"Giuseppe329" ha scritto:
scusate se mi intrometto, ma se ci sono altri eredi legittimari (coniuge e altri figli), come si può dare tutto a un figlio solo? sono state fatte delle rinunce? non bisogna rispettare la quota leggittima e disponibile?
E' sostanzialmente vero quello che affermi ma con alcune precisazioni che riporto:
Il problema della lesione delle quote minime spettanti ai familiari più stretti si pone solo quando c’è un testamento.
Se infatti il defunto è morto senza lasciare un testamento, si applicano le divisioni stabilite dal codice civile che, per forza di cose, non comportano sperequazioni.
Quando muore una persona, i soggetti legittimari – ossia il coniuge e i figli o, in loro assenza, i genitori – possono decidere di impugnare il testamento se ritengono di non aver ricevuto quanto ad essi spettante per legge: è la cosiddetta lesione della quota legittima. Vedremo a breve quali sono tali quote.
Questo significa però che, se tali eredi non agiscono in tribunale, il testamento – per quanto errato – mantiene i suoi effetti per sempre. Immaginiamo ad esempio che un padre voglia lasciare di più a un figlio piuttosto che agli altri per via del fatto che il primo è disoccupato mentre i fratelli hanno tutti una posizione.
Al decesso del genitore, se i fratelli “benestanti” non agiscono contro l’altro erede, il testamento resta in piedi nonostante abbia leso le quote di legittima. Insomma, non sarà un’autorità pubblica a rendere invalido il testamento ma solo la volontà degli eredi sfavoriti: se questi ultimi decidono di lasciare le cose come stanno, il testamento resta valido.
Entro quanto tempo va fatta l’azione di lesione di legittima?
Se viene lesa la quota di legittima, bisogna presentare in tribunale quella che viene chiamata azione di riduzione (la parola “riduzione” è evidentemente riferita alla quota dell’erede che ha avuto di più degli altri).
Ci sono in tutti 10 anni per agire contro gli eredi che sono stati favoriti: scaduto questo termine si verifica la decadenza e il testamento, da invalido che era, diventa valido per impossibilità ad esercitare in tribunale i propri diritti..
Quindi il primo caso in cui si può lasciare l’eredità a un solo figlio è quello in cui il testamento, per quanto invalido, non sia stato impugnato dagli altri eredi lesi nella rispettiva quota di legittima, entro 10 anni dalla morte del genitore.