Gentilissimi, sono qui in veste di laico committente attualmente alla prese con preventivi di Professionisti a cui ho chiesto una prestazione di riconfinamento di un terreno agricolo. Trattasi di 7 punti da individuare stando alla mappa catastale, di cui uno ricadente in zona fittamente alberata e altri sei facilmente accessibili in zona appena periferica, che andranno a delimitare una proprietà di circa 6000 mq. Qual è l'ordine di grandezza di una parcella giusta?

Grazie a tutti per le risposte che potrete darmi.

Egregio Sig. Committente, vista la sua 'difficoltà' potrebbe in alternativa rivolgersi ad uno dei Collegi o Ordini professionali provinciali che potranno senza dubbio aiutarla.

Cordialmente



max

Caro laico committente.

Non è colpa sua se il messaggio che passa, spesso, dalla nostra categoria è di commercianti allo sbaraglio.

Ma, qualcuno di noi, compreso Max1, è qui anche per ricordarle e ricordare che noi non lo siamo.

Noi prestiamo opera intellettuale e mi faccia dire: non da poco.

Le riconfinazioni (o riconfinamenti) inoltre sono anche materia molto soggettiva.

Le do una indicazione importante per la qualità della prestazione che lei andrà a farsi fare.

Chieda a chi gliela esegue di farla secondo gli standard di qualità recentemente concertati tra il CNG e l'UNI.

Li può trovare sul sito del CNG.

Questo perché, a sua garanzia, sappia che queste prestazioni nel passato (lasciatemelo sperare) sono state fatte in maniera molto diversa.

Dalla semplice sovrapposizione tra una mappa di visura e lo stato dei luoghi fino ad una prestazione come Dio comanda e, come appunto le dicevo, riportata negli standard di qualità.

Cordialmente

Carlo Cinelli

Per il committente:

Quanto costa un'automobile con quattro ruote, un volente e due portiere?
Provi a darsi una risposta!

Sembra fuori luogo, ma ha delle rubuste analogie con la Sua.

Ogni pratica è un caso a se stante, presente delle peculiarità (o difficoltà) differenti, cui conseguono tempi ed impegno differente, con costi conseguenti.

Siete stati gentili e chiarissimi, domanda fuori luogo la mia, memore di un passato da P.IVA in cui senza un'idea di preventivo il cliente usciva dalla porta da dov'era entrato dopo due secondi (infatti poi l'ho dovuta chiudere...la P.IVA, non la porta per sequestrare i clienti ). Condivido l'astio per i colleghi "mercanti" delle rispettive categorie, di fatto oggi, almeno nel mio caso, sono quelli che lavorano.

Grazie comunque!

Può chiedere un preventivo allo stesso Suo tecnico che sta seguendo questa Sua stessa pratica:

www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/doc...

Concordando con gli illustri che mi hanno preceduto, aggiungo che per fortuna (almeno da queste parti) è ancora abbastanza radicata la moda del geometra di fiducia, al quale il cliente letteralmente si affida ciecamente, e solo ogni tanto capita l'originale di turno che prima di venire ha chiesto preventivi a tutti i professionisti della città, e va in giro col preventivo più basso per sbatterlo in faccia a qualche collega ed elemosinare un consistente sconto.

E si venne poi a scoprire che il preventivo de quo non comprendeva... con tutte le considerazioni del caso.



Inutile dire che a codesti soggetti non permetto nemmeno di raggiungere la porta: li accompagno io stesso.



Mordicchio.

Chiesto, non se ne occupa, incarichi di rilievo topografico li dà in outsourcing, dato che a ogni domanda che faccio rimanda il lavoro in corso di una settimana l'unico comportamento possibile è il bypass.


Noto un certo atteggiamento corporativo (termine che per me ha un'accezione positiva) che contraddistingue tutte le risposte, come se il mercato non esistesse, quasi quasi mi metto a studiare da geometra, nel mio settore gli "originali" sono il 99% della committenza!

sbagli committente,

una cosa sono quelli che partecipano generosamente e gratuitamente al fiorum, altra storia e tutto il resto.

Esatto

Se avessimo cognizione, lato professionisti e lato committenti, di cosa è il lavoro intellettuale, il mercato (nella sua peggiore eccezione) non dovrebbe esistere.

Invece purtroppo esiste e porta ad uno scadimento della qualità delle prestazioni con danni alla committenza inenarrabili.

E questo voi non lo capite.

Il mercato dovrebbe riguardare la stessa bottiglia di acqua, lo stesso cartone di latte, la stessa scatola di biscotti acquistati in due negozi diversi.

Non le prestazioni intellettuali che, per forza di cose, sono diverse una dall'altra.

Le riporto una cosa che diceva sempre il buon Funari:

"Se lei hai il figlio malato lo porta dal dottore competente che le prende 200 €. o lo porta dal dottore poco competente che le prende 50 €. ?"

Cordialmente

Carlo Cinelli

Totalmente d'accordo, ripeto, io ho dovuto chiudere bottega perchè non reggevo il mercato del mio settore, pieno di ciarlatani che "lavorano" per un piatto di lenticchie. L'apertura al liberissimissimo mercato per le professioni intellettuali è PURA FOLLIA IDEOLOGICA! (sia chiaro, qui chiedevo quale dovrebbe essere il prezzo giusto per una prestazione come quella accennata per avere un parametro di riferimento, non la parcella esatta, l'ordine di grandezza!!! In genere tendo a scegliere la fascia alta, ma mi piace sentire più campane, non mi piace invece essere preso per il naso da alcuni padreterni della squadra, esistono anche quelli)