"geocinel" ha scritto:
Da dentro ti dico che abbiamo fatto un pezzo di strada assieme e ora le scelte diverse hanno diviso le strade. Da parte mia nella massima serenità. Da parte altrui, a vedere dai post, non tanto.
Carlo, te lo dico senza polemica: cerca per favore di smetterla con questa storia del "io sono sereno, il mio interlocutore invece no", perché così dimostri di voler comunque screditare l'interlocutore; cosa che non è la prima volta che ti capita di fare (come nel post in cui parlavi di "forni" e "fornai").
Come ti dissi all'epoca, se davvero hai a cuore gli argomenti importanti per la categoria, e non lo screditare i colleghi, cerca di rimanere sull' "oggetto" della discussione, senza esprimere giudizi sulle persone.
E siccome, contrariamente alla tua impressione, sono molto sereno anch'io, voglio esprimere (per l'appunto "serenamente e pacatamente"), le mie riflessioni sulla formazione che abbiamo fatto insieme e su quella che faremo separatamente.
Perché voglio partire da quella che abbiamo fatto insieme in passato?
Perché credo che 6 anni di eventi formativi (circa un centinaio insieme, e circa il doppio io singolarmente) non siano "acqua". Tant'è che, a quanto mi risulta, non c'è nessun altro in Italia che possa vantare un curriculum nemmeno paragonabile al nostro.
E l'esperienza, si sa, è tutto nella vita, specialmente in un'attività così importante e delicata come la formazione.
Allora, abbiamo iniziato con i convegni stile classico di un'intera giornata, con 6-7 relatori, noi tre (per chi non ci conosce: Carlo Cinelli, Leonardo Gaualandi e Gianni Rossi) più i soliti relatori istituzionali: qualcuno del Catasto del posto, qualche dirigente di Collegio, ecc.
Poi ci siamo accorti che, con quello schema, la mattina andava via con gli interventi "istituzionali" durante i quali la gente prendeva sonno, mentre poi, quando toccava a noi tre con i temi tecnici, c'era già stanchezza e scarsità di concentrazione.
Allora abbiamo eliminato gli interventi istituzionali, limitando l'incontro ad una sola mezza giornata con i soli nostri interventi, facendolo diventare un "seminario" molto più tecnico, più breve e in definitiva più fruibile ed efficace.
Poi però ci siamo accorti che anche i nostri tre interventi "a turno" erano affetti da un tasso di "noiosità" non trascurabile, perché sentire per un ora e mezza sempre la stessa persona che parla, è comunque monotono.
Allora abbiamo intercalato gli interventi di noi tre in funzione degli argomenti, nel senso che per lo stesso argomento parlava ciascuno di noi per la parte di sua competenza. Poi si passava all'argomento successivo per il quale ci alternavamo nuovamente tutti e tre, e via andare.
Quest'ultima formula toglieva effettivamente la monotonia e rendeva più vivo il seminario, ma poi ci siamo resi conto che, comunque, eravamo sempre e solo noi tre a parlare, senza alcuna partecipazione da parte degli iscritti. Al dibattito lasciato in coda (a sera fatta), infatti, rimanevano quattro gatti (quando andava bene) e comunque il tutto si risolveva in mezz'oretta scarsa di domande poste per lo più sempre dagli stessi due o tre partecipanti che ponevano dubbi e quesiti su propri casi personali.
Al che (e nel frattempo siamo arrivati al 2013), abbiamo avuto l'idea dei corsi su "casi pratici", cioè un format di 8 ore che conteneva la parte "teorica" (principi, normative, ecc.) iniziale in 2 ore circa, lasciando poi il resto della giornata alla trattazione di casi concreti di riconfinazione presentati dagli stessi corsisti e risolti in aula mediante dibattito aperto con gli stessi.
Ma attenzione, la "trattazione di casi concreti di riconfinazione" avveniva con la presentazione della situazione di partenza (in qualche caso esposta dallo stesso iscritto proponente il caso) e lo svolgimento di tutte le procedure e passaggi per arrivare alla soluzione, cioè con l'elaborazione dei calcoli e spiegazione degli algoritmi utilizzati (mediante le mie animazioni grafiche), l'analisi dei risultati (disegni sul CAD) e modifiche in corso d'opera qualora questi presentassero scarti eccessivi. Insomma, la trattazione di tutto quello che poi un geometra si troverebbe a dover svolgere da solo nell'affrontare un suo caso effettivo.
Questa è stata sicuramente la formula più efficace perché coinvolgeva direttamente gli iscritti su lavori concreti prodotti dagli stessi.
Tuttavia ci siamo resi conto che il format non era ancora al top, perché la parte "teorica" mangiava una fetta consistente della mattinata. Allora abbiamo pensato bene di anticiparla in un webinar online di circa due ore, in modo che, al corso, questa parte fosse solo "ripassata", lasciando così più spazio ai casi concreti.
Ecco, questa secondo me è stata, e sarebbe tuttora, la formula più valida in assoluto.
Ma non solo per la formula azzeccata e coinvolgente. Ma anche e soprattutto perché eravamo noi tre e mettevamo a disposizione dei fruitori una completezza di esperienze diverse: quella di Carlo con tanti casi affrontati, la mia con tanti anni dedicati a calcoli e procedure, e quella di Leo, omni-comprensiva ed in grado di integrare il tutto (tant'è che era lui a fare da moderatore).
Non so se Carlo vorrà mai ammetterlo pubblicamente (sono questioni di carattere e di personalità) ma non c’è dubbio che nessuno di noi tre preso singolarmente (lui incluso), potrà mai dare l’apporto che davamo tutti e tre messi insieme.
Adesso Carlo parla di FASE_2, seguendo un po' la moda secondo la quale basta chiamare "2.0" una nuova iniziativa per dire che è innovativa. Bastasse il nome, sarebbero capaci tutti. Ma probabilmente, almeno all'inizio, saranno in tanti a seguire la "filosofia" del "che bello andiamo a vedere la FASE_2".
Poi però bisogna vedere i contenuti e lì la cosa è un po' più complessa. L'idea che mi sono fatto io è che questo "nuovo" format di Carlo costituisce un netto peggioramento di quello che eravamo riusciti a produrre insieme finora (vedi sopra). Viene eliminata la complementarietà delle esperienze (quella sul campo, quella matematica, quella che mette insieme il tutto) e la parte di trattazione dei casi viene svolta "a chiacchiere" con sole slide statiche e "asettiche", perché altrimenti si incorre nel "reato" di citare qualche software specifico sulla materia (non dico il mio, ma qualsiasi altro dedicato alle riconfinazioni).
Il risultato di questa impostazione sarà che allorché un geometra partecipante si troverà successivamente ad affrontare un suo caso di riconfinazione, avrà magari chiari i principi, ma non saprà da che parte cominciare.
Sarebbe questa la grande novità della FASE_2 ?
Visto che Carlo ha "sponsorizzato" qui il suo nuovo format di corsi a pagamento (ma non era per mettere al bando qualsiasi forma di promozione "commerciale" ?) sponsorizzerò anch'io a breve il mio.
Ciao,
Gianni Rossi