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PAGAMENTO CONTRIBUTI CASSA E INPS |

che-brutta-fine
Giuseppe Venticinque
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Caserta
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Salve, posto in questa sezione "dopolavoro topografico" in quanto l'argomento da trattare non è in sintonia con Docfa e con Pregeo, anche se trattasi di un argomento che sicuramente interesserà diverse centinaia di colleghi. Orbene, la mia domanda è questa: Con l'entrata dell'anno 2010 inizio a sentirmi piu' vecchio, 42 anni di età, con 20 anni di iscrizione alla cassa, (iscritto gennaio 1991), quindi con il 2010 ho totalizzato 20 anni di iscrizione continua alla cassa geometri. Nell'anno 2001 ebbi la tragica idea di aprire anche un negozio, chiuso nell'anno 2004, con conseguente pagamento di 4 anni di contribuiti all'INPS. Ovviamenti gli anni 2001, 2002, 2003 e 2004 ho pagato contributi sia all'INPS che alla Cassa Geometri. A gennaio 2008, sono stato assunto, con qualifica di Geometra, a tempo indeterminato, presso un Ente Ecclesiatico (Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero). Ovviamento con posizione previdenziale INPS. Allo stato attuale continuo ad essere iscritto alla Cassa geometri, quindi per il 2008 ed il 2009 ed aseguire sto pagando sia contributi alla Cassa Geometri e sia contributi INPS. Chiedo se c'è qualche collega dipendende che anche egli paga sia la Cassa Geometri che l'INPS, e sa chiarirmi cosa succederà ai fini pensionistici? Grazie
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vordcienpion
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Salve, son nel tuo stesso problema. Son assunto ormai diciamo da 4 anni in uno studio tecnico, e mi appresto ad iscrivermi all'albo e quindi alla casse geometri. Al 99% continuero' a tenere aperti sia i versamenti all'INPS (che versa il datore di lavoro) sia i versamenti che andro' a immettere nella cassa geometri. Da quello che mi è stato spiegato, premesso che ancora devo avere riscontro dall'INPS, al momento della pensione ritirero' due di queste, potendo chiederne anche la totalizzazione pagando un contributo in denaro. La segretaria del collegio, ha acecnnato un qualcosa come: "ti verranno riconosciuti solamente gli anni che non coincidono con i versamenti della cassa". Mi ricordo una frase di questo tipo, ma prendetela veramente con le pinze perchè non ricordo assolutamente bene!! A quanto so, per quanto riguarda Che-Brutta-fine, per poter unificare i tuoi versamenti INPS con quelli della cassa (al momento del pensionamento) ti verranno chiesti un bel po' di soldini. Se invece li vuoi totalizzare devi avere almeno 3 anni di contributi INPS versati con minore dispendio di denaro. Ti dico cio perchè il mio principale fu' assunto per 2 anni e mezzo presso un impresa, e al momento di ritirare la pensione della cassa, per poterci sommare anche quei due anni e mezzo, gli hanno chiesto una barca di soldi, e non li poteva nemmeno totalizzare in quanto non raggiungeva i 3 anni di versato. A quel punto ha lasciato perdere Saluti Saluti
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vordcienpion
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Penso questo sia molto interessante Riunire i contributi previdenziali? Si, con la totalizzazione Mi chiamo Carlo, sono da poco più di un anno un lavoratore dipendente a tempo indeterminato presso un’impresa edile. Ho 28 anni e prima di occuparmi stabilmente ho lavorato per circa quattro anni come libero professionista (geometra) con regolare iscrizione e versamento di contributi alla Cassa geometri, e per 3 anni come lavoratore para-subordinato (co.co.co.). L’anno scorso ho cercato di riunire tutta la contribuzione, ma non ci sono riuscito perché mi era stato detto che non avevo almeno sei anni di contribuzione né nella Cassa geometri né nella gestione Inps dei lavoratori para-subordinati. Ho letto che a seguito dell’ultima riforma del welfare ci sarebbero delle novità positive: è vero ? E se sì cosa potrei fare per riunire tutta la contribuzione? Carlo P. - Milano Effettivamente la legge 247/2007 (riforma del welfare) ha apportato interessanti novità all’istituto della totalizzazione. Innanzitutto chiariamo che cosa si intende con questo termine. Con totalizzazione si intende la possibilità, per chi ha versato contributi in istituti o casse previdenziali diverse (nel suo caso la Cassa geometri e la gestione speciale Inps) di raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità sommando tutti i vari spezzoni di contribuzione. Secondo questo meccanismo i versamenti contributivi effettuati presso i diversi fondi pensionistici - che non devono, ovviamente, essere coincidenti e che da soli non potrebbero dare diritto alla pensione per mancanza, in ogni singola gestione, dei requisiti minimi - possono essere sommati (ovvero “totalizzati”) in vista di un’unica pensione. Per poter ottenere il trattamento pensionistico ricorrendo alla totalizzazione occorre rispettare alcuni requisiti. Il primo è quello che l’interessato abbia compiuto i 65 anni di età (l’età è identica per uomini e donne) e possa far valere complessivamente 20 anni di contributi oppure, a prescindere dall’età anagrafica, almeno 40 anni di contributi. Il secondo è di possedere gli eventuali altri requisiti, diversi da quelli di età e anzianità contributiva, fissati dalle rispettive casse professionali (ad esempio, la cancellazione dall’Ordine professionale). Le novità introdotte dalla legge di riforma del welfare sono queste: 1. Ha portato a tre anni il periodo minimo di contribuzione versata in ogni cassa per poter procedere alla totalizzazione (precedentemente il numero di anni minimi era sei – come le era stato giustamente riferito). 2. Viene data facoltà ai lavoratori che si vedranno liquidata la pensione esclusivamente con il sistema contributivo (ovvero quelli che hanno iniziato a versare contributi previdenziali dopo il 1995) di totalizzare tutti i periodi di contribuzione superiori ai tre anni, anche se si è maturato il diritto a pensione in una qualsiasi gestione assicurativa. La domanda andrà presentata all’istituto previdenziale al quale ci si troverà iscritti al verificarsi dei requisiti richiesti (65 anni di età o 40 anni di contributi complessivi) e la pensione verrà calcolata per “quote” (ogni cassa di previdenza liquiderà la sua parte) anche se sarà erogata in unica soluzione (le casse regoleranno tra loro i “crediti e i debiti”). Nel suo caso specifico, lei potrà quindi “totalizzare” tutta la contribuzione non subito ma al verificarsi dei due requisiti sopraindicati.
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peppe45
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Ai colleghi che vogliono 'totalizzare' i contributi della cassa con quelli dell'Inps. Cercate di non 'totalizzare'. Se potete ottenere due pensione separate è meglio. I contributi coincidenti valgono una sola volta. I contributi minimi da totalizzare sono tre non coincidenti (così dice l'Inps). Io che ho chiesto la totalizzazione avrò dopo 29 anni di contribuzione alla Cassa una quota di pensione (da parte della Cassa di € 4.700,00 ANNUE). Il sig. Presidente della Cassa ha un compenso annuo di € 120.000 circa. La mia prossima pensione è stata 'diminuita' perchè hanno innalzato l'età pensionabile. La cattiva gestione della Cassa la paghiamo tutti noi!
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vordcienpion
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per quanto riguarda i contributi coincidenti che valgono una sola volta, sta a significare che non si possono sommare, ossia se io ho 40 anni, con 20 anni di contributi inps versati e 20 di cassa, non posso andare in pensione perchè è come che abbia solamente 20 anni di contributi versati!!
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anonimo_leccese
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Previdenza dei professionisti e autonomia delle casse: le preoccupazioni di Confprofessioni La Confederazione che riunisce le associazioni delle libere professioni chiede l'apertura di un tavolo di lavoro con il governo www.tecnici.it/previdenza-dei-profession...
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geoalfa
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a me dispiace che in questo sito, ( che abbiamo voluto esclusivamente per sopperire alla mancanza di informazioni o meglio alla scoordinata fornitura di notizie e norme necessarie ed indispensabili per la più agevole possibile professionalità) si tenti in tutte le maniere di inserire attività politiche e sindacali - anche se necessarie - che spesso - troppo spesso - porta a diatribe ed incomprensioni. ma, quello che più dispiace che si usa questo mezzo per fare "politica sindacale" spesso anche menzognera e perfida! e mi spiego: quello che dice il collega non è completamente vero ed attendibile! [quote] Ai colleghi che vogliono 'totalizzare' i contributi della cassa con quelli dell'Inps. Cercate di non 'totalizzare'. Se potete ottenere due pensione separate è meglio. I contributi coincidenti valgono una sola volta. I contributi minimi da totalizzare sono tre non coincidenti .... [/quote] vero ed anche sta scritto nelle norme in vigore succedutesi nel tempo! [quote] .... Io che ho chiesto la totalizzazione avrò dopo 29 anni di contribuzione alla Cassa una quota di pensione (da parte della Cassa di € 4.700,00 ANNUE). [/quote] dal momento che la pensione ti spetterà in base ai contributi versati, se la liquidazione è irrisoria, significa anche, che hai versato ben pochino! hai mai riflettuto che le dichiarazioni dei redditi erano troppo misere? [quote] .... Il sig. Presidente della Cassa ha un compenso annuo di € 120.000 circa. La mia prossima pensione è stata 'diminuita' perchè hanno innalzato l'età pensionabile. [/quote] Non discuto sulla entità della somma, che è paragonabile a quella che percepiscono anche altri, che non hanno le stesse responsabilità...... [/quote] La cattiva gestione della Cassa la paghiamo tutti noi! [/quote] questo è assolutamente FALSO! c'è stato un periodo che la cassa era insignificante, ma ricordo che si pagavano anche misere contribuzioni annue! poi, da quando si è cominciato a pagare in funzione del reddito prodotto, le cose sono notevolmente migliorate tanto che la nostra cassa ha potuto fare consistenti ed oculati investimenti - salvo qualche sporadica errata e disastrosa speculazione - sia pure marginale - . Che la gestione della nostra cassa è oculata e produttiva, non lo dico io, ma i fatti, tanto da essere, la nostra, una cassa in attivo e con prospettive di poter assolvere al compito - da conti attuariali - dino al 2040 circa! Ora se le leggi non verranno modificate e se la nostra cassa non verrà espropriata dall'Inps ( questa sì - vorace cannibale - ed erogatrice di immeritati stipendi a centinaia di direttori ecc. ecc. anche più di uno per provincia ( con annessa tutta la pletora di dipendenti pubblici che noi non abbiamo )! ma per favore, come dicevo prima evitiamo di fare azione politica e sindacale, in questo sito! ..... ci sono altri luoghi per farlo, con più possibilità di migliore riuscita! QUI RIMANIAMO E DISCUTIAMO IN AMBITO TECNICO E PROFESSIONALE
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anonimo_leccese
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Spero di rimanere nell'ambito tecnico e professionale: Milleproroghe: contributi autonomi, fino +0,15% in 2016 Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali hanno approvato in mattinata due emendamenti sulle pensioni dei relatori, Gianclaudio Bressa (Pd) e Gioacchino Alfano (Pdl), dopo due giorni di attesa del responso del Tesoro sulla copertura. Da via XX Settembre e' stato stabilito che i soldi necessari arrivassero dall'aumento progressivo dei contributi degli autonomi dello 0,15% a regime. www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economi...
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Helios
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11 Settembre 2016 alle ore 12:36
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Dalla tua risposta deduco un certo tuo interesse a difesa della Cassa, forse solo di tipo lavorativo e quindi anche legittimo, ma questo mi suggerisce diffidenza non per malafede ma per scarsa obbiettività. Non vorrei passare per un difensore dell'INPS, con cui non ho alcuna relazione, e concordo col tuo pensiero: l'Inps ha mille difetti che vanno rettificati. Tuttavia sono del parere che i contributi lavorativi andrebbero gestiti da un unico ente poichè solo così si potrà avere un unico interlocutore, un unico resposabile (eventualmente da additare) e la certezza della data e dell'importo della pensione per la quale si è lavorato per tutta una vita. A mio avviso bisognerebbe tenere distinta la gestione dei contributi per fini pensionistici da tutto il resto riguardante il mondo lavorativo e l'esercizio della professione. I contributi, a prescindere dal tipo di professione, dovrebbero confluire all'Inps (un Inps magari riformato). I tempi attuali impongono frequenti cambi di ambiti lavorativi e si rischia di trovarsi, nel momento di bisogno, immersi in un guazzabbuglio di frammenti contributivi che renderebbero impossibile capire e sapere a chi rivolgersi e a cosa si avrà diritto: questa, già oggi, è la situazione in cui mi vengo a trovare.
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Helios
Iscritto il:
11 Settembre 2016 alle ore 12:36
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Attenzione: La [size= 11.5pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt; font-family: Times; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: IT]TOTALIZZAZIONE[/size][size= 11.5pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt; font-family: Times; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: IT] dei contributi versati alla Cassa geometri con quelli dell'INPS non è né conveniente e spesso nemmeno praticabile per via della condizione secondo la quale i periodi contributivi totalizzabili non devono essere coincidenti con quelli dell’INPS, inoltre la totalizzazione implicherebbe l'applicazione della FINESTRA MOBILE comportando 18 MESI DI RITARDO (posticipazione) nella riscossione della prima mensilità dalla data di domanda.[/size]
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johnny_palaia
Iscritto il:
26 Febbraio 2017 alle ore 15:06
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Salve colleghi, vorrei sottoporvi un quesito..: io sono abilitato da un anno e sto per essere assunto da un impresa; siccome vorrei svolgere anche la libera professione dato che i sacrifici sono stati fatti e qualche incarico per arrotondare può sempre capitare vorrei sapere se è possibile non pagare i contributi minimi alla cassa ma versare solo la percentuale che si ricaverà dalla partita iva dato che i contributi mi saranno versati dall'impresa?
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