News
09 Marzo 2015 - GIUSEPPE CHIARELLI ;VI SPIEGO I PUNTI FIDUCIALI
Dotato di vivace curiosità per quanto gli accadeva intorno, Giuseppe Chiarelli era portato a negare importanza alla propria persona: infatti nel volume che il Collegio Geometri di Bologna gli dedicò nel 2009, significativamente da lui titolato "La topografia nell'attività di un geometra dal 1952 al 2005", fra i cenni biografici e ricordi di gioventù l'unico riferimento diretto alla propria persona, che non poteva evitare data la quantità di riconoscimenti ottenuti, è la conclusione in cui afferma: "mi sento un geometra-topografo, come tanti altri, di grande fedeltà al lavoro (forse imitando mio padre) e se ho svolto qualcosa di più lo devo a chi mi ha dato la possibilità di farlo".
Inquadrato così il carattere, non può meravigliare che egli abbia sorvolato sulle informazioni biografiche: sappiamo che nacque il 10 settembre 1931 a Firenze solamente dal codice fiscale! Ma ci dice che qui si diplomò geometra.
Firenze era terra privilegiata per lo studio della Topografia e Chiarelli, nato in una famiglia attiva in ambito tecnico da più generazioni, ne coltivò la passione anche per l'amicizia che legava la famiglia al dott. geom. Balilla Grifoni, Capo Topografo dell'I.G.M. e poi Direttore della I.R.T.E.F. (Impresa Rilevamenti Topografici e Fotogrammetrici) che espressamente ringrazia dedicandogli il testo menzionato. Alle dipendenze di questa impresa Chiarelli cominciò la propria attività lavorativa, iniziando anche la professione.
Iscritto al Collegio dei Geometri di Firenze dal 1952 al 1975 e poi trasferito a quello di Bologna fino alla pensione, in questi anni fece quel "qualcosa di più" a cui accennava e che qui riassumiamo a grandi linee:
- rilevamento catastale d'impianto nei Comuni di Gandino (BG) e Sonico (BS) (1959);
- direzione dell'ufficio topografico della Società Autostrada Ligure Toscana (1959-1975);
- triangolazione per determinare gli imbocchi del traforo del Gran Sasso d'Italia (1963);
- assistenza topografica alla progettazione di tutte le opere della diga di Ridracoli e dell'Acqudotto della Romagna (1975-1987) che Chiarelli considerava la propria opera più interessante e impegnativa.
A ciò si aggiunsero incarichi professionali più comuni e molto vari, come rilevamenti e livellazioni, riconfinazioni e accatastamenti, fra cui risaltano per originalità:
- indagini per bacini ENEL in Val Maira (Piemonte) e in zone della Basilicata e della Calabria (1977);
- inquadramento geodetico di alcune opere dell'acquedotto Campano Occidentale (1983);
- rilievi e tracciamenti per la tangenziale di Bagdad (1979)
- tracciamenti del lotto 7 della linea 3 della Metropolitana Milanese (1987);
- livellazione di alta precisione per il controllo della subsidenza nei territori bolognese e ravennate (1982-1993);
- Tipi di Frazionamento per il Canale Emiliano Romagnolo - lotti 14 e 15 (1983);
- rilievi per il restauro di edifici storici (Arco del Meloncello e campanile di San Pietro) a Bologna;
- rilievo del fiume Reno da Vergato alla Chiusa di Casalecchio (1993);
- rilievi per l'impianto di un monitoraggio sul bacino di carenaggio di La Spezia (2000).
Non si deve poi trascurare che questo "topografo come tanti" contribuì davvero a formarne tanti, sia con la diuturna disponibilità alla collaborazione sia con le lezioni che teneva ai praticanti del Collegio dalle quali traspariva la profonda passione.
Giuseppe Chiarelli è scomparso, quasi tre anni fa, conservando intatta quella passione, ma lasciando trasparire talvolta un certo disagio quando, constatando la "supremazia" del GPS, si domandava pubblicamente a cosa fosse servito tutto il suo lavoro di una vita.
Spero sinceramente che fosse soltanto un vezzo, perché quella mole di attività, per lui, non fu soltanto mero lavoro. E per noi come per tutti sono state attività come quelle a rendere possibile il futuro "comodo" nel quale viviamo, per conservare il quale non possiamo però trascurare e dimenticare le ragioni e le forme di tutte quelle operazioni e di quelle precedenti, che le avevano rese possibili.
Pubblichiamo gli atti di un convegno che si tenne nel 2006 dove trattava l'argomento della formazione del Catasto e dell'importanza dei Punti Fiduciali
GeoliveStaff
Commenti:
|