"don.ABBONDIO" ha scritto:
Grande LEO, così si fa!

io e Duchessa lo facciamo da anni, un giorno sicuramente raccoglieremo qualche frutto.

Però forse potevi aggiungere e ricordare al "signorino" che i dorati compensi percepiti (-becca più del Presidente USA insieme ad altri fortunati poltronisti, bis ter e quater-) sono pagati anche dalla "zavorra" dei GEO emarginati in difficoltà economiche e di lavoro.

cari saluti

don

PS- lo sapevi che esistono geometri super formati in città e de******** in periferia ?? (vedi post precedente) e lo sapevi che in tutti questi ultimi 80 anni (prima dell'avvento della FORMAZIONE a pagamento (ideata da quattro gatti al vertice) tutti i professionisti hanno operato in regime di "ciucciagine" ?? e tutto quello che hanno prodotto negli ultimo 80 anni va cancellato dalla faccia della terra perchè fatto da impreparati ASINI ?

"Francesco2015" ha scritto:
Relata rèfero, ossia letteralmente, "riferisco cose riferite [da altri]" o "riporto cose riportate", è una frase latina ancora oggi in uso.



L'espressione latina richiama la greca λέγειν τὰ λεγόμενα ('legein ta legomena'), una forma che risale allo storiografo Erodoto[1], il quale se ne servì in un passaggio per illustrare la sua posizione di storico, tenuto a riferire quanto da lui sentito senza per questo essere obbligato a crederci[2].



È usata per evidenziare l'estraneità di chi sta parlando alle responsabilità comportate da ciò che sta dicendo, sottolineando come quello non sia necessariamente il suo pensiero, ma stia semplicemente riferendo quanto detto da qualcun altro. È usata frequentemente in ambito giuridico.



L'espressione è resa particolarmente incisiva dal poliptoto, figura retorica nella quale i due termini di una frase costituiscono diverse coniugazioni dello stesso verbo.



In parte è accostabile anche al prodenda, quia sunt prodita ("da tramandare, giacché sono tramandate") di Plinio il Vecchio[3], frase di cui il poligrafo latino si serve per enunciare un principio metodologico: riportare e tramandare qualunque notizie per il solo fatto che esse esistano, senza filtri o pregiudizi[4]. Tuttavia, tale criterio di neutralità metodologica, a cui è ispirata l'intera opera di Plinio[5], segna un netto distacco dalla presa di distanze di Erodoto, ed espone Plinio alle critiche di chi (come Italo Calvino) vede in essa la giustificazione metodologica di un atteggiamento da collezionista di notizie e mirabilia, che incorpora nella sua opera, in maniera acritica, e anzi dandogli risalto, le "credenze più astruse" e trasforma la geografia in un "baraccone di fenomeni viventi"[6][5].

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"don.ABBONDIO" ha scritto:
"chi nasce ciuccio non muore cavallo" (Plinio il Vecchio)

"BCNC" ha scritto:
Buongiorno.
Mi rivolgo soprattutto ai Geometri, in particolare a quelli che sono iscritti all’Albo pensando di essere professionisti liberi, perché mi dicono i frequentatori di FB che nel profilo di Geomobilitati è riportata parte di un intervento del Presidente Nazionale all’Assemblea dei Presidenti del 27-28 marzo 2018 che, qualora fosse vero, penso che meriterebbe attenzione molto seria da parte di ogni Iscritto. Riporto quanto mi si dice che abbia detto Maurizio Savoncelli e che è stato postato in altra discussione andando purtroppo leggermente OT: “Sui numeri faccio un ragionamento che faccio spesso... spesso i colleghi che non assolvono all'obbligo formativo sono i soliti che sono i grandi morosi, che sono sempre un po’ borderline, sempre un po’ ai limiti della categoria. Allora i numeri a noi interessano ma interessano i numeri di quei ragazzi che devono andare a rinfoltire, a sostituire i colleghi che vanno in quiescenza, ma non ci interessa un numero assoluto.
Lo dico sempre, cambiate Presidente se volete grandi numeri, io non ho l'obiettivo dei grandi numeri. Io ho l'obiettivo e ho la voglia viscerale di formare una categoria ben formata, che si sappia aggiornare , che lavora bene e guadagna bene e, giustamente, paga la propria contribuzione. Quello è l'obiettivo! Se poi saranno ottantamila, settantamila, non mi interessa. Tanto, guardate che poi la misura la crea il mercato. Noi non possiamo fare come i cuochi che abbiamo illuso decine di migliaia di ragazzi che ora sono a casa e non sanno cosa fare...”

Non posso nascondere che mi verrebbe spontanea una lunga serie di commenti, e non voglio nascondere che molti di questi commenti sarebbero perplessi, increduli, sbalorditi, critici, irati o per lo meno risentiti; ma penso che sia proficuo lasciare ad altri il compito di intervenire, sperando che tutti siano pacati, per quanto eventualmente critici, e che qualcuno mi possa indicare motivazioni tali da ridurre o cancellare quelle sensazioni sgradevoli che una prima lettura mi ha scatenato.
Mi pare che gli argomenti siano talmente sostanziosi da rendere controproducenti, più che inutili, le forme verbalmente violente.

Avanzo comunque qualche ipotesi di discussione:
- la supposta relazione fra morosità e mancata partecipazione al sabba dei punti si fonda su dati o è un dogma che viene calato dall’autoreferenziale “alto”?
- il “noi” riferito a coloro a cui i numeri non interessano è un pontificale pluralis maiestatis o è condiviso da più soggetti? E quale rapporto ha con gli Iscritti che l’oratore pare dimenticare?
- lo stesso passa poi alla prima persona singolare là dove enuncia il proprio personale obiettivo e la voglia (gulp!) viscerale di “formare una categoria ben formata”; pensa di “formarla” lui e di giudicare sempre lui quando sia “ben formata”? A sua immagine o intende giudicarlo coi visceri?
- in qualità di Presidente di quel Consiglio Nazionale che nei decenni scorsi mirava a rimpinguare le fila con giovanotti necessari a “pagare le nostre pensioni” si sente davvero tranquillo a dire che non possiamo illudere decine di migliaia di ragazzi?
- crede di potersi scrollare di dosso la responsabilità di lasciar cadere quelli che dice di non aver illuso ma ha elevato a “un ruolo difficile da mantenere”?
- se un Geometra volesse lasciare al “mercato” il compito di premiarlo, potrebbe esercitare liberamente senza iscriversi a quell’istituzione che, per bocca del Presidente, pare infischiarsene di lui e del suo destino? E come la metterebbe con quell’altra istituzione che si premura di spillargli un cospicuo gruzzolo ogni anno in cambio di promesse per un incerto futuro?
- ai Presidenti presenti all’esibizione è lecito chiedere se fossero tutti allineati sul “pensiero” o se qualcuno (magari anche quanti e quali) trovasse motivi di perplessità.
- ai giovani Geometri vorrei poi fare due domande: se si sentano liberi professionisti e se quello stato di cose li appaga; perché è ai giovani che toccherà vivere un possibile incubo lungo quarant’anni. Se non sono d’accordo, pensano che le cose possano sistemarsi da sole? O per mano di chi le ha “organizzate”?

Alle domande che ho solo abbozzato mi piacerebbe che arrivassero più risposte e che se ne aggiungessero altre, anche per verificare di non avere un disturbo mentale in rapida progressione (fu già diagnosticato su queste pagine; potrei crederci). Ma un ulteriore punto lo voglio approfondire: “cambiate Presidente”, dice. Tenendo presente che si stava rivolgendo all’Assemblea dei Presidenti, qui si danno due opzioni: o il desso considera quel consesso un club esclusivo che in un modo o in un altro (documentarsi per credere, se ve ne danno la facoltà) gli ha conferito quella posizione, oppure considera gli ascoltatori un possibile collegamento con gli Iscritti. Nel primo caso ci si può domandare perché i Geometri iscritti agli Albi non prendono atto della rischiosissima condizione in cui sono tenuti, nel secondo è lecito che si considerino presi pesantemente per i fondelli, non potendo in alcun modo interferire con la presunta elezione del soggetto orante e visceralmente visionario.

Tutto normale, per voi?


Leonardo Gualandi


La forma di questo messaggio è stata verificata da terzi, secondo la presentazione del nikname BCNC che si trova qui www.geolive.org/forum/altro/etica-e-deon...

"DUCHESSA" ha scritto:
Pare abbia preso fiato (insieme agli altri fortunati formattati da tanta FORMAZIONE) nelle ultime cinque o sei dichiarazioni dei redditi dove i compensi si sono "allargati" grazie ai GEO soldi di tutti compreso i GEO barboni ai margini ...se vedessi le dichiarazioni ante Papa Pio ... insomma la differenza, anzi, "la misura" gliel'ha "creata il mercato" (degli iscritti)

Domanda ingenua: ... ma se si riducono i numeri dei Geo iscritti, forse il signorino non sa che dietro l'angolo ci sono (in aumento) oltre 450.000 iscritti di altri ordini (periti, architetti, ingegneri, agronomi e adesso come se non bastasse anche di agrotecnici abilitati a fare pratiche catastali)

Probabilmente le scatole craniche sono un po' fuse o algoritmizzate.

notte serena

DUCHESSA

"robertopi" ha scritto:
Ciao Francesco, puoi per favore attenerti all'argomento? se tu continui a fomentare fuori tema, si distoglie solo l'attenzione da un argomento che tutto sommato riguarda anche te, forse anche di più, visto che sei giovane ed un domani potresti trovarti in difficoltà, proprio perchè questi hanno continuato a pensare solo a propri tesori ed intraprendere azioni discutibili.

Saluti

"geocinel" ha scritto:
Missione Compiuta!

Ci sono voluti 31 siluri ma la nave è affondata. O sotterrata? Bohhh!!!

www.youtube.com/watch?v=i483knGRppA

Cordialmente

Carlo Cinelli