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Autore novità nel decreto "sblocca italia"

uccellino

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 0 -  0 - Inviato: 31 Agosto 2014 alle ore 11:44

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Autore Risposta

totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

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Firenze

 0 -  0 - Inviato: 31 Agosto 2014 alle ore 23:06

Dallo smartphone il sistema mi chiede di abbonarmi al corriere altrimenti non apre la pagina. Non credo sia il caso di spendere dei soldi per un pò di buon umore. Meglio acquistare un biglietto per uno spettacolo del Benigni vecchia maniera. Nano Nano!

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 01 Settembre 2014 alle ore 12:30

Ristrutturazioni: non si pagano più gli oneri per dividere l’appartamento
Lavori per gli immobili più veloci e con meno costi. Obbligatoria la presenza di un professionista (geometra, architetto, ingegnere). Nuove categorie urbanistiche
di Gino Pagliuca

Ristrutturazioni immobiliari più veloci e con meno costi. In attesa che con la legge di Stabilità il governo confermi anche per i prossimi anni i bonus fiscali sui lavori di manutenzione, il decreto presentato venerdì scorso, e noto per ora solo in bozza poiché ancora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale , prevede un iter più snello per alcune operazioni di riconversione degli immobili. La norma che appare destinata ad avere il maggiore impatto sui proprietari di casa è la possibilità di effettuare con una semplice comunicazione di inizio lavori «asseverata» da un professionista l’accorpamento di due o più appartamenti in uno o, al contrario, il frazionamento di un immobile grande in due o più unità.

L’accorpamento oggi è praticamente obbligatorio in tutti i casi in cui il proprietario abbia diritto su uno degli immobili all’esenzione dell’Imu perché si tratta di abitazione principale. Unendo le unità adiacenti l’esenzione si trasmette a tutto l’appartamento che si viene a realizzare. La suddivisione di unità immobiliari, invece, è un caso che si verifica sempre più frequente sugli immobili di grande dimensione, per riuscire a venderne una parte alleggerendo i costi di gestione. La bozza del decreto assimila accorpamento e frazionamento alla manutenzione straordinaria (e quindi alla procedura semplificata prevista per questa categoria di opere) alla sola condizione che non vi sia il cambio di destinazione degli immobili: in pratica non si può realizzare con iter facilitato l’accorpamento tra una casa e un ufficio o ricavare da un grande ufficio uno studio e una casa.

Le norme urbanistiche attuali prevedono invece che per effettuare accorpamenti e frazionamenti si debba ricorrere al permesso di costruire, che oltre ad avere tempi molto più lunghi consente ai comuni di chiedere gli oneri di costruzione (non previsti per la manutenzione straordinaria); inoltre con la procedura attuale il comune può effettuare verifiche sulla regolarità delle opere e bloccarle. Con la comunicazione inizio lavori il professionista si assume l’onere di garantire la regolarità del progetto e dopo l’invio i lavori possono iniziare. Anzi la comunicazione può essere inviata anche a lavori in corso o addirittura ultimati, pagando però una sanzione. A Milano per l’invio dopo l’avvio delle opere si pagano 86 euro, a opere finite si sale a 268 euro.

Il professionista

La presenza di un professionista abilitato (geometra, architetto, ingegnere) è obbligatoria in tutti i casi in cui i lavori da compiere non si configurino come semplici operazioni di manutenzione ordinaria. Il costo dell’intervento del professionista varia in funzione del valore dell’operazione e del contributo che egli dà alla sua realizzazione: può ad esempio occuparsi sola della redazione del progetto e della sua presentazione in comune o seguire anche i lavori e occuparsi del collaudo delle opere. È possibile dare solo cifre indicative sul costo della parcella perché i minimi tariffari dei professionisti sono stati aboliti; per un’operazione del valore di 50mila euro la redazione del progetto può costare orientativamente tra 1.700 e i 2.000 euro mentre seguire in toto i lavori comporta tra i 4.500 e i 5.400 euro; su 100mila euro il costo per il progetto lievita fino a 3.600 euro, quello per l’assistenza su tutte le fasi dei lavori arriva a 9.400.
Le categorie urbanistiche

Con il nuovo decreto si ridisegna quindi il quadro delle categorie urbanistiche; ne presentiamo un riassunto nella tabella; semplificando i termini della questione si può dire che con manutenzione ordinaria (nessun permesso da richiedere) si intendono tutte le operazioni che non incidono sull’aspetto esterno dell’immobile e che non modificano la pianta dell’interno: le operazioni ordinarie però (con l’eccezione dell’abbattimento delle barriere architettoniche e delle opere per la messa in sicurezza dell’immobile) non danno diritto al bonus ristrutturazioni. La manutenzione straordinaria (comunicazione asseverata al comune) si ha invece quando si modifica la pianta dell’immobile ma senza aumentare la superficie utile: un caso tipico è l’abbattimento di un tramezza per unire due camere: in un caso come questo il professionista serve a certificare che non si sta pregiudicando la stabilità della struttura dell’edificio; la ristrutturazione edilizia propriamente detta infine richiede il permesso di costruire e si ha in tutti i casi in cui si costruisce ex novo o si aumenta la volumetria di un immobile, anche con opere apparentemente minime, come la chiusura di un balcone con una veranda.

Il ruolo dei Comuni

La bozza di decreto contiene varie disposizioni tese a favorire il recupero dell’esistente per evitare il consumo di nuovo suolo, in particolare prevede la possibilità per i Comuni di ridurre del 20% il costo degli oneri di costruzione per le operazioni di recupero di immobili «dismessi o in via di dismissione», anche se poi bisognerà fare i conti con la fame di risorse delle amministrazioni municipali.
Del resto il compito del legislatore statale in materia urbanistica è complicato dal fatto che le Regioni hanno potestà normativa e anche i regolamenti comunali hanno ampi spazi di discrezionalità. Il decreto intende però mettere ordine su quest’ultimo aspetto indicando una serie di linee guida a cui i regolamenti comunali dovranno attenersi. E non si rimane sul generico: i nuovi regolamenti comunali dovranno ad esempio prevedere per tutti gli edifici non residenziali di nuova costruzione e di oltre 500 metri quadrati l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
31 agosto 2014 | 09:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA



http://www.corriere.it/economia/14_agosto_31/ristrutturazioni-non-si-pagano-piu-oneri-dividere-l-appartamento-58c96b30-30db-11e4-9629-425a3e33b602.shtml

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2014 alle ore 16:31

"... pubblicato il decreto legge12 settembre 2014, n. 133, Sblocca Italia ... "



http://www.geometra.info/sblocca-italia-in-gazzetta-le-novita-per-l-edilizia_news_x_24667.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_geometra_32_17_09_2014

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2014 alle ore 20:27

Lavori in casa senza interventi sulle parti strutturali. Lavori che cambiano le superfici interne ma non la volumetria complessiva della casa (manutenzione straordinaria)

Presentazione della Cil + dichiarazione di un tecnico abilitato che non si interviene sulle parti strutturali. La comunicazione è valida anche ai fini catastali e viene inoltrata dal Comune all’Agenzia del territorio. Meno documenti (non serve il progetto) e meno costi per il cittadino (non si pagano più gli oneri di accatastamento).



BHE QUESTA ME LA DOVETE SPIEGARE PROPRIO...........

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italiano
Mario Daverio

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Inviato: 17 Settembre 2014 alle ore 21:25

Messaggio oscurato dallo staff per uno o più dei seguenti motivi:
  1. Totalmente off-topic rispetto alla discussione
  2. Violazione dei Termini di utilizzo del servizio
  3. Richiesta delle Autorità competenti.
 
 

rubino
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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2014 alle ore 10:48

A parte il fatto che la prima riforma che dovrebbe fare il Governo consisterebbe nello scrivere le Leggi in maniera decente, è da ieri pomeriggio che sto cercando di capirci qualcosa (prima di dimenticarmene, grazie a italiano) il fatto nostro comincia con l'art. 17 di Renzi e leggiamolo nel corpo del testo coordinato con lo sloccaitalia del Decreto Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 - quello che cambia effettivamente - reperibile nel sito di Bosetti & Gatti:


www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/...

in pratica, SE HO CAPITO BENE, alcune variazioni dovrebbero essere eseguite d'ufficio O DAL COMUNE O DALL'AdE sulla base della CIL. Il problema è che non c'è scritto come avverrebbe, dal punto di vista catastale, l'aggiornamento, per esempio (seguono lcune riflessioni personali a voce alta):

quale planimetria entra in atti? Non certo con quella inviata al Comun,e che sicuramente non è compatibile con il formato catastale (vedi sospensioni per eccesso di particolari architettonici). Con quale planimetria redige l'atto il Notaio?

se cambia la consistenza - ancora da esprimere in vani - chi cambia la rendita? Il Comune? L'AdE? E come, d'ufficio senza alcun coinvolgimento del Contribuente, senza alcun sopralluogo ecc.?

chi paga i 50 euro? Sono esenti?

Una norma più confusa di così non si poteva scrivere (sperando che Largo Leopardi non abbia partecipato!)

Attendiamo l'inevitabile Circolare e (soprattutto) la conversione in Legge.

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2014 alle ore 11:32

Ed aggiungo, a voler pensar male,.... questo sarebbe l'incentivo al lavoro, alla cosidetta crescita ? Se sulle variazioni docfa,.."noi" campiamo,.( o quasi) Poi che fanno un doc.fa. ad uso e consumo degl'enti pubblici ? Mha !!!!..aaahh scusate, ora capisco è per incentivare il lavoro dell'amico/parente/affine del tecnico comunale,..magari con una bella convenzione con tecnici esterni (leggasi amici/parenti ed affini) o contratto del co.co.cò,...già, quando sono scemo a non averci pensato prima,.. scusate !!! E noi,..dico noi, dovremmo stare a guardare ?? Comunque è ancora tutto prematuro,..si sà che in Italia una Legge parte come A ed arriva come Z

5. Riguardo agli interventi di cui al comma 2, la comunicazione di inizio dei lavori è valida anche ai fini di cui all'articolo 17, primo comma, lettera b), del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, ed è tempestivamente inoltrata da parte dell'amministrazione comunale ai competenti uffici dell'Agenzia delle entrate.

Comunque ironie a parte, potrebbe anche trattarsi di semplice comunicazione, appunto,...poi sarà l'ade a scrivere al proprietario e chiederne la variazione catastale,... penso !!!

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2014 alle ore 12:07

Tempo fa, in una norma edile, spuntò un'articolo in cui si imponeva ai Direttori dei Lavori di comunicare al Catasto le nuove costruzioni e le variazioni apportate. Scoppiò il putiferio, qualcuno si rese conto che comunicazioni aventi valore di aggiornamento catastale, nella normativa catastale, non erano previste se non tutta la procedura di denuncia di nuove costruzioni e di variazione: diciamo che chi scrisse la norma era poco informato e che non se ne fece nulla tuttavia mi chiedo se quella non fosse stata la vigilia dell'abitudine attuale di scrivere queste cose spacciandole nell'interesse dei Cittadini ma, in realtà, per una prima pagina e l'apertura dei TG.

P.S.: avesse almeno torto anonimo!

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rossa

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2014 alle ore 18:57

E' solo una delle tante st.....te di questo governo che fa qualche ca...ta tanto per poter dire di aver fatto qualche cosa.

E' evidente che questi ministri/e (e loro strapagati consulenti) non sanno neppure cosa voglia dire "accatastare".

Per loro il "catasto" è unicamente un'entità finalizzata ad estorcere denaro ai cittadini.

E' penoso vedere come tanti italiani allocchi siano indotti dalle televisioni e dai giornaloni a credere alla barzelletta delle "semplificazioni".

Saluti.

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SIMBA964

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2014 alle ore 19:15

Salve



Quoto rossa, basta vedere il nome del decreto "sblocca italia", come se delle piccole agevolazioni in edlizia sbloccassero il gigante della crisi che esiste.

E' pura illusione, e mi dispiace per chi ci crede o si aspetta qualcosa.



Saluti cordiali

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2014 alle ore 19:48

Non voglio essere frainteso, e mi scuso per l'ot, ma quando ce vo,..ce vò !!! Ma ad essere baipartisan o superpartes, quando il governo belluscone creò il piano casa, tutti a gridare allo scandalo in quanto già si immaginavano chissà quante strane pretuberanze sarebbero comparse sui fabbricati,...quando poi alla fine è stato un mezzo fallimento, e non ha di certo aiutato la crescita...in quanto almeno nelle zone con molti vincoli è stato come presentare un "normalissimo progetto" senza alcuna corsia preferenziale, e molti committenti se ne son poi pentiti, in quanto per pochi metri quadri in più c'è stato un esborso uguale se non maggiore di un progetto completo, con tutti i problemi burocratici annessi - Ora com'è che non protesta nessuno, anzi tutti ad applaudire come tante scimmiette ammaestrate a poter fare solo dei piccoli lavori interni, che comunque si possono già fare anche adesso senza troppi intoppi ?? Sarà stato l'effetto narcotizzante degli 80 euri !!!

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italiano
Mario Daverio

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Inviato: 02 Ottobre 2014 alle ore 19:50

Messaggio oscurato dallo staff per uno o più dei seguenti motivi:
  1. Totalmente off-topic rispetto alla discussione
  2. Violazione dei Termini di utilizzo del servizio
  3. Richiesta delle Autorità competenti.
 
 

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(GURU)

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Italia Meridionale

 0 -  0 - Inviato: 30 Ottobre 2014 alle ore 18:11

oggi è stato approvato alla Camera: qualcuno sa se l'articolo è stato modificato?

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italiano
Mario Daverio

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05 Marzo 2012

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+41° 53' 46

Inviato: 07 Novembre 2014 alle ore 11:11

Messaggio oscurato dallo staff per uno o più dei seguenti motivi:
  1. Totalmente off-topic rispetto alla discussione
  2. Violazione dei Termini di utilizzo del servizio
  3. Richiesta delle Autorità competenti.
 
 

 

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