Gentilissimi tutti,

sono un profano della materia, qui in veste di committente con dei dubbi sulla serietà del professionista selezionato, vorrei avere idea dei tempi tecnici necessari per accatastare in F2 un ex-fabbricato rurale collabente di circa 60 mq su due livelli, di cui uno seminterrato. Il professionista mi rimanda di settimana in settimana da ormai un mese, sono tempi congrui con la difficoltà di una pratica del genere? Io lavoro in una pubblica amministrazione, quindi fannullone a prescindere, eppure se impiegassi tanto a "macinare" una pratica di media complessità riceverei quantomeno un richiamo scritto.

Grazie per le informazioni che potrete darmi a riguardo.

Non avendo un'idea precisa dello status quo, per quanto mi riguarda 1 mese "può essere poco e può essere tanto".

L'accatastamento di un fabbricato ex rurale in F/2 (collabente) passa per 2 passaggi distinti:

1- aggiornamento archivio Catasto Terreni (Tipo Mappale)

2- aggiornamento archivio Catasto Fabbricati (Accatastamento "Docfa")

Per il punto 1 dò per scontato che il fabbricato sia già correttamente inserito in mappa, e dunque sia necessario un Tipo Mappale per Conferma oppure, al massimo, per ampliamenti di modesta entità. In entrambi i casi sono comunque tipologie di lavoro non complesse e abbastanza speditive.

Per il punto 2 la faccenda si fa più delicata. E' uscita una recente circolare che disciplina fortemente l'accatastabilità (perdonatemi il termine) in F/2. Assenza di contratti utenze, diffusi cedimenti strutturali, serve una relazioncina, delle foto... E ancora, c'è chi chiede la certificazione di inabitabilità del Comune... E qui occorre capire bene, perchè in giro ci sono situazioni particolarmente borderline che farebbero venire dubbi anche ai più "saggi". E dunque, potrebbe anche essere che il tuo Tecnico abbia voluto/dovuto preventivamente discutere la situazione con qualche capoccia dell'Agenzia.

Quello che molto spesso si tende a trascurare è invece il punto 0 (zero), ovvero la situazione catastale precedente degli immobili...

Se c'erano delle inesattezze, delle rettifiche di intestazione da fare, delle volture da recuperare... allora ti posso assicurare che l'evasione degli atti lato Ufficio può richiedere anche tempi biblici (2 settimane max solo per quello).

Insomma per il momento ritengo che il tuo Tecnico sia abbastanza "in linea", ma se dovesse allungare il brodo ancora per molto (un altro mese circa), inizierei a mettergli il pepe sul posteriore...

Mordicchio.

Aggiungo che al contrario i tempi lunghi tesimoniano la serietà del tuo geometra.

Un approssimativo potrebbe liquidare al tua pratica in pochi giorni: nesuna verifica, semplice conferma, trattandosi di F/2 un elaborato al 500, che pacchia per i paciugoni. Mentre per fare il lavoro come di deve è necessario verificarne la posizione e la dimensione, spesso si ottengono risultati conformi e si può procedere tranquilli, a volte, specialmente quando il fabbricato confina con altre proprietà possono saltar fuori problematica difficili da risolvere.

Gli accatastamenti di ex rurali possono nascondere insidie. Io punto sulla serietà del tuo tecnico.

Non sarebbe megli farsi spiegare quali sono i motivi del ritardo?

Per completezza di informazione è bene dire che in condizioni normali, ovvero se è tutto allineato, e non si incontrano ostacoli in fase di accettazione, in 3/4 giorni risolvi il tutto. Infine preciso che non è più necesaria la certificazione di inagibilità.

saluti

Grazie a tutti per le risposte, in particolare a Mordicchio per la dettagliata descrizione dell'iter possibile, il genere di risposta che mi aspettavo dal mio tecnico alla richiesta del perchè delle lungaggini. Per completezza c'è da dire che il fabbricato appariva già in mappale esistendo da 200 anni circa e che penso sia disabitato da almeno un secolo, quindi niente allacci, niente di niente, solo 4 mura (facciamo 3 e mezza) e un tetto colabrodo.

Ancora, sentitamente, GRAZIE!

Un'ultima domanda: l'ordine di grandezza della parcella per una prestazione di questo tipo dovrebbe aggirarsi attorno ai...

meno di 2.250,50 euro.

meno.

...e più di ______ euro.

più.

Il decreto legge c.d. "Cresci Italia" (decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2012 -supplemento ordinario n. 18-).
prescrive all'Articolo 9, 3º Comma:

3. Il compenso per le prestazioni professionali e' pattuito al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso, previamente resa nota al cliente anche in forma scritta se da questi richiesta, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. L'inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinare del professionista.

Mi sembra che, in quanto qui sopra scritto, vi sia la risposta completa ai tuoi quesiti:
il tecnico da te incaricato avrebbe dovuto così procedere.

Altre considerazioni ?
Ciao, buon lavoro.

...Salvatore nella tua risposta c'è dell'ironia o i 50 centesimi di euro hanno un senso?

mahhhh?

anche i cent hanno un senso. ricordi paperon de paperoni?

a forza di 50 cent si riscjhia di diventà milionari.