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Autore Riconfinazioni di linee da aggiornamenti ante circolare 2/88

geoalfa
(GURU)

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11916

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Inviato: 01 Dicembre 2014 alle ore 09:31

Verifica di confini ante circolare 2/88 su fondi a dislivello

Premesso che alla base di questo argomento c’ è la GUIDA:
www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi...

CASO SPECIFICO:
da: www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pri...

Domanda:

Sono stato incaricato di procedere al riconfinamento di un lotto di terreno.
Più in particolare trattasi di una scarpata alta circa 10 metri con ai piedi un muro in calcestruzzo alto circa 5 metri, che divide due fondi.
Il mio incarico consiste nello stabilire, fondamentalmente, a chi appartiene la scarpata per poi procedere con un azione atta a farla mettere in sicurezza .….””

Primo frazionamento del 1970, successivo del 1975


[img]file:///C:\DOCUME~1\Gianni\IMPOST~1\Temp\msohtml1\01\clip_image002.jpg[/img]">[img]file:///C:\DOCUME~1\Gianni\IMPOST~1\Temp\msohtml1\01\clip_image004.jpg[/img]">.

Questa attività, mi consentirà di farmi una idea, ho già previsto di tornare in loco per integrare il rilievo con ulteriori punti, che potranno risultare utili.

In questa fase io debbo stabilire a chi appartenga una scarpata che, [/size]è già accettabile ottenere una precisione di 0,50 - 1 metro, per poter iniziare ai confinanti con cognizione di causa ( i miei clienti sono i proprietari del lotto A ).

Ho riportato il frazionamento del 1975 per ampliare la cognizione del lavoro che andrò a fare.

Si può comunque dire che il fabbricato rettangolare presente all'interno del lotto A ( Fraz. 1970 ) è ancora presente in loco, e sono convinto di ritrovare anche i punti di appoggio che vi segno in rosso nell'immagine che segue:



[img]file:///C:\DOCUME~1\Gianni\IMPOST~1\Temp\msohtml1\01\clip_image006.jpg[/img]">[img]file:///C:\DOCUME~1\Gianni\IMPOST~1\Temp\msohtml1\01\clip_image008.jpg[/img]">Per questo motivo i primi si possono ricostruire "fisicamente" con le misure riportate nell'atto stesso semplicemente come furono confinate.

Anche con una semplice rotella da 50 metri ed un buon mazzo di paline.

I secondi no.

Per ricostruire i secondi bisogna riferirsi alla mappa e ricostruire su quella di Impianto l'atto di aggiornamento.

Il tuo atto ricade in questi ultimi non autonomamente ricostruibili.

Come si può infatti pensare di ricostruire un Tipo appoggiato a linee rappresentanti le strade che dal 1970 ad oggi avranno subito sicuramente delle modifiche, anche per le normali lavorazioni di manutenzione?

Di certo, non si può andare in campagna e ritracciare quel lotto facendo riferimento solo ai confini della strada.

Una cosa importante in quell' atto c'è comunque.

Sono le misure del lotto.

La particella risultante dalla tua ricostruzione dovrà avere quelle misure.

Anche perché nel 1970[color=black], credo
quelle misure saranno scritte anche nell'atto di trasferimento e rappresentano la volontà delle parti.

Venendo alla procedura di ricostruzione, mi sembra che tu l'abbia abbastanza chiara:

- ricostruzione del frazionamento sulla base della mappa di Impianto,

- prelievo delle coordinate dei punti di appoggio possibilmente distribuiti intorno all'oggetto del rilievo,
- calcolo e sovrapposizione tra il SISTEMA MAPPA e il SISTEMA RILIEVO.

Un motivo per il quale è sempre difficile dare risposte esaustive e compiute in questa materia sono i dubbi rimanenti sullo stato dei luoghi.

Per esempio:

- cosa c'è su quella linea a nord dove tu hai segnato quei due cerchietti rossi?

Perché se ci fosse una materializzazione stabile è del tutto evidente che di questo andrebbe tenuto conto prima di fare qualsiasi altra considerazione.

Se, è vero come è vero, che i confini non individuabili della strada non è un elemento a cui affidarsi, lo potrebbe essere invece la materializzazione posta in quella posizione.


*****

Provvederai a rilevare quanti più punti possibile e visto che la zona la conosci bene, non essere "avaro"!

Cioè, documentati bene e soprattutto, come già sai, non tenere in alcun conto l'EM attuale Wegis! Ma ben altro.


*****

Con molta probabilità questa mattina, sul posto, avrai individuato i cippi lapidei che avranno sicuramente messo in sede di redazione del primo frazionamento ed eventualmente integrato nel secondo, spero ci farai sapere i dettagli, la vera essenza del tuo lavoro che stamattina hai verificato:

Poi, se avrai ritrovato i cippi originari, ti troverai al di là del guado!

Il resto poi, viene da sè....

*****

Immagino che intendi sovrapporre la mappa al rilievo nel CAD.

Se così è, questa sovrapposizione va bene, come dici tu, per farti una prima idea di come lo stato dei luoghi si riflette sulla mappa.

*****
Indico un piccolo passaggio che potrà essere sicuramente di aiuto:

In tema di fondi "a dislivello" la disciplina è prevista dall'art. 887 del c.c., e secondo la giurisprudenza di legittimità

“Il proprietario del fondo superiore è tenuto a costruire a proprie spese il muro di sostegno sul confine, quando tale costruzione si renda necessaria per contenere il franamento del terreno che arrechi pregiudizio al fondo inferiore, con la conseguenza che egli deve rispondere dei danni derivati a tale fondo per non avere provveduto tempestivamente ed efficacemente all'anzidetta costruzione, o per avere trascurato di mantenere in efficienza il muro preesistente;

A maggior ragione il principio della contribuzione alle spese stesse deve valere pure nell'ipotesi di proprietà comune” (Cassazione civile, sez. II, 05/05/2008, n. 11020).

Tale disciplina sulle spese relative al muro di confine:

"Non trova applicazione né quando la creazione di un dislivello "ex novo" sia opera del proprietario del fondo inferiore, incombendo su quest'ultimo, in tal caso, l'onere della realizzazione e manutenzione del muro di sostegno della scarpata da lui stesso creata, né qualora il muro sia stato costruito esclusivamente sul suolo di uno dei due fondi, superiore o inferiore, nel qual caso sussiste la proprietà esclusiva del muro in capo al proprietario del relativo fondo, né quando il muro sia stato costruito dal solo proprietario del fondo inferiore, di propria iniziativa, allo scopo di realizzare una struttura necessaria, o anche solo utile, per il proprio fondo, nel qual caso resta a suo carico, con l'onere della costruzione, anche quello della manutenzione del muro"

(Cassazione civile, sez. III, 11/06/2007, n. 13685).

Credo che ancora non ci sia stato detto tutto!

Oltre a quanto si legge nel vecchio post richiamato:

““ Son stato incaricato di procedere al riconfinamento di un lotto di terreno.
Più in particolare trattasi di una scarpata alta circa 10 metri con ai piedi un muro in calcestruzzo alto circa 5 metri, che divide due fondi.

L’ incarico consiste nello stabilire, fondamentalmente:

a chi appartiene la scarpata per poi procedere con un azione atta a farla mettere in sicurezza.….””

Cosa altro ancora c'è che dobbiamo sapere per inquadrare tutto?
perchè ritengo che:

- va bene verificare la corretta posizione del confine, ma poi scopriamo che molti anni fa

- sul confine è stato costruito in comune un muro alto qualche metro ....

- chi l'ha costruito questo muro?

- e quando?

- quando si costruiva, c'era o no il consenso e la partecipazione dell'altro confinante?

- e tante altre amenità che potrebbero esse inquadrate in un ambiente che esula dal rilievo per l'individuazione della posizione del vettore indicato nella mappa e negli elaborati tecnici ante 88 ....

Tante altre condizioni, che potrebbero essere utili senz'altro ad aiutare a svolgere appieno e con la consueta professionalità la mansione, ma soprattutto consentirà di trovare il vero orientamento al quale deve mirare la soluzione dei dubbi che assillano i proprietari confinanti, senza doversi necessariamente orientarsi verso una finalità che non risolverebbe il dubbio originario, se non ingigantirlo e distoglierlo dalla effettiva soluzione.


*****

Concordo e attendo anch'io che vengano chiariti questi dettagli.

Solo allora, si può essere più precisi nel darti un parere finalizzato alla probabile soluzione del problema



*****
Chiarimenti:

Andando per ordine, [/size] ritengo che il mio caso ricada nella fattispecie, riportata in color blu, che ho sottolineato :

"Tale disciplina sulle spese relative al muro di confine", non trova applicazione quando la creazione di un dislivello "ex novo" sia opera del proprietario del fondo inferiore, incombendo su quest'ultimo, in tal caso, l'onere della realizzazione e manutenzione del muro di sostegno della scarpata da lui stesso creata,"

1) Il muro in calcestruzzo in neretto, alto circa 5 metri tuttora esistente.

2) Ritengo sia stato costruito in comune tra il proprietario del fondo superiore e il proprietario del fondo inferiore.

Sopra questo muro, esisteva un'ulteriore muro in blocchetti di tufo alto circa 5 metri indicato in rosso che si ergeva fino a circa 90 cm più in su della quota del terreno dei miei clienti .

3) Ad oggi il muro in tufo non esiste più ed al suo posto esiste una scarpata molto ripida che parte dalla testa del muro in calcestruzzo fino alla quota del terreno dei miei clienti.


[img]file:///C:\DOCUME~1\Gianni\IMPOST~1\Temp\msohtml1\01\clip_image010.jpg[/img]">[color=windowtext; text-decoration: none...

Ora, ovviamente, prima di trarre conclusioni affrettate volevo innanzitutto capire:

4) dove inizia un confine e dove finisce l'altro, per poter intavolare un discorso con i confinanti che non ravvedono nessun pericolo di frana, contrariamente a quanto è lecito prevedere, anche se, dalla lettura dell'articolo scritto sopra, parrebbe quasi superfluo in quanto l'onere della ricostruzione spetta a chi ha creato il dislivello;

( Rimane sempre l'onere della prova - che ritengo molto difficile in mancanza di testimonianze certe - e comunque è necessaria sempre una prima fase di conciliazione e poi eventualmente un parere finale del giudice in causa ).
A detta dei miei clienti, tale muro in blocchetti di tufo fu demolito ad opera del proprietario del fondo inferiore, per poter fare delle opere con la promessa di essere poi ricostruito, promessa che non è stata potuta mantenere causa decesso.


****

Continuando la discussione in merito:

- sì alla necessità di conoscere la esatta posizione del confine, che rimane propedeutica, e non essenziale,

- ma meglio è assicurarsi la definitiva cognizione dello stato di possesso,

- ed eventualmente dei diritti e doveri che la costruzione del muro contenente il rilevato comporta al cliente proprietario del podere dominante

- e nel contempo dei diritti-doveri del proprietario del fondo sottostante la scarpata …..



****


Più che riconfinamento, l'oggetto della questione trattata, direi essere meglio inquadrabile!

Verifica di confini ante circolare 2 88 su fondi a dislivello


Chiariti i dubbi principali, si può senz’altro continuare a dirimere la matassa:


Per mio parere, la questione non dovrebbe interessare una ricostruzione di linee catastali, ma verificare lo stato dei luoghi, come questi si sono modificati nel tempo e con l'accordo tra chi.

Volendo e a scopo conoscitivo puoi anche fare una verifica tra lo stato catastale e lo stato di fatto ma credo rimarrà tale.

E’ notorio che la riconfinazione non è la semplice ricostruzione di una linea catastale ma un'indagine ben più complessa.

Qualcuno ha strumentalizzato queste parole creando degli slogan del tipo "Non credere a quello che ti dicono: riconfinare non è difficile ma è ecc. ecc.".

Non credo di aver mai detto che è difficile anche perché, secondo me, la parola ha poco senso in questo settore e porta con se grande soggettività.

E poi perché un professore a scuola una volta mi disse "E' difficile fare quello che non sai".

Niente di più vero.

La riconfinazione, come dicevo è un'attività certamente complessa e articolata che abbisogna di molte conoscenze.

Come vediamo in questo caso, è molto importante rifare la cronologia degli accadimenti ed accertare quali dei tanti diritti potrebbero essersi consolidati.

A quel punto se tra questi diritti consolidati e lo stato catastale ci fossero delle differenze si potrebbe ( ecco qui tornare utile l'indagine conoscitiva sugli stessi ) configurare l'ipotesi di correggere quest'ultimo.

Attraverso un atto bonario o attraverso una causa di usucapione.

Vale lo stesso discorso anche per quel muro disegnato in rosso.

Rifare la cronologia degli accadimenti:

- perché è stato demolito

- e da chi,

- le responsabilità e le conseguenze di questa demolizione.

Da notare e tenere in debito conto le due sentenze della Cassazione che potrebbero calzare al caso.


Da:

http://www.geolive.org/forum/pregeo-e-...

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vordcienpion, georox, geocinel, geoalfa.

Ultimo aggiornamento: 01 Dicembre 2014 alle ore 11:35
 
 

 

 

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