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Argomento: Perché formazione?

Autore Risposta

MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 16:50

"MTD" ha scritto:
Salve!!!

Vorrei condividere non al 100% ma molto e molto di più il discorso di MARIUS83, per me ha centrato in pieno la problematica sul discorso della formazione continua, così com'è strutturata è una vera presa per i fondelli, infatti quando riceviamo l'invito alla partecipazione di sotto ci trovi sempre scritto "con l'occasione verrà presentato il software ........." ma per favore. Condivido in pieno il fatto che ogni tecnico ha scelto di lavorare su alcuni settori, è giusto che abbia una formazione continua su quei settori. Io ho seguito sempre i corsi che mi interessavano anche a pagamento con sacrifici di denaro e km di macchina. Secondo me la "black list" dei famigerati crediti formativi li accumuli quando ai clienti gli risolvi i problemi con tanto di "deontologia" e "professionalità" la soddisfazione del cliente, quella si che secondo me è il risultato della formazione. Ricordo quando un giorno dopo gli esami di stato per l'abilitazione, deluso un po per la votazione finale, mi disse un prof. "non badare al risultato dell'esame o ai corsi che frequenti e frequenterai, ma bada al risultato che porterai ai tuoi clienti quando inizierai a lavorare per fatti tuoi, quello si che è il vero esame, queste son solo formalità"

Saluti!!!



Ciao MTD, aggiungo anche che una buona idea potebbe essere valutare come formazione (e quindi assegnare dei famigerati punti) determinati progetti svolti ricevendo magari, una certificazione in merito dal Comune o Ente pubblico appaltante, in modo tale da poter certificare come competenze i lavori svolti. faccio un esempio banale: un lavoro di progettazione di strade, ponti, stadi (anche seguendo solamente la parte topografica) ha diritto, a mio parere, di veder riconosciuto il proprio lavoro come formazione. Ma noi possiamo solo dire la nostra qui, senza possibilità che le cose cambino.

La formazione in questo modo è stata pensata, uso un'espressione forte, non per formare i tecnici ma per creare una lobby di enti formatori e gruppi di vario genere. A noi l'obbligo a loro i ricavi.

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 16:56

Marius la tua è una buona idea, in ogni caso, al limite ritengo utile dei corsi di aggiornamento......ma molto sporadici, insomma sempre per riportarmi al gerco automobilistico, una revisione quinquennale.

saluti

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 17:05

Sono d'accordo con te ma, come dicevo, è stato costruito un sistema non formativo ma unicamente a scopo di lucro per chi organizza e vende questi corsi. Oramai è un vero e proprio business. Aspettiamoci anche di peggio.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 17:29

Salve.

Condivido molte osservazioni e di Mario ho molto apprezzato l'ultima idea, innovativa, così come l'idea di Roberto, che propugno da diverso tempo. Ma non condivido (o meglio non voglio condividere) l'espressione di pessimismo conclusiva. Il fatto che ci possano essere difficoltà non deve scoraggiarci al punto da rinunciare alle proposte!

Mi sembra che stia diventando sempre più proficuo trarre da questi spunti una formulazione che potrebbe essere sottoposta a chi ha potere di decidere, facendolo ufficialmente così da imporre una risposta ufficiale.

Entrando un po' nel merito, però, mi pare che l'idea assolutamente legittima di tener conto, per la valutazione della formazione, anche della tendenza alla specializzazione, suggerisca in parallelo la formalizzazione delle specializzazioni stesse all'interno degli Albi: se fossi disposto a rinunciare alla possibilità di firmare di tutto, allora potrei più facilmente pretendere di poter dimostrare formazione specialistica.

Sbaglio? E quali pensiamo che sarebbero le conseguenze?

Leonardo

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 17:56

Si Leo potrebbe essere un'idea ma a questo punto dovrebbero essere necesari degli esami di abilitazione nelle varie branche.

Altrimenti come si regola la sapienza in ogni disciplina?

Saluti

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 18:07

Ciao Leo,

se vogliamo fare una proposta comune, analizzando in tutti i suoi aspetti il "problema" della formazione, e preparare un documento condiviso che possa essere inoltrato a chi potrebbe darci delle risposte e - speranza vuole - sistemare qualcosa, io sono pronto a dare il mio contributo. Sarebbe, attraverso l'utilizzo di geolive, un bel modo per unificare le voci di tanti tecnici provenienti da tutta Italia.

Per quanto riguarda la specializzazione, a mio parere, il campo è piuttosto delicato. Infatti si rischierebbe di vederci tagliate ulteriormente le competenze. E' un argomento veramente complesso che ha bisogno di studi e considerazioni ponderate per non rischiare "sacco e sale".

Ad esempio: il mio corso di studi di geometra (se non ricordo male era un corso sperimentale denominato progetto 5) includeva nel programma ben 3 anni di impianti e 4 di costruzioni. Ai fini pratici questo però è risultato vano in quanto l'abilitazione alla libera professione fa capo al modernissimo RD 274 del 1929.

Purtroppo il problema parte da lì. Nel momento in cui si arriverà a riconsiderare le competenze del Geometra diplomato si avrà un drastico ridimensionamento della nostra figura professionale. In Europa (o nella magior parte degli stati membri) la figura del geometra è quasi sempre definita entro e solamente le "misurazioni di cantiere". Edilizia, progettazione, stime, sono svolte dai vari ingegneri e architetti.

Forse vado controcorrente ma, da un lato credo sia giusto. Oramai la vecchia formazione (sia chiaro, riconosco che - in linea generale - un "vecchio" geometra ha conoscenze e competenze superiori ad una nuova leva) di diplomato non è più sufficiente. Per poter competere abbiamo bisogno di un percorso di studi nuovo, comprendente un percorso universitario, con delle competenze ben definite.

Però non possiamo più lavorare in base ad una legge di 86 (ottantasei) anni fa!

Il CNG dovrebbe, se non vuole che la categoria sparisca, attuare una politica e intraprendere un percorso che crei una formazione universitaria per la nostra categoria, che definisca in maniera chiara le nostre competenze (non possiamo ancora discutere se posso prevedere un cordolo in cemento armato o che non mi sia possibile, in un magazzino 8x8, progettare un pilastro che mi sorregga la copertura! A momenti al committente costa più il calcolo che il magazzino!).

I tempi sono cambiati, siamo in un mercato globale, è passato quasi un secolo, ci sono figure professionali che prima non esistevano... non possiamo più pretendere capra e cavoli. Però dobbiamo fare in modo di non rimanere a mani vuote.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 18:08

Ciao Roberto,
già oggi chi vuole svolgere alcune mansioni deve specializzarsi e rientrare in elenchi. Quindi il sistema è già "pronto".

A me non dispiacerebbe affatto se domattina mi dicessero: "Guarda Leopardo che tu hai un diploma vecchio patocco e da millant'anni fai soltanto misure; quindi ora non sognarti neppure di presentare una pratichetta per tirar su un tramezzo (che tanto non sai neppure come si chiama, quella pratichetta) e se vuoi prenderti quell'altra specializzazione rimboccati le maniche."

E non mi dispiacerebbe neppure se aggiungessero: "Siccome poi quelle misure che fai da millant'anni oggi si fanno in modo diverso da come imparasti alla schola con abbecedario e tavoletta pretoriana, già che sei qui mi dimostri anche di non essere una sorta di toposauro." Quindi quella "revisione periodica" a cui accennavi.

Naturalmente è solo un'esposizione a grandi linee; ma se può essere accettabile o meno dovremmo riuscire a valutarlo.

Il discorso di Mario è molto ben strutturato e la sua ampiezza impone una trattazione più completa, in linea con la possibilità di fare quella proposta a cui accennavo. Che questa sede potrebbe consentire di formulare, prendendoci un po' di tempo.

Voglio solo rassicurarti, Mario, riguardo al rischio che le competenze si riducano: non è affatto detto che dimostrare la specializzazione abbia quell'effetto; perché proprio grazie al fatto che di quel poco daremmo dimostrazione, così potremmo contrastare più efficacemente le accuse di impreparazione. E nulla vieta che un solo Professionista abbia più specializzazioni; ma non senza alcuna dimostrazione com'è ora.


Leonardo

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 18:30

Leo, sono d'accordo con te.

La mia non è paura di dimostrare la specializzazione ma che quest'ultima ci venga rivoltata contro. Come dicevo è un argomento delicato che necessita di buone e profonde considerazioni. Questo non vuol dire che non va affrontato, anzi, ma che sarebbe ora di affrontarlo sul serio.

Io sono relativamente giovane (mi considero ancora "un ragazzino!") e sono dispostissimo ad investire tempo ed energie per intraprendere un percorso formativo serio che mi possa portare ad un livello superiore di competenze e conoscenze certificate.

Personalmente, dal settembre prossimo, sto valutando seriamente di intraprendere un percorso di studi in ingengeria civile con la facoltà Uninettuno. Ho conosciuto persone che l'hanno frequentata, ho visto e mi sono informato sui docenti e sulla preparazione. E' una facoltà seria che consente a chi lavora di ampliare veramente le proprie competenze, non è un regala laurea.

Vorrei però non essere costretto a cambiare albo professionale per poter lavorare serenamente. Io sono un Geometra e mi piacerebbe rimanere tale.

Se si vuole intavolare un discorso in merito e creare qualcosa che ci consenta di avare delle risposte alle nostre proposte sono pronto a dare il mio contributo.

Mario

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 19:04

Salve



Io invece penso che la formazione non sia proprio tutta da scartare a priori, se vogliamo migliorarla dobbiamo partire dai piani alti ed anche da quelli europei.

Ricordiamoci che anche le altre categorie, non solo i geometri, sono obbligati alla formazione, per cui dobbiamo per forza andarci a sbattere con la testa, non se ne può fare a meno.

A me risulta che già qualche corso, seppur a pagamento, era coronato da un mini esame finale (anche se banale).

In definitiva ritengo che la formazione debba essere fatta, come ho già detto in precedenza, magari possiamo fare delle proposte per migliorarla e renderla più accettabile e dolce. (forse dolce è troppo diciamo meno amara).

Saluti cordiali

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 19:21

Io voglio invece deviare, consentitemelo.

Non voglio parlare di obblighi e imposizioni ma di mie esperienze relative alla formazione che ricordo ancora con grande piacere e che mi hanno arricchito non poco.

Il primo, nel lontano 1987, quando a Pistoia venne Pier Domenico Tani per un corso sulla Topografia Catastale.

In quelle ore passate insieme quet'omino esile impartì delle lezioni di buona tecnica, di professionalità e anche di vita non indifferenti.

Eravamo un piccolo manipolo di geometri ma ancor oggi, i più, ce lo ricordiamo con grande nostalgia.

L'altro evento che ricordo volentieri è quando ho tenuto il primo seminario di aggiornamento sulle riconfinazioni a Camerino; era il 28 Marzo 2008.

Il seminario, organizzato da Gianni detto Geoalfa, fu fatto in una sala di un albergo di Camerino con una capienza di 100 posti e dove invece erano stipate 200 persone provenienti dall'Abruzzo, dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Toscana, dalla Campania, dal Veneto e dal Friuli oltre ovviamente alle Marche.

Non c'erano ancora i crediti formativi ma negli occhi dei partecipanti c'era quella luce di chi fa tanta strada per confrontarsi e migliorare.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 19:31

E ti sembra di non aver parlato di obblighi e di imposizioni?

A me pare un "artificio retorico"! Se ricordi con tanto trasporto incontri in cui l'obbligo neppure si immaginava...

Leopard

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 19:48

Volevo solo risollevarvi un po' il morale con delle esperienze positive.

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 20:06

Ciao Carlo,

senza alcuna critica ma il mio discorso è diversamente incentrato.

Io da giovane professionista sento la necessità di una formazione che sia a passo con i tempi, mi rendo conto che molte delle critiche che ci vengono fatte dagli altri ordini sono condivisibili, dobbiamo impostare il discorso formativo in maniera più ampia e ben delineata.

La crisi economica attuale, il mercato, il lavoro, non ci consentono di avere una formazione così com'è pensata ora. C'è bisogno di essere certificati per poter operare. C'è bisogno di un corso di studi di livello superiore rispetto al nostro diploma, c'è bisogno di competenze ben definite.

Al momento abbiamo l'obbligo di formarci attraverso corsi o dai costi e le modalità di svolgimento che definire paradossali è poco, o da corsi o giornate farlocche che sono uno spreco di tempo, lavoro e denaro.

Il nostro campo operativo sta rischiando - per colpa nostra - di essere drasticamente ridimensionato. Ripeto, è un mio parere, appena lo Stato o la Comunità Europea deciderà di entrare in merito a questo, saremmo relegati a misuratori di cantiere o poco più.

Il CNG in questi anni ha fatto si, sbagliando, che si rimandasse la discussione invece di impostare e proporre una evoluzione della nostra categoria.

Gli aspetti umani dei vecchi corsi sono un qualcosa da preservare ma dobbiamo anche - e soprattutto - pensare ad una formazione che sia riconosciuta, ad una evoluzione delle nostre competenze, a far si che questa nostra nuova formazione possa permetterci di vederci riconosciuto e retribuito in maniera adeguata ciò che di nuovo abbiamo l'obbligo lavorativo e morale di apprendere.

La mia idea base è spingere affinchè si costituisca un corso di laurea che certifichi e amplifichi ciò che facciamo. Far si che grossi lavori da noi svolti siano certificato di competenza e qualità.

Non voglio ritrovarmi tra 10/15 anni a dover imparare un nuovo mestiere perchè la mia professione è morta e sepolta.

Il mondo è andato avanti e noi siamo fermi al '29 e a soli 5 anni di studio fatti dai 14 ai 19 anni.

Non è più tollerabile.

Cordialmente,

Mario

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MARIUS83

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 0 -  0 - Inviato: 08 Aprile 2015 alle ore 20:07

Grazie Carlo, fa sempre piacere.

Ma noi giovani, con l'aiuto fondamentale dei più esperti, dobbiamo far si che non ci sotterrino.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 09 Aprile 2015 alle ore 09:16

Ringrazio Carlo per il richiamo che sta a testimoniare un fatto verificato e non il solo, essenziale e che va al di fuori degli obblighi moderni che possono anche non far comprendere quello che di positivo in questi "corsi" - se ben curati possono far molto di più di quanto un corso universitario, se seguito con il solo scopo di acquisire il pezzo di carta, pezzo di carta che poi consentirà l'esercizio legale di una attività.

Se Marius83 me lo consente, vorrei apportare alcune precisazioni necessarie prendendo per base il suo pensiero, per non oltrepassare i limiti consentiti e non andare al di fuori del seminato ..

"MARIUS83" ha scritto:
....
1) Io da giovane professionista sento la necessità di una formazione che sia a passo con i tempi, ..., dobbiamo impostare il discorso formativo in maniera più ampia e ben delineata.

2) ... C'è bisogno di:

a) essere certificati per poter operare...

b) un corso di studi di livello superiore rispetto al nostro diploma,....

c) di competenze ben definite.

3) ...abbiamo l'obbligo di formarci attraverso corsi:

a) o dai costi e le modalità di svolgimento che definire paradossali è poco,

b) o da corsi o giornate farlocche che sono uno spreco di tempo, lavoro e denaro.

4) ...Il nostro campo operativo sta rischiando - per colpa nostra - di essere drasticamente ridimensionato.

5) ...Il CNG in questi anni ha fatto si, ..., che si rimandasse la discussione invece di impostare e proporre una evoluzione della nostra categoria.

6) .. Gli aspetti umani dei vecchi corsi sono un qualcosa da preservare ma dobbiamo anche - e soprattutto - pensare

a) ad una formazione che sia riconosciuta,

b) ad una evoluzione delle nostre competenze, ...

7) ..La mia idea base è

a) spingere affinchè si costituisca un corso di laurea che certifichi e amplifichi ciò che facciamo.

b) Far si che grossi lavori da noi svolti siano certificato di competenza e qualità.



Vedo che Marius ha perfettamente chiara la situazione che dimostra la sua competenza, che presumo non sia piovuta dal cielo, ma frutto di un orgoglio che la propria professione gli consente, ed a ragione.

1) Sono perfettamente d'accordo con questa tesi e da professionista serio, ognuno deve per proprio conto, senza essere obbligato a frequentare solo per l'ottenimento incontrollato dei fantomatici punteggi ...

2) Sono solidale, ma ...

a) fo notare che i Collegi in genere sono obbligati a seguire gli standard già fissati, che poi questi standard sono insufficienti o meno, se ne può discutere e trovarne la soluzione.

b) fo notare che, il tentativo è già stato fatto, ma per la scarsa affluenza ne è derivato un sonoro flop e non so se l'esperienza continua o meno...

c) fo notare che, le nostre competenze sono ben definite, tanto che di recente il CNGGL di recente ha pubblicizzato ed indirizzato a proporre i nostri pensieri in merito alla normazione UNI, ( e che reperite qui nelle RISORSE --> NORMATIVE ) in tutti i campi di nostra competenza, che a quanto mi risulta, fummo veramente in pochini a partecipare alla trattazione preventiva della proposta ora in vigore, nonostante ampi inviti fatti da me qui su GeoLIVE.org!

Se vuoi, puoi fare la ricerca dell'argomento, qui sul sito, e ti potrai documentare.

3) Anche qui sono perfettamente d'accordo, però quelli a cui siamo soliti assistere, secondo il mio modo di vedere non sono "Corsi", ma aggiornamenti.

4) Qui non sono d'accordo, perchè in base alla esperienza finora avuta, che mi ha portato a raggiungere la pensione, E che per mia fortuna sono riuscito a trasmettere a mio figlio, anche pure a fronte delle note difficoltà del momento, una buona preparazione scolastica ed una altrettanto buona autoformazione unita alla serietà professionale d'obbligo, consente di bazzicare il campo di battaglia, se così possiamo chiamarlo.

5) ... Ti ricordo che il CNGGL non è altro che il vertice di una piramide alla cui base ci siamo noi e, se noi nei momenti clou, (dove c'è sempre bisogno di nuove idee ed aiuto morale ) siamo costantemente assenti, non è corretto aspettarsi i miracoli ....

6) .. Non parlerei di aspetti umani dei vecchi corsi , ma di esperienza, perchè in passato, senza alcun obbligo scritto o legiferato, come sopra detto in moltissime realtà locali è stato già fatto!

Non rimane che proporre un adeguamento e miglioramento facendo abolire ciò che non va ed introducendo le necessarie migliorie!

7) ... Ma ciò è un sunto di quanto detto sopra e si potrà ottenere se con la presenza e costante indirizzo e conseguente controllo dei rappresentanti si può ottenere, e non solo delegare a rappresentarci, senza dare almeno il minimo indirizzo!

Spero di essere stato sufficientemente chiaro e non troppo noioso, quindi colgo l'occasione per porgere le mie migliori cordialità

Gianni detto geoalfa

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