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Argomento: Manovra finanziaria del governo e catasto

Autore Risposta

rubino
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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2010 alle ore 09:41

Temo che quella dichiarazione di rispondenza allo stato di fatto si riferisca alla consistenza e non alla rispondenza metrica, se vogliamo ragionare da geometri, però vorrei spostare la discussione su aspetti meno tecnici. Ragioniamo da Cittadini della Repubblica Italiana. Tutti sappiamo cos'ha significato, per le casse municipali, l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, tutti sappiamo quanto sia sperequato l'attuale sistema fiscale sui fabbricati, tutti sappiamo che non è SOLO dalla caccia all'immobile non accatastato che si possono recupare soldi e dare un senso all'esistenza del Catasto. Quello che da cittadino mi aspetto dalla P.A. è la vera e sensata applicazione del principio di perequazione fiscale mediante l'applicazione del concetto di immobile correttamente censito, e non solo dal punto di vista metrico. Alcuni esempi: quante U.I.U. sono adibite a studi professionali e non sono A/10? Quante villette sono ancora A/3 per il semplice fatto che mancava la categoria corretta in quel Comune? Quante U.I.U. di centri storici di pregio sono state ristrutturate e cedute a caro prezzo ma risultano ancora A/5? Quanti negozi sono C/1? Quante villette sorgono dal deserto e non hanno uno straccio di corte che le faccia essere A/7 e non A/3?
Rispondenza allo stato di fatto significa che si dovrà tenere conto di questi aspetti nella dichiarazione di cui sopra o dobbiamo riferirla solo al calcolo della consistenza?
Ma torniamo alla vicenda delle planimetrie e della loro rispondenza metrica: anche in questo caso, sappiamo che bisogna tener conto dell'epoca storica in cui esse entrarono in atti catastali, i fatti li sappiamo tutti e non mi dilungo. Quante di esse sono correlate a dati numerici utili per misurare la consistenza secondo il sistema metrico decimale? Secondo me, la gran parte è ancora a livello di dichiarazione di parte del 1940, sul foglio millimetrato acquistato dal tabaccaio su cui l'allora suddito del Regno D'Italia indicò, schematicamente, i vani di cui era dotata la sua casa: la rispondenza metrica era un optional. Leggevo la discussione e pensavo che è giusto, fra Geometri, discutere di questi temi; tuttavia, mi sono chiesto se la qualità metrica è un concetto che, in questo momento e con questo Catasto, è condiviso o è possibile applicare solo ad alcune U.I.U. e ad altre no e se questo coincide con il principio della perequazione e dell'uguaglianza dei Cittadini, soprattutto davanti allo sportello fiscale.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2010 alle ore 10:02

"leo" ha scritto:
.....Allora la domanda che mi pare ovvia è la seguente:
Con quale tolleranza le planimetrie potranno essere "dichiarate conformi allo stato di fatto", così come esige il comma 14 dell'art. 19 di cui si discute in questo post?

Se qualcuno, ai vertici, si preoccupasse di tenere le fila delle leggi, leggine, decreti, circolari, norme in genere e perfino "consigli" amichevoli o meno, penso che il legame fra vettoriale e tolleranza più contenuta, nonché le possibilità di fissare valori certi della stessa, sarebbero balzati all'occhio...



"rubino" ha scritto:
.....
Però, vorrei spostare la discussione su aspetti meno tecnici.
Ragioniamo da Cittadini della Repubblica Italiana.
Tutti sappiamo cos'ha significato, per le casse municipali, l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, tutti sappiamo quanto sia sperequato l'attuale sistema fiscale sui fabbricati, tutti sappiamo che non è SOLO dalla caccia all'immobile non accatastato che si possono recuperare soldi e dare un senso all'esistenza del Catasto.
Quello che da cittadino mi aspetto dalla P.A. è la vera e sensata applicazione del principio di perequazione fiscale mediante l'applicazione del concetto di immobile correttamente censito.
Alcuni esempi: quante U.I.U. sono adibite a studi professionali e non sono A/10? Quante villette sono ancora A/3 per il semplice fatto che mancava la categoria corretta in quel Comune?
Quante U.I.U. di centri storici di pregio sono state ristrutturate e cedute a caro prezzo ma risultano ancora A/5?
Quanti negozi sono C/1? Quante villette sorgono, in mappa, dal deserto e non hanno uno straccio di corte che le faccia essere A/7 e non A/3?
Rispondenza allo stato di fatto significa che si dovrà tenere conto di questi aspetti nella dichiarazione di cui sopra?
Ma torniamo alla vicenda delle planimetrie e della rispondenza metrica: anche in questo caso, sappiamo che bisogna tener conto dell'epoca storica in cui esse entrarono in atti catastali: i fatti li sappiamo tutti e non mi dilungo.
Quante di esse sono correlate a dati numerici utili per misurare la consistenza secondo il sistema metrico decimale?
Secondo me, la stragrande maggioranza è ancora a livello di dichiarazione di parte del 1940, sul foglio millimetrato acquistato dal tabaccaio.
Ha senso, in questo forum, discutere di tolleranze e qualità metrica ma senza perdere di vista che questi principi devono coesistere e trovare la vera valenza in un altro Catasto.
Questo che abbiamo è troppo sperequato, la carenza dell'informazione metrica è, purtroppo, l'ultimo dei tanti problemi.



quoto entrambi gli amici Leonardo e Rocco e vorrei puntualizzare una cosa:

non vi sembra che per la fretta di racimolare qualche spicciolo, qui ci vogliono far salire su qualsiasi treno, senza distinguere , volutamente, la qualità?
la differenza che c'è tra un treno merci ed un frecciarossa, ai nostri ... non interessa, purché si salga su un treno !

o no?

cordialità

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2010 alle ore 10:15

E' così: da un bel pò di anni si tira in ballo il Catasto per racimolare soldi senza un progetto organico di riforma, agendo come quello che pretende di cambiare le gomme ad un'automobile in movimento.
Ad un solo Presidente del Consiglio sentii dire che prima di intervenire sui tributi locali bisognava riformare il Catasto: il guaio fu che non fece nè l'una nè l'altra cosa.

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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2010 alle ore 11:27

"rubino" ha scritto:

comma 10
trascorso invano il termine del 31/12/2010, l'AdT attribuisce ed iscrive transitoriamente una rendita presunta...



Ecco a cosa è veramente interessato lo Stato
Alla rendita, e conseguentemente alle tasse

E il patrimonio tecnico-geometrico?
La prossima domanda per favore 8)

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2010 alle ore 16:08

Gianni ha spiegato con parole sue il problema che mi pareva di aver sollevato: ci tocca sempre salire su qualsiasi treno, prescindendo dalla qualità.

Rocco, invece, ha ampliato enormemente il discorso. E mi sta molto bene!
Ragionando da Cittadino della R.I.

Come geometra, invece, gli aspetti tecnici hanno un certo peso; e mi riferisco alla buona intuizione di Carlo Cinelli, che mi pare sia poi passata inosservata; oppure, più precisamente, Rocco sembra escluderla a priori: Carlo auspica una specie di probatorietà in un parallelo col DPR 650/72, mentre Rocco ritiene che la rispondenza allo stato di fatto si riferisca alla consistenza, escludendo espressamente le misure (a maggior ragione i particolari come le forature, che tradizionalmente non hanno interesse catastale).

Considerato che a tutt'oggi è possibile ottenere dall'Ufficio la certificazione che un nuovo stato di fatto non richiede la presentazione di alcuna variazione, in quanto non varia la consistenza, Rocco ha certamente ottimi argomenti. Ma l'idea di Carlo è interessante, puntando alla qualità.
Le considerazioni che ho fatto prima, vanno tutte nella direzione auspicata da lui, perché se parliamo soltanto di consistenza, coi poligoni ce n'è d'avanzo.

Fermo restando che il Cittadino di cui sopra rischia di faticare non poco ad assicurare la rispondenza senza rivolgersi ad un Tecnico: sai che gli frega al chirurgo o al fruttivendolo degli accessori diretti comunicanti o non comunicanti e così via?

La Circolare 4/09, ribadendo (troppo acriticamente) le vecchie direttive e aggiungendo nuove pretese, specifica l'obbligo di rappresentare elementi e descrizioni facilmente adattabili all'idea di Carlo. Perché rinunciare?

Naturalmente (e riprendo la giusta preoccupazione di Lucanto) per una precisa e omogenea individuazione della tolleranza ci sarebbe bisogno di presentare ex novo ogni planimetria che in atti oggi è mancante o "fantasiosa".
Ma è anche possibile studiare tre livelli di tolleranza distinti per planimetrie fatte a manoni, raster e vettoriali, evitando così l'obbligo di presentazione per tutte quelle che, ai tempi della presentazione, erano in regola.

Chi invece aveva "fatto il furbo", non mi pare scandaloso che oggi sia chiamato a ravvedersi. Mentre per le planimetrie mancanti, mi meraviglia di più che qualche Notaio non richieda insistentemente la loro presentazione...

STOP.

Qui mi fermo con i particolari. Perché cadiamo nella solita trappola: la tentazione di redigere l'elenco delle lacune normative.

Ma IL problema è proprio che la dovizia di lacune (di cui Rocco ha accennato un significativo, ma incompleto elenco) imporrebbe il Testo Unico sul Catasto. O comunque la decenza di emanare ogni nuova norma in linea con aspettative di carattere generale, da discutere con efficaci organismi di categoria.

Altrimenti ogni volta saremo a dire: "è un'altra occasione sprecata".

Buona domenica sera.

Leonardo

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 07 Giugno 2010 alle ore 07:47

"Leo" ha scritto:
..... Perché cadiamo nella solita trappola:
la tentazione di redigere l'elenco delle lacune normative.

Ma IL problema è proprio che la dovizia di lacune ..... imporrebbe il Testo Unico sul Catasto.
O comunque la decenza di emanare ogni nuova norma in linea con aspettative di carattere generale, da discutere con efficaci organismi di categoria.

Altrimenti ogni volta saremo a dire: "è un'altra occasione sprecata".
.......



Leo, ti ri-quoto!
e mi soffermo sui tuoi ultimi passaggi:
perché non tentare di redigerlo questo elenco, ..... che quasi ti fa ribrezzo ?

e se da questo poi, potrà nascere il Testo Unico del Catasto, magari diviso in due branchie ( tanto da non re-introdurre un testo unico dei sogni che ci porterebbe a avere solo sogni ) uno per il CT ed un altro per il CU, non ci vedo che bene.

sì va bene la democratica discussione con gli efficaci organismi di categoria.... non come è stato fatto negli ultimi anni per PreGeo10 !!!!!

che di occasioni sprecate ne ha collezionate a josa!

buona settimana e cordialità

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 07 Giugno 2010 alle ore 10:27

Mi sembra che la discussione sia un poco divergente e su due piani.
Gli aspetti tecnici e quelli politici.
Su quelli politici penso che chi ha seguito le ultime vicende non possa che trarre delle deduzioni molto vicine a quelle di Rocco.
Ma a me interessano soprattutto gli aspetti tecnici e qui non sono per niente d'accordo né con Rocco e neanche con le preoccupazioni di Ermanno, ma sono in grande sintonia con quelle di Leo.
Non sono d'accordo né con Rocco né con Ermanno perché chi ha un pò di frequentazione dei notai sa come andranno a finire certe cose.
I notai, che sono garanti dell'atto (e quì si parla di nullità), ci chiederanno loro di prenderci delle responsabilità attraverso le nostre relazioni tecniche e forse con nuove dichiarazioni tecniche da allegare all'atto come auspicato da Ermanno.
Non si accontenteranno, Rocco, di una conformità di consistenza ma vorranno che noi dichiariamo la conformità metrica dello stato di fatto alla planimetria in atti.
E quì vengono fuori le giuste preoccupazioni di Leo.
Con quale tolleranza?

Secondo me, se questo articolo sarà scritto in un certo modo (ricordiamoci che deve passare ancora al vaglio del parlamento), sarà un vero cambiamento epocale.
Parola troppo abusata negli ultimi tempi, per cazzate tipo Pregeo 10.
Che per ora è stato un cambiamento epocale solo per la rottura di balle in più.

Cordialmente
Carlo Cinelli

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GEOMANCONI

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 0 -  0 - Inviato: 11 Giugno 2010 alle ore 13:11

Scusate se riprendo l'argomento per cercare conferme (che x me e credo x tutti sarebbero ben liete):

ho capito bene che se la manovra non subisce modifiche gli accatastamenti slittano al 31/12/2010?...

sarebbe una bella boccata d'ossigeno! :oops:

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 12 Giugno 2010 alle ore 10:22

Ho capito bene...? È sempre un ottimo incipit, trattandosi di norme che, anche nella loro forma definitiva, subiranno sempre interpretazioni quando addirittura non le richiederanno necessariamente.

Io ho capito qualcosa di simile, ma con l'incertezza sul "cosa succederà se non". Perché l'Agenzia, in caso di mancato adempimento, dovrebbe provvedere ad una semplice iscrizione di rendita presunta prodotta anche mediante convenzioni con Ordini e Collegi.

Nulla da eccepire sull'idea in sé, che sembra pure rinunciare definitivamente alle velleità di surroga, ma l'Agenzia non ce la farà autonomamente e le convenzioni richiedono molto tempo per partire e ancor più per compiersi.
Da ciò mi pare di poter immaginare che l'ipotesi che tutto diventi una nuvoletta di fumo è piuttosto consistente. Quindi, più che una boccata... ossigeno a gogo!

Poiché l'art. 19 della "manovra" contiene in realtà una nutrita serie di dichiarazioni d'intenti, sarebbe bene che chi ha responsabilità politiche in genere e di Categoria in particolare, promuovesse una scrittura efficace della norma, che non vedo come possa risultare utile se non modificata.

Boh. Sarà perché tutte le volte che sento parlare di "manovra" mi torna alla mente l'antica definizione dell'atto autoerotico maschile come "bassa manovra della destra economica". In perfetto stile giornalistico.

Pardon.

Leonardo

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GEOMANCONI

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 0 -  0 - Inviato: 12 Giugno 2010 alle ore 12:30

e nel frattempo, proprio in questi giorni nella provincia in cui opero maggiormente fioccano le lettere dell'ADT (anche de datate 15/04/2010)....

in questi giorni sto ricevendo tanti incarichi e possibili tali, e non so se effettivamente potrò prenderli o dovrò rinunciare a qualcuno, solo per questo chiedevo lumi sulla scadenza, perchè se il cliente mi da incarico lo prendo per rispettare la scadenza, anche sapendo che è possibile l'adempimento successivo e che comunque la surroga è bel lontana dalle possibilità delle ADT...

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lucanto

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 0 -  0 - Inviato: 12 Giugno 2010 alle ore 19:06

dal decreto si evince una riapertura dei termini di accatastamento, pertanto la scadenza è posticipata al 31/12/2010.
Non ci sono più le riduzioni delle sanzioni, come in precedenza prospettato, che alcuni avevano interpretato come condono edilizio.
Vediamo cosa succederà prossimamente.Buon lavoro

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GEOMANCONI

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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2010 alle ore 12:44

Riapro questo post per chiarire meglio quanto già prospettato in precedenza, ovvero si conferma la riapertura dei termini:

"Il comma 8 prevede che i titolari di diritti reali sugli immobili che non risultano
dichiarati in catasto e già individuati attraverso la foto-identificazione (ovvero
secondo le procedure dell’articolo 2, comma 36, del decreto-legge 3 ottobre
2006, n. 262 e successive modifiche e integrazioni) procedano alla
presentazione, ai fini fiscali, della relativa dichiarazione di aggiornamento
catastale entro il 31 dicembre 2010 con, di fatto, una riapertura dei termini."


il resto del documento (audizione del Direttore dell'ADT al senato) è disponibile a questo indirizzo:

www.agenziaterritorio.it/sites/territori...

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geobax

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 0 -  0 - Inviato: 20 Giugno 2010 alle ore 09:39

Ultimissimi emendamenti alla finanziaria, anche in materia catastale, leggete qui:

www.edilportale.com/news/2010/06/normati...

...con particolare attenzione a:
"
Le violazioni formali potranno essere sanate entro il 31 dicembre con una dichiarazione all’Agenzia del Territorio e al Comune. Nel primo caso viene regolarizzata la situazione fiscale di un immobile non dichiarato al Catasto, nel secondo si identifica l’edificio dal punto di vista urbanistico ed edilizio, accertando la conformità alle norme vigenti. In presenza di abusi e violazioni sostanziali, infatti, il Comune può ordinare la demolizione.
"


buona domenica

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GEOMANCONI

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 0 -  0 - Inviato: 21 Giugno 2010 alle ore 09:16

continuo a non capire niente di questi testi...
come se adesso, con tutta la banca dati che hanno a disposizione anche i comuni, e visti i loro poteri/doveri di controllo sull'attività edilizia e l'abusivismo non si possano fare i dovuti controlli e agire di conseguenza...

sarebbe più semplice a questo punto mettere l'obbligo di deposito preventivo in comune delle planimetrie docfa (come per i frazionamenti), a quel punto ci sarebbe una presa d'atto da parte del proprietario che sa che in quel momento sta autodenunciando i suoi eventuali abusi nonchè un obbligo da parte del comune di verificare sulla regolarità dell'immobile!

ma se tutto ciò sarebbe possibile in piccole realtà, molto complicato sarebbe in paesi o città di medio/grandi dimensioni

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GEOMANCONI

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 0 -  0 - Inviato: 21 Giugno 2010 alle ore 15:10

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