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Ho visitato e firmato il link indicato da george ces in questo momento e dalle firme presenti devo desumere che siamo in molti a lamentarci, ma ancora in pochi a firmare.
Ho scoperto per caso questo thread e mi sono iscritto poichè vedo gente che la pensa esattamente come me.
Sono uno dei membri di un comitato spontaneo di iscritti della Provincia dii Asti che ha deciso di opporsi a questa vergognosa situazione in cui la Cassa ci sta spingendo. Sappiamo tutti che il problema principale è la mancanza di lavoro e non la CNG, ma in questo periodo mi sarei aspettato un occhio di riguardo da parte di chi costituisce uno dei capitoli più onerosi di spesa della ns professione ed invece sappiamo tutti com' è andata.
La risposta del Presidente Amadasi in questi giorni non è casuale. Da mesi stiamo inviando a centinaia di iscritti mail per sensibilizzare sul problema dei minimi contributivi (pensate che ancora oggi c'è gente all' oscuro di tutto....) oltre ad aver raccolto ed inviato a Roma un centinaio di lettere controfirmate di protesta (il 15% dei colleghi iscritti del ns Collegio) ed aver formalment e incaricato il ns delegato Cassa di protestare e far rientrare gli aumenti. Personalmente mi sono momentaneamente (spero) autosospeso dall' esercizio della professione e cancellato dalla Cassa.
Tutto questo, unito a quello che stanno facendo i Colleghi di Torino, Lecce, Chieti ecc. ovviamente non è servito a nulla. Siamo ancora troppo pochi, troppo disuniti per aver voce in capitolo. Tutto viene giustificato con la necessità di garantire la sostenibilità cinquantennale della Cassa (Riforma Fornero) dimenticando forse che se non fossero state garantite pensioni d' oro ai nostri cari arzilli Colleghi (CHE PER DECENNI HANNO VERSATO 450 EURO DI MINIMO CON LE FAMIGERATE MARCHE GIOTTO!!) beh, forse oggi il sistema potrebbe essere piu' equo e non così penalizzante per chi da pochi anni si è avvicinato alla professione.
La protesta ora deve salire di livello. Il Titanic sta affondando e questi a Roma stanno ancora suonando la loro musica e questo non ci sta bene. Penso sia giunta l' ora di creare un vero sindacato, con un' organizzazione seria e competente e che faccia valere i nostri diritti. Che poi il diritto unico e inalienabile dovrebbe essere uno solo: quello di poter esercitare ciascuno per le proprie capacità e le proprie competenze, garantendo per chi ha poco reddito di poter comunque continuare a lavorare. E questo allo stato attuale, con fatturati inferiori ai 20mila euro è IMPOSSIBILE.
Nella prossima riunione valuteremo se chiedere una consulenza ad un legale per verificare la costituzionalità dell' esercizio libero della professione a prescindere dall' iscrizione obbligatoria alla cassa, valuteremo tempi e modi per creare il sindacato, ed eventualmente vedremo se esistono partiti politici disposti ad appoggiare le nostre proposte. Di piu' non mi viene in mente.
Chiedo a tutti voi, nelle vostre sedi di formare comitati, anche piccoli, ma comitati reali, che si riuniscono "fisicamente" in quanto il Forum è si un bel mezzo di unione ma quello che fa la differenza sono le parole, i volti incazzati ;)
Ho scoperto per caso questo thread e mi sono iscritto poichè vedo gente che la pensa esattamente come me.
Sono uno dei membri di un comitato spontaneo di iscritti della Provincia dii Asti che ha deciso di opporsi a questa vergognosa situazione in cui la Cassa ci sta spingendo. Sappiamo tutti che il problema principale è la mancanza di lavoro e non la CNG, ma in questo periodo mi sarei aspettato un occhio di riguardo da parte di chi costituisce uno dei capitoli più onerosi di spesa della ns professione ed invece sappiamo tutti com' è andata.
La risposta del Presidente Amadasi in questi giorni non è casuale. Da mesi stiamo inviando a centinaia di iscritti mail per sensibilizzare sul problema dei minimi contributivi (pensate che ancora oggi c'è gente all' oscuro di tutto....) oltre ad aver raccolto ed inviato a Roma un centinaio di lettere controfirmate di protesta (il 15% dei colleghi iscritti del ns Collegio) ed aver formalment e incaricato il ns delegato Cassa di protestare e far rientrare gli aumenti. Personalmente mi sono momentaneamente (spero) autosospeso dall' esercizio della professione e cancellato dalla Cassa.
Tutto questo, unito a quello che stanno facendo i Colleghi di Torino, Lecce, Chieti ecc. ovviamente non è servito a nulla. Siamo ancora troppo pochi, troppo disuniti per aver voce in capitolo. Tutto viene giustificato con la necessità di garantire la sostenibilità cinquantennale della Cassa (Riforma Fornero) dimenticando forse che se non fossero state garantite pensioni d' oro ai nostri cari arzilli Colleghi (CHE PER DECENNI HANNO VERSATO 450 EURO DI MINIMO CON LE FAMIGERATE MARCHE GIOTTO!!) beh, forse oggi il sistema potrebbe essere piu' equo e non così penalizzante per chi da pochi anni si è avvicinato alla professione.
La protesta ora deve salire di livello. Il Titanic sta affondando e questi a Roma stanno ancora suonando la loro musica e questo non ci sta bene. Penso sia giunta l' ora di creare un vero sindacato, con un' organizzazione seria e competente e che faccia valere i nostri diritti. Che poi il diritto unico e inalienabile dovrebbe essere uno solo: quello di poter esercitare ciascuno per le proprie capacità e le proprie competenze, garantendo per chi ha poco reddito di poter comunque continuare a lavorare. E questo allo stato attuale, con fatturati inferiori ai 20mila euro è IMPOSSIBILE.
Nella prossima riunione valuteremo se chiedere una consulenza ad un legale per verificare la costituzionalità dell' esercizio libero della professione a prescindere dall' iscrizione obbligatoria alla cassa, valuteremo tempi e modi per creare il sindacato, ed eventualmente vedremo se esistono partiti politici disposti ad appoggiare le nostre proposte. Di piu' non mi viene in mente.
Chiedo a tutti voi, nelle vostre sedi di formare comitati, anche piccoli, ma comitati reali, che si riuniscono "fisicamente" in quanto il Forum è si un bel mezzo di unione ma quello che fa la differenza sono le parole, i volti incazzati ;)
Saluti a tutti
Sottoscrivo in tutto e per tutto ciò che hai scritto.
Ritengo indispensabile dare molta visione alla mozione, sopratutto sui media.
Leggo queste pubblicazioni e il mio pensiero è questo:
In teoria dovremmo spaccare il mondo, in pratica
1) non abbiamo tariffe professionali e oramai il prezzo di ogni cosa lo fa il cliente e non noi
2) i pagamenti delle parcelle professionali avvengono con modalità e tempistiche ridicole
3) facciamo formazione continua (a pagamento e salata) per acquisire competenze su lavori che non rendono nulla (APE, sicurezza cantieri ecc)
4) Oramai Geometri, Ingegneri ed Architetti fanno tutti le stesse cose e agli stessi prezzi. Pagare per pagare vado da un Ingegnere e non un Geometra
e potrei continuare oltre
Il fatto è che oramai metà di noi si puo' salvare solo se ha la possibilità di esercitare a costo pressochè pari allo ZERO.
Personalmente, per riuscire ad avere uno stipendio pari a quello di un cameriere, dovrei NON avere un ufficio, non pagare contributi, rientrare nel regime dei minimi.
Ho scoperto per caso questo thread e mi sono iscritto poichè vedo gente che la pensa esattamente come me....
Grazie per la tua testimonianza.
Quando ho aperto questa discussione ero arrabbiata, dispiaciuta, incredula e cercavo comprensione da chi stava soffrendo la mia stessa situazione.
A distanza di un anno e mezzo vedo che il malessere sta aumentando, ma purtroppo questa non la considero più la mia professione in quanto non penso proprio di poter tornare ad esecitare a queste condizioni.
Continuo a non capire a cosa voglia arrivare la cassa dato che quelle cifre se le possono permettere in pochi. E i rappresentanti dei vari collegi hanno fatto tutto tranne che contrastare questi aumenti scellerati.
Per quanto riguarda la raccolta firme su facebook credo che, nonostante la buona volontà, serva a poco visto che non tutti hanno un account su fb, me compresa!
Ho scoperto per caso questo thread e mi sono iscritto poichè vedo gente che la pensa esattamente come me....
Grazie per la tua testimonianza.
Quando ho aperto questa discussione ero arrabbiata, dispiaciuta, incredula e cercavo comprensione da chi stava soffrendo la mia stessa situazione.
A distanza di un anno e mezzo vedo che il malessere sta aumentando, ma purtroppo questa non la considero più la mia professione in quanto non penso proprio di poter tornare ad esecitare a queste condizioni.
Continuo a non capire a cosa voglia arrivare la cassa dato che quelle cifre se le possono permettere in pochi. E i rappresentanti dei vari collegi hanno fatto tutto tranne che contrastare questi aumenti scellerati.
Per quanto riguarda la raccolta firme su facebook credo che, nonostante la buona volontà, serva a poco visto che non tutti hanno un account su fb, me compresa!
[/quote] Continuo a non capire a cosa voglia arrivare la cassa dato che quelle cifre se le possono permettere in pochi. E i rappresentanti dei vari collegi hanno fatto tutto tranne che contrastare questi aumenti scellerati.
Per quanto riguarda la raccolta firme su facebook credo che, nonostante la buona volontà, serva a poco visto che non tutti hanno un account su fb, me compresa![/quote]
Un collega sostiene che in fondo in fondo potrebbe esserci una manovra di "Selezione Naturale", cioè chi riesce a stare a livello esercita, chi non ci riesce esce dal mercato e non fa piu' concorrenza......
Vero o non vero questo non lo so, il fatto è che i Collegi per primi dovrebbero spiegare ai nuovi iscritti a cosa vanno incontro, quali sono i costi reali per poter affrontare la professione oggi.
Invece sono piu' interessati alla formazione continua, quello sì che è un bel business..............
Le raccolte di firme hanno una qualche utilità ma se non sono fatte seguire da azioni concrete, rimangono fini a se stesse. Ritengo che se il sistema non cambia da solo, bisogna fare il possibile per farlo saltare in aria. A quel punto le regole vengono riscritte da zero.
La selezione naturale che avviene attraverso l'aspetto economico, almeno in talia, non è vera selezione naturale.
Sappiamo benissimo che tanti colleghi, se ben agganciati, lavorano tanto e possono permettersi guadagni che i comuni mortali si sognano, ma ciò non significa essere bravi.
A questo punto alziamo i minimi a 50 mila euro e la selezione sarà ancor più efficace!
"danielle" ha scritto: La selezione naturale che avviene attraverso l'aspetto economico, almeno in talia, non è vera selezione naturale.
Sappiamo benissimo che tanti colleghi, se ben agganciati, lavorano tanto e possono permettersi guadagni che i comuni mortali si sognano, ma ciò non significa essere bravi.
A questo punto alziamo i minimi a 50 mila euro e la selezione sarà ancor più efficace!
Certo che hai ragione. Ma in Italia la selezione in molti settori è fatta con i parametri economici, con la furbizia e non col merito...............
Se fosse vera la teoria del mio collega (io sono titubante a crederci) si tratterebbe solo di una selezione tesa a ridurre il numero degli iscritti, che però essendo "economicamente produttivi" garantirebbero il gettito necessario alle esigenze della Cassa.
Non so, guarda, veramente dopo oltre 20 anni di professione (e 7 di schiavitu' da Arch e Ing) sono molto deluso da tutto e da tutti. Credevo fosse arrivato il momento di raccogliere ed invece tocca aggiustarsi come un mendicante.
Comunque per quello che sarà possibile voglio rompere le palle e il giorno che la Cassa verrà commissariata farò un salto di gioia.
La Cassa per cosa mi riguarda deve essere una possibilità e non un obbligo. Non me ne frega nulla che sia stata istituita con Legge Nazionale oltre 60 anni fa. Le leggi si fanno e se non vanno bene si cancellano. Esistono anche i referendum no?
Grazie del dialogo, fa sempre bene confrontarsi tra colleghi.
"geompavese" ha scritto: Ad uso e consumo di chi vuole documentarsi, riporto un link che definisce il contributo minimo da pagarsi nel 1963 e anni a venire...........
E' facile capire che 36.000 lire di minimo equivalgono a poco più di 400 euro.....
Chi versava questa cifra negli anni 60? i nostri pensionati di oggi a cui dobbiamo 10 volte tanto.
Io aggiungerei anche che gli anni 60 e fino agli anni 90 erano un periodo d'oro per la nostra professione pertanto oltre a pagare contributi minimi ridicoli i nostri colleghi di allora potevano sicuramente contare su entrate di gran lunga maggiori a quelle a cui siamo abituati noi adesso....
Quindi noi siamo doppiamente cornuti e mazziati, dobbiamo lottare per lavorare con entrate sempre minori causa crisi,abolizione tariffe,maggiori costi per corsi obbligatori ecc...,concorrenza selvaggia,mancati/ritardati pagamenti con tutela nulla da parte dei Collegi/Cassa; e nello stesso tempo pagare sempre piu' contributi per mantenere i privilegi dei colleghi pensionati attuali che durante il loro percorso Professionale hanno guadagnato bene (giustamente per carita'), pagato pochi contributi ed ora si godono una bella pensione che noi forse non potremo mai avere....
Penso che tutto questo sia evidente ed i "nostri" dirigenti della Cassa lo sanno benissimo ma si guardano bene dal dirlo e men che meno prendono provvedimenti per ridurre queste disparita' di trattamento....anzi le aumentano!!!
Cio' che mi preoccupa e' che, nonostante tutto cio', sembra che la cosa riguardi solo noi quattro gatti che ci lamentiamo qui sui forum o con qualche petizione online....
DOBBIAMO FARE DI PIU', NON E' PIU' ACCETTABILE LA SITUAZIONE...
Condivido tutte le testimonianze lasciate dai colleghi, ma con molto rammarico ci tocca prendere coscienza che non siamo una categoria coesa (visti i risultati delle varie petizioni in corso).
Delle due l'una : in Italia, con circa 95.000 geometri, ce ne sono solo un paio di centinaia che hanno problemi e/o sono comunque sensibili a questa situazione (anche se avere personalmente problemi economici), mentre tutto il resto naviga in buone condizioni e/o non sembrano interessati ai colleghi meno fortunati
oppure
c'è una foltissima schiera di geometri ignoranti (intesi nel senso di chi ignora qualcosa) o pavidi ?
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