"lupi" ha scritto:
Riprendo questo vecchio post nella speranza di sviscerare un problema quanto mai attuale vista la scadenza ormai prossima per i F.R. (30/06/2012).
GEOMANCONI coerentemente si era soffermato su un particolare:
"GEOMANCONI" ha scritto:
salve, avevo già letto la FAQ ed altri argomenti simili, ma mai sono arrivato con sicurezza alla conclusione circa i miei dubbi...
questa affermazione:
La sentenza precisa che gli immobili strumentali all'attività agricola sono rurali se sono oggettivamente adibiti a tale attività, a prescindere dalla circostanza che l'utilizzatore sia possessore anche dei terreni ove si esercita un'impresa agricola.
sembrerebbe confermare intanto che il requisito è del fabbricato e basta, ma non capisco poi in che modo se ne possa eventualmente dare la prova contraria:
mi spiego meglio, se costruisco io un fabbricato a deposito attrezzi e coltivo il fondo per passatempo tra un docfa e l'altro, quindi non per professione, non per lucro, e nemmeno lo affitto a persona che fa questo mestiere, PERO' effettivamente l'immobile è adibito a questo, cioè non è utilizzato come la classica casetta di campagna dove vai a fare le gite la domenica con gli amici ma solo per riporre zappe e pale...
IN QUESTO CASO:
1) è D10?
2) non paga l'ICI
mi piacerebbe anche che Bioffa chiarisca il suo intervento, per arrivare ad una soluzione condivisa che vada a formare una bella ed utile FAQ
Ma come spesso accade in perfetto stile italiano emergeva da bioffa69 l'interpretazione diversa data dall'Ufficio Prov.le dell'A.D.T. in cui opera (Brescia) a cui tutti i tecnici si sono adeguati e che in realtà è la stessa adottata dalla A.D.T. in cui normalmente io opero (Pordenone).
"bioffa69" ha scritto:
..se riesci ad allegarla, ti dico se e' quella che usiamo noi, e' un a/4, con l'intestazione come sopra ti ho scritto, dove l'imprenditore agricolo indica tutti i suio dati c.f. iscrizione camera di commercio p.iva e dichiara, come sopra, gli identificativi delle costruzioni a servizio dell'attivita' agricola.
Da noi e' obbligatorio presentarla, se vogliamo classare le unita' in D/10, se non esiste un utilizzatore imprenditore agricolo , non si classa in D/10.
Dirò di più. In questi giorni sono venuto a sapere che la coldiretti provinciale della mia zona sta facendo quintalate di ruralità relative a fabbricati strumentali ad attività agricola i cui proprietari o utilizzatori non sono imprenditori agricoli ma fanno tutt'altro, allegando l'opportuna autocertificazione allegata alla circolare 7/2007 dell'A.D.T. e tralasciando l'aspetto del reddito richiamato anche da bioffa69, vincolante per la ruralità stessa dall'A.D.T. di Brescia, da quella di Pordenone e probabilmente da molte altre.
l'A.D.T. di Pordenone, opportunamente interpellata, ribadisce la sua posizione restrittiva (volume d'affari derivante da attività agricola del soggetto prevalente, come da art.9 d.l. 557/1993) per il riconoscimento della ruralità il cui esame definitivo viene demandato a data successiva.
La coldiretti provinciale rimpalla il quesito fra varie figure fantomatiche che probabilmente per opportunità dicono di non conoscere a fondo il problema :cry: :cry: :cry: (ma allora come fanno a fare le pratiche alla gente? :cry: :cry: :cry: )
Quindi alcuni fanno in una maniera ed altri in un'altra con la differenza che alcuni pagheranno le tasse in una maniera ed altri in un'altra (beneficiando di una riduzione).
Il comma 3bis del d.l. 557/1993 art.9 effettivamente fa propendere alla conclusione sensata di GEOMANCONI ma lo spettro della falsa autodichiarazione che può sottoscrivere il proprietario o l'utilizzatore, avvalorato da una diversa interpretazione di molte A.D.T. (vedi bioffa69) può rivelarsi un'arma che può ritorcersi verso il professionista che ha seguito il tutto.
Qual'è quindi la corretta interpretazione?
Che ne sarà di quelli che hanno fatto in una maniera (magari che poi si rivelerà sbagliata)?
Credo sia opportuno, per quanto possibile, chiarire a questo punto definitivamente la questione.
Come sempre in questa repubblica delle banane da sesto mondo tutto deve essere complicato, ambiguo e soggetto ad interpretazioni contrastanti. In mezzo a questa marea putrida ci sguazzano sempre troppi soggetti che pensano solo a coltivare il proprio orticello godendo nel vedere gli altri affogare nel mare del caos legislativo.
VIVA L'ITALIA
lupi
ti quoto, perfettamente e... dal momento che i furbi si trovano in Italia direi