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Argomento: Perché formazione?

Autore Risposta

MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 09:50

Grazie Gianni, per i tuoi spunti e puntualizzazioni.

Non sapevo di questo invito del CNGGL per ciò che concerne la normazione UNI. Mi documenterò al più presto.

Un piccolo commento all'epigrafe...

Io ho ben chiare le mie competenze perchè conosco e riconosco molto bene le mie "mancanze" . E da persona umile ma molto determinata cerco di apprendere il più possibile.

Non ho mai sopportato i classismi di genere e, alle volte, sentirmi valutato a priori in maniera, diciamo, "meno positiva" perchè sono un geometra e quindi, (implicitamente secondo loro) meno preparato, mi dà tremendamente fastidio. Però mi rendo conto che oltre alla dimostrazione pratica delle nostre capacità abbiamo la necessità che queste siano riconosciute e spendibili sul mondo del lavoro.

Faccio un piccolo esempio che mi è capitato personalmente:

Vengo nominato dal Giudice del Tribunale ove lavoro come CTU per una causa civile.

Mi presento alla data prestabilita e, prima di andare a colloquio con le parti, fuori dall'aula mi viene spiegato in maniera sommaria di che si tratta. Tizio accusava Caio che lo sbrago effettuato da lui aveva prodotto danni strutturali al suo appartamento. Caio ribatteva che non era assolutamente vero, che ciò che vedeva lui erano graffi sulla tinteggiatura e che si trovavano dall'altro lato dell'edificio.

Al momento del colloquio per l'accettazione, gli avvocati mi fanno una eccezione di competenza in quanto io, essendo geometra, non avevo le competenze per verificare ciò. I CTP erano tutti e due ingegneri. Io ho ribattutto che prima di verificare in loco lo stato di fatto non avrei potuto dare alcun tipo di risposta e che, se mi fossi reso conto di non essere adeguato, sarei stato il primo a comunicare ciò.

Rislutato finale colloquio: Sostituzione CTU per mancanza di competenze in quanto geometra.

Non vi dico, oltre al fatto di aver perso un lavoro, la sensazione che ho provato.

Per questo spingo sul fatto che abbiamo bisogno di ampliare e certificare le nostre vecchie e nuove competenze. Per evitare di sentirmi nuovamente così.

Saluti,

Mario

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 11:07

Anche se potrebbe sembrare di andare OT, rispondo e prendo atto che hai commesso una mancanza di autotula, sia professionale che pratica.

Non avresti dovuto dare spazio in quella sede sia ai legali che ai CTP di opporre quella resistenza che non competeva alla causa, perchè dal momento che il Giudice consapevole delle tue capacità professionali e tutto quello che ne deriva, ti ha affidato l'incarico, al quale tu avresti assolto con diligenza, coscenza e competenza, documentandola compiutamente con foto e argomentazioni che avrebbero correttamente illustratio al Giudice sia l'argomento che le cause che la soluzione.

Se poi i legali che avrebbero perso la causa avrebbero utilizzato l'argomento della competenza professionale avrebbero sicuramente utilizzato l'argomento anche per non fare la figura del pirla nei confronti del cliente soccombente.

Non c'è di peggior risultato se si accettano supinamente e senza argomentarle queste ridicole e pretestuose accuse dei legali, fatte proprio per fare bella figura con i clienti!

Scusate per l'OT

Gianni detto geoalfa

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 12:09

Gianni,

è proprio quello che ho fatto. ho argomentato così come hai descritto ma il Giudice, proprio in funzione del fatto che successivamente gli avvocati avrebbero presentato istanza di accezione di competenza, ha ritenuto opportuno - per evitare successivamente di nominare un altro CTU, visto che l'accezione sarebbe stata proposta o da uno o dall'altro - revocare l'incarico e decidere di affidarlo ad un ingegnere o architetto.

E' per questo che dico che dobbiamo far si di rivedere, aggiornare, ampliare e avere certificate le nostre competenze.

E' un incarico che avrei svolto con diligenza, competenza e coscienza (lo ha specificato anche il Giudice) ma la "mia categoria professionale" lo ha portato a sccegliere diversamente.

Purtroppo, giusto o sbagliato che sia, si richiedono sempre più figure che abbiano un "titolo abilitante", la nostra figura professionale è vista dai più come oramai inadeguata a svolgere compiti che, a parer loro, necessitano - per poter essere svolti - di.... una laurea.

O ci muoviamo in questo senso o, credo, nel giro di 10/15 anni al massimo, spariremo.

Scusate l'OT

Mario

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 21:50

Ciao a tutti,

dico anch'io la mia dal mio punto di visuale che è un po' diverso dal vostro. Per chi non mi conosce, infatti, io sono un geometra che però non ha svolto la professione ma si è dedicato ad un altro settore (informatica).

Dopo il diploma, ho seguito corsi universitari di Architettura (Venezia), poi, innamoratomi dell'informatica ho abbandonato quella facoltà e mi sono iscritto appunto a quella di Informatica. Poi ho iniziato l'attuale attività imprenditoriale (software house) e ho quindi abbandonato gli studi. Attualmente sto seguendo corsi di matematica su UniNettuno, ma per pura passione, senza nessuna mira alla laurea finale.

Questi studi mi hanno fatto capire fin da subito che l'esistenza di una professione tecnica basata su un semplice diploma di scuola superiore, mi dispiace dirlo, ma non ha senso. Tant'è che non esiste in nessun altro Paese Europeo.

Mi ricordo che le prime volte che andavo in Inghilterra (per motivi famigliari), non riuscivo a far capire la mia qualifica a chi me la chiedeva. Continuavano a dirmi: ma tu sei un Ingegnere o un Architetto? Vai a spiegargli tu a un Inglese o a un Americano che cos'è un Geometra.

Già questo, secondo me, basta per decretare la morte certa di questa categoria, sarà una morte lenta ma sicura.

Ed è una morte lenta per i motivi che in parte ha già detto MARIUS83. Cioè la categoria dei geometri (tutti, dalla base al CNG, che è eletto dalla base) è rimasta ferma per decenni a difendere ciò che era palesemente indifendibile, solo che si avesse avuto un minimo di coscienza della realtà.

La trovata dei Geometri Laureati è servita solo a prolungare l'agonia, non a rinnovare la categoria. In tutta la mia carriera, finora di Geometri Laureati ne ho conosciuto sì e no due o tre, non di più.

Parlando con tanti geometri in giro a seminari, ne sento molti dire: ma almeno sulla topografia abbiamo una nostra nicchia su cui siamo adeguatamente preparati. Mi dispiace dirlo, ma anche questo non è vero.

Nello sviluppare i miei software di topografia ho dovuto far ricorso ai suddetti corsi universitari di analisi matematica, altrimenti da geometra, non sarei mai riuscito ad affrontare nemmeno gli algoritmi meno complessi.

Qui su Geolive, parlando di topografia, sento molti usare espressioni come rototraslazione, georeferenziazioni, ed altre. Ma per avere contezza di questi calcoli topografici serve conoscere il calcolo matriciale, derivate, linearizzazione di equazioni e via andare.

Tutte cose che praticamente nessun geometra diplomato conosce. Tutti si affidano ai software (e per me questo è sicuramente una fortuna), ma non hanno alcuna possibilità di capire gli algoritmi. Voglio dire, nessun geometra Italiano (dico "nessuno" per capirci, magari qualcuno ci sarà) riuscirebbe a farsi quei calcoli impostandoli su un foglio di calcolo. Non ci sono le basi.

Altro esempio: la certificazione energetica. Pur non avendo seguito direttamente lo sviluppo di questo software qui nella mia software house, ho avuto modo di vedere le norme UNI-TS alle quali il programma deve rispondere (con tanto di certificazione del CTI). Bene, vi posso assicurare che si tratta di un malloppo che, stampato su carta, ha uno spessore di 20 cm.

Ma al di là del volume, vi posso garantire che nessun geometra diplomato capirebbe niente di tutti i calcoli e le procedure descritte, sempre per gravi carenze nel percorso di studio.

Come si può pensare che un geometra possa fare il certificatore energetico se non ha le basi per capire nemmeno le prime tre pagine del pacco di normative tecniche?

Dobbiamo essere onesti, ragazzi, e ammettere la nostra profonda ignoranza (mi ci metto anch'io).

Non basta avere anni di esperienza, bisogna partire dalle fondamenta.

Poi dobbiamo anche essere consci della realtà: su materie come edilizia e discipline annesse (certificazione energetica, calcolo strutturale, ecc.) ci sono già Ingegneri e Architetti. Perché mai deve esserci un'altra categoria di soli diplomati che non hanno le basi di studio?

L'unica materia su cui ha senso una professione in più è appunto la topografia. Ma allora si dovrebbe costituire una professione solo su quello, come avviene in Inghilterra con il "Land Surveyor". Ma dovrebbe comunque essere una categoria di laureati.

Penso quindi che l'unica soluzione sia quella che il Geometra diventi obbligatoriamente un Laureato e che abbia competenza solo su materie topografiche.

Altre soluzioni non ci sono e chi le cerca (o fa finta di cercarle) senza prendere atto della realtà, fa solo del male ai geometri.

Per cui MARIUS83, se la cifra del nickname corrisponde all'anno di nascita, non perdere altro tempo e iscriviti alla facoltà universitaria che più ti appassiona.

Chi vivrà, vedrà.

Ciao,

Gianni Rossi

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MTD

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 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 22:46

Salve!!!

Mi dispiace ma non la penso proprio così. Se cambiamento ci deve essere lo deve essere in tutto e per tutto, nel senso che, una stragrande parte di questo sistema non funziona. Non so se lei ha visto mai un ingegnere elettronico o meccanico che firma alla buona decine di calcoli del cemento armato senza sapere che cos'è il cemento armato, che non sanno perchè quel materiale che si utilizza per fare strutture pilastri travi etc si chiama cemento armato, oppure non sanno che funzione hanno i due composti del cemento armato, oppure non sanno spiegarti perchè quella benedetta trave di fondazione si chiama trave rovescia, lo sa perchè? glielo spiego io proprio per il motivo che ha citato sopra "tanto ci sono i software" mi sono domandato sempre perchè. Tanto l'obiettivo dell'istruzione non è capire come funzionano le cose ma capire come funziona il software. E' ovvio che non è per tutti così perchè ci sono degli ottimi ingegneri nel settore civile dei quali l'eccellente preparazione è spaventosa (nel senso più che positivo). Io ho sempre pensato che il geometra non può pretendere di progettare infrastrutture complesse o pensare di progettare restauri complessi ma secondo me il geometra nel sistema italiano ancora è fondamentale, non può mancare al catasto, non può mancare nei cantieri, non può mancare nelle successioni e nelle stime immobiliari. Allora ricondivido a pieno l'argomento di MARIUS83, bisogna solo ridefinire ed ammodernare quelle competenze stabilite con RD del 1929 con certezza matematica e dire tu puoi fare solo questo e quell'altro punto e basta.

Scusate

Saluti!!!!

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 23:58

Salve



Quoto in toto quanto detto sopra da MTD, anzi aggiungo che non è un titolo di ingegnere che ti rende un bravo ingegnere e nemmeno il titolo di geometra ti rende bravo.

Sono le capacità personali che contano, come in qualsiasi campo, è la passione per il mestiere che prevale, ho visto disegnatori geometri anche con l'ausilio di autocad ma che di disegno urbanistico non ne capiscono nulla, perchè se non sai come è fatto un particolare di una cornice come fai a disegnarla bene.

Ho visto degli ingegneri che non sanno nemmeno scrivere bene l'italiano, mentre ho visto geometri che l'italiano lo manovrano come manovrare un treciclo.

Ho visto architetti che non sanno da che parte iniziare a fare una pratica catastale, ho visto architetti che sono meglio di qualche ingegnere a fare calcoli.

Ho visto tante cose, ma non ho ancora visto nessun laureato o diplomato che sappia fare tutto, oppure ho visto qualcuno che sostiene di saper fare un pò di tutto (ma aggiungo io in modo mediocre), eppure c'è uno che sa fare tutto e io so chi E' ìììììììììì.

Voglio dire che lo studio certamente serve, ma allo stesso se ci associ le proprie capacità personali, allora si che si diventa veramente bravi, oltre al fatto che bisogna quasi obbligtoriamente fare tanta esperienza, perchè a me risulta che appena finita la scuola ci manca proprio quella per lavorare.

Per cui ritornando sulla formazione, la stessa è necessaria possiamo discutere fin che vogliamo sul fatto che sia da migliorare, ma certamente è utile, sapete perchè??

Perchè essendo specifica su un argomento aiuta chi non lo può essere su tutto.

Saluti cordiali

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2015 alle ore 08:15

Eh sì Stefano, anche io quoto MTD!

Buona giornata

geoalfa

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2015 alle ore 08:39

"georox" ha scritto:


Nello sviluppare i miei software di topografia ho dovuto far ricorso ai suddetti corsi universitari di analisi matematica, altrimenti da geometra, non sarei mai riuscito ad affrontare nemmeno gli algoritmi meno complessi.



Appunto per sviluppare i tuoi software
"georox" ha scritto:


Ma per avere contezza di questi calcoli topografici serve conoscere il calcolo matriciale, derivate, linearizzazione di equazioni e via andare.

Tutte cose che praticamente nessun geometra diplomato conosce. Tutti si affidano ai software (e per me questo è sicuramente una fortuna), ma non hanno alcuna possibilità di capire gli algoritmi. Voglio dire, nessun geometra Italiano (dico "nessuno" per capirci, magari qualcuno ci sarà) riuscirebbe a farsi quei calcoli impostandoli su un foglio di calcolo. Non ci sono le basi.



Perchè un ingegnere o un architetto, ne sarebbero capaci? io credo solo dopo aver ripreso i libri in mano.

"georox" ha scritto:

Altro esempio: la certificazione energetica. ....... Bene, vi posso assicurare che si tratta di un malloppo che, stampato su carta, ha uno spessore di 20 cm.

Ma al di là del volume, vi posso garantire che nessun geometra diplomato capirebbe niente di tutti i calcoli e le procedure descritte, sempre per gravi carenze nel percorso di studio.

Come si può pensare che un geometra possa fare il certificatore energetico se non ha le basi per capire nemmeno le prime tre pagine del pacco di normative tecniche?



io ho fatto un corso di 120 ore, dove queste cose i professori universitari ce le hanno insegnate, ma che io, come altri, non mi sono sprecato più di tanto ad imparare, poichè ci sono i software.

Quindi io non generalizzerei, dobbiamo decidere, ci affidiamo ai software o dievntiamo tutti programmatori?

La figura del geometra è storica, esisteva sin dall'antichità, ed il fatto che non ci sia in inghilterra o in america o in germania, non significa che loro sono più avanti....anzi, consentimi, sono dietro in questo campo, anche di molto.

Poichè il geometra, al di là di tutto, resta una figura fondamentale in certe discipline, quali attività di cantiere, topografia, catasto...per fare ciò non serve una laurea, basta il diploma, l'esperienza, la volontà e le capacità.

Quindi BASTA guardare sempre l'Europa....le poche cose buone che ci sono in Italia, le dobbiamo difendere a denti stretti....

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2015 alle ore 09:06

Roberto (e Gianni Rossi di conseguenza),
pur se il tema delle competenze e dei titoli di studio ha enorme rilevanza, come pure la sottomissione alla presunta superiorità Europea, mi pare che in questa sede non sia male limitarci alla formazione nell'attività professionale: ognuno può scegliere la strada che preferisce o che ritiene conveniente; e forse gli può interessare ottenere pareri per orientare la scelta, ma nell'ordinamento attuale la cd formazione è una cosa che procede autonomamente e potrà eventualmente risentire di quell'ordinamento. Non mi pare proprio possibile che succeda il contrario; cioè che si proponga un modello formativo postscolastico, e questo determini un nuovo ordinamento.

Le proposte formative mi sembrava che fioccassero copiose. E pur trovandomi d'accordo con Gianni Rossi sulla complementarità, che sostiene altrove, di “perché” e “quale” formazione,
"Georox" ha scritto:
... le due domande sono complementari: per capire il perché va fatta formazione è necessario stabilire quale formazione e per capire quale formazione fare è necessario stabilire perché la formazione va fatta.

non sono invece affatto d'accordo che questa dipendenza vada indifferentemente nelle due direzioni: il perché influenza il come, ma il come non può influenzare (nella stessa misura) il perché!

Quindi potrebbe essere "fisiologico" che prima si parli del perché, e poi si cerchi il modo migliore.

Leonardo

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2015 alle ore 10:16

Gianni Rossi sono in linea con il tuo pensiero.

Anche se tu ti occupi di programmazione hai posto delle questioni molto importanti e realistiche.

Primo su tutti la certificazione energetica. Nessuno di noi saprebbe fare una certificazione senza l'ausilio di un software, semplicemente perchè dovremmo avere delle conoscenze nel campo della fisica che vanno oltre (e di gran lunga) ciò che i nostri corsi di studio ci hanno proposto. Ci definiamo certificatori ma il 90% di noi non saprebbe distinguere e spiegare la differenza tra le unità di misura. E questo, sia ben chiaro, non per negligenza ma per carenza formativa.

Il geometra laureato, al momento, è solo uno specchietto per le allodole in quanto le sue competenze (se rimane iscritto al nostro albo) sono le stesse del geometra non laureato.

SIMBA, tu dici che "non è un titolo di ingegnere che ti rende un bravo ingegnere e nemmeno il titolo di geometra ti rende bravo. Sono le capacità personali che contano, come in qualsiasi campo, è la passione per il mestiere che prevale,"


Consentimi, non sono proprio d'accordo. Almeno non in questa fase. E' scontato che non è il titolo che ti rende bravo a prescindere ma, ora c'è bisogno del titolo.

Potrei farti l'esempio di amici di scuola che non hanno preso l'abilitazione alla professione ma fanno i baristi ma che sono in grado di esercitare. Facciamo fare loro il nostro mestiere? No. Ci vuole una certificazione che non è un pezzo di carta ma il riconoscimento da parte di tutta la comunità delle competenze acquisite.

Per poter guidare ci vuole la patente, non basta saper usare la macchina.

Stesso discorso deve valere per noi. Il mondo è cambiato, esistono figure professionali che prima non esistevano (ripeto, siamo normati da un Decreto Regio!!) penso agli agronomi, ai geologi, (anni '60) che sono entrate di diritto nel "nostro mercato" ma con un percorso formativo superiore. L'errore, amio parere è tutto lì, voler operare con un background assolutamente insufficiente. I colleghi con diversi anni di esperienza possono sopperire a questa mancanza con il mestiere ma fino ad un certo punto. Dobbiamo renderci conto che il mondo è cambiato, le sue regole sono cambiate, la verifica delle nostre competenze sono i titoli di studio, le certificazioni.

Concordo, purtroppo, nel credere che nel giro di 10/15 anni massimo la nostra categoria (se non si cambia radicalmente) sparirà.

Gianni, 83 è il mio anno di nascita e ho deciso di frequentare un corso di laurea in ingegneria con la UniNettuno (mi sembra una buona facoltà, in altra sede potresti darmi qualche delucidazione e consiglio), sia per accrescere il mio sapere ma anche per avere questo mio nuovo sapere "certificato". Nella speranza che ci si muova per salvare adeguare la nstra categoria... Per non arrivare al punto di abbandonarla per un'altra per poter lavorare.

Leo, sulla formazione così com'è ho già espresso il mio pensiero nei precedenti post. Riassumo in duer parole. Una truffa!

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2015 alle ore 11:14

Salve Mario,
posso capire lo scoramento, ma ribadisco e preciso quanto già sostenuto poco fa: alcuni temi sono fuori dalla nostra portata. La scelta di laurearsi è soggettiva e da ben più di un decennio la suggerisco ai ragazzi che insistono a voler fare i corsi per la preparazione all'esame di stato come Geometri. Ma rimane soggettiva e personale.

E se non mi sbaglio a sostenere che è fuori dalla nostra portata, in questa sede, non mi sembra proficuo soffermarcisi più di tanto. Mio figlio, praticamente tuo coetaneo, dovendosi scontrare con realtà molto simili anche nel proprio campo ha appeso sulla testiera del proprio letto questo aforisma: "If you don't like something, change it. If you can't change it, change your attitude. Don't complain."

Non mi pare balzano: se vogliamo cambiare qualcosa dobbiamo saper tenere un buon equilibrio fra speranze e obiettivi. Non rinunciare a priori a obiettivi raggiungibili e non lanciarsi in avventure impossibili.

Possiamo cambiare l'ordinamento?

Possiamo fare porposte formative?

Leonardo

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 10 Aprile 2015 alle ore 12:26

Leo, al momento la tua è l'unica strada percorribile.

Sono pronto a dare il mio contributo per ciò che concerne le proposte formative.

Ma sono, soprattutto, pronto a dare il mio contributo per fare qualcosa affinchè il CNGGL affronti e spinga - a livello legislativo - verso una soluzione del problema.

Senz'altro, tra gli iscritti al forum, ci sono colleghi che possono indirizzarci verso una forma corretta e efficace di proposte ufficiali da presentare al CNGGL.

Non sarà facile, probabilmente inutile, ma dobbiamo farle.

Ripeto, io sono a disposizione.

Mario

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 11 Aprile 2015 alle ore 13:24

"robertopi" ha scritto:
Perchè un ingegnere o un architetto, ne sarebbero capaci? io credo solo dopo aver ripreso i libri in mano.

Hai ragione, ma per loro basterebbe riprendere i libri in mano, per un geometra invece è del tutto impossibile.

"robertopi" ha scritto:
io ho fatto un corso di 120 ore, dove queste cose i professori universitari ce le hanno insegnate, ma che io, come altri, non mi sono sprecato più di tanto ad imparare, poichè ci sono i software.

No, non è solo questione che "ci sono i software". Come evidenziava MARIUS83, un geometra diplomato non sa nemmeno a cosa corrisponde l'unità di misura Watt o Joule.

Io me le sono lette le norme UNIT-TS sulla certificazione energetica, è fisica termo-dinamica allo stato puro. Come puoi pretendere che possa essere materia da diplomati che la fisica non sanno neanche cosa sia?

"robertopi" ha scritto:
Quindi io non generalizzerei, dobbiamo decidere, ci affidiamo ai software o dievntiamo tutti programmatori?

Scusami, Roberto, ma secondo me stai vedendo il problema da una visuale distorta: non c'entra niente il diventare tutti programmatori. Certo che non dobbiamo diventare tutti programmatori. Così come su materie complesse, come l'efficienza energetica degli edifici, non è nemmeno immaginabile non dover affidarsi ai software.

Ma il problema è che tu, professionista, devi avere le basi per capire i calcoli che i software fanno. Solo così potrai valutare se un software fa i calcoli corretti o meno.

E queste basi un geometra non le ha, punto.

Che poi questa verifica sui software non la facciano nemmeno molti ingegneri o architetti, non può essere preso a giustificazione (allora, possiamo competere anche noi). Loro le basi le hanno, un geometra no. È qui la differenza, non voler tenerne conto è una partita persa in partenza.

Come dicevo, andando avanti a far finta che il problema non ci sia, significa decretare la morte, sia pur lenta e agonizzante, della categoria. Ormai è solo una questione di tempo.

Come dicevo nel mio post precedente, molti geometri pensano di avere le basi teoriche quanto meno in topografia. Ma non è vero neanche questo. Molti pensano che la topografia sia quella studiata dalla terza alla quinta Geometri, cioè saper calcolare una poligonale, Snellius-Pothenot o un'apertura a terra. Ma non è per niente così.

Per dire, tutti usano Pregeo. Ma se Sogei pubblicasse gli algoritmi di questo software (cosa più che auspicabile), nessun geometra diplomato sarebbe in grado di capirli (dico sempre "nessuno" per comodità, perché ovviamente qualcuno ci sarà). Io ho provato ad indagare i calcoli di Pregeo seguendo l'ipotesi (riferitami da alcuni colleghi che hanno avuto contatti con programmatori Sogei) che il nucleo di calcolo seguisse un vecchio testo di Topografia (una "Bibbia" di oltre 600 pagine). Ti posso assicurare che è tutto di gran lunga al di fuori della portata di un geometra diplomato.

Morale: siamo pesantemente ignoranti anche in topografia.

"robertopi" ha scritto:
La figura del geometra è storica, esisteva sin dall'antichità, ed il fatto che non ci sia in inghilterra o in america o in germania, non significa che loro sono più avanti....anzi, consentimi, sono dietro in questo campo, anche di molto.

Caro Roberto, io sono affezionato quanto e più di te alla figura di geometra, tanto che sono stato felicissimo quando, nel 2012, il Collegio di Padova mi ha conferito l'iscrizione ad honorem.

Ma non puoi pensare di difendere la categoria solo perché "è una figura storica", fregandotene delle gravi lacune scientifiche. Se te la giochi solo su questo terreno, ripeto, è una partita già persa.

Io invece non vorrei perderla.

"robertopi" ha scritto:
Poichè il geometra, al di là di tutto, resta una figura fondamentale in certe discipline, quali attività di cantiere, topografia, catasto...per fare ciò non serve una laurea, basta il diploma, l'esperienza, la volontà e le capacità.

Ok, vediamo di discernere.

Volontà e capacità ci vogliono di base per cui non serve nemmeno citarle.

Per i tracciamenti in cantiere in effetti un geometra diplomato può bastare, così come anche per il catasto, attività per la quale basta usare Pregeo, pur senza nemmeno capire che calcoli fa (tanto la responsabilità del geometra termina con la compilazione del libretto delle misure).

Ecco, abbiamo già finito con le competenze di un geometra diplomato.

"robertopi" ha scritto:
Quindi BASTA guardare sempre l'Europa....le poche cose buone che ci sono in Italia, le dobbiamo difendere a denti stretti....

Ok, non guardiamo all'Europa e all'America, guardiamo al Burundi

Ciao,

Gianni Rossi

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Leo
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Lustrissimo Georox,
è molto scortese e inelegante che io citi me stesso; ma poco sopra avevo indirizzato proprio a te, oltre che a Roberto, un breve messaggio (trascurato) nel quale mi pareva di aver evidenziato la scarsa o nulla pertinenza del tema “titolo scolastico” con il presente thread in cui si parla di formazione post scolastica.

Questo perché alla formazione possiamo contribuire anche con proposte al CNGeGL o altri, più o meno condivise da un gruppo di “appassionati”, mentre all'ordinamento scolastico non lo possiamo fare così; e non solo: è comunque un tema diverso da trattare in thread distinto.

Nel caso tu, Gianni, ne volessi aprire uno, ti prego di segnalarmelo (se mi sfuggisse) così potrò riportare tutte le considerazioni e specifiche esperienze inerenti i piani di studi di vari corsi di laurea che smentiscono piuttosto efficacemente le credenze sulla superiorità delle lauree. E questo non certo per dimostrare che in Italia non occorra una laurea per “noi” (cosa che sostenevo già quanto il giovane Georox, per questioni anagrafiche, non era ancora entrato all'Istituto per Geometri...) ma per fugare l'impressione che si potrebbe trarre dalle argomentazioni che poni: che i diplomati dovrebbero da subito smettere di pretendere competenze che sarebbero invece alla loro portata con una seria formazione, perantro indispensabile anche a chi è in possesso di "ben altri" titoli.


Leonardo

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sese67

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Alessandria / toporilievi@gmail.com

 0 -  0 - Inviato: 11 Aprile 2015 alle ore 20:50

Per quanto riguarda la nostra professione e la domanda: perche' formazione? io penso che una strada che avremmo forse potuto intraprendere era quella di accettare la sfida per una formazione qualificata e certificata.

Una formazione che ad esempio come e' accaduto sulla certificazione energetica ha comportato nella mia regione, un corso di 120 ore con un esame finale che, se superato, ha abilitato i diplomati equiparandoli ai laureati.

Quindi nella mia regione, "piemonte" io diplomato, dopo aver superato l'esame posso certificare un'impianto sia di un complesso industriale che di un complesso immobiliare al pari di un architetto o di un ingegnere.

Ovviamente il mio collegio ha organizzato il corso in modo molto serio con il supporto e la docenza di un professore dell'universita di Genova e di alcuni dottori di ricerca, anche l'esame e' stato di livello, basti pensare che quasi il 50% dei partecipanti non ha passato la prova.

Questa esperienza potrebbe essere ripetuta anche su altri settori tecnici topografia, calcolo strutturale, progettazione, estimo etc.

Un cordiale saluto

sese67

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