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Autore Relazione Tecnica allegata all'atto di compravendita: problema

bonjovitalia

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05 Marzo 2015 alle ore 17:18

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 17:32

Buonasera

ho redatto relazione tecnica per vendita immobile da allegare all'atto dle notaio di compravendita.

Ho ben specificato che si trattava di edifico ex rurale.

Il compratore, presentando scia per lavori in comune, ha ricevuto la richiesta degli oneri verdi.

Mi imputa il fatto che non ho in alcun modo specificato che l'immobile ricade in zot agricola.

Avendo scritto ex rurale, non doveva di per se capire -ed io ho fatto bene il mio lavoro- che si tratta di edifici che sono sottoposti ad oneri di urbanizzazione una volta richiesti dei lavori su di essi?

Mi viene eccepito che l'accatastamento ha rilevanza fiscale. E che l'aver omesso che ricade in zot agricola...inficia la mia relazione



E' vero?

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Autore Risposta

vomisa

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Belluno

 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 18:14

Scusami, ma il fatto che sia ex-rurale non comporta automaticamente che sia in zona agricola. Centri storici e frazionali sono pieni di F.r. o ex f.r.

Saluti.

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 18:31

Salve

Ma cosa si doveva dichiarare o accertare attraverso la perizia??

Perchè se non specifichi questo, come si può rispondere al tuo quesito??



Saluti cordiali

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bonjovitalia

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05 Marzo 2015 alle ore 17:18

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 18:34

"vomisa" ha scritto:
Scusami, ma il fatto che sia ex-rurale non comporta automaticamente che sia in zona agricola. Centri storici e frazionali sono pieni di F.r. o ex f.r.

Saluti.



l'aver omesso che ricadesse in zot agricola...comporta quindi un errore?

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 19:05

Qui si apre un mondo. Quello rurale.

Il pagamento degli Oneri negli edifici in zona agricola scatta nel momento in cui vengono eseguiti dei lavori di ristrutturazione finalizzati al cambio di destinazione urbanistica oppure ad ottenere un immobile completamente differente da quello che c'era prima, oppure aumenti di volume e superficie lorda (che comunque sono sempre ormai vietati da vincolo di inedificabilità sulle zone agricole).

Il Comune adotta una tabella dove sono indicate le tariffe degli oneri per tipologia di intervento.

La tua relazione tecnica non può essere stata la causa della richiesta degli oneri da parte del Comune, casomai lo è stata la SCIA presentata.

Rimane forse il dubbio sulla mancata informazione che tu ed il Notaio forse avete trascurato che magari ha portato il finto tonto acquirente a protestare per esser cascato dalle nuvole.

Mi domando chi è stato però il tecnico incaricato che ha presentato la SCIA che ha sicuramente una parte di responsabilità proprio per non aver informato il proprietario che gli interventi che andava a eseguire richiedevano il pagamento degli oneri verdi. La proprietà secondo me non ha ancora presentato la SCIA perchè gli oneri, se dovuti, vengono autocalcolati dal tecnico e versati subito o entro circa trenta giorni dalla presentazione della SCIA, altrimenti c'è il recupero coattivo della somma da parte dell'amministrazione.

Se l'immobile è una abitazione anche se in zona agricola e su questa non si attua cambio di destinazione, benchè il soggetto non sia coltivatore diretto, e su questa si realizzano opere anche strutturali nella tipologia edilizia inferiore alla ristrutturazione urbanistica, senza ovviamente aumenti di superficie lorda o di volumetria, non sono dovuti oneri.

Saluti.

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bonjovitalia

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 19:12

E' evidente che gli oneri sono dovuti a seguito dei lavori che ha effettuato il nuovo proprietario.

Ciò che mi viene addebitato e il non averlo edotto circa la zona in cui l'immobile ricade (zot agricola).

Mi sono limitato a definirlo ex rurale, classificato a / 4 al catasto urbano - per deruralizzazione - a destianzione di prevalente civile abitazione.

Son tutte cose vere. Ma in effetti nulla ho detto della zot agricola. E proprio il fatto che li ricadesse ha comportato, a seguito di lavori di ampiamento, la richiesta di oneri.

Mi dicono che io devo garantire la rispondenza catastale ma anche urbanistica e che avendo taciuto sulla zot, ho fuorviato il cliente all'acquisto.

Cosa contraria al mio ruolo in un rogito.

E' ovvio che il compratore è un finto tonto, ma -purtroppo- mi sa che ho toppato.

Che ne dite?

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 19:18

Salve



A me risulta che quel tipo di perizia non sia ancora leggiferata, esiste solo un accordo (protocollo d'intesa) tra il Collegio notariato e collegio geometri, quindi salvo esplicita richiesta in sede di svolgimento del tuo incarico, ritengo che l'aver non menzionato sulla zona urbanistica non ti renda responsabile di qualche addebito.



Saluti cordiali

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bonjovitalia

» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

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05 Marzo 2015 alle ore 17:18

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 19:20

Beh. Lo so che non è legiferato. Ma i precedenti di prassi ci sono.

In una Rt devi dire tutto..

Che poi nel caso di specie non sia colpa mia non lo so.

Ma appigliarsi a dire che non c'è una legge che me lo impone mi pare rischioso.

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totonno
(GURU)
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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 19:23

C'è un pò di confusione in quello che dici.

Quando è stato accatastato all'urbano, l'immobile non è stato deruralizzato (non ne aveva bisogno). E' stato semplicemente iscritto all'urbano. Si tratta di immobile ex rurale perchè i soggetti hanno perso i requisiti di ruralità ma questo è ininfluente sul processo di deruralizzazione che questi soggetti non possono fare perchè la deruralizzazione la fa il coltivatore diretto sottraendo l'edificio alla coltivazione dei terreni. Il privato che vende una abitazione rurale la deve solo accatastare all'urbano ma non deve deruralizzarla perchè non ha bisogno di trasformarla in abitazione, lo è già che sia questa in territorio agricolo che in territorio urbanizzato. Ovviamente questo vale per gli immobili realizzati in epoca antica prima della riforma agraria credo del 1977.

Si può e si deve parlare di deruralizzazione quando si prende un fienile ex rurale e si trasforma in una abitazione, tanto per rendere l'idea, ma questa trasformazione urbanistica oggi non è quasi mai tollerata per la inedificabilità delle zone agricole che ormai oggi è diffusa, almeno in regione Toscana è così.



Sulle responsabilità nella relazione tecnica se tu hai scritto che l'immobile era deruralizzato per averlo iscritto al catasto urbano, questo in effetti può essere fuorviante e può aver indotto chi la legge e chi ha acquistato l'immobile, a considerare che sia stato affrontato un processo di deruralizzazione apposito sfociato nel pagamento degli oneri e nella "liberalizzazione" dell'immobile che in realtà non è mai avvenuta perchè non necessaria.

Saluti

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EFFEGI
f.g.

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 20:57

"bonjovitalia" ha scritto:
Beh. Lo so che non è legiferato. Ma i precedenti di prassi ci sono.

In una Rt devi dire tutto..

Che poi nel caso di specie non sia colpa mia non lo so.


Ma appigliarsi a dire che non c'è una legge che me lo impone mi pare rischioso.



Ciao bonjovitalia (accidenti è impegnativo scrivere il tuo nick) ti faccio una domanda:

Se l'acquirente deve procedere ad ampliare il suo fabbricato, vuol dire che unitamente al fabbricato ha comprato anche del terreno. Giusto?

Se è così vuol dire che al rogito notarile, è stato allegato obbligatoriamente, il certificato di destinazione urbanistica il quale attesta, senza ombra di dubbio, la destinazione urbanistica del terreno... se è così dormi sogni tranquilli.

Saluti cordiali.

EFFEGI

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bonjovitalia

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 21:24

Grazie a tutti.

Ho scritto che l'acquirente la compra per destinarla a prima casa.

Ho scritto che si tratta di unità immobiliare desitnata a civile abitazione

Ho scritto che risultanze catastali derivano da denuncia di nuovo accampionamento per deruralizzazione del 2004.

SI, è stato allegato il certificato di destinazione urbanistica. Ed è questo che mi lascia tranquillo.

Però ho effettivamente non scritto che ricadeva in zot agricola. Motivo per il quale sono stati chiesti oneri verdi.

Tutto lì, credo.

Mi dicono in sintesi che il catasto ha un profilo piu tributario, ma sull'urbanistico non scrivendo questa fondamentale cosa ho tratto in inganno il compratore.

Questa era la classica casa del contadino, classifica oggi come a/4 popolare.

Ho anche scritto che l'immobile per la sua provenienza dal rurale può dirsi con certezza che sia stato eretto prima del 67. Anche qua ho fuorviato?

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EFFEGI
f.g.

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Irpinia

 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 21:36

"bonjovitalia" ha scritto:
Grazie a tutti.

SI, è stato allegato il certificato di destinazione urbanistica. Ed è questo che mi lascia tranquillo.
...
...
Questa era la classica casa del contadino, classifica oggi come a/4 popolare.

Ho anche scritto che l'immobile per la sua provenienza dal rurale può dirsi con certezza che sia stato eretto prima del 67. Anche qua ho fuorviato?



Bhe quest'ultima dichiarazione sinceramente te la potevi risparmiare.

Non sei tu a dichiararlo, ma deve essere il proprietario. E se per ipotesi il fabbricato anche se vecchio è stato costruito nel 1970 (sempre vecchio è).

Ti sei fatto fare un'autocertificazione ai sensi dell'art. 47 DPR 445/2000 direttamente dal proprietario?

Oppure hai almeno verificato la data indicata nel DOCFA di "deruralizzazione" del fabbricato se oltre dalla data di perdità dei requisiti riporta nella relazione un qualche riferimento alla data di costruzione... e poi al comune hai verificato se questo fabbricato esiste nei loro annali?

Saluti

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bonjovitalia

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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 21:50

Perchè dici potevo risparmiarmela?

O meglio , capisco....ma hai finiti degli oneri che c'entra?



Comunque non ho fatto fare autocertificazione.

I riferimenti catastali contengono e spcificano una denuncia di nuovo accampionamento al catasto urbano per deruralizzazione, non vi sono planimetrie di riferimento.

Tale adempimento fu da me effettuato anni fa.

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totonno
(GURU)
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 0 -  0 - Inviato: 05 Marzo 2015 alle ore 23:02

Ho capito.

All'acquirente è stato dichiarato in relazione che la casa è stata deruralizzata con l'iscrizione al catasto. Il nuovl proprietario ha poi presentato una SCIA per ristrutturazione. Logico che sapendo che la deruralizzazione era già stata fatta egli non si aspettasse di pagarci gli oneri.

Classico.

Dovevi evitare di parlare di una deruralizzazione che non è stata mai fatta.

Saluti.

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bonjovitalia

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 0 -  0 - Inviato: 06 Marzo 2015 alle ore 00:03

Ragazzi e colleghi grazie.

Purtroppo quando arrivano certe richieste...ognuno mette in dubbio tutto perché si sente davvero nell'angolo.

Non nego che certe cose come le RT si fanno talvolta di routine, ma comunque sia ad oggi lo spot è la causa e la denuncia.

Orbene, le mie domande sono volutamente logorroiche proprio perché non son sicuro di nulla ormai.

Tornando al punto e poi non disturbo più...mi pare di capire che mi imputano di non aver scritto immobile in zot agricola. E da li, regolamento alla mano, nasce l'obbligo di oneri verdi.


Ciò che dico io è? Possibile che non si ricavi da altro nella relazione in base dagli elementi che vi ho scritto? Cioè, se non vi era zot agricola in cui ricadesse...oneri non erano dovuti?

Due, io ho scritto:che le risultanze catastali derivano da denuncia di nuovo accampionamento per deruralizzazione del 2004. Tu mi hai detto che ho detto una inesattezza. Come dovevo mettere precisamente. Correlato: il profilo catastale non attiene al profilo più fiscale sganciato dalla questione oneri e urbanistico? E pertanto come può uno essere fuorviato: se vado al catasto è ovvio che non parlo del profilo urbanistico.

Perché da ciò che emerge qui pare che abbia cannato due cose:

-la zot e -la deruralizzazione.

Confermi?

Grazie ancora.

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