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Argomento: soppressione UI - quale esenzione?

Autore Risposta

AnMar

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 0 -  0 - Inviato: 25 Maggio 2015 alle ore 17:36

Caro Totonno,

io non sono incline alla protesta, men che meno se infondata. Nella fattispecie, ritengo che la stessa sia più che giustificata perchè non possono esserci iter diversi tra uffici uguali che espletano le medesime attività. Se è l'istanza l'iter corretto, essa deve essere l'unica via possibile per tutti gli uffici altrimenti ci troviamo (come in questo caso) ad avere un professionista che impiega un'ora ed un altro che impiega due giorni per risolvere la stessa problematica (come qualcuno ha già detto sopra) quindi io non mi lamento dell'ufficio di Milano che non accetta il docfa per la soppressione di duplicato ma delle altre che lo fanno.

Aggiungi che mentre "parlavo" con voi mi sono visto rifiutare altra pratica (per la quale ho chiesto lumi proprio qui) per la variazione da unità censita a bene comune censibile in quanto quest'ultima era rimasta in capo all'originario intestatario e con le vendite successive seppur veniva bene individuato e descritto citando anche il n. di scheda in atti, mai nessuno si era preoccupato di metterlo in comune alle unità che ne hanno diritto.

1° rifiuto - perchè avevo solo aggiornato e non compilato interamente l'elenco dei sub. (giù le orecchie e correggo).

2° rifiuto - "SE TRATTASI DI ERRORE DI INTESTAZIONE, PRESENTARE ISTANZA DI CORREZIONE ALL'UP DI MILANO CON ALLEGATO CONTRATTO. IL DOCFA E' UN DOCUMENTO TECNICO E ALL'UIU NON AVVIENE ALCUNA VARIAZIONE".

Istanza? bah!



Buona Salute a tutti

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 25 Maggio 2015 alle ore 17:46

Secondo me fate troppo i filosofi....non basta che i tecnici dall'altro lato, spesso colpiti da burocratite acuta, si inventano delle perle di saggezza catastale che è tutto dire....

Io onestamente non baderei a quale sia la procedura corretta, visto che nel paese di pulcinella ogni ufficio provinciale ragiona secondo le regole pregaribaldine, detto ciò, se dovessi sopprimere un duplicato, inoltrei sempre il docfa (finora nessuna opposizione)e se me lo rifiutassero, magari con motivazioni valide, non citando il pensiero del local-direttore, che una mattina si sveglia storto e legifera per il proprio orticello, quindi a questo punto, se mi conviene perder tempo, porterei avanti la battaglia, altrimenti istanza via pec e martellamento quoditiano per l'evasione.

SAluti

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 25 Maggio 2015 alle ore 17:47

Scusami, abbi pazienza, le intestazioni non si cambiano con i docfa. Cosa ti vai a lamentare con l'ufficio ?

Istanza, certamente si !

Se speri che che riesci a raggirare l'Agenzia sulle intestazioni, è logico che qualche volta perdi del tempo.

Accertati bene cosa puoi fare con il docfa e cosa con l'istanza.



Saluti

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 25 Maggio 2015 alle ore 17:58

Salve



Se lo sbaglio è dell'ufficio, l'ufficio deve sistemare la cosa, se passa il concetto che la devo sistemare io firmando qualche documento docfa siamo al ridicolo.

Se ripassa questo concetto anche con le intestazioni catastali sbagliate, allora facciamo tutte volture a rettifica e sistemiamo tutte le ditte, non vi pare??

Ah dimenticavo ma forse per le volture bisogna pagare i settanta euro vero?? O forse una procedura è favorita ad un'altra solo perchè non si pagano i tributi catastali??

Lo sbaglio l'hanno fatto loro e loro se lo sistemano, ovviamente con istanza di parte.

Non vedo altri concetti applicabili per il caso del quesito.

Ah, Roberto non si tratta di essere filosofi, sognatori o altro, è questione di far riconoscere ai burocrati catastali che hanno toppato.

Saluti

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AnMar

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 0 -  0 - Inviato: 25 Maggio 2015 alle ore 18:21

"totonno" ha scritto:
Scusami, abbi pazienza, le intestazioni non si cambiano con i docfa. Cosa ti vai a lamentare con l'ufficio ?

Istanza, certamente si !

Se speri che che riesci a raggirare l'Agenzia sulle intestazioni, è logico che qualche volta perdi del tempo.

Accertati bene cosa puoi fare con il docfa e cosa con l'istanza.



Saluti

Ho sbagliato, la variazione è da unità censita a BCNC (è un locale caldaia) l'errore è che è rimasta intestata al vecchio proprietario pur essendo citata negli atti successivi, inoltre fu acatastata come C/2. Io ho seguito l'esempio 7-C su geototus (che ringrazio) che mi sembrava lineare... approfondirò. Tu dici Istanza certamente si .......al limite io dico volture se proprio non vuoi accettare un docfa.



Comunque scusate dello sfogo, poi siccome siamo geometri (gente pratica) sicuramente conviene agire come dice roberto qui sopra e quando c'è tempo "battagliare" per nonn restare inermi.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 25 Maggio 2015 alle ore 18:44

Se la voltura è depositata in catasto ma mai registrata va fatta l'istanza.

Se la voltura non è mai stata presentata va depositata ora per allora e paghi 70 euro.

Non si può fare il docfa per aggiornare l'intestazione. Proprio come ti ha detto l'ufficio che non ti ha preso giustamente il docfa di un immobile intestato a una persona che si vuol trasformare in bene comune. Non che "al limite" si fa la voltura.... se proprio vogliono. Si fa o si registra la voltura.

Inutile battagliare o protestare per questo. Inoltre contrasti pure i tecnici che fanno giustamente le istanze quando ci vogliono. La battaglia qual è, quella di fare per forza l'istanza? C'è già la regola.

Scusa AnMar, non è che ce l'ho con te, che magari ti vuoi sfogare per un presunto torto subito o per nervosismo per una pratica respinta, ma le battaglie si fanno per le cause giuste.

Saluti.

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AnMar

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 0 -  0 - Inviato: 26 Maggio 2015 alle ore 09:20

Ma figurati, siamo qui per parlare e confrontarci.

E' lapalissiano che se ci fossero state le volture non evase avrei fatto direttamente l'istanza e di docfa non avremmo parlato; il problema è sempre lo stesso, anche in questo caso ci sono agenzie che accettano questo tipo di pratica quindi torniamo al punto; c'è un geom. tizio che chiede 15 atti di vendita, predispone 15 volture, si reca un paio di volte al catasto (se va bene) poi predispone un docfa per variare il bene comune da censibile a non e se chiede 1500 euro per questo lavoro, minimo gli danno dell'esoso. Il geom Caio nel giro di un paio d'ore predispone il docfa incriminato, viene registrato, chiede 500/600 euro per il lavoro e sarà ringraziato per velocità ed economia.

P.S. col telematico mi sembra si vada in peggio.....la discrezionalità scende da livello di ufficio a livellodi tecnico. Lo dimostra il mio messaggio qui sopra......se fossi stato ahimè più attento e avrei compilato bene l'elenco dei subalterni, il docfa sarebbe stato registrato al primo invio.



Secondo te c'è da riflettere o no?

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 26 Maggio 2015 alle ore 09:57

Ciao, Anmar.

Vedi, tu in pratica contesti il sistema in modo errato, secondo me. Il concetto che poni, in sostanza è questo: "siccome a parecchi tecnici colleghi con il docfa gli va bene e saltano dei passaggi risparmiando i tributi, perchè a me no ?"

Prova a riflettere, se a te avessero passato il docfa al posto della voltura di aggiornamento della intestazione, necessaria, avresti protestato, nonostante l'ufficio avesse sbagliato a metterlo in atti?

Vogliamo registrare meglio il meccanismo del sistema (che inserisce a volte in atti prastiche docfa al posto di istanze o volture), oppure fare solo i nostri interessi ?

Cerco di confrontarmi con te perchè anche io mi trovo a battagliare con l'ufficio, per nominativi errati o che non sono registrati bene in banca dati, provo con l'istanza e solitamente l'ufficio tende a farti rifare la voltura perchè così incassa. Sapessi che nervi. Il tentativo è anche fare il docfa, a volte riesce perchè sfugge, a volte no. Ma il rischio dobbiamo valutarlo. E il danno che si fa al cliente a volte è maggiore della rabbia che abbiamo quando ci respingono la pratica. A volte, passato del tempo, rifletto e penso: meno male che me l'hanno respinta quella pratica sbagliata dove è rimasto il nominativo precedente che poi avrebbe dovuto firmare il tipo mappale e il docfa quando non aveva più diritti sul bene.

Bisogna pensare che l'ufficio quando respinge le pratiche non lo fa per divertimento o perchè il funzionario è un burocrate sopraffino, ma ci sono dei motivi ben precisi per i quali non si può procedere in determinato modo. Io son convinto, in generale, che la burocrazia è data dalle troppe norme, spesso confuse e contraddittorie, non dai soggetti che la devono applicare e soprattutto interpretare.

Saluti.

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AnMar

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 0 -  0 - Inviato: 26 Maggio 2015 alle ore 11:57

Ciao Totonno,

mi dispiace ma non è affato come dici, anzi io sostengo l'esatto contrario. Dico che se è l'istanza (e mi ripeto) l'iter corretto allora deve essere così per tutti....già abbiamo pareri diversi da tecnici diversi nelle approvazioni, possiamo almeno avere la certezza dell'iter da seguire? Istanza, Docfa, Pizzino.....quello che vuoi ma per tutti. Almeno su questo possiamo avere bianco o nero? secondo me si.

Sul fatto che gli uffici non si divertano a respingere le pratiche sono daccordo con te. Tuttavia mi è accaduto più volte che al secondo o terzo rifiuto mi sono recato in ufficio ed hanno accettato la pratica così com'era; è accaduto sia con pregeo che con docfa, magari non si divertono ma un pò di superficialità forrse c'è e pesa su noi tecnici.



Comunque, questi discorsi sono triti e ritriti.



Domani ho appuntamento con un tecnico dell'ufficio per dirimere la questione, dopo la consulenza chiederò la sua opinione in merito a questi dicorsi.



Saluti.

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CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 26 Maggio 2015 alle ore 12:22

Il problema è che sta al reparto Docfa e registra le pratiche non si vuole prendere la responsabilità in merito alla soppressione delle U.I.U. con rendità. Il discorso cambia se viene presentata l'istanza, dove in molti casi l'ufficio inserisce un annotazione in visura propedeutica alla successiva soppressione dell'U.I.U. col Docfa.

saluti

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AnMar

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 0 -  0 - Inviato: 03 Giugno 2015 alle ore 12:37

Salve a tutti,

la novità è che ho risolto col docfa. Settimana scorsa, come avevo detto, ho incontrato il consulente dell'agenzia presso il polo catastale e mi ha spiegato che secondo lui, per risolvere questi casi tra l’altro diffusi, la procedura docfa è da preferire all’istanza in quanto con essa si avrà agli atti sia l’EP che l’elenco dei sub mentre con l’istanza ciò non avverrebbe. Quindi docfa per variazione, causale altre “costituzione bcnc”, soppressa e costituita a partita speciale bcnc, elaborato planimetrico, elenco dei sub, niente tributi…….registrato!!

Tuttavia in merito all’altro argomento, circa la non uniformità di “giudizio” tra i vari uffici territoriali, non è stato così esauriente….alle mie domande ha fatto “spallucce”.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 03 Giugno 2015 alle ore 17:21

A me sembra assurdo quello che hai fatto. Per due diversi motivi.

1_Hai cambiato intestazione a un bene con un docfa firmato dal soggetto diverso da quello indicato in visura.

2_Hai costituito un bene comune non censibile che se non trasformato e reso tale doveva rimanere un C2 come era in origine. Impossibile che un C2 possa diventare automaticamente un bene comune non censibile quando non ne ha i requisiti.

Io non so cosa ci sia stato scritto in atti, però il C2 aveva una scheda sua propria quindi nei trasferimenti è stata trasferita la quota parte di un bene censibile che viene intestato a più soggetti. Cosa ben diversa è il bene comune non censibile che non ha, oltretutto una scheda planimetrica propria.



Dovresti protestare ora con l'Agenzia che te l'ha erroneamente inserito in atti.



Saluti.

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AnMar

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 0 -  0 - Inviato: 04 Giugno 2015 alle ore 10:31

Probabilmente mi sono spiegato male nei post precedenti, riassumo comunque il tutto:
Il locale C2, così costituito all'origine, è il locale caldaia a servizio dell'intera palazzina. Esso fu accatastato, così come tutto il resto, in ditta al proprietario del terreno sul quale nacque la palazzina. Nei successivi atti di vendita tale unità è stata sempre citata nelle parti comuni (scale, androne etc.) con tanto di riferimento al n. di scheda (e data) con la quale fu introdotta in atti.

Stop per il momento, due domande:

1. E’ giusto che il locale caldaia a servizio di una palazzina di 12 appartamenti, e negli atti di trasferimento citato tra le parti comuni, sia censito quale unità autonoma e intestato ad un tizio che in quello stabile non possiede più nulla perché ha venduto tutto da trent’anni?
2. Di conseguenza, è corretto che un locale caldaia a servizio di una palazzina di 12 appartamenti, e negli atti di trasferimento citato tra le parti comuni, sia censito quale BCNC?

Rispondendo no alla prima e si alla seconda domanda (come ritengo sia giusto) ho due strade:

1. Compilare 12 volture attribuendo quote di proprietà di questo locale ad ognuno dei condomini dopodiché sopprimerlo e costituirlo come BCNC mettendolo a partita speciale senza intestati?
2. Variarlo direttamente così come ho fatto?

Forse una terza: fare le volture attribuendo delle quote di proprietà e lasciarlo C/2.

Basandomi su ciò che ho capito fin ora, la strada migliore (e non per risparmiare i diritti) mi sembra quella che ho seguito anche perché: in base a cosa attribuisco le quote in fase di voltura? I diritti sulle parti comuni sono proporzionali all’unità che ne ha diritto…….non è detto che siano 12 quote uguali.

P.S. chi ha detto che a firmare la variazione non è il soggetto che compare in visura?

Saluti a tutti

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snorky

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 0 -  0 - Inviato: 01 Aprile 2016 alle ore 12:12

riporto il mio caso...

ieri mi presento all'ufficio ed espongo il problema (immobile sub 3 creato d'ufficio dopo un allineamento mappe, con già in atti i sub 1 e 2 variati per divisione dall'intero)

con in mano l'istanza mi accingo a consegnarla e mi viene detto "no! così risparmi la marca da bollo! fai un docfa" (meno male che è mia abitudine apporla al'ultimo momento)

mo lo invio...

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