La risposta è un pò lunga ma spero possa esserti utile. Ciao Alberto
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GRUPPO A
La consistenza catastale delle unità immobiliari da accertarsi nelle categorie
del gruppo A del quadro generale si misura assumendo come elemento unitario
il vano utile.
Si considera come vano utile lo spazio chiuso da muri o pareti dal pavimento
al soffitto, avente generalmente luce diretta ed una superficie libera che, in
relazione alla categoria e classe di cui trattasi è stato stabilito come normale.
Per il computo della consistenza delle unità immobiliari da accertarsi nelle
categorie del gruppo A si devono distinguere i seguenti elementi:
a) vani principali (salone, galleria, camera o stanza, cucina);
b) accessori a servizio diretto: cioè gli elementi necessari al servizio od al
disimpegno delle parti principali (bagno, ripostiglio, ingresso, corridoio,
dispensa, veranda, nonché, in genere, i vani aventi superficie libera minore
di quella minima stabilita per il vano normale della categoria e classe;
c) accessori a servizio complementare: cioè gli elementi annessi ed integranti
la funzione delle parti principali ma non strettamente necessari per
l'utilizzazione di esse (soffitte, cantine, locali di sgombero);
d) dipendenze, e cioè:
1) aree e suoli liberi a servizio esclusivo dell'unità immobiliare o a servizio
comune di essa e di altre unità immobiliari (cortili, aie, giardini, terreni destinati
a giochi e ad altri esercizi sportivi, terrazze usufruibili cioè non di semplice
copertura, ecc.);
2) locali e costruzioni destinati ad usi speciali (tettoie aperte, portici, serre);
3) locali costruttivamente destinati al servizio comune dell'unità immobiliare
e di altre (bucatai, spanditoi, soffitte o cantine usate dai vari inquilini senza
stabili pareti divisorie degli spazi a ciascuno assegnati).
La consistenza catastale in vani utili si ottiene:
1) conteggiando separatamente e sommando:
a) come vani utili e per il loro numero effettivo i vani principali normali,
cioè quelli con superficie almeno uguale a quella minima normale stabilita
per il vano utile della categoria e classe;
b) come vano utile, la cucina - anche se di ampiezza inferiore a quella minima
predetta, se per la sua speciale destinazione è fornita degli impianti
consueti in quella categoria e classe;
c) come altri vani utili e frazioni di vani utili - sinteticamente apprezzati - la
eccedenza di superficie libera presentata eventualmente dai vani principali,
rispetto a quella massima del vano utile normale;
d) i vani accessori a servizio diretto esclusivo dei vani principali ed i vani
accessori a servizio complementare esclusivo, conguagliati a vani utili,
tenendo conto degli usi locali accertati per la categoria, ovvero, in mancanza
di usi locali, contando ogni vano accessorio a servizio diretto esclusivo
per 1/3 di vano utile ed ogni vano accessorio a servizio complementare
esclusivo per 1/4 di vano utile;
2) apportando al risultato del conteggio una aggiunta o detrazione nei limiti
del 10% per tener conto, sia di altri elementi della consistenza effettiva
(dipendenze) che - materialmente, o anche solo economicamente congiunti,
nella unità immobiliare, agli elementi già considerati - ne aumentano le utilità
ed i comodi, sia di utilità o svantaggi che siano particolari dell'unità
immobiliare rispetto alla maggior parte delle altre unità della medesima
categoria e classe ed influenti sul reddito lordo;
3) arrotondando, infine, il risultato del conteggio così eseguito al mezzo vano.
GRUPPO B
La consistenza catastale delle unità immobiliari da accertarsi nelle categorie
del gruppo B del quadro generale si misura assumendo come elemento unitario
il metro cubo e si computa:
1) determinando la consistenza effettiva in metri cubi con le norme consuete;
2) apportando ad essa un'aggiunta o detrazione, nei limiti del 10% quando
si verificano le circostanze di cui al punto 2) del paragrafo precedente;
3) arrotondando il risultato del conteggio così eseguito al metro cubo.
GRUPPO C
La consistenza catastale delle unità immobiliari da accertarsi nelle categorie
del gruppo C del quadro generale si misura assumendo come elemento unitario
il metro quadrato, e si computa determinando in primo luogo le superfici
interne (cioè quelle degli spazi compresi fra le pareti) degli ambienti -
principali ed accessori - che costituiscono l'unità immobiliare.
Dal computo sarà esclusa la superficie dei locali e delle aree che costituiscono
le dipendenze (cioè tettoie, cortili, giardini, ecc.), siano esse di uso
comune o siano di uso esclusivo dell'unità immobiliare considerata.
Si ottiene poi la consistenza catastale in metri quadrati:
1) Sommando:
a) la superficie utile degli ambienti principali;
b) la superficie utile degli ambienti accessori, trasformata, per la sola categoria
C/1 (negozi e botteghe), per moltiplicazione con il relativo coefficiente
di ragguaglio, in superficie utile equivalente principale;
2) apportando al risultato del conteggio una aggiunta o detrazione - nei
limiti ammessi - sia per tenere conto degli altri elementi della consistenza
effettiva - dipendenze - che nell'unità immobiliare sono uniti agli elementi
già considerati e ne aumentano le utilità ed i comodi, sia per tener conto di
utilità e svantaggi (particolari rapporti dimensionali, posizione d'angolo,
ecc.) che siano particolari della unità immobiliare rispetto alla maggior parte
delle altre unità della medesima categoria e classe ed influenti sul reddito;
3) arrotondando infine, il risultato del conteggio al metro quadrato.
I limiti ammessi per le aggiunte o per le detrazioni previste dal punto 2) al
risultato del conteggio indicato al punto 1), sono del 10 % per tutte le categorie
del gruppo C del quadro generale, tranne che per la categoria C/1
per la quale sono del 20%.
(da "Legge 11 agosto 1939, n. 1249 - Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del relativo reddito
e formazione del nuovo Catasto edilizio urbano")