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Argomento: Variazione non influente sulla rendita

Autore Risposta

samsung

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 10:43

Mi sfugge chi è il soggetto dell'intervento di Geoalfa: non penso si riferisca a me, anche se la sequenza dei post lo farebbe pensare. Non mi riconosco come un provocatore.

Invece Bioffa ce l'ha decisamente con me.

La mia intenzione non era polemica, ma costruttiva.

MI sembra semplice: L'attuale legislazione è chiara su quando è necessario fare una variazione. Non vuoi accettare che la legge 78/2010 dica che la conformità è da intendersi secondo la normativa catastale, eliminando qualsiasi altra accezione. La circolare 2/2010 interviene proprio per chiarire questo e cioè che la conformità è da intendersi secondo la normativa catastale. Poi dice che, preso atto dei fraindentimenti che il termine "conformità" comunque comporterà, si rimuovono gli ostacoli a presentare le variazioni minime che la il fraintendimento della legge 78/2010 ha innescato. Per cui non è una questione di lingua italiana, ma di linguaggio catastale.

Ora posto che sia legittimo produrre una variazione per lo spostamento di una porta interna. ciò che veramente mi disorienta è il tuo continuare a sostenere senza se e senza ma che la conformità catastale di un immobile la si ha solo quando la scheda catastale è fotocopia del progetto che fotocopia a sua volta lo stato di fatto.

Non mi sembra di aver sparlato di nessuno, se puoi e se vuoi, possiamo tenere il discorso in modo civile, senza pretendeer con frasi tranchant di avere assolutamente ragione ?

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Salvatore_B.

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 11:05

"samsung" ha scritto:
Mi sfugge chi è il soggetto dell'intervento di Geoalfa: non penso si riferisca a me, anche se la sequenza dei post lo farebbe pensare. Non mi riconosco come un provocatore.

Invece Bioffa ce l'ha decisamente con me.

La mia intenzione non era polemica, ma costruttiva.

MI sembra semplice: L'attuale legislazione è chiara su quando è necessario fare una variazione. Non vuoi accettare che la legge 78/2010 dica che la conformità è da intendersi secondo la normativa catastale, eliminando qualsiasi altra accezione. La circolare 2/2010 interviene proprio per chiarire questo e cioè che la conformità è da intendersi secondo la normativa catastale. Poi dice che, preso atto dei fraindentimenti che il termine "conformità" comunque comporterà, si rimuovono gli ostacoli a presentare le variazioni minime che la il fraintendimento della legge 78/2010 ha innescato. Per cui non è una questione di lingua italiana, ma di linguaggio catastale.

Ora posto che sia legittimo produrre una variazione per lo spostamento di una porta interna. ciò che veramente mi disorienta è il tuo continuare a sostenere senza se e senza ma che la conformità catastale di un immobile la si ha solo quando la scheda catastale è fotocopia del progetto che fotocopia a sua volta lo stato di fatto.

Non mi sembra di aver sparlato di nessuno, se puoi e se vuoi, possiamo tenere il discorso in modo civile, senza pretendeer con frasi tranchant di avere assolutamente ragione ?



samsung: passa oltre, passa avanti,

il forum viene letto in diretta mondiale e chi vuole intendere ha libertà di intendere cosa sia fotocopia e cosa è conformità catastale di un immobile.

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 11:10

Salve



Io vedo sempre quel problema che ho già accennato, e cioè non c'è chiarezza legislativa precisa al 100%.

Se appliccassimo il concetto della non modifica della rendita catastale, sempre ed esclusivamente in ogni caso ed in ogni modo, saremo nel caos più totale.

Anche la mancanza di tre finestre su una facciata non modifica la rendita di una u.i. immobiliare, tuttavia in questo caso non sarebbe corretto dichiarare che esiste conformità catastale, urbanistica e giuridica.

Se un cliente viene da me come per il caso del quesito, il mio consiglio sarà di fare la variazione catastale, anche se il notaio fosse favorevole come no.

Se il notaio dice che non c'è bisogno di variazione catastale non sono certo io che mi oppongo, ma nemmemo rilascierò dichiarazioni a supporto di quanto sostiene il notaio.

Mi piace samsung per il suo linguaggio sempre pacato e chiarificatore.

Saluti cordiali a tutti

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samsung

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 11:11

Vedi Salvatore, quando chiedevo un ragionamento pacato, mi riferivo tutti gli interventi, bisognerebbe sforzarsi di mantenere un atteggiamento costruttivo e non dinamitardo.

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 11:16

"Salvatore_B." ha scritto:


samsung: passa oltre, passa avanti,

il forum viene letto in diretta mondiale e chi vuole intendere ha libertà di intendere cosa sia fotocopia e cosa è conformità catastale di un immobile.





Ciao Salvatore, stiamo facendo una discussione seria che merita tutte le considerazioni possibili, ed anche tutti i punti di vista, ovviamente sempre nel rispetto reciproco.

Saluti cordiali

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darave77
darave77

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 16:10

Innazitutto RINGRAZIO tutti quelli che hanno risposto;

come seconda cosa noto con molto rammarico che alla fine siamo tutti vittime di un sistema che prima fa le leggi e poi se le contraddice da solo;

assodato che informerò il cliente sulla possibilità di fare o non fare la variazione, con tutte le opzioni del caso (secondo me deve poterlo sapere che potrebbe decidere di non farla, altrimenti farei la figura di quello che gli vuole scucire altri soldi), e che opterò per fargli fare la variazione in modo da "legare l'asino dove vuole il padrone"......... se il proprietario decidesse di non procedere alla variazione (conscio delle conseguenze) che soluzione potrei (nel qual caso fossi io il geometra che in futuro farà la variazione) adottare per non far incappare il proprietario nella multa?

Conscio che questa domanda rimmarà tale, Grazie ancora per le risposte datemi finora e per le prossime eventuali.

darave77

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 16:38

"samsung" ha scritto:

MI sembra semplice: L'attuale legislazione è chiara su quando è necessario fare una variazione. ........... la legge 78/2010 dice che la conformità è da intendersi secondo la normativa catastale, eliminando qualsiasi altra accezione. La circolare 2/2010 interviene proprio per chiarire questo e cioè che la conformità è da intendersi secondo la normativa catastale. Poi dice che, preso atto dei fraindentimenti che il termine "conformità" comunque comporterà, si rimuovono gli ostacoli a presentare le variazioni minime che la il fraintendimento della legge 78/2010 ha innescato. Per cui non è una questione di lingua italiana, ma di linguaggio catastale.

Ora posto che sia legittimo produrre una variazione per lo spostamento di una porta interna. ciò che veramente mi disorienta è il tuo continuare a sostenere senza se e senza ma che la conformità catastale di un immobile la si ha solo quando la scheda catastale è fotocopia del progetto che fotocopia a sua volta lo stato di fatto.



Samsung, sono perfettamente in linea con te. Le variazioni che non comportano modifiche alla rendita possono essere tranquillamente non rappresentate in planimetria che sarà considerata sempre conforme alla normativa catastale. La circolare è questo che puntualizza, altrimenti non avrebbe alcun senso averla pubblicata. Il Notaio non deve chiedere la planimetria aggiornata, ma deve chiedere la indispensabile dichiarazione del tecnico che le varianti non rappresentate non modificano la rendita catastale e pertanto il bene risulta comunque conforme alla normativa catastale, ai sensi del decreto 78/2010 e alla circolare 2/2010. Questo perchè solo il tecnico incaricato in questo ha le conoscenze tecniche per poter distinguere se le opere intervengono o meno nel modificare il classamento del bene. Quindi il Notaio fa molto male a richiedere l'aggiornamento della planimetria, non considerando quello che prevede la normativa catastale.

Non solo. Decidere o consigliare il cliente nell'eseguire un DOCFA non richiesto dalla normativa ma dal Notaio comporta delle ricadute sul cliente che vanno messe in conto. Queste sono quelle che sorgono sempre quando si va a mettere in atti una pratica di variazione qualsiasi e sarebbero:

1_La rendita sarebbe proposta in atti, mentre magari quella precedente potrebbe essere definitiva.

2_L'ufficio può successivamente cambiare la rendita non ritenuta congrua.

3_Il cliente può incorrere in sanzioni per niente dovute qualora questi interventi siano stati eseguiti oltre un mese dalla iscrizione in atti della variazione presentata e non necessaria.

Secondo me quando ne esistano i presupposti non si può gravare il proprietario e il futuro acquirente di queste ripercussioni che nascono da una variazione che non è dovuta. Questo succede ogni qual volta si presenta un Docfa in cui si conferma la rendita e il classamento in atti. Quindi se dobbiamo essere coerenti come tecnici nei confronti anche della normativa, dovremmo confermare che la rendita cambia affinchè la nostra variazione presentata abbia un senso. Non ha invece senso presentare un docfa per solo conformità della planimetria allo stato dei luoghi lasciando inalterati il classamento e la rendita in atti del bene.


Saluti.

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 17:11

Antonio, il tuo discorso non fa una grinza, le ho pesate bene anch'io le due normative D.L. 78/2010 e successiva circolare 2/2010, tuttavia a conferma della chiarezza legislativa vorrei capire se sul territorio Italiano questa circolare 2/2010 viene completamente digerita dalle varie sedi provinciali.

Nel senso che se io presento una variazione es prospettica (quindi senza modifica di rendita catastale in atti), l'ufficio mi respinge la pratica?? Chiedo a tutti gli iscritti se hanno dati merito.

Perchè vedi la coerenza dell'applicazione delle norme deve essere l'ente controllore il primo ad applicarla, altrimenti sono solo parole e fumo al vento che si disperde.

A me vengono in mente certe pratiche corrette perchè avevo scritto due volte piano terra, oppure perchè avevo indicato male un'altezza nei piani, tutte variazioni che non hanno alcuna rilevanza catastale, ma regolarmente registrate dall'uffico. Se tu la vedi come coerenza questo da parte dell'ufficio, io no di certo.



Saluti cordiali

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 17:29

Stefano il concetto è molto semplice. Per il catasto tutto intero tu devi presentare una variazione ogni qualvolta esegui interventi che cambino il classamento e la rendita dell'immobile. Della serie: non ci presentate variazioni che non influiscono sulla rendita, questo lo dice la circolare. Questa circolare chiarisce e ribadisce che la conformità catastale ai sensi del DL 78/2010 c'è lo stesso. Le circolare non impedisce tuttavia di presentarla comunque per cui il catasto non può respingerla. Il problema o il rischio per il cliente è che si incorre poi nei provvedimenti e nell'attività di controllo del catasto per una variazione che non è magari necessaria, per la quale poi si rischia fortemente che la rendita venga aumentata d'ufficio perchè è forte l'intendimento che se tu mi hai presentato una variazione su lavori che non hanno influito sulla rendita avendo a disposizione una normativa che non te lo impone, in realtà tu abbia eseguito un classamento superficiale solo per accontantare il notaio e in realtà questi benedetti lavori abbiano invece influito sulla classe o sulla consistenza del bene e l'ufficio te li accerti. Io sinceramente quando ce ne sono i presupposti consiglio al cliente venditore di non eseguire il docfa, litigo con il Notaio e gli dichiaro sotto la mia responsabilità (come si fa anche contestualmente nella dichiarazione di fine lavori nelle pratiche edilizie) che l'immobile è conforme alla normativa catastale e che gli interventi eseguiti non influiscono sul classamento e sulla rendita.

Cosa succede se in una fine lavori viene dichiarato che le opere non influiscono sul classamento catastale di un bene per cui non si procede alla variazione e poi nella futura compravendita il tecnico incaricato, su sollecito del notaio fa la pratica per avere la conformità catastale che in realtà avrebbe già per dichiarazione del precedente tecnico ? Non credi che ci sia una difformità di dichiarazioni su un immobile che invece sarebbe stato tranquillamente conforme e quindi vendibile senza tutti questi procedimenti catastali confusionari solo per accontentare il Notaio fenomeno ?

Scusami ma devo aggiungere una cosa che ho saltato nel tuo intervento. Io parlo di opere interne edili eseguite sull'immobile. Se ci sono errori di redazione di planimetria in atti quella è un altra questione. Altrimenti parliamo di tutto e di più senza arrivare a nulla.


Saluti.

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 17:53

"totonno" ha scritto:
Le circolare non impedisce tuttavia di presentarla comunque per cui il catasto non può respingerla.


Saluti.



Caio Anto, la discussione si fa interessante, perchè quello che non volevo dire io l'hai detto tu sopra.

Da una parte mi si dice che gli interventi irrilevanti non devono essere censiti perchè non modificano la rendita in atti, però da un'altra parte posso comunque presentare dette variazioni catastali.

Antonio siamo al massimo dell'assurdità, è come dire che il fumo fa male è uccide (e c'è pure scritto sui pacchetti) però lo stato continua a vendere le sigarette lo stesso, ovviamente perchè ha un guadagno.

Antonio è da tantissimi anni che esiste questa norma sulle variazioni catastali che non influiscono sulla rendita che si possono anche omettere, e non è la circolare citata da geoalfa in precedenza (se la trovo la pubblico).

Non è una novità per me.

Saluti cordiali

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Salvatore_B.

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 18:03

"samsung" ha scritto:
Vedi Salvatore, quando chiedevo un ragionamento pacato, mi riferivo tutti gli interventi, bisognerebbe sforzarsi di mantenere un atteggiamento costruttivo e non dinamitardo.

dinamitardo io? se è così è solo colpa mia che non me ne accorgo. Però se vedi totonno dice che lotta contro queste idee di certi notai, e ne spiega i motivi.

"SIMBA964" ha scritto:
Ciao Salvatore, stiamo facendo una discussione seria che merita tutte le considerazioni possibili, ed anche tutti i punti di vista, ovviamente sempre nel rispetto reciproco.

Mai ho pensato che ogni discussione non è cosa seria e mai ho pensato a un rispetto non reciproco.

totonno, riprendo queste tue righe

"totonno" ha scritto:
Stefano il concetto è molto semplice. Per il catasto tutto intero tu devi presentare una variazione ogni qualvolta esegui interventi che cambino il classamento e la rendita dell'immobile. Della serie: non ci presentate variazioni che non influiscono sulla rendita, questo lo dice la circolare.


e ti faccio questo appunto, e non me ne volere, perché il discorso che asserisci credo debba essere integrato.

Secondo me la planimetria va presentata anche quando nell'insieme le piccole modifiche sono tante, anche se la loro "somma" non modifica la rendita..., fatto che non si può sapere a priori. Insomma, secondo me è compito e responsabilità del professionista asserire se va o non va presentata variazione.

Il caso di darave77 è la chiusura di una portafinestra e secondo me non va presentata variazione; farei tranquillamente una dichiarazione di responsabilità, senza pretendere nulla dal committente. Tengo conto che se darave ha hiuso una porta-finestra con regolare pratica comunale per me significa che il vano ha 1/8 di parete finestrata... (vedi capoverso a seguire).

Simba accennava al caso della chiusura di 3 finestre. Ebbene, se queste chiusure mi rendono i locali senza areazione e luce naturale, va presentata variazione perché si dovrebbe passare ad altra categoria o a classe inferiore.

In questa sede sono solo mie opinioni... ma le metterei tranquillamente per iscritto per un atto notarile, come fatto altre volte.

Concludo. Quello che spesso dico è questo: se un giorno al committente viene detto da qualcuno del partito del "punto 3/e della circolare", che quella pratica non era obbligatoria, che figura si fa? Il committente pensa solo ad avere i documenti a posto e nei limiti del possibile a non spendere nulla. Io sono il primo committente che per casa mia non intendo né fare un lavoro tecnico non dovuto, né pagare la presentazone.

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 18:12

Salvatore hai pensato bene a considerarla una discussione seria, sulle tre finestre mi hai frainteso ne sono rimaste comunque altre a soddisfare la luce e l'aria, quello che volevo esprimere era che se io ho un'interesse qualsiasi a fare comunque la variazione catastale il catasto difficcilmente me lo può impedire.

Sai perchè, perchè lui è il primo non coerente.

Saluti cordiali

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 18:12

Stefano. La pratica Docfa te la puoi presentare, nessuna norma te lo impedisce e siamo d'accordo, ma è sull'opportunità di farlo quando non è obbligatorio, è la questione. Al tuo cliente perchè gli devi far fare per forza un docfa quando non è obbligatorio? Facendo pure rischiare un eventuale e probabile accertamento con tutte le ripercussioni che questo comporta? Questo è il punto. Ripeto nessuno dice che il catasto non deve prenderla, altrimenti dovrebbe citare la norma che lo impedisce, che non c'è! Ma che ci sia una incongruenza quando si va a presentare un docfa in cui si dichiara che le opere non influiscono sulla rendita, perchè presentarla se c'è una normativa che ti consente di evitarla? Il catasto la prende, per forza, capirai sono tutti tributi che entrano e possibili sanzioni e accertamenti da notificare.

Saluti.

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Salvatore_B.

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 18:23

Simba sulle tre finestre non ho frainteso, ho allargato il discorso con l'esempio che ho scritto.

Ripeto: è il professionista che ha la responsabilità di valutare se variazione sì o variazione no. Da qesta decisione discende tutto il resto.

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darave77
darave77

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 0 -  0 - Inviato: 16 Ottobre 2014 alle ore 18:34

A fare una dichiarazione sulla regolarità del planimetria catastale non avrei nessun problema, tantopiù che in questa dichiarazione citerei tutte le norme, leggi, circolari ecc. ecc. che mi hanno permesso di evitare la pratica catastale e che mi pongono nella "correttezza del lavoro".

OK ....... abbiamo rabbonito il notaio, che convinto della bontà della procedura e tranquilizzato dal fatto che allegherebbe all'atto una mia dichiarazione firmata e timbrata decide di poter fare l'atto di vendita;

Chi mi assicura che l'atto venga seguito da me e non da un tecnico dell'acquirente, che, anche se informato della volontà di fare da parte mia "la dichiarazione di conformità", consiglia il suo cliente di volere la planimetria aggiornata?

E quì si tornebbe (io o il tecnico eventualmente incaricato) nel caso in cui in seguito alla variazione scatta la sanzione!!!! (con tutti gli strascichi che sono stati ampiamente e giustamente tirati in causa nelle discussioni precedenti)!!!!

Ribadisco ..... possibile che (in seguito all'emanazione del decreto e della circolare) in Catasto (anche ogni agenzia per suo conto) non abbiano pensato di poter inserire una "dicitura specifica" (che permetterebbe di fare il docfa nel momento in cui ho l'acquirente) nella quale far ricadere tali interventi, pagando solo i diritti di variazione senza incorrere in sanzioni?

Cordiali Saluti e ancora Grazie.

darave77

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