La mano più veloce del cervello Qui di seguito allego la corrispondenza che ho avuto con Leonardo circa un tema che ci è particolarmente a cuore:
la corretta redazione dell'Elaborato Planimetrico Ho ritenuto giusto metterla qui per ottenere la vosta adesione o, perlomeno di coloro che pensano di dover apportare il prorio appoggio!
senza voler escludere alcuno, è gradito ogni apporto costruttivo a che si possa modificare un metodo di lavoro sicuramente non idoneo ad una corretta costruzione di un bene comune!
non sono accette divagazioni o trattazioni di argomenti non attinenti con il presente argomento, che potrebbe essere benissimo esposto in altra parte.
GRAZIE
**********************************************************************************
Cari Colleghi,
prima di inviare al destinatario istituzionale quello che allego ora a voi, avrei dovuto sottoporvelo per evitare di lanciare proposte che possano irritarvi.
Tuttavia non mi sono trattenuto.
Comunque vi rendo partecipi per sapere come reagireste nell'improbabile ipotesi che dalla sede regionale l'idea salisse ai vertici.
Scusate
Leonardo
*****************************************************************************
Bologna, 27 ottobre 2012
Oggetto: Elaborati planimetrici
Caro [.........],
mi rendo conto che la mia frequente azione critica ha ormai determinato
l'insorgere di noia e stizza ad ogni mia più o meno pubblica esternazione.
Cionondimeno trovo frequenti riscontri oggettivi alle ragioni che vado esponendo, e ritengo molto ragionevole rubarti qualche minuto per renderti partecipe, in quanto non solo influente dirigente della (moritura?) Agenzia del Territorio, ma anche tecnico di notevole preparazione e più volte dimostrata capacità.
E, soprattutto, uomo con una coscienza.
Fin dalla sua nascita, oltre venticinque anni fa, l'Elaborato Planimetrico suscitò
profonde critiche in tutti i "vecchi" professionisti abituati al più completo modello 6.
Ma non si trattava di semplice nostalgia:
c'erano argomenti concreti.
Argomenti che purtroppo si sono arricchiti per la pigrizia notarile di appoggiarvisi senza troppa prudenza.
Dunque oggi l'EP è richiestissimo in ogni angolo del Paese, e l'Agenzia, fedele al
motto [omissis] "dobbiamo vendere un prodotto aggiornato", ma trascurando la mia
proposta di completarlo con un "bene" in fondo, chiede semplicemente l'aggiornamento infischiandosene della qualità.
E naturalmente chiede di farlo per la minima quisquilia, con potenziale aggravio oneroso per l'utente.
L'amico [omissis] , per il quale ho stima profondissima, è solito irridermi
quando mi sente parlare di Elaborato Planimetrico, ben sapendo la mia ormai proverbiale contrarietà al documento.
Lo capisco, perché indubbiamente gli pare che io combatta contro i mulini a vento quando cerco di raddrizzare storture catastali.
Queste, però, non mi sembra che giovino al Catasto stesso, alimentando la scadente nomea di cui purtroppo gode prima di tutto fra i tecnici.
Allora ti sottopongo un esempio (bada bene: né unico, né raro!) a cui ho tolto ogni riferimento proprio per sottolinearne la generalità.
Esiste un Elaborato Planimetrico del 2005, a cui ne seguì uno del 2007 redatto
con una strana precisazione: parziale.
Ma non è questo il problema: per la semplice modifica di identificativi di una Unità Immobiliare, il tecnico produsse un nuovo documento che, come puoi vedere dalla sovrapposizione che ho fatto distinguendolo in rosso dal precedente che ho reso in blu, in certa misura migliora il precedente, aggiungendo il primo piano che mancava, ma altrove lo peggiora.
Manca il sub 56, che però non pare essere soppresso poiché nell'elenco attuale persiste, e le geometrie portano differenze fin quasi a due metri!
Poco male, dirai tu (che sei tecnico valido ed esperto): si tratta di un elaborato
descrittivo di poco conto, e non possiamo mica pretendere la perfezione!
Purtroppo, però ci sono due problemi: uno è che io, dovendo intervenire ora, ho l'obbligo di riprodurre un documento che sono certo contenga errori non miei e apporvi la mia firma;
l'altro è che nella famigerata circolare 4/09 si sostiene che l'EP sarebbe "documento che risulta, come è noto, utile anche per finalità civilistiche in quanto [omissis] prodotto in una scala a più alta definizione rispetto alla mappa".
Del primo problema so che non ti lavi le mani come altri farebbero semplicemente
dicendo che si tratta di problemi miei, ma il secondo è addirittura "istituzionale", poiché
la firma sotto quella circolare ce la mise un assonnato [omissis] che pare sia stato
costretto a firmare appena giunto in ufficio, prima ancora di svegliarsi.
Fatto sta che oggi quella mina vagante potrebbe arrivare nelle mani di un CTU o di un Giudice, che dall'autorevolezza della carta intestata su cui è scritta dedurrebbe pure e semplici assurdità.
Poiché però non mi piace rompere le scatole con semplici lamentele, mi
adopererò per romperle anche con proposte scomode e difficili:
non volendolo eliminare, è ora di fare per l'Elaborato Planimetrico ciò che s'è fatto per le mappe.
Dopo averle ridotte allo sfascio accettando aggiornamenti indecorosi, s'è deciso di riconoscere valida l'idea di Costa di distinguere le misure terreno da quelle mappa.
E la Circolare 2/88 fece questo.
Anche per l'EP sarebbe bene introdurre le "linee rosse", di cui il professionista
avrà la responsabilità, dando la facoltà (che addirittura renderei obbligo) di scrivere
misure di riferimento da punti e linee definiti.
Naturalmente la semplice variazione di identificativo comporterebbe il corrispondente della "conferma di mappa" escludendo responsabilità sulle misure dal momento che queste mancherebbero.
Ciò, naturalmente, ammesso che alla ( moritura?) Agenzia interessino gli aspetti
civilistici e i rapporti con i Professionisti esterni, e non si tratti invece di una longa
( rapace ) manu delle sole Entrate.
Grazie per l'attenzione
(Leonardo)
***************************
Caro Leonardo,
non so se la tua lettera allIng. ..... era rivolta a me per conoscenza, ma dal momento
che anche io mi sono spesso posto domande a cui non so rispondere, ti seguo!
Verissimo che in tutti i "vecchi" professionisti, abituati al più completo modello 6, subirono una scelta frettolosa e solo successivamente regolamentata ed adattata alle esigenze impellenti dettate dalla fretta e dalla noncuranza
..
Come è anche vero che il fastidio subito non fu generato dalla semplice nostalgia, bensì da argomenti concreti.
Come è altrettanto vero che la pigrizia notarile di non valutare appieno il tema che la innovazione avrebbe comportato.
Il messaggio
[omissis] , fu più che altro pubblicitario e di facciata, "
dobbiamo vendere un prodotto aggiornato", non poteva avere altro sbocco che chiedere semplicemente l'aggiornamento infischiandosene della qualità.
Ed appunto per questo lelaborato deve avere solo ed esclusivamente valenza indicativa e non anche metrica e non deve essere utilizzato per usi di pura riconfinazione, ecc..
Personalmente ritengo che, essendo anche solo indicante i diritti sul bene, deve essere aggiornato per ogni
quisquilia nel frattempo sopravveniente!
Invece per dimostrare anche le esatte dimensioni sono necessarie norme ben più chiare indicazioni, che in casi specifici è stato fatto da molti con la indicazione delle quote e nuovi identificativi delle variazioni apportate in rosso a mò di frazionamento, come del resto sostieni anche tu!
Sono solidale con te quando cerchi di raddrizzare le storture catastali, che non giovano a nessuno.
Ritengo che chi ha l'incarico di riprodurre un documento, deve necessariamente eliminare gli errori presenti;
Concordo nel sostenere che la circolare 4/09 è sì famigerata se non assurda e fuori luogo, scritta in maniera del tutto incomprensibile ai più, specialmente quando vi si sostiene che l'EP sarebbe "
documento che risulta, come è noto, utile anche per finalità civilistiche in quanto [omissis] prodotto in una scala a più alta definizione rispetto alla mappa".
Ora mi dirai: che bisogno cera di riscrivere quasi tutto, bastava dare ladesione, ma vedi, con i mezzi di oggi è facile ricopiare : ladesione è più piena!
Cordialità.
Gianni
*************************************
Ha, ha!
Sei sempre un bel tipo!
Non ho problemi a "sopportare" l'adesione piena con alcuni incollaggi. Volevo solo capire se l'idea di accettare ufficialmente (e io, a questo punto, chiederei di imporre) linee rosse con misure palesi, possa essere un'idea condivisa dai migliori profesisonisti oppure se questi mi manderebbero a farmi benedire per l'onere in più che comporta.
D'altra parte, o buttiamo l'EP nel dimenticatoio, oppure proviamo a farne qualcosa di serio.
Rispetto a quanto hai correttamente ricordato tu, però, non trovo così sicuro che si possano mettere le misure. Questa fu una strada suggerita dai migliori fin da subito, ma la Circolare 4/09 previde espressamente di non mettere indicazioni superflue sulle planimetrie.
Imposizione palesemente cretina, visto che il giudizio se un'indicazione sia superflua o meno è quanto mai soggettivo. Ma comunque imposizione evidentissima.
Il passo per cui l'operatore catastale troppo zelante applica il divieto anche a un EP è molto breve. E purtroppo la maggior parte dei Professionisti è pronta, per portare a casa una pagnotta, a legare il padrone dove il somaro impone...
Ecco perché ho rotto gli indugi. E la missiva a te è stata inoltrata non per conoscenza, ma in colpevole ritardo: avrei dovuto mandarla prima, ma non ho resistito e ho spedito a ................. per primo.
Comunque grazie della concreta risposta.
Leonardo
**************************