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Argomento: Commissione Nazionale Catasto Geometri

Autore Risposta

geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 08:44

"geocinel" ha scritto:
Cari amici

Pur rimanendo in silenzio vi sto leggendo. E sono sempre disponibile a portare aventi battaglie di giustizia, di riconoscimento della inestimabile funzione del Geometra in questo processo, di perequazione delle basi imponibili e di conseguenza delle imposte, della fruibilità e della qualità del dato catatsale.

Pur essendo io poco Urbano ma molto Rustico e Terreno vorrei condividere con voi la quota di volo che non può essere quella di un piccolo drone.

Una volta Luciano Surace, a proposito di altro, disse che il Libero Professionista ha un dovere di testimonianza, dovere minimo cui la classe intellettuale non può sottrarsi quando si rende conto della complessità dei problemi e della conseguente difficoltà dell'individuazione delle soluzioni.

Cordialmente

Carlo Cinelli

P.S. Noto però che la discussione è sempre tra Duchessa Rubino e Tafazzi mentre in risposta alla documentazione prodotta e pubblicata da Tony nelle news si è molto risentito tal geoalessandro. se ha proposte da fare ben vengano.

P.P.S. Noto con dispiacere che i miei colleghi della Commissione Catasto Nazionale tengono per se questa documentazione mentre il sottoscritto la fa pubblicare sempre nelle news dal proprio Collegio e la fa inviare a quelli vicini.



A scanso di equivoci ri-posto quanto detto ieri, sottolineando il pensiero di Luciano Surace che calza a pennello in quanto ci accingiamo a fare.

E Aggiungo: il GEOMETRA è una figura importante nella riforma.

Chi più di lui ha conoscenza di tutte quelle variabili affinché venga prodotta una riforma corretta?

Mi riferisco ai valori degli immobili, mi riferisco alla conoscenza del territorio, mi riferisco alle conoscenze su come migliorare il dato catastale.

Ma voi demandereste solamente agli altri queste importanti responsabilità? Io No.

E quindi via il pessimismo cosmico. Credo che sia il momento di far vedere, in qualche modo, che il GEOMETRA c'è.

Altrimenti sarà morte certa.

Cordialmente

Carlo Cinelli

P.S. Quando dico "in qualche modo" penso e rimango sostenitore di quel progetto che ho in mente.

Un grande Convegno alla presenza delle alte sfere dell'Agenzia delle Entrate nel quale i migliori della nostra categoria (chi ha idee) proponga questi PROGETTI.

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DUCHESSA

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 09:06

D'altri diluvi una colomba ascolto (Ungaretti)

sento parole sagge e magiche da Geocinel

al convegno conoscerai DUCHESSA

però non presentarmi Sparafucile



amabili saluti

DUCHESSA

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 10:15

credo che per riformare il catasto, sarebbe sufficiente proporre :

- una riduzione delle categorie e classi catastali visto che la maggior parte non rispecchia più il mercato immobiliare,

- un nuovo sistema per il comuto della consistenza, come nell'attuale mercato immobiliare e cioè al mq lordo o netto

- norme precise per il classameto così da avere basi certe in vista di un eventuale contenzioso. Ad esempio la categoria A deve avere una superficie ca va da mq X a mq Y e le seguenti caratteristiche ben dettagliate

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 10:40

"tafazzi" ha scritto:
credo che per riformare il catasto, sarebbe sufficiente proporre :

- una riduzione delle categorie e classi catastali visto che la maggior parte non rispecchia più il mercato immobiliare,

- un nuovo sistema per il comuto della consistenza, come nell'attuale mercato immobiliare e cioè al mq lordo o netto

- norme precise per il classameto così da avere basi certe in vista di un eventuale contenzioso. Ad esempio la categoria A deve avere una superficie ca va da mq X a mq Y e le seguenti caratteristiche ben dettagliate



Io credo, Tafazzi, che tu sbagli.

Come sbagliano, per altri motivi, tutti i politici che pensano di cavarsela con una imbiancatura della facciata.

E tutti quelli che pensano di aggiornare il Catasto con un algoritmo.

La riforma è necessaria e va fatta in profondità agendo su tanti fattori.

Anche se illuminata, la legge attuale, ricordiamoci sempre che ha quasi 70 anni ed è la più vecchia d'Europa.

Da quegli anni post-bellici molte cose sono cambiate.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 11:00

"geocinel" ha scritto:
"tafazzi" ha scritto:
credo che per riformare il catasto, sarebbe sufficiente proporre :

- una riduzione delle categorie e classi catastali visto che la maggior parte non rispecchia più il mercato immobiliare,

- un nuovo sistema per il comuto della consistenza, come nell'attuale mercato immobiliare e cioè al mq lordo o netto

- norme precise per il classameto così da avere basi certe in vista di un eventuale contenzioso. Ad esempio la categoria A deve avere una superficie ca va da mq X a mq Y e le seguenti caratteristiche ben dettagliate



Io credo, Tafazzi, che tu sbagli.

Come sbagliano, per altri motivi, tutti i politici che pensano di cavarsela con una imbiancatura della facciata.

E tutti quelli che pensano di aggiornare il Catasto con un algoritmo.

La riforma è necessaria e va fatta in profondità agendo su tanti fattori.

Anche se illuminata, la legge attuale, ricordiamoci sempre che ha quasi 70 anni ed è la più vecchia d'Europa.

Da quegli anni post-bellici molte cose sono cambiate.

Cordialmente

Carlo Cinelli





quindi preferisci il metodo estimale per comparazione o comparabili ed il vano medio come unità di misura ?

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 11:21

"tafazzi" ha scritto:

quindi preferisci il metodo estimale per comparazione o comparabili ed il vano medio come unità di misura ?



Tafazzi

Hai capito male.

Io non entro nel merito delle vostre proposte e non sono la persona più deputata a farlo o a farne perché, ripeto, le mie conoscenze sono più rivolte al Catasto Terreni e alla storia della Cartografia Catastale che non al Catasto Urbano e alla parte Estimativa.

Dico solo che il Catasto ha bisogno di una profonda riforma che non può essere eseguita con le tre semplici mosse di cui hai parlato al post precedente dicendo che "sarebbe sufficiente proporre..." e nemmeno con algoritmi miracolosi.

Sono cure palliative.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 11:41

"geocinel" ha scritto:
"tafazzi" ha scritto:

quindi preferisci il metodo estimale per comparazione o comparabili ed il vano medio come unità di misura ?



Tafazzi

Hai capito male.

Io non entro nel merito delle vostre proposte e non sono la persona più deputata a farlo o a farne perché, ripeto, le mie conoscenze sono più rivolte al Catasto Terreni e alla storia della Cartografia Catastale che non al Catasto Urbano e alla parte Estimativa.

Dico solo che il Catasto ha bisogno di una profonda riforma che non può essere eseguita con le tre semplici mosse di cui hai parlato al post precedente dicendo che "sarebbe sufficiente proporre..." e nemmeno con algoritmi miracolosi.

Sono cure palliative.

Cordialmente

Carlo Cinelli



Quindi dovremmo ripartire dalle fondamenta o meglio dai fondamentali del catasto ?

Sicuramente sarebbe una bella cosa, ma la vedo una cosa un pò ardua considerando che attualmente il Catasto è gestito dall'Agenzia delle Entrate la quale ha solo interessi fiscali/impositivi e non tecnici come li può intendere un geometra.

Comunque sperare non nuoce....

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DUCHESSA

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 13:36

"DUCHESSA" ha scritto:
Tafazzi, Tafazzi ...una riforma catastale non parla di competenze, non parla di commissioni che pigliano gettoni o altro non parla di scansione di tipi o altre corbellerie varie... una riforma parla di nuove carte, di nuovi dati catastali, di come si da corretamente una rendita a una u.i., ti tassazione equa, di programmi innovativi di gestione delle carte, di come si toglie ai burocrati catastali il coltello burocratico dalla parte del manico quando devono approvare un tipo o fare verifiche e controlli o fare accertamenti a casso...una riforma deve parlare di cambiamento ripeto di "cambiamento" e non fondare le cose sulle stesse vecchie carte impolverate catastali di prima moltiplicate per un astratto e incontrollabile algoritmo.

Siate costruttivi, lasciate le polemiche e proponete cose serie ... se si vuole parlare di malaffare allora basta andare sull'altro mio post SCANDALOSA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE e sfogarsi li.

Per iniziare DUCHESSA propone per esempio un rinnovo totale delle carte di "prima" del catasto tramite nuova rappresentazione docfa (con idoneo nuovo programma) di tutte (aprite le orecchie: di TUTTE) le u.i.u. nazionali presenti in banca dati con:

1- foto della u.i.

2-individuazione "ortofoto" della posizione del fabbricato in mappa

3-scheda della u.i. con le seguenti salienti sintetiche notizie: a-anno di costruzione-b-posizione (centrale,periferica,semicentrale, ultraperiferica, zona rurale) - c-principali dotazioni e servizi- d-efficienza energetica della u.i.- altro....

4-indicazione delle superfici nette reali e delle superfici "fiscali" della u.i.

5-coefficienti in aumento o in diminuzione della rendita (come una volta si faceva con l'equo canone)

6-planimetrie precise e quotate possibilmente in scala 1.100

7-esclusione dal calcolo delle superfici fiscali o reali dei muri, vani scala e servizi (tipo ascensore o c.t. ecc.)

8-introduzione di notizie particolari in caso di u.i. "conciata male" per giustificare eventuali ulteriori criteri di applicazione di coefficienti di riduzione dei (chiamiamoli così) "cavalli fiscali" della u.i.

9-non paghi alcune tasse (sulla casa) se tu cittadino aggiorni volontariamente il catasto e presenti la fattura del tecnico che ti ha redatto la nuova variazione docfa aggiornata ai nuovi criteri introdotti dalla riforma.

10-se tu cittadino non aggiorni volontariamente le u.i. poi arriva il catasto con le sanzioni

11-emersione (specie sulle vecchie u.i.) di ampliamenti, soffitte, cantine, terrazzi, androni, accessori vari che prima non si riportavano in planimetria ...quindi ulteriore gettito per l'erario per le maggiori superfici fantasma

12- la rendita diventa modificabile e non è più un Totem a vita e potrebbe essere sempre modificata ogni volta che una u.i. diventa più "anziana" (chiamiamola usura della u.i.) ... una cosa è parlare di un auto a Km. 0 una cosa è parlare di un auto che ha macinato migliaia di chilometri


Ecco come inizio potrebbe bastare ...parliamone e poi entro in maggiori dettagli

buona notte

DUCHESSA



condivido pienamente quello che dice Geocinel (aspettando comunque il convegno in gran concistoro)

una riforma pasticciata e imbiancata o un algoritmo (fotti-fotti) non servono alla "causa" dei geometri e che le carte impolverate di 80 o 150 anni di vita vanno riviste e riformulate ...riporto nuovamente i 12 punti della mia proposta nella speranza che qualcuno inizi a condivederla o a criticarla o a dire qualcosa o a proporre qualcosa di serio mettendoci la faccia invece di stare a guardare dalla finestra

quelli che criticano sempre o i gufi o i perditempo continuassero a dormire

chiamare riforma una minestra riscaldata che volta e gira le stesse cartacce di prima...è una "stronzata"

i GEOMETRI con le palle devono alzare la testa !!! oppure dietro l'angolo esiste l'inesorabile declino, il puzzo di cadaveri e la fine dei geometri

Sveglia !!

DUCHESSA

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DUCHESSA

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 16:27

"rubino" ha scritto:
Chissà i proventi di geoweb che fine fanno. Carlo Cinelli potrebbe proporre alla Comm.Cat.Naz. che una parte di quei soldi tornino alla categoria sotto forma di bonus per visure ecc.



Lancio questa provocazione:

...che ne dite se certi proventi li destinassero a una giusta causa per ottenere la riforma del catasto pro geometri ??!...come per esempio fanno le multinazionali del farmaco o le multinazionali del tabacco quando devono ottenere un provvedimento a loro favore ???!!!

ahahahahahahah...

DUCHESSA

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rubino
.
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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 18:57

Monocorde e noiosa/o!

Possibile che tu non sappia scrivere altro che di questo? Come già ti definii nella discussione APPOSITAMENTE APERTA E TUTT'ORA VIGENTE, sei tale a quale al suocero del Prof. Bellavista, che si svegliava solo quando sentiva "nu 'mlion" e sapeva dire solo "u' anme ro priatorio".

www.youtube.com/watch?v=Hl9tVrKAifE

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DUCHESSA

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 19:44

Maaammaaaaa...butta la pasta che mo' arriva Vincenzo che ci parlerà dei GEO.I.MMOBILIZZATI e della figura del geometra nel nuovo millennio e di tanti altri nuovi argomenti ...perché Vincenzo e' fantasioso...Maaa non ti dimenticare il sale nell'acqua!!

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tafazzi

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 21:01

Ma veramente pensate che i geometri possono fare la riforma del catasto senza avere un appoggio politico dietro ??

Veramente pensate che colui che hai partorito il famoso algoritmo poi passato al catasto sia così potente senza avere a fianco in quel momento un politico di quelli che contano (che allora era il n. 1) ??!!

Svegliatevi !!!

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MARCHESA

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 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2018 alle ore 21:56

in questo Paese comandano gli alti burocrati e chi sta nei consigli di amministrazione di enti vari, i politici vanno e vengono e valgono come il 2 di bastone a briscola e se hanno bisogno di qualcosa devono rivolgersi dai capi bastone burocrati o amministratori e sappi pure amico TAFAZZI che dopo Mani Pulite il politico si è castrato e lapidato da solo dando il potere di firma finale al dirigente burocrate di turno

se vi svegliate un poco potreste incidere molto sulla riforma come dice DUCHESSA e anche se non appartengo alla sua SETTA

buonanotte

DUCHESSA è cotta la pasta ?

MARCHESA

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SERGIO_1971

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 24 Febbraio 2018 alle ore 08:44

Se mi promettete che non sarò aggredito, che non rischierò di imboccare la via del declino tra il puzzo dei cadaveri e se mi promettete che non sarò tacciato di auspicare la fine della categoria.....

proverei a dire la mia.

Premesso che:

- il software Do.C.Fa. 3 con poligoni e calcolo delle superfici commerciali ragguagliate è diventato obbligatorio il 01/01/2002;

- al 31/12/2002 lo stock immobiliare era di circa 50.900.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- nel rapporto immobiliare riferito al 31/12/2002 si dichiara che l'incremento 31/12/2001-31/12/2002 è di circa 450.000 unità;

- pertanto al 01/01/2002 lo stock immobiliare era di circa 50.500.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC)

- al 31/12/2006 lo stock immobiliare era di circa 53.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2009 lo stock immobiliare era di circa 58.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2012 lo stock immobiliare era di circa 63.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2015 lo stock immobiliare era di circa 64.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2016 lo stock immobiliare era di circa 65.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC) e probabilmente Duchessa si riferisce proprio a questo dato;

- al 31/12/2017, se il trend rimane invariato, le unità dovrebbero essere diventate circa 66.000.000;

- le 15.500.000 di U.I.U. accatastate tra il 2002 ed il 2017 (pari a circa il 23,5% del totale) rispecchiano le più "moderne" (per modo di dire) metodologie di accatastamento con doppio calcolo delle superfici, possibilità di calcolo della superficie commerciale, planimetrie rasterizzate, etc;

- l'incremento 2010-2017 è di circa 8.000.000 di unità ed una parte di queste sono state oggetto di accatastamenti "forzati" ed imposti (giustamente) ai proprietari degli immobili in forza di provvedimenti legislativi (fabbricati fantasma, ex rurali, vecchi censimenti A4-A5-A6 non più reali, uffici ancora censiti come abitazioni, abitazioni all'interno dei fabbricati speciali, riaccatastamenti di complessi produttivi per svuotaimpianti, e mille altri motivi che non mi vengono in mente).

Tutto quanto sopra premesso, mi domando:

- con che coraggio si può andare a chiedere ai proprietari di questo 23,5% di unità immobiliari (UIU accatastate nel periodo 2002-2017), quasi 1 su 4, di riaccatastare il loro immobile dopo così poco tempo e senza (ai loro occhi) alcun apparente motivo???

Senza contare che:

- riaccatastare 66.000.000 di unità immobiliare avrebbe un costo di circa 10-15 MILARDI di euro; (calcolando 5-10 UIU di media per accatastamento ed un costo medio di circa €1000-1500 per accatastamento);

- i proprietari immobiliari hanno anche loro delle associazioni di categoria (Confabitare, A.S.P.P.I., U.P.P.I.) che hanno a loro volta un "peso politico" e, a mio avviso, oltre a mettere dei paletti a questa riforma imbracceranno anche i fucili;

- per non parlare delle imprese edili (tutelate dall'ANCE) e delle società immobiliari delle banche (stratutelate dal governo), che hanno in pancia una valanga di immobili, alle quali questo "scherzetto" verrebbe a costare una paccata di soldi; oltre ai fucili costoro metteranno in campo anche i cannoni pur di ostacolarne l'iter;

- a mio parere per le unità accatastate nel periodo 2002-2017 con i dati delle superfici commerciali (derivanti dai poligoni) si riesce ad attribuire una corretta consistenza all'immobile e quindi a trasformarla agevolmente dall'unità di misura "vano" all'unità "mq.";

- se l'intenzione è quella di incominciare una importante stagione di riforme mirate a rivoluzionare il catasto e portarlo nel terzo millenio (cosa saggia ed indispensabile) io penso che sia più corretto partire dal Catasto Terreni che presenta lacune ed incertezze assai più preoccupanti;

- se c'è una evoluzione del software per l'accatastamento/variazione delle UIU ben venga; le soluzioni proposte da Duchessa sono condivisibili e possono essere un ottimo spunto di partenza;

Tutto quanto sopra premesso e considerato per arrivare a dire che:

- se OBBLIGO di riccatastamento ci deve essere che sia il più SOFT possibile;

- impostare una scaletta che preveda un ordine di intervento graduale a partire dalle UIU ancora prive di planimetria, in seguito le UIU censite d'ufficio all'impianto del NCEU, e poi via via in base al periodo di denuncia;

- per il nuovo software prevedere una denuncia di tipo "ordinario", per le normali pratiche di variazione e/o nuovi accatastamenti, ed una tipologia "semplificata", nel caso di semplice aggiornamento della UIU alle nuove specifiche senza alcuna modifica (semplie aggiunta della foto, aggiornamento della planimetria alle nuove specifiche, inserimento della superficie commerciale, segnalazione della vetustà, assegnazione della corretta categoria in base al pregio della costruzione e della posizione);

- per le denunce semplificate (cioè senza modifiche di consistenza e/o destinazione d'uso) prevedere nel caso di edificio condominiale di poter intervenire su tutto l'edificio in un unica soluzione (allegando alla pratica apposito conferimento dell'incarico da parte dell'Assemblea) in modo da ridurre i costi e uniformare al massimo le caratteristiche delle UIU di quell'immobile;

- prevedere, per chi riaccatasta con denuncia semplificata (e cioè per obbligo e senza uno specifico motivo), il recupero dei costi dell'accatastamento, ad esempio come per le detrazioni in caso di ristrutturazione.

E poi è meglio che mi fermo.

Buona domenica

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 24 Febbraio 2018 alle ore 09:29

"SERGIO_1971" ha scritto:
Se mi promettete che non sarò aggredito, che non rischierò di imboccare la via del declino tra il puzzo dei cadaveri e se mi promettete che non sarò tacciato di auspicare la fine della categoria.....

proverei a dire la mia.

Premesso che:

- il software Do.C.Fa. 3 con poligoni e calcolo delle superfici commerciali ragguagliate è diventato obbligatorio il 01/01/2002;

- al 31/12/2002 lo stock immobiliare era di circa 50.900.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- nel rapporto immobiliare riferito al 31/12/2002 si dichiara che l'incremento 31/12/2001-31/12/2002 è di circa 450.000 unità;

- pertanto al 01/01/2002 lo stock immobiliare era di circa 50.500.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC)

- al 31/12/2006 lo stock immobiliare era di circa 53.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2009 lo stock immobiliare era di circa 58.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2012 lo stock immobiliare era di circa 63.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2015 lo stock immobiliare era di circa 64.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC);

- al 31/12/2016 lo stock immobiliare era di circa 65.000.000 di unità (al netto delle categorie F e BCNC) e probabilmente Duchessa si riferisce proprio a questo dato;

- al 31/12/2017, se il trend rimane invariato, le unità dovrebbero essere diventate circa 66.000.000;

- le 15.500.000 di U.I.U. accatastate tra il 2002 ed il 2017 (pari a circa il 23,5% del totale) rispecchiano le più "moderne" (per modo di dire) metodologie di accatastamento con doppio calcolo delle superfici, possibilità di calcolo della superficie commerciale, planimetrie rasterizzate, etc;

- l'incremento 2010-2017 è di circa 8.000.000 di unità ed una parte di queste sono state oggetto di accatastamenti "forzati" ed imposti (giustamente) ai proprietari degli immobili in forza di provvedimenti legislativi (fabbricati fantasma, ex rurali, vecchi censimenti A4-A5-A6 non più reali, uffici ancora censiti come abitazioni, abitazioni all'interno dei fabbricati speciali, riaccatastamenti di complessi produttivi per svuotaimpianti, e mille altri motivi che non mi vengono in mente).

Tutto quanto sopra premesso, mi domando:

- con che coraggio si può andare a chiedere ai proprietari di questo 23,5% di unità immobiliari (UIU accatastate nel periodo 2002-2017), quasi 1 su 4, di riaccatastare il loro immobile dopo così poco tempo e senza (ai loro occhi) alcun apparente motivo???

Senza contare che:

- riaccatastare 66.000.000 di unità immobiliare avrebbe un costo di circa 10-15 MILARDI di euro; (calcolando 5-10 UIU di media per accatastamento ed un costo medio di circa €1000-1500 per accatastamento);

- i proprietari immobiliari hanno anche loro delle associazioni di categoria (Confabitare, A.S.P.P.I., U.P.P.I.) che hanno a loro volta un "peso politico" e, a mio avviso, oltre a mettere dei paletti a questa riforma imbracceranno anche i fucili;

- per non parlare delle imprese edili (tutelate dall'ANCE) e delle società immobiliari delle banche (stratutelate dal governo), che hanno in pancia una valanga di immobili, alle quali questo "scherzetto" verrebbe a costare una paccata di soldi; oltre ai fucili costoro metteranno in campo anche i cannoni pur di ostacolarne l'iter;

- a mio parere per le unità accatastate nel periodo 2002-2017 con i dati delle superfici commerciali (derivanti dai poligoni) si riesce ad attribuire una corretta consistenza all'immobile e quindi a trasformarla agevolmente dall'unità di misura "vano" all'unità "mq.";

- se l'intenzione è quella di incominciare una importante stagione di riforme mirate a rivoluzionare il catasto e portarlo nel terzo millenio (cosa saggia ed indispensabile) io penso che sia più corretto partire dal Catasto Terreni che presenta lacune ed incertezze assai più preoccupanti;

- se c'è una evoluzione del software per l'accatastamento/variazione delle UIU ben venga; le soluzioni proposte da Duchessa sono condivisibili e possono essere un ottimo spunto di partenza;

Tutto quanto sopra premesso e considerato per arrivare a dire che:

- se OBBLIGO di riccatastamento ci deve essere che sia il più SOFT possibile;

- impostare una scaletta che preveda un ordine di intervento graduale a partire dalle UIU ancora prive di planimetria, in seguito le UIU censite d'ufficio all'impianto del NCEU, e poi via via in base al periodo di denuncia;

- per il nuovo software prevedere una denuncia di tipo "ordinario", per le normali pratiche di variazione e/o nuovi accatastamenti, ed una tipologia "semplificata", nel caso di semplice aggiornamento della UIU alle nuove specifiche senza alcuna modifica (semplie aggiunta della foto, aggiornamento della planimetria alle nuove specifiche, inserimento della superficie commerciale, segnalazione della vetustà, assegnazione della corretta categoria in base al pregio della costruzione e della posizione);

- per le denunce semplificate (cioè senza modifiche di consistenza e/o destinazione d'uso) prevedere nel caso di edificio condominiale di poter intervenire su tutto l'edificio in un unica soluzione (allegando alla pratica apposito conferimento dell'incarico da parte dell'Assemblea) in modo da ridurre i costi e uniformare al massimo le caratteristiche delle UIU di quell'immobile;

- prevedere, per chi riaccatasta con denuncia semplificata (e cioè per obbligo e senza uno specifico motivo), il recupero dei costi dell'accatastamento, ad esempio come per le detrazioni in caso di ristrutturazione.

E poi è meglio che mi fermo.

Buona domenica



Sergio,

spero che la tua sia solo una sosta, per prendere fiato e per oliare la tastera!

Ti quoto in toto, perchè gran parte di quello che hai scritto, sta nei miei appunti preparati per dare una risposta costruttiva simile alla tua di cui sopra !

Finalmente qualcosa di costruttivo e sensato che merita un serio approfondimento e continuazione anche da parte di tutti i lettori che, sono sicuro, potrà essere di utilità anche per geocinel !

Bene così .... continuate.

Buona domenica

Gianni detto Geoalfa

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