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Argomento: Scorpacciata di strumenti

Autore Risposta

geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 08 Gennaio 2009 alle ore 19:43

Udino!

osservane uno alla volta, sennò poi, ti gira la testa!

grazie a tutti

cordialità

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chiara

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Piemonte

 0 -  0 - Inviato: 08 Gennaio 2009 alle ore 22:49

"bertone" ha scritto:


Anch'io ho un vecchio Kern (DKM-2A) ma le viti sono tre, comunque ti garantisco che per metterlo in bolla ci vuole un pò (tanta) di pazienza.




Confermo che il Kern DKM2-A, che ho avuto il piacere di usare per soli due giorni nel lontano 1990, non aveva tre viti calanti ma tre bottoni (rotelline) ad asse orizzontale, ruotando le quali lo strumento si alzava o abbassava per il gioco di un eccentrico e di una leva, con il vantaggio di eliminare qualsiasi spostamento laterale involontario dello strumento.
Il treppiede inoltre aveva una strana testa semisferica ed il "piombo a bastone" per il centramento, dotato di livella sferica e scala centimetrata.
Una vera figata ed un raro gioiello tecnologico ...............

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dioptra

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 0 -  0 - Inviato: 08 Gennaio 2009 alle ore 22:55

Salve

Gli elettronici hanno introdotto le due viti calanti con il perno centrale. Lo standard Kern prima degli elettronici erano le tre viti a camme. Infine nell'ultimo periodo Kern si era inventata gli strumenti multibase. Risultavano un pò più alti, però il cliente in fase d'ordine poteva decidere se preferiva il sistema Kern a due viti, il sistema Wild con le tre classiche viti calanti o il sistema Zeiss.

Vai a metà pagina di questo link e vedrai le basette con 2 viti.
www.actekinstruments.com/sales.html#inst...

Cordialmente

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chiara

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Piemonte

 0 -  0 - Inviato: 08 Gennaio 2009 alle ore 23:19

Guardate che bel T3 del 1967 (ha quasi la mia eta').


cgi.ebay.com/Beautiful-Rare-Wild-T3-Theo...

Peccato non avere 2500 $ ...................................

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bertone

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 0 -  0 - Inviato: 09 Gennaio 2009 alle ore 15:23

"chiara" ha scritto:
"bertone" ha scritto:


Anch'io ho un vecchio Kern (DKM-2A) ma le viti sono tre, comunque ti garantisco che per metterlo in bolla ci vuole un pò (tanta) di pazienza.




Confermo che il Kern DKM2-A, che ho avuto il piacere di usare per soli due giorni nel lontano 1990, non aveva tre viti calanti ma tre bottoni (rotelline) ad asse orizzontale, ruotando le quali lo strumento si alzava o abbassava per il gioco di un eccentrico e di una leva, con il vantaggio di eliminare qualsiasi spostamento laterale involontario dello strumento.
Il treppiede inoltre aveva una strana testa semisferica ed il "piombo a bastone" per il centramento, dotato di livella sferica e scala centimetrata.
Una vera figata ed un raro gioiello tecnologico ...............



Ciao Chiara
Sono contento di conoscere qualcuno che ha adoperato il DKM-2A (un mostro..). Ti dirò di +: non ho saputo rinunciare al cavalletto con la testa tonda ed il bastone telescopico per il centramento perché troppo comodo. Ho cercato in internet finchè in ebay Canada ho trovato un adattatore che avvitato sul Wild TC1610 mi permettere di adoperare il cavalletto Kern. Per l'altezza strumentale ho risolto aggiungendo una costante (cm 7.5) alla misura che leggo sul bastone telescopico.
Per la cronaca il kern sono andato personalmente a comperarlo direttamente in Svizzera, dalla Leica che all'epoca aveva già assorbito Wild e Kern, nel periodo che gli strumenti ottico/meccanici erano in fase di declino.
Ciao Roberto.

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RAFFA-KERN

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VENEGONO SUP.

 0 -  0 - Inviato: 18 Febbraio 2010 alle ore 18:04

Cari amici, le quattro viti calanti su strumenti americani, sarebbero un'ottima soluzione, non adottata da noi, perchè non capite e perchè + costose del sistema a tre.

dobbiamo tener presente, che al centro delle quattro viti calanti, c'è una sfera, sulla quale è basato il sistema.

Le quattro viti calanti, funzionano in questo modo:
Se noi le avvitiamo di qualche giro, lo strumento traballa, si deve agire su due viti opposte alla volta, la 1 e la 3 si svitano fino a bloccare lo strumento in quella direzione, poi si mette in bolla agendo con la 2 e la 4 fino a bloccare lo strumento, si mette ancora la livella torica in direzione delle 1-3 e si centra facendo in modo che le due siano ben strette, fatto.
E' più complesso dirlo che farlo, ve lo assicuro.
Questo sistema, se lo si conosce, è più veloce delle 3, e una cosa
importantissima, quando le quattro viti sono ben fissate, NON HANNO piu' gioco, mentre con 3 c'è sempre poco o tanto .

A proposito dei Kern con due viti calanti, vanno considerate come fossero 4, due fisse, inesistenti , è un sistema come le 4 americane, ma con una serie di molle in modo da eliminare due viti.
Si posiziona lo strumento con l'asse della livella su una vite e si centra, si sposta poi l'asse della livella sull'altra vite e si centra, ed il gioco è fatto.

Ho dato 41 anni della mia gioventu a questi strumenti, se non ne sapessi abbastanza, sarebbe ora di cambiare mestiere.

se volete, sapete dove trovarmi
www.rama-topografia.it

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 19 Febbraio 2010 alle ore 09:11

"RAFFA-KERN" ha scritto:
Cari amici, le quattro viti calanti su strumenti americani, sarebbero un'ottima soluzione, non adottata da noi, perchè non capite e perchè + costose del sistema a tre.

dobbiamo tener presente, che al centro delle quattro viti calanti, c'è una sfera, sulla quale è basato il sistema.

Le quattro viti calanti, funzionano in questo modo:
Se noi le avvitiamo di qualche giro, lo strumento traballa, si deve agire su due viti opposte alla volta, la 1 e la 3 si svitano fino a bloccare lo strumento in quella direzione, poi si mette in bolla agendo con la 2 e la 4 fino a bloccare lo strumento, si mette ancora la livella torica in direzione delle 1-3 e si centra facendo in modo che le due siano ben strette, fatto.
E' più complesso dirlo che farlo, ve lo assicuro.
Questo sistema, se lo si conosce, è più veloce delle 3, e una cosa
importantissima, quando le quattro viti sono ben fissate, NON HANNO piu' gioco, mentre con 3 c'è sempre poco o tanto .

A proposito dei Kern con due viti calanti, vanno considerate come fossero 4, due fisse, inesistenti , è un sistema come le 4 americane, ma con una serie di molle in modo da eliminare due viti.
Si posiziona lo strumento con l'asse della livella su una vite e si centra, si sposta poi l'asse della livella sull'altra vite e si centra, ed il gioco è fatto.

Ho dato 41 anni della mia gioventu a questi strumenti, se non ne sapessi abbastanza, sarebbe ora di cambiare mestiere.

se volete, sapete dove trovarmi
www.rama-topografia.it



Sapevamo che ne sapevi abbastanza ma non sapevo del tuo bel sito, oltretutto hai nella home page uno strumento leggendario: il Salmoiraghi ripetitore 4149A che ha servito centinaia di geometri negli anni del boom. Tuttavia, pur concordando con te sul metodo di "messa in bolla" degli strumenti a 4 viti calanti - l'ortodossia vuole che per rendere orizzontale un piano sia necessario rendere orizzontali due direzioni fra loro perpendicolari - non la ritengo una buona soluzione: infatti i produttori di strumenti topografici del vecchio mondo avevano il buon concetto di ridurre al minimo le parti meccaniche, infatti la soluzione a tre viti calanti assicura lo stesso le medesime condizioni di verifica e contribuisce a ridurre il peso. Per quanto alla Kern, converrai che le innovazioni introdotte dalla casa di Aarau erano di alto livello, per cui continuo a sostenere che l'acquisizione da parte di Wild ha privato il settore di un costruttore intelligente ed illuminato, perchè lo scopo era eliminare dal mercato un concorrente.

Ciao

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RAFFA-KERN

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VENEGONO SUP.

 0 -  0 - Inviato: 21 Febbraio 2010 alle ore 17:33

Hai Hai Hai Sig. Rubino, sei caduto sul tacheometro, quello nel mio sito, è un 4180 chiamato confidenzialmente TARI che forse vuol dire Tacheometro Autoriduttore.

Se poi un giorno avremo la fortuna di incontrarci, Ti faccio provare uno strumento con 4 viti calanti, e vedrai, per giudicarlo, bisogna provarlo e saperlo usare, ancora oggi gli Americani usano quel sistema, su livelli di precisione, adottati da BOEING, e fanno parte delle procedure, ed obbligano anche Aeritalia e Alenia, per certi controlli, ad usarlo.

Sono appena tornato da due giornate di vacanza a PRAGELATO, neve fantastica.
Buona settimana a TUTTI VOI.

Raffele M.

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rubino
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(GURU)

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04 Febbraio 2005

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 0 -  0 - Inviato: 21 Febbraio 2010 alle ore 21:50

"RAFFA-KERN" ha scritto:
Hai Hai Hai Sig. Rubino, sei caduto sul tacheometro, quello nel mio sito, è un 4180 chiamato confidenzialmente TARI che forse vuol dire Tacheometro Autoriduttore.

Se poi un giorno avremo la fortuna di incontrarci, Ti faccio provare uno strumento con 4 viti calanti, e vedrai, per giudicarlo, bisogna provarlo e saperlo usare, ancora oggi gli Americani usano quel sistema, su livelli di precisione, adottati da BOEING, e fanno parte delle procedure, ed obbligano anche Aeritalia e Alenia, per certi controlli, ad usarlo.

Sono appena tornato da due giornate di vacanza a PRAGELATO, neve fantastica.
Buona settimana a TUTTI VOI.

Raffele M.



Hai ragione, è l'autoriduttore Salmoiraghi, si riconosce dall'alloggiamento del C.V. più grande. Non ci crederai ma stamattina il dubbio mi era venuto, ho fatto tardi! La prossima volta non mi prendi perchè per un geometra cadere su un tacheometro è come trasformarsi nella mitica Signora Longari, che cadde sull'uccello.

Volevo chiederti se sei d'accordo con me che in questo forum si parla poco di strumenti topografici.
Io penso di si: vogliamo fare qualcosa?

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geopassa

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 0 -  0 - Inviato: 16 Marzo 2010 alle ore 19:12

Salve a tutti.
Che bell'argomento!
Possibile che io sia così vecchio?
Nel lontano 1977 ho lavorato con un tacheometro Salmoiraghi 4150 NE con immagine capovolta e lettura al cerchio orizzontale alla terza cifra decimale.
Poi siamo passati al Kern DKM2A con treppiede a testa sferica e bastone di centreggio. Semplicemente geniale. Il problema era che se usavi un altro strumento lo dovevi smontare.
Poi abbiamo montato il distanziomentro AGA 120 o 220? non ricordo bene.
Poi ancora pensando di migliorare abbiamo adottato l'originale Kern costruito apposta con tanto di prisma dedicato ma andava molto peggio dell'AGA (bastava una fogliolina che il vento spostava sulla linea di mira e non leggeva più la distanza).
Che tempi!
Una caro saluto a tutti

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rubino
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(GURU)

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04 Febbraio 2005

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 0 -  0 - Inviato: 16 Marzo 2010 alle ore 20:41

"geopassa" ha scritto:
Salve a tutti.
Che bell'argomento!
Possibile che io sia così vecchio?
Nel lontano 1977 ho lavorato con un tacheometro Salmoiraghi 4150 NE con immagine capovolta e lettura al cerchio orizzontale alla terza cifra decimale.
Poi siamo passati al Kern DKM2A con treppiede a testa sferica e bastone di centreggio. Semplicemente geniale. Il problema era che se usavi un altro strumento lo dovevi smontare.
Poi abbiamo montato il distanziomentro AGA 120 o 220? non ricordo bene.
Poi ancora pensando di migliorare abbiamo adottato l'originale Kern costruito apposta con tanto di prisma dedicato ma andava molto peggio dell'AGA (bastava una fogliolina che il vento spostava sulla linea di mira e non leggeva più la distanza).
Che tempi!
Una caro saluto a tutti



Ahhh vabbè, se contiamo l'età dagli strumenti che abbiamo usato stiamo freschi! Tu già eri avanti col 4150 NE, che dovrei dire io che ho cominciato con il TG3, quello con il contenitore di metallo che sembrava un proiettile d'artiglieria, ovviamente ad immagine rovescia. Per quanto all'AGA, hai ragione: uso ancora il 220 ed effettivamente batte dove altri non arrivano.
Però sembriamo vecchi alpini quando scriviamo queste cose, in effetti era proprio il 1977 quando misi l'occhio per la prima volta nel cannocchiale del TG3 ma non sono fiero di quello che sto per raccontarti (dopo tanti anni faccio pubblica confessione): agosto 1977, pomeriggio di una giornata afosa, io e M. V. andavamo a scuola insieme e d'estate lavoravamo nello stesso studio tecnico. Capitò che adocchiammo una bella donna che prendeva il sole su una sdraio al balcone del palazzo di fronte, salimmo all'abbaino per vedere meglio ma restammo delusi, troppo lontana. Allora fu un attimo, prendiamo lo strumento - ma sei pazzo? ma non sai nemmeno come si apre - ma no, me l'ha fatto usare l'altro giorno, sta tranquillo non ti preoccupare.
Aprii la bomba e poggiai il TG3 sul davanzale dell'abbaino (ricordo l'odore del lubrificante) ma avevo dimenticato che l'immagine era rovesciata - fammi vedere pure a me - disse M.V. -guarda che si vede sottosopra - non ti preoccupare, - disse - mo ti faccio vedere come si fa. Girò il TG3, ma si continuava a vedere sottosopra. Delusi, tornammo a lavorare.
Questo fu il mio "primo contatto" con uno strumento topografico e dopo questa confessione pubblica penso che mi cancelleranno dall'Albo.

Buona sera a tutti.

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cappe_46
cappe.46

Iscritto il:
05 Aprile 2006

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365

Località
32032 FELTRE (BL)

 0 -  0 - Inviato: 17 Marzo 2010 alle ore 14:36

"RAFFA-KERN" ha scritto:
Le quattro viti calanti, funzionano in questo modo:
Se noi le avvitiamo di qualche giro, lo strumento traballa, si deve agire su due viti opposte alla volta, la 1 e la 3 si svitano fino a bloccare lo strumento in quella direzione, poi si mette in bolla agendo con la 2 e la 4 fino a bloccare lo strumento, si mette ancora la livella torica in direzione delle 1-3 e si centra facendo in modo che le due siano ben strette, fatto.
E' più complesso dirlo che farlo, ve lo assicuro.
Questo sistema, se lo si conosce, è più veloce delle 3, e una cosa
importantissima, quando le quattro viti sono ben fissate, NON HANNO piu' gioco, mentre con 3 c'è sempre poco o tanto .

se volete, sapete dove trovarmi
www.rama-topografia.it



...senti guarda qui:

www.flickr.com/photos/cappe_46/431169989...

questo abbiamo sempre pensato io e mio padre dello strumento che usava il nonno, ci sbagliavamo proprio così tanto ?

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