Ciao a tutti,
sono conscio che questo argomento è leggermente OT, ma ho visto che molti utenti di Geolive sono anche progettisti di opere edili e assidui utilizzatori di software CAD. Per cui mi permetto di aprire questo topic sul BIM sperando che possa interessare così da raccogliere le considerazioni anche di altri. Naturalmente se Tony riterrà che il soggetto non sia compatibile con Geolive, non me la prenderò se vorrà cancellare il topic (Tony, mi verrebbe da dire:
tanto, cancellazione più, cancellazione meno, eh, eh,eh,eh,eh,eh, scherzo ovviamente

)
Il settore delle costruzioni sta vivendo e vivrà in modo sempre più accentuato una vera e propria rivoluzione. Come accade da sempre, anche questo stravolgimento nasce da una innovazione che porterà i soggetti coinvolti (volenti o nolenti) a dover adottare nuove procedure e metodologie di lavoro, pena l’uscita dal mercato. Per capirci, sarà come quando si è passati dal disegnare su carta, dovendo rifare tutto ad ogni modifica, a quando si è cominciato ad usare il CAD. Questo nuovo cambiamento epocale del mondo delle costruzioni si chiama
Building Information Modelling ma è ormai noto più semplicemente come BIM. E già il fatto stesso che il nome sia in Inglese fa capire che si tratta di un qualcosa di internazionale e quindi di portata mondiale.
In questi ultimi tempi ho avuto la netta sensazione che siano in molti a parlare di BIM (parolina corta e semplice da pronunciare) ma senza avere un’idea precisa di cos’è effettivamente. D’altra parte non è semplice afferrare il significato del BIM perché si tratta di un concetto che si presta a diverse interpretazioni e chiavi di lettura a seconda della figura professionale o della fase del processo edilizio a cui ci si riferisce. Non è quindi facile riassumere in poche righe in che cosa consista il BIM, così da dare far diventare quest post una base di discussione anche per chi non conosce la materia, e ancor meno facile è descrivere i cambiamenti che il BIM porta a livello di gestione di un’opera edilizia. Ma ci provo, anche se, non volendo scrivere un post chilometrico, sarò costretto a darne una descrizione giocoforza parziale e semplificativa che tuttavia mi auguro possa comunque permettere, a chi non ce l'ha, la comprensione delle sue caratteristiche basilari, nella speranza di poter tornare sull’argomento con i necessari approfondimenti se questo post avrà seguito.
Diciamo innanzitutto che il BIM è un “metodo”, non uno “strumento”. Non si tratta cioè di acquistare un nuovo software (certo, ci vuole anche quello), ma di cambiare radicalmente il modo di gestire il processo di progettazione e realizzazione di una costruzione. In pratica, il BIM non costituisce una innovazione tecnologica in sé ma sfrutta, integrandole, le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo: hardware, software e internet. E le sfrutta per ottenere una cosa fondamentale: lo scambio e l’integrazione dei dati in tempo reale tra tutti i soggetti coinvolti. È un approccio molto diverso da quello tradizionale nel quale non è raro scoprire solo a cantiere in corso alcune incongruenze tra le varie componenti di un’opera, ad esempio la parte impiantistica che va a confliggere con quella strutturale, costringendo a rimedi postumi e, come tali, non certo ottimali.
Con il BIM questa debolezza procedurale viene eliminata perché si passa dalla “progettazione” alla “simulazione”. Questo nuovo approccio è reso possibile dall’uso di software che ci permettono di simulare l’edificio potendo: verificare i dati in tempo reale, condividere e archiviare tutte le informazioni in un unico modello, far operare contemporaneamente tutti i soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione dell’opera. In poche parole, il BIM è un processo di lavoro che permette l’interoperabilità in tempo reale su un unico modello dell’edificio. Niente più quindi il progetto architettonico separato da quello strutturale e da quelli impiantistici. L’edificio è un’unica entità e tale deve essere anche il modello progettuale. Questo è il BIM.
In termini più pratici, significa che, grazie ad un software adeguato, (Revit, Archicad, Allplan, SketchUp, per citarne alcuni) creo la rappresentazione dell’edificio; ma attenzione:
non lo disegno, lo modello. È come se costruissi effettivamente l’opera solo che lo faccio a livello virtuale. E, grazie a internet, insieme a me, progettista architetturale, lavorano sullo stesso modello e in tempo reale anche il progettista strutturale, quello dell’impianto idro-termo-sanitario e dell’impianto elettrico, il certificatore energetico e quello acustico. Alla fine del processo
il modello è l’edificio. Con il vantaggio che il committente vede l’anteprima dell’opera esattamente come sarà nella realtà in tutti i suoi dettagli.
Spero si sia capito che il BIM, in sostanza, mantiene in un unico contenitore tutte le informazioni progettuali evitandone qualsiasi perdita e conflitto. Questo porta non solo ad una riduzione dei tempi e dei costi, ma anche, e soprattutto, ad un innalzamento significativo della qualità.
Certo, per dirla alla Veneta, qui in Italia
dobbiamo mangiarne ancora tanta di polenta per arrivare a questi risultati a livello diffuso sul territorio, una situazione che invece in alcuni Paesi è già in gran parte acquisita. Ma la strada è quella e chi non la segue, come dicevo, si ritroverà fuori dai giochi.
E per seguire questa strada noi del Collegio Geometri e G.L. di Padova abbiamo organizzato proprio in questi ultimi mesi del 2016 alcuni corsi online di semplice introduzione al BIM (vedi questo topic:
www.geolive.org/forum/altro/convegni-e-c... mentre ad inizio 2017 gli dedicheremo un corso vero e proprio (sempre online) per il quale, tra l’altro, gli iscritti potranno usufruire del contributo della Cassa Geometri pari al 50% del costo della quota.
geom. Gianni Rossi