu - balconi e similari non comunicanti;
- Poligono F -
Magenta - aree scoperte ;
- Poligono G -
Bianco - superfici non rilevanti ai fini catastali.
Una volta
completato il disegno occorre
congelare il layer,
salvare il disegno in DXF .
Successivamente, dopo aver importato la planimetria nel DocFa nella parte dei poligoni, si dovranno confermare i poligoni importati.
Criteri generali per la compilazione dei poligoni catastali - i muri interni e quelli perimetrali esterni vengono computati per intero fino ad un massimo di 50 cm, gli altri muri in comunione-confine vengono computati nella misura del 50 % fino ad uno spessore massimo di 25 cm;
- la superficie dei locali principali (quelli aventi funzione principale nella specifica categoria. cucina, camera, stanze ecc.) e gli accessori diretti e indiretti (i primi sono a servizio diretto dei vani principali - bagni, ripostigli, ingressi, corridoi ecc.).
- Mentre gli accessori indiretti sono quelli non strettamente necessari alla utilizzzione dei vani principali ma che integrano la loro funzione (soffitte, cantine ecc.), aventi altezza inferiore a 1,50 m,
non entrano nel computo della superficie catastale;
- La superficie degli elementi verticali di collegamento (scale, rampe, ascensori e simili), interni alle unità immobiliari viene computata in misura pari alla proiezione orizzontale, indipendentemente dal numero di piani collegati;
- La superficie catastale, determinata secondo i criteri riportati nel DPR 138/98, viene arrotondata al metro quadrato.
Descrizione dei poligoni ( Si fa riferimento guida DocFa - Agenzia delle Entrate) in conformità a quanto disposto dal D.P.R. 138/98 )
Criteri per la determinazione delle tipologie di ambiente:
-> Poligono tipo A = superficie dei vani (o locali) aventi funzione principale nella specifica categoria (camere, cucina, stanze, …) e dei vani (o locali) accessori a servizio diretto di quelli principali, quali bagni, w.c., ripostigli, tavernette, mansarde, ingressi, corridoi e simili.
Per le categorie
C/1 e
C/6 i vani aventi funzione principale (per esempio:
- categorie - gruppo A e B
- categorie - gruppo C
Il locale vendita ed esposizione ( per la categoria C/1) saranno indicati con “A1”. Mentre i vani accessori a diretto servizio, quali retro-negozio (per cat. C/1) bagni, w.c., ripostigli, ingressi, corridoi e simili, con “A2”;
-> Poligono tipo B = superficie dei vani (o locali) accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, sottotetti, centrali termiche, cantine e simili qualora comunicanti con i vani di cui alla precedente lettera A;
-> Poligono tipo C = superficie dei vani (o locali) accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, sottotetti, centrali termiche, cantine e simili qualora non comunicanti con i vani di cui alla lettera A;
-> Poligono tipo D = superficie dei balconi, terrazze, logge, terrazzi coperti, portici, tettoie e simili, di pertinenza e dipendenza esclusiva della singola unità immobiliare (sono escluse le porzioni comuni di uso esclusivo) qualora comunicanti con i vani di cui alla lettera A;
-> Poligono tipo E = superficie dei balconi, terrazze, logge, terrazzi coperti, portici, tettoie e simili, di pertinenza e dipendenza esclusiva della singola unità immobiliare (sono escluse le porzioni comuni di uso esclusivo) qualora non comunicanti con i vani di cui alla lettera A;
-> Poligono tipo F = aree scoperte, corti, giardini o comunque assimilabili, di pertinenza e dipendenza esclusiva della singola unità immobiliare;
-> Poligono tipo G = superfici di ambienti non classificabili tra i precedenti casi e non rilevanti ai fini del calcolo della superficie catastale.
Tutti i vani sprovvisti di accesso (intercapedini, camere d’aria, cavedi, sottotetti, vuoti sanitari,...) sono considerati volumi tecnici e pertanto non vanno considerati al fine del calcolo delle superfici.
La superficie dei locali principali e degli accessori, ovvero loro porzioni, aventi altezza utile inferiore a 1,50 m, non entra nel computo della superficie catastale. I poligoni relativi a tali superfici dovranno sempre essere realizzati, indicando che la relativa altezza è inferiore appunto a 1,50 m. In presenza di locali aventi altezza variabile e comunque altezza minima inferiore a 1,50 m, in planimetria deve essere indicata con linea tratteggiata la dividente virtuale che evidenzia la proiezione a terra dell’altezza 1,50 m.
Norme per il calcolo della consistenza in mq (D.P.R. 138/1998 in G.U. n.108 del 12maggio1998)
Criteri di calcolo della superficie catastale
1) Per unità immobiliari appartenenti alle categorie dei gruppi R (unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali del gruppo A) e P (unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali del gruppo B), la superficie catastale è data dalla somma:
a) della superficie dei vani principali e dei vani accessori a servizio diretto di quelli principali quali bagni, ripostigli, ingressi, corridoi e simili;
b) della superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, cantine e simili, computata nella misura:
- del 50 %, qualora comunicanti con i vani di cui alla precedente lettera a);
- del 25 % qualora non comunicanti;
c) della superficie dei balconi, terrazze e simili, di pertinenza esclusiva nella singola unità immobiliare, computata nella misura: - del
30 %, fino a mq 25 - del
10 % per la quota eccedente, qualora dette pertinenze siano comunicanti con i vani di cui alla precedente lettera a); - del
15 %, fino a mq 25; - del
5 % per la quota eccedente qualora non comunicanti.
Per le unità immobiliari appartenenti alle categorie del gruppo P (unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali del gruppo B), la superficie di queste pertinenze è computata nella misura del
10 %;
d) della superficie dell’area scoperta o a questa assimilabile che costituisce pertinenza esclusiva della singola unità immobiliare, computata nella misura del 10 %, fino alla superficie definita nella lettera a), e del 2 % per superfici eccedenti detto limite.
Per parchi, giardini, corti e simili, che costituiscono pertinenze di unità immobiliare di categoria R/2, la relativa superficie è da computare, con il criterio sopra indicato, solo per la quota eccedente il quintuplo della superficie catastale di cui alla lettera a).
Per le unità immobiliari appartenenti alle categorie del gruppo P) dette pertinenze non sono computate.
2) La superficie dei vani accessori a servizio diretto delle unità immobiliari di categoria R/4 (categorie C/6 ) è computata nella misura del 50 %.
3) Le superfici delle pertinenze e dei vani accessori a servizio indiretto di quelli principali, definite con le modalità dei precedenti commi, entrano nel computo della superficie catastale fino ad un massimo pari alla metà della superficie dei vani di cui alla lettera a) del comma 1.
Criteri di calcolo della superficie catastale per il gruppo “T” (unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali del gruppo C)
1) Per le unità immobiliari appartenenti alle categorie del
gruppo T (gruppo C), la superficie catastale è data dalla somma:
a) della superficie dei locali aventi funzione principale nella specifica categoria e dei locali accessori a servizio diretto di quelli principali;
b) della superficie dei locali accessori a servizio indiretto dei locali principali computata nella misura:
- del 50 %, se comunicanti con i locali di cui alla precedente lettera a);
- del 25 % se non comunicanti;
c) della superficie dei balconi, terrazze e simili computata nella misura del 10 %;
d) della superficie dell’area scoperta o a questa assimilabile, che costituisce pertinenza esclusiva della singola unità immobiliare computata nella misura del 10 %, ovvero, per le unità immobiliari di categoria T/1, nella misura del 20 %.
2) Per le unità immobiliari appartenenti alla
categoria T/1 (categoria C/1), la superficie catastale dei locali accessori a servizio diretto di quelli principali di cui alla lettera a) del precedente comma 1, è computata nella misura del 50 %.