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Autore rischi, sanzioni e caparbietà: un caso di ristrutturazione di c2

devisini

Iscritto il:
01 Novembre 2020 alle ore 21:33

Messaggi:
7

Località

 0 -  0 - Inviato: 11 Febbraio 2021 alle ore 19:07

Buongiorno a tutti, ho bisogno di alcuni pareri perchè mi serve un confronto con chi è del mestiere (visto che io non lo sono).

Spiego sinteticamente.

Da quasi un anno dedico tutto il mio tempo libero alla ricerca di edifici rurali tipici. La ricerca parte dall'utilizzo incrociato delle mappe Geolive, Google Maps per poi procedere con le visure. Questo di notte. Nei week end vado ad esplorare dal vivo ciò che prima ho individuato in mappe.

Dopo un lavoro immane che ha previsto anche la catalogazione, ho trovato l'edificio dei miei sogni. Si tratta di una ex stalla in montagna, servita da una mulattiiera, e distante 300 metri dalla strada provinciale. I proprietari sono disponibili alla vendita. Lì vicino ci sono altre 4-5 ex stalle di fatto trasformate in case, con pannelli fotovoltaici, recupero dell'acqua piovana....e tutte le comodità. Lavori fatti veramente bene consentendo una valirizzazione del territorio che sta diventando sempre più fiabesco. C'è da sottolineare che se non fosse per i tre nuovi proprietari delle ex stallle, queste sarebbero cadute a pezzi nel giro di pochi anni. Loro le utilizzano in alcuni week end e d'estate, diciamo per un mese circa. Io ho addochhiato trovato l'ultima stalla libera. E' accatastata c2, e il comune mi ha detto in modo molto esplicito che non concederà mai un cambio destinazione d'uso, ma allo stesso tempo non è interessato a avviare controlli sul come viene utilizzato l'edificio. Anzi incoraggia la ristrutturazione consapevole che porta valore e recupero archietttonico e storico. Io ho però paura delle possibili conseguenze nel caso di controlli. Sottolineo che non andrei a viverci in modo definitivo, anzi. L'idea è di utilizzarlo in alcuni week end e d'estate, diciamo per non più di due settimane in tutto.

La mia domanda è:



Chi potrebbe sanzionarmi? La forestale?

Le sanzioni a quanto ammonterebbero?

Esiste una via legale per consentirmi di poter dormirci dentro a volte, senza avere la residenza e l'accatastamento abitativo?

Se la stallla è isolata e non vi sono vicini interessati (vicinitas est mater discordiarum) quali potrei immaginare possano essere i miei eventuali nemici?

Come conclusione dico che il mio progetto prevederebbe un recupero conservativo, che porterebbe un beneficio alla natura circostante e che non sarebbe di natura speculativa.

Vi irngrazio anticipatamente per l'attenzione e per le (spero) risposte.

S

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Autore Risposta

rubino
.
(GURU)

Iscritto il:
04 Febbraio 2005

Messaggi:
3823

Località
Italia Meridionale

 0 -  0 - Inviato: 12 Febbraio 2021 alle ore 07:08

Buongiorno. Ultimamente, leggiamo spesso nel forum quanto il nostro Paese sia unito dal comportamento dei Comuni: da nord a sud è evidente che hanno totalmente abbandonato il controllo del territorio, ad esempio rinunciando alla repressione dell'abusivismo edilizio come sta facendo l'amministrazione comunale a cui lei fa riferimento. Le hanno detto - pronti a negarlo - di lasciar perdere e questo, secondo me, per alcuni semplici motivi, validi dappertutto essendo ormai chiaro che Cetto Laqualunque può essere Sindaco ed emblema di molti Municipi italici, senza distinzione alcuna di latitudine e longitudine: a) in questi posti, prima di rispondere, l'interlocutore (il tecnico comunale? l'amministratore?) deve prima capire: a chi sei figlio, quale maglietta politica hai, se puoi procuragli vantaggi e/o rotture; b) il principio di base di questi posti è che il paese è dei paesani, a cui hanno consentito di tutto (uffici tecnici, vigili urbani ecc., per limitarmi alle sole presenze "locali") quindi è meglio uno straniero in meno che un potenziale rompic.; c) non è da escludere che il fabbricato faccia gola a qualche altro. Meglio fermarsi dal tratteggiare oltre lo scenario, sia perchè noi e lei lo conosciamo benissimo sia perchè mi hanno dato più volte del moralista e non voglio disturbare oltre le coscienze di tanti tecnici quindi veniamo alla domanda fatidica: che fare? Farei così: mi rivolgerei ad un buon Geometra, possibilmente non del posto, a cui affidare l'incarico di accertare tutto quanto riguarda la zona e il fabbricato: epoca di costruzione, eventuali titoli edilizi e loro perfetta corrispondenza, strumenti urbanistici vigenti oggi ed all'epoca di realizzazione, presenze di vincoli di qualsiasi tipo (es.: idrogeologico, ambientale, di uso civico ecc.) conformità catastale, rilievo geometrico e strutturale delle parti verticali ed orizzontali, delle fondazioni e della copertura con indicazione delle condizioni e degli interventi necessari alla stabilità del fabbricato e della possibilità di recupero dei materiali; distanza dalle reti di servizi e possibilità di allaccio ed infine capacità di accedere agli incentivi governativi (sismabonus).

Solo così potrà avere notizie attendibili sia in prospettiva di utilizzare il fabbricato come vuole sia per poterlo vendere un secondo dopo averne acquistato la piena proprietà.

Da qui, purtroppo, non sono in condizione di aiutarla diversamente. Faccia sapere.

Buona giornata.

www.youtube.com/watch?v=nEa8mZ1TCJ8

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