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Autore Lettera aperta sulla Formazione

geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 02 Febbraio 2016 alle ore 08:43

Buongiorno

A chi interessa segnalo questa lettera aperta che ho postato sulla mia pagina FB e che presto inoltrerò al CNG.

www.facebook.com/532397740196707/photos/...

Cordialmente

Carlo Cinelli

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Autore Risposta

geommax

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24 Febbraio 2005

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Trodica di Morrovalle, (MC)

 0 -  0 - Inviato: 02 Febbraio 2016 alle ore 11:52

Nelle parore: professione e passione, ci sono varie lettere dell'alfabeto in comune.
Prese separatamente ognuna identifica due cose diverse, entrambi importanti e concrete, sopratutto complementari.
Poi unite insieme, portano ad una elevazione del "Geometra" in questo caso, a vero Professionista.

La formazione è componente essenziale per il raggiungimento di questo risultato.

Per vincere questa sfida, nel mondo in crisi economica e incertezza professionale,
si deve riscoprire il vero valore della competenza, ormai perso nel prezzo della parcella.

M. Centioni

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

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30 Agosto 2003

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Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 04 Febbraio 2016 alle ore 19:26

L'argomento che poni con la tua lettera, Carlo, non mi pare soltanto interessante ma centrale e fondamentale per l'attualità e il futuro delle Libere Professioni, che penso stiano scontando un malessere generale e radicato, a prescindere dalla situazione contingente di crisi.

Naturalmente non escludo che la visione un po' nera derivi dalla mia veneranda eta che mi fa aderire allo stereotipo del vecchio brontolone; ma molti segni rafforzano l'impressione. Voglio anche precisare che il mio non è un giudizio, e in quanto tale negativo; è soltanto la presa d'atto di un problema che di per sé non è buono o cattivo: i problemi esistono e può essere positivo o negativo il modo di affrontarli, per tentare di risolverli, oppure di non affrontarli.

Per quanto osservo da decenni, ciò che segnali riguardo alla formazione, e segnatamente alle forme che ne regolano l'obbligo e alle conseguenze che lamenti, mi sembra esito praticamente necessario della condizione delle Libere Professioni in Italia e dell'interazione dell'Italia con l'Europa; il tutto influenzato da alcuni impieghi dei progressi tecnici. Se non mi sbaglio, difficilmente una lettera al Consiglio Nazionale di una sola categoria professionale può sortire effetti; può mettere a posto la tua coscienza, ma nulla più. Anche perché quella lettera racconta; non propone. Quindi, anche ammesso che nel Consiglio ci sia chi è disposto a prestare orecchio, bisognerebbe sperare che lui stesso abbia idee risolutive, la forza e l'organizzazione per proporle e realizzarle.

Un po' illusorio, direi.

Poiché ritengo altrettanto se non più illusorio proporre una radicale riforma delle Libere Professioni ben concertata con l'Europa intera, l'unica azione potenzialmente utile mi pare quella di suggerire azioni formative alternative a quelle standard: considero un'ottima idea quella che scaturì dalla discussione sul perché della formazione, ossia il riconoscimento di lavori svolti, come pure quella di promuovere formazione molto qualificata poco o nulla legata ai CF; e ritengo che soltanto le due insieme abbiano qualche possibilità di incidere sulla granitica impostazione affaristica in essere.

Ma se arriveranno altre possibilità saranno molto gradite.

Leonardo

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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 05 Febbraio 2016 alle ore 08:26

Non sono contrario a dare suggerimenti.

Anche se trovo altrettanto illusorio pensare che possa essere adottata una forma non convenzionale di formazione come quella che suggerisci.

Ciò detto proviamoci; tentar non nuoce.

Sarebbe auspicabile che chi ha delle funzioni le incominciasse ad usare: mi riferisco alla Commissione Formazione.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
30 Agosto 2003

Messaggi:
998

Località
Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 10 Febbraio 2016 alle ore 09:53

Problematico certo, Carlo, ma illusorio potrebbe non esserlo; o comunque non altrettanto quanto confidare in un'iniziativa del CN per la quale non diamo input.

Quello che si ventilò nella sede a cui accennavo non era una rivoluzione del sistema formativo, ma l'ampliamento a un'ulteriore opzione: il riconoscimento di lavori svolti, da esaminare, verificare, certificare o non so cos'altro in modi che si dovrebbero studiare. A mio modo di vedere questo avrebbe effetti positivi sia sulla praticità per il Professionista sia sulla differenziazione delle proposte, provocando un generico miglioramento di quelle “tradizionali” oggi soggette al rischio di essere troppo commerciali.

Quello che si potrebbe fare è sostenere l'opportunità presso i più altolocati, in modo che questi possano cogliere l'aspetto formativo e, se per caso qualcuno di loro fosse interessato anche all'aspetto commerciale, non spaventarli per la morte del business formativo chiarendo la sua evoluzione verso un più alto standard di qualità.

Presentata così, può andare?



Leo

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SIMBA4

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28 Agosto 2015 alle ore 16:02

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 0 -  0 - Inviato: 10 Febbraio 2016 alle ore 11:04

Buona mattinata a tutti



E' da un pò che faccio la professione e a volte rifletto, rifletto perchè negli ultimi 10/15 anni ho visto uno sconvolgimento completo nella nostra professione.

Mi viene in mente un progetto presentato circa 30 anni fa dal mio socio (e io ero all'inizio del mondo lavorativo) nel quale si presentava al Comune una cartellina con 5 pagine allegate.

Ora se presentiamo lo stesso progetto bisogna allegare un malloppo di carte che non finisce più.

Tutto ciò per arrivare a dire che la formazione, voglia o non, è alla base della nostra professionalità, è impensabile rimanere anni senza fare alcun tipo di formazione.

Ma allora come fare nel modo migliore questa formazione?

Sinceramente non saprei, si potrebbe pensare ad un tipo di formazione convenzionato, ma anche qui ci sono troppi rischi.

Certo è che se vogliamo raggiungere un certo standar di qualità professionale dobbiamo obbligatoriamente seguire e fare formazione.

Saluti cordiali

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georox

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14 Marzo 2008

Messaggi:
1822

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 0 -  0 - Inviato: 13 Febbraio 2016 alle ore 15:27

Carlo,

dopo avertene parlato a voce, provo a dire anche qui la mia opinione.

La mia esperienza diretta nei recenti corsi online che ho tenuto mi ha fatto constatare che l’obbligo dei crediti non ha solo effetti negativi (gli “occhi spenti nelle sale” di cui parli nella tua lettera), ma ne ha anche di positivi. Infatti, in questi corsi c’è stato più di qualche iscritto che ha espresso giudizi come i due che riporto qui (originali tratti dalla pagina delle recensioni sui corsi stessi):

Ho fatto principalmente il corso per ottenere i crediti formativi previsti dall'ordine, ma ho scoperto con piacere che il corso mi ha aperto nuovi orizzonti ….

Mi sono iscritto al corso pensando più ai crediti che ad altro. Seguendo il corso online mi sono entusiasmato e man mano che si è svolto ho ricominciato a leggere la letteratura sulle riconfinazioni


Questi giudizi indicano che, se da un lato è vero che la motivazione a seguire un corso di formazione dovrebbe essere spontanea, dall’altro è altrettanto vero che la molla dei crediti può far nascere (o rinascere) la passione per imparare e coltivare nuove materie, passione che, viceversa, continuerebbe a non manifestarsi.

Ne traggo quindi la conclusione che non sono i crediti in sé a rendere vana la formazione, ma la scarsa (o nulla) qualità di chi la eroga o la scarsa (o nulla) voglia di imparare di chi la segue.

Sempre la mia esperienza diretta mi ha fatto anche riflettere sul fatto che non esiste una formazione valida per tutti, ma va calibrata su diversi livelli a seconda del grado di motivazione e di preparazione di base dei soggetti a cui la formazione è rivolta.

Per quanto riguarda la motivazione, ad esempio, non puoi pensare che tutti i geometri (bisognosi di formazione) abbiano le stesse forti motivazioni che avevate tu e la ventina di colleghi che seguirono il corso di Tani e Caponecchia a Pistoia quella volta. Voi eravate persone già motivate di suo, non avevate alcun bisogno né di crediti né di altri stimoli.

Per quanto riguarda invece la preparazione di base, mi viene da dire che gli “occhi spenti nelle sale di oggi” potrebbero essere il frutto di una proposta formativa di livello troppo elevato per quei partecipanti. È come mettere uno che ha la terza media a seguire una lezione sulla relatività generale di Einstein …. ti credo che gli si spengono gli occhi.

Nei mio attuale corso online la maggior parte degli iscritti è praticamente alle prime armi in materia di riconfinazioni, quindi io e i colleghi Corrado Brindani e Sergio Ivaldi partiamo dai fondamentali della materia e cerchiamo di farli crescere man mano. Solo così abbiamo la possibilità di non scoraggiarli sul nascere e di fargli eventualmente nascere anche la passione per la materia.

Se invece vuoi fare una formazione a livelli più alti, devi rivolgerla a chi quei livelli c’è già arrivato. Viceversa, se la formazione deve essere estesa alla massa dei geometri, come io credo, devi necessariamente trovare dei meccanismi per cui ciò accada. I crediti formativi sono uno di questi possibili meccanismi, non sarà il più nobile né il più efficace, ma qualcosa di buono può produrre. A patto che, ripeto, ci sia qualità da parte dei formatori e buona volontà da parte dei fruitori.

Ciao,

Gianni Rossi

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