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Autore ... tutto nasce da una lite sui confini

rubino
.
(GURU)

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04 Febbraio 2005

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4278

Località
Potenza

 0 -  0 - Inviato: 28 Dicembre 2010 alle ore 18:46

www.corriere.it/cronache/10_dicembre_27/...

Due famiglie distrutte: un bilancio amaro alla fine di una vicenda che forse aveva solo come pretesto i confini. Ho letto l'articolo e ho pensato a quante volte ho dovuto fare l'assistente sociale ed il conciliatore piuttosto che il tecnico, a quante volte ho dovuto urlare più forte di loro per strapparli all'avvocato, a quante volte ho dovuto dire al brillante giovane Geometra che le questioni di confine, almeno in un certo Sud, non vanno trattate solo con i numeri ma con la consapevolezza che un palmo di terra non è quello che appare. E adesso cinque morti e due famiglie distrutte: la prossima volta non pensiamo solo alle coordinate o se è meglio usare il GPS o lo squadro e se arriviamo a dover piantare un picchetto, ricordiamoci i danni che può fare: ogni volta che una vicenda di confine finisce male o dall'avvocato è una sconfitta per tutti noi.

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Autore Risposta

geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

Iscritto il:
07 Novembre 2006

Messaggi:
4081

Località
Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 28 Dicembre 2010 alle ore 19:25

"rubino" ha scritto:
http://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_27/vibovalentia-cinque-persone-uccise_b487a5a2-11dd-11e0-8f66-00144f02aabc.shtml

Due famiglie distrutte: un bilancio amaro alla fine di una vicenda che forse aveva solo come pretesto i confini. Ho letto l'articolo e ho pensato a quante volte ho dovuto fare l'assistente sociale ed il conciliatore piuttosto che il tecnico, a quante volte ho dovuto urlare più forte di loro per strapparli all'avvocato, a quante volte ho dovuto dire al brillante giovane Geometra che le questioni di confine, almeno in un certo Sud, non vanno trattate solo con i numeri ma con la consapevolezza che un palmo di terra non è quello che appare. E adesso cinque morti e due famiglie distrutte: la prossima volta non pensiamo solo alle coordinate o se è meglio usare il GPS o lo squadro e se arriviamo a dover piantare un picchetto, ricordiamoci i danni che può fare: ogni volta che una vicenda di confine finisce male o dall'avvocato è una sconfitta per tutti noi.



Caro amico mio, mi sembri un pò troppo drastico.
Io penso che quando si arriva a quei punti non sono i confini il problema, nonostante nel Sud il problema è più sentito che al Centro e al Nord.
Proprio perchè è più sentito e conoscendo la natura della gente del sud (lo sono per metà) mi viene da credere che abbia ragione il mio amico Leo quando dice ai convegni che i problemi di confini si risolvono tecnicamente.
Quando però il nonno del fondo A andava a letto con la nonna del fondo B i problemi non si risolvono, neanche in Tribunale.
Ecco perché succedono quelle cose.
Che poi noi tutti dobbiamo cercare la conciliazione mi sembra un fatto ovvio e soprattutto di non acuire gli animi.
Mi ricordo che ai convegni, proprio in Calabria, gli avvocati prima di parlare e trattare la parte giurisprudenziale tendevano a invitare i tecnici presenti a tenere comportamenti deontologicamente corretti e pertinenti con i problemi che si sarebbero potuti creare.
Uno disse anche una battuta (si fa per dire perché corrispondente a verità).
In una causa di confini uno dei due contendenti non aveva "accettato" il confine ma aveva "accettato" il confinante.
Quindi pare che in Calabria la cosa sia piuttosto ricorrente.
Quello che voglio dire infine è che non ci possiamo esimere dal fare il nostro lavoro, senza intimidazioni ma con un occhio di riguardo appunto a non acuire problemi con false promesse e parole fuori luogo tipo "il tizio ti ha preso (o peggio ti ha rubato) un metro di terra".
Cordialmente
Carlo Cinelli

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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

Iscritto il:
19 Maggio 2006

Messaggi:
8611

Località
Firenze

 0 -  0 - Inviato: 28 Dicembre 2010 alle ore 22:15

No, No! Ragazzi, qui si va sul pesante. Quando ho un incarico di riconfinamento la mia preoccupazione è quella di mettere il picchetto più vicino possibile alla posizione giusta, informare le proprietà sul metodo che ho utilizzato e che ho lavorato nell'interesse di tutte le parti interessate, senza prendere e levare niente a nessuno. Questo lo deve capire soprattutto la parte che si ritiene svantaggiata dalla posizione del confine, e qui il tecnico con le sue capacità si deve superare e quasi mai ci riesce. Quindi io svolgo il mio compitino tecnicamente e non posso fare altro. La conciliazione comunque se ci deve essere è sempre tecnica, giustificabile tecnicamente, supportata sempre dai numeri e non passionale o psicologica altrimenti è come dire va bè qualsiasi misura è lo stesso basta che non si ammazzino tra loro. Sarei ben contento che il mio lavoro portasse serenità tra confinanti, ma pretenderei troppo pensassi che un mio riconfinamento eviti una strage, non siamo certo eroi neanche quando facciamo bene il nostro lavoro e nostro dovere.
E' giusto quindi riflettere, essere amareggiati indubbiamente, ma io mi fermo su questa frase: "Due famiglie distrutte: un bilancio amaro alla fine di una vicenda che forse aveva solo come pretesto i confini."

Saluti.

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