Buongiorno,

una mia cliente possiede un'abitazione che insiste su una frazione di un più grande lotto non di sua proprietà.

Anni fa un mio collega venne incaricato di risolvere la situazione in quanto dovevano accatastare l'immobile; anzichè frazionare il sedime dell'abitazione e usucapire solo la parte interessata, non ha fatto il frazionamento e ha usucapito l'intero lotto dove insistono altre abitazioni indicando dunque nella sentenza il lotto intero.



Domanda: è possibile far rettificare la sentenza e riportare la situazione ante usucapione?

Grazie

L’usucapione è un istituto giuridico che permette l’acquisizione della proprietà di un bene immobile o mobile attraverso il possesso continuativo e pacifico per un certo periodo di tempo.

La Cassazione di recente ha emesso alcune importanti sentenze che hanno chiarito alcuni aspetti controversi di questa figura giuridica.

E' stato stabilito stabilito in particolare, che il termine di prescrizione per l’acquisizione del diritto di proprietà tramite usucapione è di venti anni, anche nel caso di beni sottoposti a vincoli urbanistici.

E' stato ribadito anche, che il possesso deve essere pubblico e non clandestino, e deve essere riconoscibile e visibile da terzi.

Tali sentenza hanno fornito indicazioni interpretative importanti per i cittadini e per i giudici di merito che si trovano ad affrontare controversie legate all’usucapione, anche nel caso di beni sottoposti a vincoli urbanistici

Scusa, ma tu e il tuo collega siete dei geometri o dei giudici?

Te lo chiedo perché dici che il tuo collega "ha usucapito l'intero lotto". L'usucapione lo sentenzia il giudice. Dovresti quindi chiarire molto meglio la vicenda.

Forse non son stato abbastanza chiaro, me ne scuso, cerco di essere più preciso e sintetico:

Nel 2013 una mia attuale cliente conferisce incarico a un geometra per accatastare una abitazione sita in centro storico che ricade all'interno di un mappale dove insistono anche altre abitazioni - mappale 532; Anche le altre abitazioni al catasto terreni non son identificate, ma risultano allibreate invece al catasto fabbricati.

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La questione è seria e la tua esposizione difficilmente può comunicarci tutti i particolari.

La pratica dovrebbe essere stata sottoposta al giudice completa di relazione descrittiva e testimoni, gli usucapiti informati e convocati avrebbero potuto opporre resistenza, quantomeno parziale relativamente alle zone non possedute dall'usucapente. Tutta la procedura avrebbe dovuto essere conclusa con Voltura catastale ed oggi la particella 532 essere censita interamente a nome dell'attore. Ci sono termini per ricorrere in appelo probabilmente scaduti.

Per verificare se ci sono gli appigli per fare qualcosa dovresti rivolgerti ad un avvocato, ne conoscerai diversi, qualcuno più agile in questa materia.

Cordialmente

Che bel pasticcio!

Una sentenza non si rettifica. Si appella nel termini previsti. Trascorso il tempo utile per poter essere impugnata diviene "passata in giudicato".

Ma nel tuo caso è "sbagliata" la sentenza oppure è stato sbagliato il modo di eseguirla?

Suppongo la seconda. Leggila, il giudice non penso abbia sentenziato di usucapire tutto l'isolato.

In quel caso va sistemata. Affidati ad un legale. Competente

Grazie a tutti, confermo che l'errore è nato dal geometra, è "sbagliato" il modo di eseguire la sentenza, nel senso che al giudice son stati comunicati dati errati (l'intero mappale anzichè il sedime del fabbricato, questo perchè non hanno fatto il frazionamento...) Non ha sbagliato il giudice. Abbiamo contattato un avvocato e speriamo si possa risolvere.

In risposta a Samsung, invece, posso dire che gli usucapiti erano ormai defunti, senza eredi, quindi non poteva esserci un'opposizione...ma anche io non son informatissimo.