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Autore Cambio categoria, A4 A5 A6 quale causale

geoalfa
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Inviato: 21 Dicembre 2009 alle ore 17:16

Domanda:
Un cittadino ha ricevuto dal Comune un avviso con il quale lo invitano a rivedere la categoria di un piccolo fabbricato di categoria A5 in quanto, nella zona, questo è l'unico fabbricato censito A5 e che in ogni caso detta categoria non esiste più, quindi di portarlo almeno ad A4 perchè in disuso e privo dei requisiti dell' abitabilità.
Nella variazione catastale che causale utilizzare ?
inoltre, non essendo cambiato nulla rispetto a quella esitente in catasto, va allegata la planimetria ?

Risposta:
Ma non faresti prima a chiedere al diligente funzionario comunale da quando è iniziata e si è conclusa la revisione degli estimi che ha cambiato l'esistente quadro nazionale delle categorie?
Voi ne sapete qualche cosa?
E se non la revisione, quale legge è intervenuta?
E se non la legge o normativa similare, quale circolare, lettera-circolare, risoluzione, nota o "pizzino" ha stravolto il suddetto quadro?

****
Nella lettera cita "Ambito di applicazione delle attività di accertamento previste dell’articolo 1, comma 336, della legge 30 dicembre 2004, n. 311", secondo il quale il Comune segnala al catasto la situazione in oggetto e quest'ultimo, in caso il proprietario non adempia a quanto dovuto, procede d'ufficio accollando le spese al proprietario.

***
Il succitato comma si riferisce al caso in cui i progetti comunali siano difformi rispetto alle planimetrie ovvero se dalla data di denuncia della uiu siano state eseguite opere conosciute dal comune non riportate in catasto.
Supponiamo di si, che qualche opera (di rilevanza catastale) non abbia avuto riscontro in catasto.
Ebbene, da quando l'esecuzione di un opera edile-architettonica-sanitaria ... comporta automaticamente la variazione di categoria?
Trattasi forse di una ristrutturazione totale?
Ricordati che il confronto si deve fare con le unità tipo E SOPRATTUTTO NON CI SONO LEGGI E QUANT'ALTRO CHE ABBIANO ABOLITO LE
CATEGORIE A/4, A/5, A/6.
Fai una capatina in catasto ed informati.
Oddio, il rischio c'è.
Recentemente ho sentito, in una riunione interregionale, fior di funzionari catastali asserire, con sussiego, la scomparsa di tali categorie ma alla domanda: "dove è scritto?" il sussiego è sparito e sono rimasti in imbarazzato silenzio.

Nell'ufficio che frequento un comune ha inondato i possessori di abitazioni A/4 e A/5 di notifiche per le richiesta di cambio di categoria ( non è che forse forse c'entra l'ICI? ).
Ti garantisco che nell'80% dei casi è finita a pernacchie.

Una considerazione:
il catasto passa ai comuni (mi pare che sia stato pubblicato il decreto definitivo);
con i funzionari catastali, bene o male, ci si intende ma se i funzionari comunali si presentano così si impongono due riflessioni.
1. Sono ignoranti, fottono la gente, a noi ci conviene perchè ... la pagnotta è pagnotta;
2. Sono ignoranti, fottono la gente, a noi non ci conviene perchè dobbiamo proteggere il cliente e per proteggerlo dobbiamo conoscere la norma e sbatterla sopra il muso di codesti signori;
perdo la pagnotta ma guadagno dignità professionale.
Ciascuno di noi si iscriva alla categoria che gli è più consona, il mondo è grande e c'è posto per tutti.

****
Anonimo padovano colpisce ancora e da par suo centra il problema.
E' verissimo, nessuna legge, circolare, etc.. ha soppresso le categorie A/5 A/6 e tantomeno A/4 (quasi dimenticata da molti tecnici dell'A.d.T.). A riprova c'è la "recente" circolare n. 10/2005 che al paragrafo 7, oltre a fare un bel discorsetto introduttivo dei principi generali dell'estimo catastale e dell'attribuzione delle catagorie e classi, parla delle categorie A/5 ed A/6, decrivendo quando un'abitazione può configurarsi in tali fattispecie.
Da ciò si evince e deduce che tali categorie ESISTONO e possono essere attribuite e/o proposte!
Persolnalemte oltre che di catasto mi occupo anche di ricorsi in commissione tributaria (riclassamenti delle r.c.) e la circ. 10/2005 è tra la documentazione che mi porto sempre nella borsa e che estraggo (un pò come il coniglio dal cilindro) e faccio consultare ai giudici tributari per oppormi al dilagante libero arbitrio di taluni tecnici dell'A.d.T.
Consiglio di tenerla in considerazione anche in caso di accatastamento di fabbricato di abitazione ex rurale, è un appiglio in più in caso di edificio non collabente ma effettivamente privo di bagno (che non sia una latrina esterna) per proporre una categoria inferiore dell'A/4.

*******
Infatti nella citata Circolare 10/2005 - paragrafo 7, leggiamo:
"Per le tipologie residenziali quali le A/5 ed A/6 la qualificazione nella specifica categoria è essenzialmente dettata dall’assenza di un servizio igienico di uso esclusivo, ovvero presente, ma con accesso esterno dai vani abitabili.
La realizzazione del servizio igienico di uso esclusivo è motivo fondato per l’elevazione della categoria attuale in altra di maggiore pregio." pertanto ...
Visto quanto sopra credo che la cosa stia in questi termini:
1) se esistono immobili classificati in cat. A/5, A/6 (e credo anche a/4) finchè non subiscono variazioni tali da influire sulla rendita catastale possono rimanere tali;
2) nel momento in cui vengono modificati passano ad una categoria superiore secondo l'intervento eseguito 3) non è possibile presentare in alcun caso nuove unità e/o variazioni proponendo classamenti in A/5 e A/6.

La stramaledetta Circ. 5 del 14mar92 era legata alla allora prevista imminente ( ! ) revisione degli estimi:
niente revisione = niente circolare!
Il suo titolo era infatti: Revisione generale della qualificazione della classificazione e del classamento del N.C.E.U..
Ci sono stati altri interventi, miei e di altri, su questa circolare con esemplificazioni a supporto di questa tesi.
Chi vuole se li vada a cercare, chi non vuole continui a credere ad una circolare nata per la mai avvenuta revisione del 1992 e quindi morta.

Andiamo al classamento.
Le categorie A/4, A/5, A/6 continuano ad esserci;
L'esistenza o meno del servizio igienico dipende dalle unità tipo e ciò vale comune per comune;
l'A/5 di Trento è diversa dalla A/5 di Ragusa;
l'A/6 di Genova è diversa dalla A/6 di Trieste.
Quindi una A/5 (ad es. di PD) poteva avere fin dall'impianto il suo bravo servizio igienico; A/5 era ed A/5 rimane.
In conclusione non basta dire che una qualunque modifica faccia scattare il cambio di categoria;
bisogna vedere che modifica (che scoperta che ho fatto ...!)
Un'altra scoperta: le sopracitate uiu non sono figlie di un dio minore, di un bignami dell'estimo.
Sono figlie dell'Estimo al pari di tutte le altre categorie (se l'Estimo ha un significato...).
E tutto questo per quanto riguarda le VAR.

Le nuove costruzioni.
Certo, presentare oggi, come NC, una uiu in una di queste categorie sarebbe oltremodo ... fantasioso.
Ma in linea di principio, in linea estimale, non si può e non si deve escludere.
L'ufficio non può respingere una proposta del genere ma deve accettarla e poi variarla.

Divagazioni sul mito catastale che le personcine serie possono saltare.
Se devo dirla tutta non sarei intervenuto su questa questione, mi ha spinto una sorta di riflessione filosofica sulla potenza del mito.
Secondo alcuni autorevoli antropologi il mito piega la ragione perchè esso riscalda il cuore mentre la ragione riscalda un bel niente.
E l'uomo "ragiona" con il cuore e quindi .. e quindi le circolari morte hanno più fascino delle vive che non ne hanno proprio.
Mah! Valle a capire certe cose; per capire dovrei usare il cuore e non la mente ma sono un tecnico, uso la mente ( malata? ) e quindi sbaglio.
Zeus, Giove pluvio, Dio dei catastali, dove si annida il mistero?



DA:

www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi...

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furina; anonimo_padovano; stageo; numero; jema;

Ultimo aggiornamento: 02 Maggio 2013 alle ore 10:11
 
 

 

 

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