Era da un pò di tempo che stavo dietro all'amico Stefano Nicolodi per incontrare e conoscere il più grande topografo e geodeta del '900.
D'altronde, avendolo a due tiri di schioppo (come si dice in Toscana), sarebbe stato davvero un sacrilegio non averlo conosciuto vista anche la sua non più giovane età.
Un giorno di Dicembre del 2008 Stefano mi chiama e mi dice "Carlino, ho telefonato all'omo e m'ha detto che si pò andà".
Me la sono fatta quasi addosso per l'emozione.
Per chi come me ama questo lavoro conoscere il numero 1 è come per un bimbo tifoso del Milan conoscere Ibrahimovic.
Quindi quel 16 Dicembre, brigidini alla mano, mi sono avviato verso La Romola, un vecchio borgo sopra Firenze.
Mi ricordo che era un giorno di pioggia ma a un tratto quando mi stavo inerpicando per la salita verso il paesetto ecco che spunta un raggio di sole e un'arcobaleno incredibile.
Io ai segni ci credo e la cosa mi ha fatto immenso piacere.
Davanti a casa, Stefano ha suonato il campanello e ecco presentarsi alla porta quest'ometto con uno sguardo che avrebbe fulminato un toro.
L'intelligenza, come diceva mio padre, sprizza dagli occhi.
Fu un pomeriggio incredibile.
Angelo ci raccontò tutte le sue avventure in campagne di misurazioni avvenute in tutte le parti del mondo.
Racconti che sono riportati anche nel suo libro "Memorie di un Topografo ottuagenario".
L'anno successivo Stefano è riuscito anche a fare una festa alla Scuola per Geometri a Firenze dedicata al grande Angelo.
Io cercai anche attraverso i giornali di far pubblicare un mio articolo senza successo.
D'altronde ai giornali interessano altre cose, non certo la cultura e in particolare la Topografia.
Lo riporto lo stesso:
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Si è tenuto ieri 12 Dicembre 2009, presso l’Istituto Tecnico per Geometri “Salvemini” di Firenze, un evento di grande spessore tecnico, storico e formativo.
Il geometra Angelo Pericoli, un “giovane” di soli 95 anni, perfettamente introdotto dal Presidente del Collegio di Firenze Stefano Nicolodi e dalla preside dell’Istituto Paola Mencarelli, ha tenuto incollati ai banchi dell’Aula magna un folto gruppo di studenti, per ben 1 ora e venti minuti, parlando e facendo vedere gli eventi più importanti della sua vita di topografo, cartografo e geodeta.
Angelo Pericoli, che tutti gli operatori del settore conoscono bene, è stato sicuramente il più grande del ‘900.
Cartografo dell’IGM, ha spaziato da incarichi svolti in Africa Orientale e Occidentale, in Egitto, in tutte le Regioni Italiane, fino a Cuba.
E’ colui che ha rimisurato la base di Piombino ed è colui che dopo aver eseguito tutti i rilievi dello Stretto di Messina ha dato le prime indicazioni sulla fattibilità geofisica della costruzione del Ponte.
Una carriera incredibile alla quale si aggiungono come perle dei testi sulla Topografia da lui scritti e che devono far parte della biblioteca di ognuno che voglia intraprendere questa meravigliosa professione.
Il geometra Pericoli, a conclusione della sua esposizione, ha donato al Collegio dei Geometri di Firenze la stella d’oro al merito professionale che gli aveva attribuito il Consiglio Nazionale dei Geometri; unica nella storia di questa istituzione professionale. [/quote]
Fui io a riportare a casa la sera il grande Angelo che mi raccontò altre sue avventure e anche qualche confidenza.
Il giorno 6 Marzo, Angelo è deceduto lasciando un vuoto incolmabile nel mondo Topografico.
Riporto la comunicazione pervenuta da Luciano Surace:
[quote]
Cari amici,ho l'ingrato compito di comunicarvi che il giorno il 6
marzo u.s. è deceduto Angelo Pericoli, lasciando un vuoto incolmabile
nel mondo della Topografia italiana. Per espressa volontà dell'estinto,
la comunicazione viene diffusa ad esequie avvenute. Le spoglie cremate
di Angelo sono ora riposte nel cimitero della Romola (S. Casciano,
Firenze). Prego i destinatari della presente di voler diffondere la
notizia a tutti coloro che hanno conosciuto e apprezzato il nostro caro
Angelo, non presenti in questa lista sicuramente incompleta.Grazie
dell'attenzione
Luciano Surace[/quote]
Sulla mia scrivania i suoi libri e nel cuore la schiettezza di un uomo che ha avuto le mie passioni.
Cordialmente
Carlo Cinelli